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Giorno della Memoria, medaglie d'onore ai deportati civitanovesi: "Dovere civico ricordare"

Giorno della Memoria, medaglie d'onore ai deportati civitanovesi: "Dovere civico ricordare"

In mattinata si è celebrata la “Giornata della Memoria”, caratterizzata da vari momenti che hanno reso partecipi cittadini, studenti, insegnanti ed autorità.

 Le celebrazioni, organizzate dall’Ufficio Presidenza del Comune, sono partite da Vicolo della Luna, nella parte alta della città, dove sul selciato è presente la pietra di inciampo, realizzata lo scorso anno, a ricordo dei cancelli che delimitavano il ghetto ebraico. Il Sindaco Fabrizio Ciarapica, il Presidente del Consiglio Comunale Claudio Morresi e l’Assessore ai Servizi Sociali Barbara Capponi hanno deposto una corona di alloro in memoria delle vittime dei campi di concentramento. Durante la commemorazione, il Presidente Morresi ed il Sindaco Ciarapica hanno ricordato la figura di Annita Pantanetti, storica Presidente dell’ANPI di Civitanova recentemente scomparsa, rimarcandone l’importanza per le iniziative ed i progetti congiunti che hanno visto il coinvolgimento delle scuole, ed hanno espresso il loro rammarico per l’assenza degli studenti, dovuta ai noti fatti legati alla pandemia. Il neo Presidente dell’ANPI di Civitanova Claudio Gaetani ha sottolineato che occorre agire non solo sulla memoria ma anche sulle coscienze. Toccante il momento in cui la Signora Giorgia Belforte di Legambiente ha letto i commoventi versi di Joyce Lussu “Un paio di scarpette rosse numero ventiquattro”.

 La Giornata commemorativa è proseguita nella Sala Consiliare del Comune in una riunione del Consiglio Comunale diffusa in videoconferenza con diretta streaming ed aperta alla partecipazione di studenti, docenti e cittadini.

 “Desidero in particolare ringraziare”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Comunale Morresi, “i dirigenti scolastici, il corpo insegnante, oltre naturalmente gli studenti per gli elaborati prodotti per questa importante Giornata. Come avvenuto a Civitanova Alta, desidero ricordare Annita Pantanetti, della quale conservo il particolare ricordo del regalo di un bellissimo libro “16 ottobre 1943” di Giacomo Debenedetti. E riprendendo i concetti di un altro libro “La memoria rende liberi” di Enrico Mentana e Liliana Segre, occorre condannare l’indifferenza, il chiudere gli occhi, il voltarsi dall’altra parte con l’auspicio che l’odierna commemorazione unisca il nostro Paese e tramandi ai ragazzi ed alle nuove generazioni il ripudio ad ogni forma di discriminazione”.

“Ringrazio voi tutti per la partecipazione a questa importante Giornata”, ha dichiarato il Sindaco Ciarapica, “che è molto più di una semplice commemorazione della Shoah. Auschwitz e la giornata del 27 gennaio sono diventati il simbolo della Shoah, che tradotto dalla Bibbia significa ‘Tempesta devastante’ e in ebraico assume il significato di ‘catastrofe’ con cui si indica lo sterminio nazista degli ebrei. Un evento tragico e inimmaginabile che ha travolto certamente il popolo ebraico ma che riguarda anche chi ebreo non è, poiché è un evento unico non solo nella storia del precedente secolo, il 1900, ma riguarda l’umanità intera obbligandoci alla memoria e costringendoci a riflettere come ciò possa essere accaduto. Questa Giornata ci deve insegnare innanzitutto che non si deve mai più commettere questo terribile errore e soprattutto non dimenticare. Un errore scaturito dalla follia nazista che immaginava il predominio dei popoli forti e puri sui popoli più deboli, un nazionalismo fuori ogni controllo, il concetto di guerra intesa come rigenerazione e la precisa volontà onnipotente di sottomettere gli individui negando loro libertà di coscienza e di scelta. Auschwitz sintetizza bene questa folle ideologia che purtroppo nel 1938 abbracciò anche l’Italia e che noi condanniamo fermamente. I nostri padri costituenti impiegarono due anni per portarci verso una democrazia che non fosse scalfibile e anche a loro va oggi il nostro ringraziamento. Memoria, vigilanza e democrazia”, ha concluso Ciarapica, “sono le parole che oggi voglio consegnare a voi ragazze e ragazzi contro ogni forma di razzismo e contro ogni sopruso”.

“Desidero ringraziare Alice Rapagnani e l’istituto grafico pubblicitario Bonifazi”, ha dichiarato l’assessore Capponi, “per la realizzazione del manifesto incentrato sul bambino che non vuole vedere le atrocità di quel periodo storico. Noi oggi siamo chiamati, invece, ad allargare il nostro sguardo domandandoci come sia potuto succedere un orrore del genere. Invito voi ragazzi a dissociarvi, a dissentire, a scandalizzarvi ogni qualvolta sentirete che un altro, per qualsiasi motivo, è indegno di poter lavorare, o gli venga negato il diritto di accedere a scuola o in un ospedale”, ha aggiunto l’Assessore dei Servizi Sociali Capponi. “Solo così combatterete davvero quella mentalità che fu alla base della Shoah e che non può e non deve mai replicarsi in nessuna epoca storica".

 La Dott.ssa Carla Mascaretti, ex Direttrice della biblioteca comunale, ha riscosso l’interesse dei partecipanti illustrando le principali tappe storiche del regime nazista che sono sfociate nell’orrore dell’olocausto e dei campi di concentramento. Al riguardo l’ex Direttrice ha preso anche a riferimento il libro “Frammenti di Storia – Seconda guerra mondiale” facente parte della collana “Percorsi Storici” da lei stessa ideata.

 Commoventi le parole del Generale Terenzio Morena, con la sua testimonianza su Italo Servi, ultimo componente di una famiglia di ebrei, recentemente scomparso per Covid. Morena è il diretto testimone della vita di questa famiglia, protetta durante gli anni ‘40 nel pieno delle leggi razziali da tutta la cittadinanza recanatese.

A chiusura degli interventi, prima di procedere alla consegna delle medaglie d’Onore, il Sindaco Ciarapica ha ringraziato per la partecipazione S.E. Flavio Ferdani, Prefetto di Macerata, a cui ha lasciato la parola.

 “Sono onorato di partecipare alla celebrazione della Giornata della Memoria”, ha esordito il Prefetto Ferdani, “condividendo il ricordo con i Sindaci. Oggi ricordiamo l’olocausto ed i cittadini italiani vittime delle deportazioni e dei campi di concentramento. E’ dovere civico ricordare, non solo coloro che hanno perso la vita in quel periodo, ma anche chi è sopravvissuto a quelle atrocità, portando nel proprio animo i segni e le ferite di quelle sopraffazioni. Il segnale che desidero lanciare è che la memoria non valga solo oggi ma sia coltivata quotidianamente, affinché queste tragedie non si ripetano. Auspico che il nostro messaggio di oggi sia trasmesso a coloro che saranno i cittadini del domani, a coloro che dovranno portare avanti i valori del rispetto, della dignità, del dialogo, evitando ogni forma di violenza e sopraffazione. Oggi”, ha concluso il Prefetto Ferdani, “consegnerò le medaglie d’onore anche come dovere di gratitudine alle persone che col loro sacrificio hanno permesso a tutti noi di vivere in un ambito democratico, dove ognuno è libero di esprimere la propria idea”.

Il Prefetto Ferdani ed il Sindaco Ciarapica hanno quindi proceduto alla consegna delle medaglie d’onore istituite con Legge 27 dicembre 2006 n. 296 ai cittadini italiani, militari e civili, che sono stati deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra ed ai familiari dei  deceduti.

Il Presidente della Repubblica ha insignito della Medaglia d’Onore il Sig. Concetto Cameli, classe 1922, catturato nel giugno del 1944 e internato in un lager e destinato al lavoro coatto per l'economia di guerra. Nell'ottobre del 1945 venne rimpatriato dalla prigionia in Germania. Il figlio, Aroldo Cameli, ha ritirato la medaglia.

Il Presidente della Repubblica ha insignito della Medaglia d’Onore il Sig. Ulderico Ciccarelli, classe 1920, catturato il 9 settembre 1943 dai tedeschi ed internato in un capo di lavoro per la raccolta di patate in Germania. Venne rimpatriato il 25 luglio 1945. La figlia Rosanna Ciccarelli ed il nipote Stefano Ripani hanno ritirato la medaglia.

Il Presidente della Repubblica, infine, ha insignito della Medaglia d’Onore il Sig. Celestino Massi, classe 1917, catturato l’8 settembre del 1943 dai tedeschi e deportato in Germania. In seguito la famiglia ha ricevuto la notizia della morte del proprio congiunto in un campo di prigionia, avvenuta il 16 febbraio 1945. La nipote Anna Massi ha ritirato la medaglia.

La seduta del Consiglio è terminata dopo gli interventi degli studenti delle scuole secondarie di I° grado “Luigi Pirandello”, “Giuseppe Ungaretti” e “Annibal Caro”, i quali hanno presentato i loro elaborati, che sono stati molto apprezzati dalle autorità.

 

 

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