Aggiornato alle: 16:41 Mercoledì, 3 Dicembre 2025 cielo coperto (MC)
Eventi Ancona

Ad Ancona il corteo per la libertà delle famiglie: "Il pluralismo dei modi di vivere è una ricchezza democratica"

Ad Ancona il corteo per la libertà delle famiglie: "Il pluralismo dei modi di vivere è una ricchezza democratica"

Il caso della famiglia abruzzese che aveva scelto di vivere nel bosco continua a far discutere e diventa il simbolo di un braccio di ferro più ampio tra istituzioni e cittadini che cercano stili di vita alternativi. Da questo clima di tensione nasce ad Ancona una mobilitazione pubblica che vuole portare il tema direttamente nelle strade e davanti ai palazzi della giustizia.

Sabato 6 dicembre le associazioni culturali Anima Mundi e Marche Terre Libere organizzeranno nel capoluogo marchigiano il primo “corteo per la libertà delle famiglie”. Il concentramento è fissato alle ore 14 davanti al Comune, con arrivo al Tribunale dei Minori. Qui i promotori intendono denunciare quella che definiscono “una crescente ingerenza dello Stato nelle scelte di vita delle persone, a partire dal caso della famiglia che viveva nel bosco in Abruzzo e a cui sono stati sottratti i figli”. Un episodio che, nelle loro intenzioni, non va letto come semplice fatto di cronaca, bensì come “segnale di una più ampia deriva politica e culturale che colpisce chi tenta di costruire modelli di vita alternativi al paradigma dominante”.

Di seguito la dichiarazione delle varie Associazioni promotrici:

"Riteniamo grave e inaccettabile che assetti istituzionali e apparati di controllo si sentano legittimati a intervenire nella forma più coercitiva là dove non vi sono abusi o violenze, ma semplicemente scelte esistenziali diverse dalla norma vigente: una relazione stretta con la natura, una minore dipendenza dalle tecnologie, stili di consumo sobri, forme di socialità e di educazione non allineate alla logica del mercato. In questo modo, si scambia il dissenso dal modello neoliberista per 'devianza', e la ricerca di forme di vita essenziali  e non mercificate per 'rischio' da neutralizzare. O ti adegui allo stile di vita imposto dalla società o sarai punito.

Denunciamo una concezione della tutela dei minori che, anziché partire dal diritto dei bambini a relazioni affettive stabili, a legami familiari vivi, a comunità accoglienti, sembra piegarsi alla difesa di una sola morale possibile: quella che considera 'normale' solo chi è integrato nei meccanismi del consumo, dell’iper–tecnologizzazione, dell’iper–individualismo. In questo quadro, la sottrazione dei figli diventa uno strumento di disciplinamento sociale: un messaggio di paura rivolto a chiunque osi immaginare altre forme di convivenza, di educazione, di rapporto con il lavoro e con l’ambiente.
La minaccia incombente per ogni imposizione che vede il cittadino manifestare il dissenso.

Sebbene possa apparire di tutt altra natura, riteniamo invece che la stessa dinamica è oggi all’opera rispetto alla guerra.Il popolo vuole la pace ma deve accettare la guerra. La Costituzione italiana, all’articolo 11, afferma con chiarezza che la nostra Repubblica ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e si impegna nella costruzione di un ordine fondato sulla pace e la giustizia fra le Nazioni. La maggioranza del popolo italiano crede nella costituzione e si appella ad essa per veder tutelata la propria vita. Eppure, nel momento in cui l’economia occidentale entra in crisi, assistiamo a una crescente pressione politica e mediatica per il riarmo, per il sostegno a oltranza all’industria bellica, per rendere “normale” l’idea di una guerra, si continua con un crescente invio di armi e denaro anziché cercare la via del dialogo.
Anche qui, una morale imposta dall’alto – che equipara il dissenso alla guerra a irresponsabilità, tradimento,e persino spionaggio. – viene contrapposta ai sentimenti profondi di gran parte del popolo . Si chiede ai cittadini di accettare come inevitabile ciò che la Carta fondamentale definisce inaccettabile, esattamente come si chiede di ritenere “pericoloso” chi prova a vivere fuori dai codici del consumo e dell’omologazione.​

Come associazioni culturali, vediamo in tutto ciò una minaccia diretta alla libertà di pensiero, di espressione e di associazione. Difendere chi sceglie di vivere in modo diverso, chi rifiuta la guerra, chi non vuole rendere possibile andare a combattere e uccidere altri esseri umani,non  idealizza o romanticizza nessuna condizione, ma rivendica un principio fondamentale: il pluralismo dei modi di vivere e di pensiero è una ricchezza democratica, non un problema da correggere. Chiediamo che le istituzioni tornino a misurare i loro interventi sulla base di violenze e abusi reali, non sulla base dell’aderenza a un unico modello di famiglia, di cittadino, di consumatore o di “buon patriota”.

Per questi motivi manifesteremo ad Ancona: per affermare che i figli non sono strumenti di controllo sociale, che la libertà delle famiglie di scegliere il proprio stile di vita va rispettata, che la vera tutela dei minori e la vera fedeltà alla Costituzione passano dal rifiuto di ogni guerra psicologica,mediatica e reale, di ogni imposizione di un’unica morale economica e culturale. Invitiamo cittadini, associazioni, movimenti e realtà sociali a unirsi a noi per dire con chiarezza che una società giusta non ha paura delle differenze né della pace, ma le protegge".

 

Picchio News
Il giornale tra la gente per la gente.
Copyright © 2020 Picchio News s.r.l.s | P.IVA 01914260433
Registrazione al Tribunale di Macerata n. 4235/2019 R.G.N.C. - n. 642/2020 Reg. Pubbl. - n. 91 Cron.
Registration Login
Sign in with social account
or
Lost your Password?
Registration Login
Registration
Comuni