Economia

Macerata, Confindustria lancia Assocheck: “Le istituzioni aiutino le imprese in crisi"

Macerata, Confindustria lancia Assocheck: “Le istituzioni aiutino le imprese in crisi"

E’ stato presentato questa mattina presso la Sala Assemblee di Confindustria Macerata il progetto Assocheck, che si propone di valorizzare le grandi, piccole e medie imprese attive sul territorio provinciale e regionale, oggi influenzate dalle consistenti conseguenze della pandemia e del conflitto russo-ucraino. Nella conferenza introdotta dal direttore Gianni Niccolò, il dream team messo in piedi per l’occasione - con Alberto Mari (Presidente NCG), Sabrina Dubbini (Responsabile Education ISTAO), Marco Ragni (vicepresidente di Confindustria) e in collegamento da Milano Eleonora Cedrola (Direttore Dipartimento Economia e Diritto Unimc) – ha elencato quelle che sono le criticità attuali dell’intero comparto produttivo delle Marche e gli obbiettivi proposti con il nuovo piano di intervento. "Si tratterà di eseguire una vera e propria analisi delle aziende – ha spiegato Niccolò – in base a 8 punti essenziali che riguardano governance, protafoglio prodotti, operation, mercati e vendite, amministrazione e controllo, persone e competenze, digitalizzazione e sostenibilità. A quel punto, in base ai tempi di realizzazione, presenteremo alle istituzioni competenti un report finale che certifichi lo stato di salute delle nostre imprese e gli interventi opportuni da realizzare per non lasciarle soccombere".  “Abbiamo a che fare con una fase economico finanziaria molto delicata – ha aggiunto Ragni – rispetto alla quale anche le politiche degli ultimi anni hanno avuto ruolo attivo. Di fronte alla difficoltà di rappresentare le varie realtà regionali, Assocheck si propone (con una serie di quesiti opportunamente studiati) come soluzione per sopperire ai cosiddetti ‘mal di pancia’ del mercato delle imprese. Ovvio che, in questo senso, bisognerà che tutte le figure responsabili agiscano in maniera virtuosa e responsabile”. Parole appoggiate anche da presidente Mari. “Con gli strumenti aggiornati di oggi, possiamo fornire uno sportello comunicativo che permetta a imprese e istituzioni di confrontarsi e attivare soluzioni. L’aspetto organizzativo e produttivo è certamente fra i più importanti, visto che oltre il 50% delle aziende (soprattutto piccole e medie) non risultano generalmente difendibili”. Ulteriori note dolenti, quelle evidenziate dalla dottoressa Dubbini. “Il reperimento di persone e competenze è il vero punto debole della nostra economia. Sarà decisivo nei prossimi anni migliorare l’offerta formativa e fornire garanzie alle giovani menti che si affacciano all’imprenditoria, altrimenti rischieremo di perdere ancora più terreno in termini di competitività rispetto ai concorrenti internazionali”.

13/06/2022 14:00
Protocollo d'intesa tra Istituti e Confindustria: si rafforza l'alternanza scuola-lavoro

Protocollo d'intesa tra Istituti e Confindustria: si rafforza l'alternanza scuola-lavoro

Confindustria Macerata ha sottoscritto un protocollo di intesa con alcuni Istituti Tecnici e Professionali della Provincia per rafforzare l’alternanza scuola/lavoro (oggi PCTO) e dell’apprendistato di I livello. Le scuole coinvolte ad oggi sono: l’Antinori di Camerino, il Bonifazi di Civitanova Marche, il Corridoni di Corridonia, il Ricci, il Pannaggi, il Gentili e l’Istituto Agrario Garibaldi di Macerata, il Mattei di Recanati, il Frau di Sarnano ed il Divini di San Severino Marche. Alcuni di questi Istituti contano più di 1000 alunni (vedi ad esempio il Mattei di Recanati e il Garibaldi di Macerata) insieme raggiungono invece circa 5.500 studenti che sono orientati alla formazione tecnica e/o professionale. Diverse di queste scuole sono attive nella promozione di contratti di apprendistato di I livello, promossi dal Jobs Act e normati dalla Regione Marche. Tipicamente i profili proposti in modalità duale sono quelli di manutentori, un percorso professionale che ben si combina con la natura manifatturiera delle aziende del territorio. In merito al Pcto il protocollo prevede la facoltà per le aziende, in accordo con le scuole, di erogare assegni di studio agli studenti che hanno svolto con profitto il periodo di stage. Dopo la sosta forzata dovuta alla pandemia i periodi di stage in azienda sono ripresi con rinnovato slancio. ”L’iniziativa rientra tra le varie attività portate avanti da Confindustria Macerata per rafforzare il rapporto con il mondo della scuola e dell’istruzione in genere – ha dichiarato il vice presidente con delega alla scuola Giovanni Faggiolati - il percorso proseguirà con la creazione di sinergie tra lo sportello lavoro di Confindustria Macerata e le singole scuole, per rafforzare la possibilità di incontro tra domanda e offerta di lavoro e si orienterà anche verso i licei. Discorso a parte, ma non meno importante è anche  quello che si porta avanti con le Università”. Le aziende di Confindustria che sono interessate ad entrare in contatto con le scuole che gestiscono questi percorsi possono comunicarlo al link bit.ly/3Gh087Z  

10/06/2022 16:33
Dichiarazione dei redditi, Tosoni (Tutela Impresa): "Fisco in stato confusionale"

Dichiarazione dei redditi, Tosoni (Tutela Impresa): "Fisco in stato confusionale"

“Fisco italiano in stato confusionale, urge intervento per tagliare le 800 leggi che gravano sul sistema fiscale divenuto ormai una giungla invalicabile”. A intervenire in seguito alle parole del numero uno di Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, è il presidente dell’associazione Tutela Impresa, Giuseppe Tosoni. Sono 19 milioni gli italiani che secondo gli accertamenti del fisco si ritrovano con almeno una cartella esattoriale sulle spalle, di cui 16 milioni di persone fisiche e 3 milioni di partite IVA (società e ditte individuali). “Evasori, i cittadini che devono dei soldi allo Stato per tasse, contributi e multe non pagate, persone che dovrebbero lavorare fino a ripagare la collettività”, li aveva definiti Ruffini. “In questo mese di giugno, nel quale prende il via la stagione della dichiarazione dei redditi, ci sono ben 141 scadenze fiscali da rispettare. Il nostro sistema tributario è tra i più farraginosi del mondo, con sovrapposizioni normative e difficoltà interpretative che rappresentano un grave ostacolo e un importante  costo vivo per chi fa impresa”, spiega Tosoni. “Ne è chiara artefice e complice la politica, assente ed in evidente stato di demenza naturale. Si contesta pertanto il termine "Evasore" non attribuibile a chi ha già dichiarato i propri redditi e non vi ha potuto adempiere e neanche ai troppi contribuenti che sono stati oggetto di fasulli e fantasiosi accertamenti di sproporzionata entità”, prosegue il presidente di Tutela Impresa. Il magazzino fiscale, rappresentato da somme non riscosse dal Fisco negli ultimi 22 anni, l'anno scorso aveva raggiunto i 955 miliardi di euro toccando adesso i 1.100 miliardi di euro. Delle tre sanatorie varate, solo tre milioni di cittadini hanno usufruito delle rottamazioni, circa il 10%,  per un incasso di poco superiore ai 20 miliardi di euro.  Per Tosoni, “se in Italia ci sono 36 milioni di contribuenti, e 19 milioni evadono (come afferma Ruffini) significa che più della metà non paga le tasse. Ciò significa che criminale non è il contribuente ma il sistema fiscale: la maggior parte di questi 19 milioni di cittadini è gente che a fatica arriva a fine mese. Ed è per questo che adesso più che mai è necessaria una semplificazione del sistema”. “Recentemente l'Associazione Tutela Impresa ha dovuto presentare ricorsi tributari eccependo la chiara prescrizione degli importi intimati e non dovuti e altre irregolarità riscontrate. La riscossione di somme non dovute rappresenterebbe un indebito arricchimento dello Stato”, conclude Tosoni.

10/06/2022 16:18
'Reddito di cittadinanza' e imprenditori che non si rinnovano. Chi sono i veri furbetti?

'Reddito di cittadinanza' e imprenditori che non si rinnovano. Chi sono i veri furbetti?

In un paese dove nel 2021 l’evasione fiscale ha segnato secondo i dati de Lo Sportello del Contribuente uno slancio del +4,7% (il record appartiene al Nord dove si è raggiunto il +6,5%), è consueta abitudine ricorrere alla formula del “je t’accuse” nei confronti di chi non può assicurarsi il pane a tavola la sera, piuttosto che i cosiddetti “padroni del lavoro”. Notate bene, cari lettori: l’Agenzia delle Entrate evidenzia ad oggi come il totale delle tasse non riscosse in Italia abbia sfondato il tetto dei 1.100 mld di euro, confermando il nostro primato assoluto nell’Unione Europea. Nella classifica delle regioni “più furbe”, il primo posto spetta alla Lombardia, dove il numero degli evasori è cresciuto del 6,3% (le Marche si difendono con un +3,5%), mentre l’imponibile evaso – in senso più assoluto – è di circa il 5,9%. A dispetto dei pregiudizi, è nel Meridione che si registra la percentuale minore di frode fiscale a livello nazionale: 19,3% contro il Nord Ovest al 31,4%, il Nord Est al 27,1% e il Centro al 22,2%. A questo punto, viene da domandarsi: chi sono i maggiori nemici del fisco? Al primo posto troviamo gli industriali (34,3%), seguiti da bancari e assicurativi (33,2%), quindi dai commercianti (11,8%), gli artigiani (9,4%), i professionisti (6,5%) e i lavoratori dipendenti (6,4%). Poiché ai primi viene già concesso di accedere a vari incentivi, sussidi e agevolazioni, a tutti gli altri non resta che fare i conti con il famigerato precariato figlio di mancate politiche del rinnovamento, oltre che dell’inefficacia delle misure finora messe in campo per sopperire a disoccupazione e inoccupazione. Dai bonus 200 al sussidio di maternità, dall’indennità NASpI all’assegno unico o famigliare, a fare la differenza è comunque l’ISEE. Nel frattempo, però, i padroni-imprenditori sono tornati a lamentarsi – quando ovviamente non lo fanno i politici per cavalcare il dragone alato della propaganda – dei cittadini che “non vogliono lavorare”, sacrificarsi per un “dignitoso” stipendio dal 1.200 – 1.300 euro (a fronte di anche 70 ore di impiego a settimana), rinunciare a qualche garanzia in più per il bene dell’azienda. Ma se nella “classe operaia” di Eliopetriana memoria il crumino Gian Maria Volonté se la cavava con un dito mozzato, negli anni 2000 i macchinari atti a garantire il surplus produttivo si prendono direttamente la vita dei lavoratori (Luana D’Orazio, 3 maggio 2021, ndr). Non ultimo, i lamentosi ricorrono ciclicamente al vecchio slogan de “i giovani sono pigri e fannulloni”, che oggi vale quanto un alibi stantio, considerando che in Italia il 38% dei laureati è sovraistruito (ma si riducono a svolgere mansioni banali e di routine, lontane dal proprio titolo di studio conseguito) e che, volenti o nolenti, vige ancora il corporativismo nella stragrande maggioranza dei mestieri.  Un preambolo, questo, lungo quanto necessario per meglio comprendere il dibattito che nelle ultime settimane è tornato ad accendersi sulla questione del reddito di cittadinanza: “abolirlo oppure no?”. Al netto delle indagini condotte nell’ultimo anno dall’Arma dei Carabinieri, ammontano a circa 5.000 le irregolarità riscontrate, su un campione di oltre 87mila persone controllate (1.400 delle quali distribuite fra pregiudicati e mafiosi). Contemporaneamente, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi (FI) è tornato a puntare il dito contro i cittadini, definendoli “approfittatori di aiuti di Stato e bonus, con la scusa di non riuscire ad arrivare a fine mese”: come se le imprese italiane non avessero mai usufruito di prestiti a fondo perduto, casse integrazioni a pioggia, e/o miliardi investiti per la delocalizzazione. Insieme a lui, si va ad aggiungere il senatore Massimo Mallegni (FI), che con la scusa della direttiva Bolkestein si è reinventato difensore del proletariato: fermo restando che lui stesso possiede uno stabilimento balneare da salvaguardare. Non ultimo, il numero uno di Federalberghi Bernabò Bocca, che si è detto risentito dell’indisponenza dei lavoratori stagionali nonostante l’offerta di 1.300 euro al mese per il periodo estivo. Altre figure imprenditoriali più o meno di spicco continuano poi a sostenere la retorica del “lavori-gratis-ma-così-fai-esperienza”, mentre sul piano politico la giostra elettorale vede a fasi alterne rincorrersi tra di loro gli oppositori del reddito – soprattutto forzisti, fratelli d’Italia, leghisti e renziani, simpatizzanti dell’imprenditoria – e i genitori dello stesso, i pentastellati oggi divisi fra corrente dimaiana e contiana. Per i primi – portavoce: Antonio Tajani, Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Davide Faraone – i soldi del reddito andrebbero dirottati a stostegno delle imprese e per abbassare il cuneo fiscale così da far ripartire l’economia. Per i secondi – capitanati oggi da Giuseppe Conte - toglierlo per dare altri fondi agli imprenditori “è un'idea priva di consistenza, che rischia di ledere ulteriormente il già delicato tessuto socio-economico”. L’unica faccenda rimasta da chiarire è: tra salari bassi, contrattini estemporanei, sovraccarico delle ore di lavoro, precarietà - dunque art. 36 della Costituzione buttato nel cestino - a chi conviene davvero fare a meno del reddito di cittadinanza?

10/06/2022 10:00
Offerte di lavoro dell'8 giugno: Confindustria Macerata alla ricerca di due nuove figure professionali

Offerte di lavoro dell'8 giugno: Confindustria Macerata alla ricerca di due nuove figure professionali

Confindustria Macerata ricerca per conto di uno studio professionale un/a hr specialist (codice annuncio Conf 323). La risorsa si occuperà di consulenza e di altri adempimenti in materia di lavoro. Ha maturato idonea esperienza nel settore.  Il candidato dovrà anche svolgere attività di coordinamento all’interno dello Studio professionale. Possiede diploma di laurea o di scuola secondaria superiore e buona conoscenza del Pacchetto Office. Sede di lavoro: Civitanova Marche.  Gli interessati possono inviare il proprio curriculum, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679), specificando il codice dell’annuncio, al link seguente: clicca qui (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY) Confindustria Macerata, inoltre, ricerca per una primaria azienda associata operante nel settore dei “Servizi a favore delle organizzazioni pubbliche locali” un/a hr manager (codice annuncio Conf 324). Si richiede esperienza nel ruolo di almeno 8/10 anni, conoscenza della contrattualistica del lavoro e della normativa giuslavoristica, nonché delle tecniche di gestione delle Risorse Umane. Dovrà anche rapportarsi con le O.O.S.S. esterne. Richiesta conoscenza fluente della lingua inglese e disponibilità a viaggiare sull’intero territorio nazionale. Il candidato è in possesso di conoscenze del Pacchetto Office e deve operare con proattività e visione strategica. Sede di lavoro: provincia di Macerata. Gli interessati possono inviare il proprio curriculum, con espressa autorizzazione al trattamento dei dati personali in conformità alla normativa vigente (Reg. UE 2016/679), specificando il codice dell’annuncio, al link seguente: clicca qui (Assindustria Servizi srl soggetto accreditato con decreto Regione Marche n. 235/SIM del 30/06/2016). Informativa art. 13 GDPR (bit.ly/36LHSAY). I presente annunci sono rivolti ad entrambi i sessi, ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91, e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.      

08/06/2022 19:55
Credito d'imposta: "Arriva il via libera dall'Ue per le imprese del cratere sisma"

Credito d'imposta: "Arriva il via libera dall'Ue per le imprese del cratere sisma"

Grande soddisfazione da parte delle Associazioni di Categoria nell’apprendere che finalmente la Commissione UE si è espressa in merito al credito di imposta sisma per le imprese del Cratere del Centro Italia, approvando di fatto la misura. “Un ultimo tassello quello in mano al Parlamento Europeo, che si attendeva da oltre un anno e che aveva tenuto col fiato sospeso migliaia di imprese”, si legge in una nota Confartigianato, Confindustria e Cna. “Un risultato molto importante ottenuto anche grazie al lavoro e al costante impegno delle associazioni di categoria, in sinergia con le Istituzioni locali, che hanno sin dal principio sostenuto fortemente la fondamentale priorità di questa misura, capace di offrire alle imprese l’opportunità di risollevare le proprie attività”. “Ricordiamo infatti che questo aiuto è destinato a tutte le imprese che hanno effettuato investimenti iniziali nel cratere (macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, nuovi stabilimenti, ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente e cambiamenti fondamentali del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente), riconoscendo un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione nel modello F24, differenziato in base alle dimensioni aziendali: 45% Piccole Imprese, 35% Medie Imprese, 25% Grandi Imprese, da un 3 milioni per le piccole imprese, 10 milioni per le medie e 15 milioni per le grandi imprese”. “Ora, con l’approvazione della Commissione UE, non appena l’Agenzia delle Entrate renderà disponibili i modelli per richiedere le agevolazioni (la cui scadenza è presumibilmente prevista per il 30 giugno 2022), le imprese potranno finalmente contare sui tanto auspicati aiuti”.

08/06/2022 13:30
Tolentino, Poltrona Frau sigla nuovo accordo aziendale per il triennio 2021-2023

Tolentino, Poltrona Frau sigla nuovo accordo aziendale per il triennio 2021-2023

Nelle scorse settimane è stato sottoscritto tra la direzione aziendale di Poltrona Frau S.p.A. supportata da Confindustria Macerata, la RSU e le Organizzazione Sindacali territoriali della FILLEA CGIL e FILCA CISL, il nuovo accordo integrativo aziendale valevole per il triennio di 2021-2023. Il nuovo accordo, frutto di un lungo ed approfondito confronto fra le parti, avvenuto in diversi incontri effettuati anche durante il periodo pandemico, oltre a confermare le ottime relazioni sindacali esistenti in azienda ed alcune “buone pratiche” derivanti dalle precedenti contrattazioni, introduce alcune importanti novità. L’accordo prevede un aggiornamento ed ampliamento dei principi ispiratori che hanno caratterizzato il confronto e che riflettono i valori aziendali ed i principi propri di un’azienda responsabile quali: la promozione della sicurezza sul lavoro, la valorizzazione della diversità e dell’inclusione, l’impegno a ridurre l’impatto ambientale, il rafforzamento del rapporto con il territorio e le comunità locali. Tra i punti più qualificanti e di importante valore etico e sociale, viene introdotto l’istituto della Banca ore Solidale che consiste nella cessione volontaria e gratuita da parte dei dipendenti dei riposi e delle ferie maturati, in favore di quanti si trovino in condizioni di necessità. Anche il meccanismo di calcolo del Premio di Risultato, pur confermato nella tipologia dei parametri, è stato rivisto ed aggiornato, in merito alle definizioni, alle scale di riferimento e all’esclusione e neutralizzazione degli impatti derivanti dalle malattie gravi contemplate ex CCNL di settore. Viene inoltre introdotto il tema del Welfare Aziendale, riconfermato il premio ferie ed innalzata la percentuale di contribuzione a carico dell’azienda per i dipendenti iscritti al fondo previdenziale di categoria. Vengono infine confermate le incentivazioni previste nelle precedenti contrattazioni che già costituivano un importante traguardo e beneficio per i dipendenti e confermata la centralità del sito produttivo di Tolentino rispetto ad aumenti della produzione e numero dei clienti.

03/06/2022 20:03
Confidi Macerata, i soci studiano il rilancio delle imprese. “Futuro incerto, serve sostegno finanziario” (FOTO e VIDEO)

Confidi Macerata, i soci studiano il rilancio delle imprese. “Futuro incerto, serve sostegno finanziario” (FOTO e VIDEO)

Si è tenuto presso la Villa Verdefiore di Appignano l’assemblea dei soci Confidi Macerata, nella quale sono stati presentati i dati di Bilancio 2021 e, in seconda battuta, analizzate quelle che sono le aspettative per l’anno in corso a fronte delle crisi energetica e del rincaro delle materie prime. Fattori che, soprattutto negli ultimi mesi, stanno mettendo a dura prova la salute di piccole e medie imprese. Ad aprire la conferenza sono stati in successione il presidente di Confidi Gianluca Pesarini e il direttore Leonardo Ruffini, che al cospetto dei circa 30 affiliati in sala – fra questi, l’ex viceministro di economia e finanze Mario Baldassarri, l’On. Tullio Patassini, e il presidente di BCC Recanati Colmurano Sandrino Bertini insieme al neo direttore Davide Celani – hanno illustrato i punti salienti del rendiconto 2021. In particolare, il consorzio ha segnato nell’ultimo anno un utile di 2.494 euro, raggiunto quota 493 iscritti, un patrimonio immobiliare di oltre 4 mln di euro, garantito in bonis un credito pari a 7.386.399 euro e coperture sulle perdite di circa 1 mln e 400 euro. Successivamente, l’attenzione si è spostata sullo “scenario di rilancio” a fronte della attuale crisi economica e geopolitica, rispetto alla quale Confidi ha già messo in piedi risorse pari a 1,9 mld di euro di fondi propri, e strutturato la graduale sostituzione delle garanzie pubbliche con quelle private (discorso legato tanto alle banche quanto alle imprese nel amceratese). “Abbiamo evidenziato nel bilancio 2021 criticità legate all’emergenza Covid, che rendono ancora oggi difficile una ripresa lungimirante – ha dichiarato il presidente Pesarini. “Come Confidi puntiamo oggi più che mai a sostenere le piccole e medie imprese in crisi (come il manifatturiero), attraverso confronti e consulenze opportune. Sarà necessario in questo senso anche generare valore aggiunto a livello finanziario”. “In questo 2022 così incerto le imprese dovranno cercare di innovarsi, crescere e riorganizzarsi – ha aggiunto il direttore Ruffini – sebbene l’aspetto finanziario risulti una leva economica imprescindibile. Il nostro compito sarà dare manforte durante questo percorso di rinascita”. “Ci troviamo oggi in questa fase di incertezza socio economica – ha spiegato il professore di UNIVPM Marco Cucculelli, fornendo in chiusura di assemblea un’analisi economico finanziaria dell'attuale sistema produttivo marchigiano – anche se paradossalmente il bilancio del primo trimestre 2022 è stato buono. Nel futuro però dovremo fare i conti con il rincaro e la scarsa disponibilità delle materie prime. Anche il quadro generale di import/export non è dei migliori: una tale incertezza e instabilità economica è quanto di peggio possa capitare sul fronte degli investimenti”.

01/06/2022 11:54
Corridonia, il vicepresidente Carloni incontra le imprese

Corridonia, il vicepresidente Carloni incontra le imprese

Un incontro con il vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni,  per sciogliere i dubbi e aiutare le imprese in un momento di grande incertezza in prospettiva futura e sostenere il rilancio strategico della città. Una tavola rotonda, quella andata in scena a Corridonia e organizzata dalla Lega che ha visto protagonisti anche il sen. Pazzaglini (Commissione Ambiente Senato), e l’on. Patassini (Commissioni Bilancio e Ambiente Camera dei Deputati). “La politica del buon governo è l’unica che ha ricadute positive sull’economia locale e la Lega lavora per Corridonia e i comuni marchigiani con la forza della filiera del buon governo regionale e nazionale” – hanno dichiarato all’unisono il coordinamento montolmese e il commissario provinciale Buldorini. “Il rilancio dell’economia e la prospettiva di futuro per i nostri giovani sono sfide che possiamo vincere soltanto valorizzando l’identità di ogni singolo territorio. Ecco perché la sinergia tra amministrazione comunale, organi regionali e nazionali è fondamentale – concludono – L’imperativo è dare risposte ai cittadini facendo crescere il territorio”

27/05/2022 19:40
In arrivo pioggia di intimazioni di pagamento, Tosoni: "Stato di allerta per molti contribuenti"

In arrivo pioggia di intimazioni di pagamento, Tosoni: "Stato di allerta per molti contribuenti"

“Non buone notizie in arrivo per i contribuenti. Una pioggia di intimazioni di pagamento, vengono notificate in questi giorni a circa 16 milioni di contribuenti”. A riferirlo è Giuseppe Tosoni, presidente dell'associazione 'Tutela Impresa'.  "Il Fisco concede (formalmente) soltanto 5 giorni per procedere al pagamento in un'unica soluzione o rateale - spiega Tosoni -. Quest'ultima modalità di pagamento è, però, inibita a causa dei carichi ricompresi in piani decaduti successivamente al termine iniziale al periodo di sospensione". "Il termine di 5 giorni sicuramente non sarà rispettato, però, in caso di mancata impugnazione - aggiunge -, le conseguenze potrebbero rivelarsi irreversibili, in quanto successivamente l’Agenzia delle Entrate Riscossione può intervenire con la fase del prelievo coattivo, ossia con il pignoramento del conto corrente, il fermo amministrativo, il pignoramento immobiliare e presso terzi".  "L'Associazione Tutela Impresa - riferisce il presidente Giuseppe Tosoni - ha finora esaminato numerosi atti riscontrando in molti casi importi iscritti ma non dovuti, proponendo l'indispensabile ricorso presso le sedi giudiziarie competenti". "Le Entrate stimano in corso di notifica 130/140 milioni di cartelle per un controvalore numerico di 230 milioni di credito in capo a 16 milioni di contribuenti iscritti a ruolo", precisa Tosoni.  L'Associazione Tutela Impresa denuncia "l’inefficienza dell’Agenzia delle Entrate". "Il condono fiscale messo in atto con il Decreto Sostegni, che prevedeva l’annullamento di iscrizioni a ruolo fino a 5.000 euro, non ha assolutamente ridotto il magazzino dei crediti non riscossi che erano all’epoca di 950 miliardi - sostiene Tosoni -. Anzi, lo ha incrementato. Tale importo, attualmente, ha infatti superato il tetto di 1.100 miliari di euro ed è in continuo aumento".  "Ciò deve essere interpretato dai contribuenti in modo anche a loro favorevole, per effetto della possibile prescrizione degli stessi crediti, comprendendovi anche gli importi iscritti a ruolo per interessi e sanzioni, come riconosciuto anche dalle recenti pronunce delle Corti di Legittimità" conclude Giuseppe Tosoni.  

26/05/2022 13:29
Da Macerata a Hollywood: Dante Ferretti incontra i giovani imprenditori

Da Macerata a Hollywood: Dante Ferretti incontra i giovani imprenditori

Il pluripremio Oscar Dante Ferretti è tornato a Macerata e ha incontrato i Giovani Imprenditori maceratesi che lo hanno accolto con grande emozione presso la Sala Cesanelli allo Sferisterio; una cornice perfetta per l’evento in cui il celebre scenografo ha raccontato ai presenti il suo percorso professionale e artistico che ha avuto inizio proprio a Macerata dove è nato e ha frequentato l’Istituto D’arte. Il Maestro Ferretti ha ripercorso, nel suo intervento, i momenti più importanti della sua eccezionale carriera. Il presidente dei Giovani imprenditori, Alessio Castricini, a nome di tutto il gruppo, nel suo saluto introduttivo ha ringraziato il Maestro e si è detto onorato di aver incontrato un personaggio così illustre che - con i suoi capolavori - ha contribuito a rendere grande l’Italia nel mondo. Ha affermato inoltre che "i giovani hanno bisogno di esempi positivi, come quello del Maestro Ferretti, che con il suo talento ha realizzato opere diventate un patrimonio per tutti". Il presidente ha concluso sottolineando la n"ecessità di una maggiore sinergia tra imprese e cultura per la valorizzazione del territorio". L’incontro con Dante Ferretti si è svolto all’interno del ciclo di eventi formativi e conviviali, “HappyGIHour”, durante i quali i giovani imprenditori si confrontano con illustri personaggi del mondo accademico, artistico, imprenditoriale e sportivo.  Presenti all’evento il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli, l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta, il presidente Piccola Industria Confindustria Macerata Paolo Ceci e il direttore di Confindustria Macerata Gianni Niccolò.      

26/05/2022 12:12
Banco Marchigiano, nel 2021 erogati 120 milioni di euro di nuovi mutui

Banco Marchigiano, nel 2021 erogati 120 milioni di euro di nuovi mutui

Si è parlato di numeri e dati di bilancio, ma anche di scenari presenti e futuri, venerdì pomeriggio all’Assemblea dei Soci del Banco Marchigiano, chiamati a raccolta presso il cineteatro Rossini di Civitanova anche per votare il Bilancio 2021. Tra i numeri presentati in Assemblea dal dg Marco Moreschi, non sono passati inosservati i 120 milioni di euro di mutui erogati nel 2021, “indice del nostro sostegno a famiglie e imprese”, ribadisce il dg. Così come i 5,9 milioni di euro di utile lordo, l’ottima ultima trimestrale 2021 e i 300 mila euro di sponsorizzazioni ed erogazioni liberali anch’esse a sostegno delle iniziative e dell’associazionismo territoriale di qualsiasi genere.  Tra gli obiettivi sempre ben saldi, quello di sostenere il territorio in questa difficile fase di ripresa socio-economica dal periodo pandemico e di confermare il proprio ruolo di promotore di reti sinergiche con le eccellenze locali.  Un appuntamento, quello dell’Assemblea, che si è tenuto “con tutte le accortezze e le sicurezze del caso, ma in presenza”, rimarcano dal Banco, “perché per noi rimane imprescindibile il contatto diretto con il territorio e con i nostri Soci, nel più autentico spirito della mutualità e della cooperazione”. “Approvato un bilancio dai numeri e risultati importanti che vede il Banco Marchigiano in prima linea nel panorama del credito - dice il presidente Sandro Palombini - Nonostante quanto accaduto a livello globale negli scorsi due anni, con ripercussioni che si sono riversate su tutti i settori economici del Paese e del mondo, il Banco non ha mai rinunciato alla sua missione primaria di sostenere il territorio. Anzi, proprio il periodo così complicato per tutti ci ha spinto a tenere bella dritta la barra del timone e, senza tentennamenti, continuare a dare un supporto a famiglie ed imprese”. “Il 2021 per il Banco è stato ancora una volta un anno dai numeri importanti e dai lusinghieri risultati raggiunti - dice Marco Bindelli, Vice Presidente e Amministratore delegato ai rapporti col Credito Cooperativo - ma è stato anche l’anno dell’aggregazione con la Banca del Gran Sasso d’Italia una Banca piccola ma virtuosa. Il nuovo Istituto ha preso il via lo scorso primo ottobre. Una nuova realtà nel panorama del Credito Cooperativo Italiano che, per la prima volta nella nostra storia, ci vede aperti ad un’area extraregionale accettando con entusiasmo la sfida di misurarci con nuovi territori”. Nel corso dell’appuntamento, la compagine sociale è stata chiamata a votare il bilancio 2021. Il documento è stato approvato e vede il Direttore Generale Marco Moreschi soddisfatto per il lavoro e i risultati finora conseguiti.  “Abbiamo confermato la solidità dell’Istituto, i profili di rischio ai minimi storici, l’ottimo livello di patrimonializzazione, la capacità di produrre reddito e la fortissima contrazione dei livelli di esposizione - sottolinea Moreschi -. Stiamo raccogliendo il frutto di anni di lavoro intenso, di strategie chiare e di una forte relazione con il territorio. Abbiamo decisamente le carte in regola per continuare ad essere un partner per imprenditori e Istituzioni, fare sintesi ed essere riferimento per l’intero sistema Marche”.   

21/05/2022 15:10
Lavoro, le imprese cercano personale ma non lo trovano nel 32% dei casi: "Più colpito il turismo"

Lavoro, le imprese cercano personale ma non lo trovano nel 32% dei casi: "Più colpito il turismo"

Le imprese del settore del turismo che si occupano di alloggio, ristorazione e servizi turistici cercano lavoratori, in particolare cuochi e camerieri: 3.180 per maggio e 13.210 entro fine luglio. Nel 17,2% dei casi per mancanza di candidati e nel 13,7% per una preparazione considerata non adeguata. Ad affermarlo il Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Excelsior Unioncamere. Una problematica comune anche ad altri settori, come evidenzia il presidente Cna Marche Paolo Silenzi. "Per i tecnici e le professioni con elevata specializzazione, il 51,4% è considerato di difficile reperimento, mentre tra gli operai specializzati è del 45,9% con punte del 62% nel mobile, del 55,2% nella meccanica e del 54,4% nella moda", commenta. Guardando ai titoli di studio le richieste di laureati rimarranno insoddisfatte nel 46% dei casi per mancanza di candidati (31,5%) o per preparazione inadeguata (12,3%). A mancare all'appello sarà anche il 39,6% dei diplomati. I dati particolareggiati: nel settore "Servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici", si concentrano 3.180 figure pari al 25% delle entrate previste di lavoratori per il mese di maggio e 13.210 entrate previste per il trimestre maggio-luglio (28,5% del totale). Il manifatturiero dovrebbe assorbire 2.880 ingressi al lavoro in maggio (il 23% del totale) e 8.640 nel trimestre maggio-luglio (18,6% del totale) I servizi alle imprese 2.410 ingressi previsti per maggio (19,2% del totale) e 8.240 per il trimestre (17,7%). Si tratta di contratti a tempo indeterminato o di apprendistato nel 16% dei casi, mentre nell'84% dei casi saranno a tempo determinato o con altri contratti con durata predefinita. "È evidente che esiste un problema di distanza tra domanda e offerta di lavoro che va affrontato mettendo in contatto le imprese con le scuole e con i centri per l'impiego", conclude il presidente Silenzi.  

18/05/2022 09:34
Recanati, miglior affidabilità finanziaria: Cpm Gestioni Termiche riceve il premio Industria Felix 2022

Recanati, miglior affidabilità finanziaria: Cpm Gestioni Termiche riceve il premio Industria Felix 2022

La Cpm Gestioni Termiche Srl di Recanati ha festeggiato sabato 14 maggio, con un pranzo con tutti i collaboratori dell’impresa presso il ristorante "Scogliera" di Numana, l’assegnazione dell’Alta Onorificenza di Bilancio del 41° evento del Premio Industria Felix. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato alla Cpm quale migliore media impresa per performance gestionale e affidabilità finanziaria in un anno "terribile" come è stato il 2020. "Il premio Industria Felix è un riconoscimento che ci riempie di orgoglio – ha dichiarato il fondatore Renzo Tramannoni – la nostra è un’impresa di servizi nata nel 1980 che ha saputo negli anni innovarsi, investendo continuamente nella ricerca, nella digitalizzazione, nella formazione, nella sostenibilità". "Per noi servizio non significa vendere, è creare relazione, essere attenti alle distinte necessità del cliente per soddisfarle - ha aggiunto -. L’amore per il lavoro, la passione in ogni cosa che facciamo sono gli elementi che ci contraddistinguono e che ci hanno consentito di riuscire a crescere e creare valore per il territorio e la comunità anche in un anno drammatico come quello della pandemia". "Forti di una storia di più di 40 anni ci proiettiamo nel futuro pensando già alla terza generazione. Dedico questo premio ai tutti i collaboratori dell’impresa che rappresentano il nostro patrimonio e ringrazio gli organizzatori e il Comitato Scientifico per questo importante riconoscimento", ha concluso Tramannoni. Il premio, promosso da Industria Felix Magazine, trimestrale di economia e finanza in supplemento con il Sole 24 Ore, viene assegnato alle imprese scelte da un qualificato Comitato Scientifico presieduto dal professor Cesare Pozzi (docente di Economia industriale della Luiss), che si avvale per la classifica di un incontrovertibile algoritmo di competitività relativo al conto economico, all’affidabilità finanziaria indicata dal Cerved Group Score Impact e da una media addetti non inferiore all’anno precedente. L’evento della premiazione è stato presentato dallo scrittore e vice direttore del Day time Rai Angelo Mellone e dalla giornalista e conduttrice del Tg1 Maria Soave, organizzato in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, A.C. Industria Felix, con il sostegno di Confindustria, con il patrocinio di Simest, con la media partnership de “Il Sole 24 Ore” e “Askanews”, con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking e Grant Thornton.         

14/05/2022 15:24
Crisi economica, La Pasta di Camerino si fa portavoce delle Marche. “Situazione grave, servono interventi mirati”

Crisi economica, La Pasta di Camerino si fa portavoce delle Marche. “Situazione grave, servono interventi mirati”

A quasi tre mesi dall’inizio del conflitto russo-ucraino, gli imprenditori della provincia di Macerata proseguono la corsa ai ripari dalle conseguenze di una crisi economica che, sotto più aspetti, sta mettendo sempre più a dura prova i settori d’eccellenza. Fra questi, quello legato alla produzione della pasta che, sebbene risulti solo marginalmente ‘toccata’ dalla guerra – nel 2021 appena il 3% delle importazioni proveniva dalla Russia – è costretta a fare i conti con i rincari più gravosi del comparto energetico. In tutta Italia – secondo Unionfood – si stimano oggi circa 120 aziende e oltre 10 mila dipendenti, tutti direttamente coinvolti da quelle variazioni del mercato globale che ha visto negli ultimi 12 mesi un aumento del prezzo del grano duro pari all’80%. Ad inficiare sarebbero stati i magri raccolti di Canada e Stati Uniti – principali esportatori nel mondo – per i quali si è ritenuto necessaria una ricontrattazione degli scambi commerciali al netto dell’inflazione sopracitata. Le Marche – come le altre regioni – hanno perciò dovuto adeguarsi, mettendo a dura prova la propria produzione in termini di qualità e offerta al consumatore (vessato anch’egli dall’aumento dei costi energetici). Nel maceratese, anche l’azienda “La Pasta di Camerino” si è ritrovata a fare i conti con le onde sempre più incerte del mercato globale, adoperandosi al contempo nel mantenere alta la genuinità dei propri prodotti e la capacità di lavoro, e nel contenere in maniera diretta il peso dei prezzi sulla propria clientela. “Le nostre aspettative non sono positive, la situazione economica del Paese è grave. Per questo servono degli interventi mirati da parte delle istituzioni” – dichiara il direttore Federico Maccari, aiutandoci a fare chiarezza su quanto stia accadendo all’intero settore della pasta in questo delicato momento storico. Lei pensa che la crisi attuale sia unicamente legata alla guerra nell’Est Europa? Per i pastifici non ci sono state particolari ripercussioni per il reperimento della materie prime, visto che si utilizza prettamente la semola di grano duro. Discorso diverso per panifici e similari, che impiegano quello tenero. Il problema semmai è di mercato: il conflitto ha aggravato una situazione generale già tesa nel 2021. Oggi il prezzo del grano duro arriva quasi al 120%. Da chi è dipeso questo rincaro? I cambiamenti climatici hanno dimezzato la produzione di Canada e Stati Uniti, e di conseguenza le quotazioni in borsa sono salite alle stelle. In più c’è l’aumento del costo dell’energia: la nostra filiera artigianale, a differenza di quelle industriali, richiedete tempi di lavoro sul grano 100% italiano anche di 60 ore. Non ultimo, il rincaro di carta e cartone, che va ad inficiare sulle spese del packaging. Le prospettive future indicano un’inevitabile aumento dell’inflazione. Facendo noi riferimento alla Borsa Merci di Bologna, siamo soggetti a determinati strumenti finanziari legati comunque al mercato nazionale e internazionale. Non solo: di fronte al rincaro delle materie prime, l’agricoltore con il quale hai già stipulato un accordo commerciale si sente legittimato a riformulare il prezzo del proprio raccolto in base alle suddette variazioni di mercato. Voi nel frattempo come vi state adoperando per contenere la crisi? Avendo contratti di filiera, ci sono delle garanzie che altre realtà non possiedono, quindi sono costrette a cercare prezzi più convenienti a scapito della qualità. Il nostro impegno oggi, pur lavorando in perdita, è quello di tutelare il cliente accollandoci più della metà dei costi legati all’inflazione, e rimanere competitivi in termini di produttività. In questo modo anche i nostri 71 dipendenti possono continuare a lavorare serenamente, senza ricorrere ad ammortizzatori sociali come la cassa integrazione. Quali soluzioni adotterete per il futuro più imminente? Serve innanzitutto una riqualificazione energetica che ci permetta di essere autonomi e sostenibili al 100%, puntando unicamente sul fotovoltaico. Poi dovremo trovare nuove efficienze gestionali, per ridurre al minimo i nuovi costi dei prodotti. Nel frattempo continueremo i nostri negoziati con imprenditori locali, Regione e istituzioni governative. La speranza oggi si lega almeno a un adeguamento dei costi sul mercato e ad accrescere il potere d’acquisto del consumatore. Pertanto, è necessaria una riduzione del cuneo fiscale: le persone andando avanti saranno sempre meno disposte a spendere anche per i beni di prima necessità. Secondo lei è una situazione che poteva essere evitata? Era prevedibile. La nostra economia è strutturata secondo il mercato globale, e allo stesso tempo però non è stata mai messa in atto negli ultimi 30 anni una politica energetica. Le istituzioni ne erano ben consapevoli, ma non hanno fatto nulla. Per questo ora siamo costretti a rinunciare ai vecchi accordi commerciali e formularne di nuovi con altri paesi. Soluzioni minori utili a tamponare per qualche tempo. Persino la PAC dovrà essere rimessa in discussione se davvero non vogliamo che la crisi peggiori ancora di più.

14/05/2022 10:00
Nuovi macchinari e attrezzature per le imprese del cratere: "L'Ue confermi il credito d'imposta"

Nuovi macchinari e attrezzature per le imprese del cratere: "L'Ue confermi il credito d'imposta"

“Le associazioni di categoria delle imprese maceratesi riportano l’attenzione sul credito d’imposta beni strumentali Cratere per gli investimenti 2021. Come noto, nel 2020 il credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno viene esteso anche alle imprese localizzate nei comuni colpiti dagli eventi sismici a far data dal 24 agosto 2016, attraverso l’art. 18-quater del Dl 8/2017. Il 6 aprile 2018 è intervenuta l’autorizzazione della Commissione europea e successivamente la legge di bilancio 2020 ha prorogato il credito d’imposta al 31 dicembre 2020”. Lo affermano, in una nota congiunta, il presidente di Confindustria Macerata Sauro Grimaldi, il presidente Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo Enzo Mengoni e il presidente Cna Macerata e Maurizio Tritarelli. "Le associazioni, fin dalla previsione normativa della misura, hanno sostenuto fortemente la necessità di una pronta attivazione della stessa, per offrire alle imprese una valida ed efficace opportunità di ristoro in un contesto che già le vedeva duramente provate dagli eventi e che richiede un sicuro ‘salvagente’ per evitarne il definitivo tracollo”, continuano nella nota. "L’aiuto, ricordiamo, assume la forma di un credito d’imposta per tutte le imprese che effettuano investimenti iniziali nel cratere, a partire dalla data di approvazione del regime (6 aprile 2018) e fino al 31 dicembre 2020”. “Investimenti effettuati in macchinari, impianti e attrezzature varie, nuovi di fabbrica, relativi alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente e a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente”. “Il beneficio consiste nel riconoscimento di un credito d’imposta, da utilizzare in compensazione nel modello F24, la cui misura è differenziata in relazione alle dimensioni aziendali, ovvero: 45% Piccole Imprese, 35% Medie Imprese, 25% Grandi Imprese, da un 3 milioni per le piccole imprese, 10 milioni per le medie e 15 milioni per le grandi imprese”. “Una misura molto importante che interessa tutte le società ed enti titolari di reddito d’impresa ubicate nei 140 Comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria colpiti dal sisma ad agosto ed ottobre 2016 (art. 18-quater del decreto-legge n. 8 del 2017)”. “Successivamente, dopo mesi di incertezza, il credito d’imposta viene ripristinato anche per il 2021. La Legge n. 106 del 23 luglio 2021 di conversione del decreto “Sostegni bis” n. 73/2021, infatti, aveva prorogato al 31 dicembre 2021 il credito di imposta per le imprese del Cratere sismico del Centro Italia. La commissione UE non aveva però concesso la proroga dell’agevolazione in quanto era un aiuto di stato”. “Il Parlamento ha trovato poi rimedio con la Legge 29 dicembre 2021 n.233 recante Conversione in legge del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152-disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). L’Art. 43-ter della Legge 233/2021 introduce la modifica al regime di aiuti inserendo il credito imposta relativo agli investimenti realizzato in area sisma nell’anno 2021 nel Temporary Framework”. “Ad oggi – concludono i presidenti delle associazioni di categoria -  non si hanno ancora notizie dell’accoglimento da parte della Commissione Ue e, conseguentemente non sono ancora disponibili i modelli dell’Agenzia delle Entrate per richiedere le agevolazioni. Le associazioni del territorio invitano quindi le autorità regionali a richiedere informazioni sull’iter di approvazione e farsi promotrici di una rapida conferma della norma per consentire alle imprese di veder finalmente validati i piani di rientro degli investimenti comunque effettuati nel 2021 nonostante le incertezze dell’agevolazione”.      

13/05/2022 14:43
Marche, transizione ecologica e ricerca nuovi mercati: 6,2 milioni per le Pmi: al via due bandi

Marche, transizione ecologica e ricerca nuovi mercati: 6,2 milioni per le Pmi: al via due bandi

Nella giornata odierna sono stati emanati due bandi regionali fondamentali nella strategia di miglioramento del posizionamento competitivo internazionale delle PMI marchigiane. I bandi, attivati nell’ambito del por fesr 2014-2020, godono di una dotazione finanziaria complessiva che ammonta a 6,2 milioni di euro che potrà essere integrata con le risorse del por fesr 2021-27 non appena approvato. Il primo dei due bandi in uscita, con un importo stanziato di 4,2 milioni di euro, è finalizzato alla “transizione tecnologica e digitale dei processi produttivi e dell’organizzazione” ed è volto a favorire l’adozione di soluzioni innovative di riorganizzazione, transizione digitale e garantire un migliore posizionamento competitivo a livello internazionale, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di innovazione dei processi produttivi, della organizzazione aziendale soprattutto attraverso attività di trasformazione tecnologica e digitale. “L’utilizzo delle nuove tecnologie digitali – commenta il vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Mirco Carloni - diventa di fondamentale importanza nell’attuale fase di ripresa dalla pandemia Covid-19 perché consentirà alle aziende di riorganizzarsi e ristrutturarsi, incentivando il processo di transizione digitale, aumentando la flessibilità dei processi produttivi e riducendo al contempo i costi generali così da far ripartire gli investimenti privati fortemente penalizzati dalla pandemia”. Sono ammissibili i progetti d’impresa finalizzati alla realizzazione di attività di innovazione di processo o dell’organizzazione prevedendo l’implementazione di tecnologie quali robotica avanzata, manifattura additiva e stampa 3D, soluzioni di cyber security e business continuity, intelligenza artificiale, machine learning, soluzioni tecnologiche per la gestione e il coordinamento dei processi aziendali con elevate caratteristiche di integrazione delle attività. Il secondo bando approvato è destinato ad ‘azioni per il riorientamento e la diversificazione dei mercati’ e beneficia di 2 milioni di euro per rafforzare la capacità delle imprese di operare su nuovi mercati internazionali, sostenendo progetti di investimento per l’innovazione digitale strategica alla funzione commerciale. I contributi a fondo perduto serviranno per finanziare l’innovazione della strategia promozionale nei mercati di riferimento individuati nel progetto quali ad esempio: export manager e digital export manager; analisi e ricerche di nuovi mercati e fornitori; social media marketing; sito web aziendale per la promozione digitale dell’export; marketing digitale e business on line. “Negli ultimi anni il sistema economico marchigiano è stato messo a dura prova da un susseguirsi di eventi drammatici e non prevedibili - è la riflessione di Carloni - sisma e pandemia da Covid-19 ne hanno fortemente rallentato la ripresa e la crescita comportando, di fatto, il mancato recupero dei livelli del PIL pre-crisi. Ora si aggiungono gli sfavorevoli scenari derivanti dal conflitto fra Russia e Ucraina che stanno condizionando il percorso di ripresa del sistema produttivo. Adottiamo una strategia utile a contenere gli effetti distorsivi - aggiunge il vicepresidente - non solo sulle esportazioni verso questi Paesi ma anche negli approvvigionamenti di materie prime e semilavorati”. Nonostante la crisi pandemica, con 370 milioni di euro nel 2021, pari al 2,4% del totale delle esportazioni delle Marche, la Russia rappresenta l’ottavo mercato di destinazione, in crescita del 12,3% rispetto all’anno precedente, mentre verso il mercato Ucraino le Marche hanno esportato beni per circa 85 milioni di euro (in flessione dell’1,3%) rispetto al 2020. Se dalla Russia le Marche importano principalmente metalli non ferrosi (44,5% del totale) e gas naturale (42,8%), dall’Ucraina le importazioni marchigiane sono composte per il 35,9% da legno e prodotti in legno, per il 28,1% da prodotti della metallurgia, per il 13,9% da articoli di abbigliamento, per il 5,6% da prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie, per il 3,1% da prodotti in metallo. La Regione Marche, in questa fase, conclude Carloni “deve necessariamente sostenere le imprese marchigiane in difficoltà il cui fatturato estero risente dell’incidenza delle mancate esportazioni dirette in Ucraina e in Russia, ma anche sostenere quelle imprese che importavano una quota rilevante delle loro materie prime e semilavorati da questi mercati.  Esse, inoltre, si trovano nella necessità di sviluppare ulteriori progetti di investimento per la ricerca di nuovi mercati o fornitori”. Entrambi i bandi rientrano nel programma di interventi urgenti per il sostegno economico alle imprese marchigiane colpite dalla crisi generata dalla guerra Russa Ucraina. Le domande di partecipazione potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 16 maggio 2022 ed entro, e non oltre, le ore 13 del 30 giugno 2022, sulla piattaforma Sigef raggiungibile al seguente link: https://sigef.regione.marche.it

10/05/2022 19:50
Confindustria e Unicam insieme: al via un corso di formazione sull'economia circolare

Confindustria e Unicam insieme: al via un corso di formazione sull'economia circolare

Nell’ambito delle attività previste dall’accordo siglato lo scorso mese di dicembre tra Confindustria Macerata e l’Università di Camerino, con il sostegno di BPER Banca, volto alla realizzazione di attività di collaborazione per accompagnare e supportare le imprese nella transizione verso un’economia più circolare e sostenibile, sta per essere avviata una azione di Circular Education attraverso il corso di formazione su “Strategie di Economia Circolare”, che prevede la partecipazione in qualità di docenti di esperti Unicam, Enea e Manifaktura, una start-up innovativa, nata nel 2020, con l’obiettivo di facilitare tutte quelle organizzazioni che intendono avviare un percorso d’innovazione, attraverso progettazione, capitale relazionale, gestione e formazione, in particolare sui temi legati all’economia circolare e industria 4.0 “Con questa iniziativa – ha dichiarato l’ingegner Francesco Balducci, referente Unicam per l’accordo e Ceo di Manifaktura – avviamo concretamente le attività di formazione previste nell’accordo di collaborazione. Il corso, rivolto ad imprenditori e loro collaboratori che intendono conoscere ed applicare strategie e perseguire azioni di economia circolare, valutare nuovi modelli di mercato e rendere i propri prodotti e servizi maggiormente competitivi e sostenibili, si articolerà in 5 appuntamenti, che potranno essere seguiti sia on line che in presenza, a partire dal prossimo 13 maggio”. Il primo incontro sarà incentrato su “Introduzione all’economia circolare: una visione generale di questo nuovo paradigma” e si terrà presso la sede di Confindustria. Si proseguirà venerdì 27 maggio con “Gli strumenti di valutazione ambientale di prodotto: LCA (valutazione del ciclo di vita di un prodotto) e PEF (Product Environmental Footprint)” presso il ChIP Unicam.  “Regolamenti CAM (Criteri Ambientali Minimi), Mappature LEED e Calcolo della Circolarità di un Prodotto” saranno ala centro dell’incontro del 17 giugno presso la sede di Confindustria Macerata. Il ChIP Unicam ospiterà il 15 luglio l’incontro “Come caratterizzare i materiali compositi innovativi in un’ottica di economia circolare”. Il percorso formativo si concluderà il 23 settembre con l’incontro su “Etichette ambientali (ecolabel, EPD, Green Made in Italy) e comunicazione delle asserzioni ambientali per evitare Green Washing” presso la sede di Confindustria.

10/05/2022 18:50
"Settantamila lavoratori irregolari e abusivi nelle Marche. Occhio ai furbi"

"Settantamila lavoratori irregolari e abusivi nelle Marche. Occhio ai furbi"

Ben 70.000 lavoratori irregolari e operatori abusivi nelle Marche: un numero impressionante, per un’economia sommersa che minaccia il lavoro dei piccoli imprenditori e la sicurezza dei cittadini, diventando anche un freno per l’occupazione regolare. A denunciare le cifre del fenomeno è uno studio di Confartigianato che lancia l’allarme sulla minaccia del sommerso per le attività dei piccoli imprenditori. È un mondo parallelo, quello del sommerso, che rappresenta il 4,3% del valore aggiunto regionale, in cui non esistono regole e si producono danni ingenti alle imprese, alla sicurezza dei consumatori, alle casse dello Stato. "In tempo di crisi e incertezza, il fenomeno sta proliferando e i dati sono ancora più allarmanti. La maggiore concentrazione di occupazione irregolare (il tasso di irregolarità è del 10,5%) nella nostra regione si annida nei servizi con 53.000 unità, segue il manifatturiero con 11.000, le costruzioni con 4.000 e 2.000 in agricoltura. Nelle Marche, secondo le stime di Confartigianato, sono 23.600 gli abusivi che si fingono imprenditori", sottolinea Confartigianato. "Sono proprio le imprese artigiane ad essere maggiormente in pericolo Soprattutto nei settori dell’edilizia, dell’acconciatura ed estetica, dell’autoriparazione, dell’impiantistica, della riparazione di beni personali e per la casa, del trasporto taxi, della cura del verde, della comunicazione, dei traslochi. Per questo Confartigianato ha lanciato una campagna nazionale di informazione contro l’abusivismo, dal titolo Occhio ai furbi. Mettetevi solo in buone mani. Un modo per mettere in guardia i consumatori e informarli sulla situazione". “Dobbiamo lavorare tutti affinché questo fenomeno venga debellato, nell’interesse delle imprese che lavorano seriamente e dei consumatori - le parole del Presidente territoriale Enzo Mengoni -. La difficile situazione economica ha portato ad un proliferare di operatori improvvisati, che in questo modo minacciano la sicurezza dei consumatori, penalizzano le Casse dello Stato e cancellano con un colpo tutti i valori artigiani che da sempre contraddistinguono le nostre imprese". "È il momento di dire basta: l’appello è anche alle Autorità, affinché continuino a sostenerci con azioni di controllo, di repressione e di contrasto all’evasione fiscale e contributiva”. Per numero di occupati, 3,2 milioni di irregolari, il sommerso è il terzo settore più numeroso dell’economia italiana, preceduto dai servizi, che contano 16,3 milioni di addetti, e dal manifatturiero 4 milioni di addetti". 

09/05/2022 17:40
Marche, crisi del calzaturiero. Ma il settore è davvero in difficoltà per colpa della guerra?

Marche, crisi del calzaturiero. Ma il settore è davvero in difficoltà per colpa della guerra?

“L’associazione rispetta le sanzioni imposte dalla comunità internazionale nei confronti della Russia, ma non possiamo non essere al contempo solidali con le aziende calzaturiere italiane, comprese quelle  che hanno partecipato all’ultima fiera di Mosca”. Sono le parole pronunciate dal presidente di Assocalzaturifici Siro Badon, a una settimana di distanza dalla Obuv’ Mir Kozhi (“Scarpe in pelle dal mondo”). La manifestazione internazionale dedicata a calzature e cuoio si è tenuta dal 26 al 29 aprile scorso, e ha visto la partecipazione di 50 imprese italiane del settore: 31 di queste provenivano dalla Marche. “Due mercati rilevanti, quelli di Russia e Ucraina” – ha precisato in un comunicato Badon, sebbene il peso percentuale sul mercato italiano dell’export verso i due paesi impegnati nel conflitto sia del 2,7% e 0,4% (rispettivamente, decimo e ventiseiesimo posto nella classifica dei mercati di sbocco - IlSole24Ore). Una cifra quasi irrisoria, che assume però ben altre dimensioni se contestualizzata a livello locale. Le imprese calzaturiere delle Marche, ad oggi, risultano senza dubbio quelle più sofferenti, soprattutto in virtù delle sanzioni imposte da USA e Ue. Secondo i dati forniti da Assocalzaturifici, l’export della regione verso Russia e Ucraina valeva alla fine del 2021 circa 93 mln di euro (57,3%), determinando un trauma commerciale dal quale si sta cercando di riprendersi il prima possibile. In particolare, per il distretto di Fermo – il più rilevante della regione - questo significa al momento rinunciare a poco più di 58 mln di euro (30,6%). Una cifra che, però, va confrontata con quelle dei principali mercati segnalati dal “Focus 2021” di Intesa Sanpaolo: ai primi posti, vediamo Germania (circa 220 mln di euro) e Francia (150 mln di euro). Inoltre, va sottolineato che il settore calzaturiero fermano – dopo l’anno horribilis 2020 della pandemia – ha ricevuto una spinta generale di ripresa del +11,5% (anche verso gli Stati Uniti) e del +20,6% solo in Cina. L’export verso gli USA vale oggi per la provincia marchigiana il 5% (50,98 mln di euro), e verso la Germania il 6,5% (49,8 mln di euro), che da sole sembrano poter compensare il congelamento degli affari nell’Est Europa. Senza contare, naturalmente, gli altri mercati di sbocco già esistenti come Cina, Svizzera e Regno Unito (nella “top ten”). I dati presentati tengono conto delle forti difficoltà che il settore calzaturiero, e non solo, hanno avuto in seguito all’emergenza Covid. Ma nonostante la buona ripartenza dei mercati, a pesare sul distretto fermano sarebbe un orientamento sfavorevole iniziato già dal 2018, sintomo di un mancato salto di qualità capace di affrontare una concorrenza (nazionale e internazionale) sempre più aggressiva. “Le sanzioni causate dagli sviluppi della guerra - si legge nell'ultimo report di Mediobanca – rischiano di limitare la spesa dei consumatori russi, in particolare i più ricchi”. Dunque ad essere penalizzate sarebbero potenzialmente le aziende dai marchi più lussuosi. La situazione generale, però, appare in forte contrasto con i dati finora diffusi. Inoltre, il settore calzaturiero italiano - assieme a quello del tessile e dell’abbigliamento - risulta anche quello che ha potuto sfruttare al meglio gli ammortizzatori sociali messi in campo con la pandemia: il cosiddetto “segmento di alta gamma” ha potuto riprendersi nel corso del 2021, registrando una crescita del 32%, rispetto al 13% delle aziende della fascia più economica. “Il problema più importante in questo momento – ha dichiarato il presidente di Confindustria Fermo, Arturo Venanzi - è il mancato pagamento di ordini e merce consegnata. E questo perché le banche italiane non lavorano più con la Russia: serve l’intervento del governo italiano”. In realtà, gli affari in questo momento storico si stanno ridimensionando, sia per sostenere le aziende sia per mantenere salda la propria presenza nella Federazione. Soprattutto in virtù dei costi elevati che comporterebbe lo smantellamento delle sedi, come ad esempio quelle di Unicredit e Intesa Sanpaolo (le più esposte alla guerra).

07/05/2022 10:15
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