Sisma, ripresa dei versamenti contributivi. Confartigianato: "Dal governo promesse non mantenute"
Con il messaggio n. 3247 del 6 settembre scorso, l’Inps ha fornito le indicazioni operative specifiche per ciascuna gestione previdenziale, per la ripresa dei versamenti contributivi sospesi a causa degli eventi sismici del Centro Italia.
L’Istituto ha precisato che il versamento andrà effettuato entro il 15 ottobre del 2019, anche in forma rateizzata, senza applicazione di sanzioni e interessi, fino a un massimo di 120 rate mensili di pari importo. Inoltre, se la domanda di rateazione era già stata presentata entro il 1° giugno 2019 e il contribuente non intenda modificare il piano di rateazione proposto, non dovrà essere presentata una nuova domanda.
“La sospensione delle rate della cosiddetta “busta paga pesante” e dei contributi previdenziali, annunciata per 31 ottobre e confermata a suo tempo anche dal Sottosegretario Vito Crimi, non è stata mantenuta, ma non sarebbe stata comunque sufficiente - spiega Confartigianato -. Da mesi stiamo chiedendo insistentemente il posticipo del pagamento delle prime rate proprio per evitare ulteriori danni economici alle imprese già vessate dal sisma e ai cittadini, molti dei quali, ancora fuori dalle loro case."
"Secondo l’ex Sottosegretario Crimi, doveva essere un provvedimento per semplificare le norme e rendere più rapide ed efficaci le procedure relative alla ricostruzione, ma soprattutto avrebbe dato modo di approfondire l’applicazione della riduzione dell’importo da versare. Argomento che invece sembrerebbe rimasto nel dimenticatoio - prosgeue Confartigianato -. I problemi politici del nostro Paese e il cambio di Governo non possono essere una scusa per sottovalutare e affrontare con totale approssimazione una questione così importante che sta letteralmente incidendo sulla vita economica, e non solo, delle moltissime imprese coinvolte."
"Nella speranza quindi di ricevere un tempestivo e concreto riscontro in merito, Confartigianato chiede, di nuovo, una definitiva proroga della sospensione dei versamenti - conclude la nota stampa -. Resta ancora molto da fare per le comunità terremotate e come già ribadito nei mesi scorsi, imprese e lavoratori non possono continuare a pagare le spese di cattive gestioni e ripetute inefficienze normative”.
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