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Meno soldi e niente rimborsi per i pescatori: Micucci si oppone al declassamento delle pensioni

Meno soldi e niente rimborsi per i pescatori: Micucci si oppone al declassamento delle pensioni

Declassamento delle pensioni dei lavoratori del settore della pesca. L'Aula ha approvato ieri (16 aprile) all'unanimità la mozione presentata dal vice capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci, dal presidente della commissione Governo del territorio, Ambiente e Paesaggio, Andrea Biancani, e dal capogruppo in Consiglio regionale, Fabio Urbinati.

L'atto impegna la Giunta ad aprire un tavolo di confronto con la direzione regionale dell'Inps marchigiana ed anche con il Governo centrale per discutere della nuova normativa relativa al sistema contributivo-previdenziale del settore della pesca. In alcune lettere inviate nei giorni scorsi dall'Inps delle Marche alle società di pesca si comunica la modifica unilaterale dell'inquadramento contributivo-previdenziale dei lavoratori del settore.

In particolare, si prevede il passaggio da “lavoratore marittimo ex lege 413/1984” a “pescatore autonomo ex lege 250/1958”, in forma retroattiva per tutto il periodo di lavoro. Tradotto significa un declassamento delle pensioni, con la perdita, fra l'altro, di tutti i soldi in più pagati negli anni dai pescatori e che non saranno rimborsati. I lavoratori che da decenni versano contributi in base alla legge 413/84, infatti, hanno versato oneri superiori a quelli previsti dalla 250 del 1958.

Ora l'Inps vorrebbe applicare in modo retroattivo la 250 e senza prevedere il rimborso delle quote versate in eccesso. Una doppia beffa, dunque, per i pescatori che percepirebbero pensioni più basse rispetto ai contributi pagati finora e senza vedere indietro le somme versate in più. Ma arriva il no dell'Aula, che ha sostenuto compatta la mozione Micucci-Biancani-Urbinati, per bloccare la riforma.

«Il reinquadramento, se reso operativo – sottolinea Micucci –, comporterebbe perdite ingenti in termini pensionistici per tutti i lavoratori soggetti alla nuova misura. Oltre al fatto – aggiunge – che appare dubbiosa l'applicazione di questo nuovo principio non da “ora in avanti”, ma in forma retroattiva per tutto il periodo di lavoro. Parliamo, per molti, di decenni di versamenti».

La mozione impegna la Giunta all'apertura di un serrato confronto con la direzione regionale dell'Inps marchigiana, nonché di farsi promotrice verso il Governo centrale della costituzione in via d'urgenza di un tavolo di confronto con il Governo stesso, le Regioni, l'Inps nazionale e le rappresentanze di categoria.

 

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