Lavorare all’estero: non solo giovani, ma anche gli over 40
Il mito dell’estero sembra spesso riguardare esclusivamente i giovani: l’Italia offre poco lavoro e dunque è del tutto normale immaginare un ragazzo che – con la laurea in tasca – possa pensare di farla fruttare in paesi dove c’è più offerta di lavoro. E chi pensa questo è in torto, perché il fenomeno della fuga all’estero non riguarda solo i giovani cervelli, ma anche le braccia della forza-lavoro e persino i pensionati, che vedono nell’espatrio un’occasione per godersi la vita. In altre parole, anche gli over 40 fuggono dall’Italia.
Giovani e meno giovani: in fuga dall’Italia
I giovani laureati rappresentano indubbiamente la fetta più larga degli italiani che decidono di andare a vivere in un paese straniero, ed in aumento troviamo anche i neo-diplomati, che scelgono di saltare la trafila andando a studiare direttamente presso un’università straniera. Il conteggio dei cervelli in fuga, però, non tiene debitamente conto degli over 40. Anche i lavoratori ed i pensionati lasciano il nostro Paese, al punto che – secondo i dati Istat – negli ultimi 7 anni sono stati ben 143.000 gli over 40 ad aver lasciato l’Italia per andare a vivere all’estero.
Adattarsi? Un problema che riguarda tutti
L’adattamento alla nuova vita, dunque, riguarda sia i giovani che i meno giovani che decidono di trasferirsi all’estero. Un primo problema che riguarda tutti è quello del trasloco, che se mal gestito può trasformare il primo, importante impatto con il nuovo paese in una esperienza molto negativa. Per evitare tutte le noie e lo stress legati al trasferimento, in generale, è quindi sempre meglio rivolgersi ad agenzie specializzate nei traslochi all’estero come Blissmoving.it.
Superato il “primo impatto”, i problemi maggiori riguardano poi ovviamente la sopportazione della lontananza da amici e familiari, anche se basta semplicemente organizzarsi con le app di messaggistica video e con qualche viaggio organizzato per poter risolvere la nostalgia dei propri cari.
Infine, adattarsi alla nuova situazione significa soprattutto smettere di parlare italiano, calarsi nella mentalità della nuova lingua ed imparare a curare le nuove routine quotidiane, dando un taglio con quelle del passato.
Lavoro all’estero: quali sono i paesi migliori?
Chi sceglie di emigrare lo fa soprattutto per una questione lavorativa. Dunque, i paesi all’estero che assicurano le maggiori opportunità professionali, stando alla classifica fornita da Skyscanner, sono la Nuova Zelanda e gli Stati Uniti d’America, situati in cima, a seguire il Canada e l’Australia: due mete apprezzatissime dagli italiani. Da sottolineare anche il fascino del Brasile e della Svizzera, che invece rappresentano due delle mete più amate dai nostri pensionati, per via dei costi più bassi (nel caso del Brasile) e della vicinanza con l’Italia (nel caso della Svizzera). Infine, vale la pena sottolineare altre mete molto gettonate, come il Belgio ed il Regno Unito, dove tra l’altro le comunità italiane sono molto vaste.
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