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La corsa al ribasso del petrolio

La corsa al ribasso del petrolio

Mentre i costi energetici salgono e l’inflazione spinge i prezzi al rialzo, il costo del petrolio sembra aver inforcato un trend discendente che potrebbe beneficiare imprese e famiglie.

Geopolitica, Economia e Petrolio

Quando la Russia ha invaso l'Ucraina la scorsa primavera, gli esperti di energia prevedevano che il prezzo del petrolio avrebbe potuto raggiungere i 200 dollari al barile, un prezzo che avrebbe mandato i costi di spedizione e trasporto nella stratosfera e messo in ginocchio l'economia globale.

Ora i prezzi del petrolio sono più bassi di quando è iniziata la guerra, essendo scesi di oltre il 30% in appena due mesi.Le notizie di un rallentamento dell'economia cinese e di un taglio dei tassi d'interesse cinesi hanno fatto scendere ulteriormente i prezzi, fino a meno di 90 dollari al barile.

Secondo alcuni esperti, i prezzi del petrolio potrebbero scendere ancora menzionando i seguenti fattori:

- la Cina ha ridotto le sue importazioni di greggio nel terzo trimestre;

- la fine della stagione estiva potrebbe ridurre la domanda di benzina;

- le preoccupazioni per un rallentamento economici;

- l'abbondanza di offerta

Il petrolio greggio è una delle materie prime più richieste e i due tipi di petrolio più scambiati sono il Brent e il West Texas Intermediate (WTI). I prezzi del greggio riflettono la natura volatile e liquida del mercato, oltre al fatto che il petrolio è un punto di riferimento per l'attività economica globale.

 

Social Media e fiducia dei consumatori

Nonostante questo, i social media sono scatenati sull’aumento del prezzo al consumo.

L’aspetto interessante riguarda il fatto che le piattaforme sociali possono avere un impatto enorme sull’andamento dei prezzi stimolando la fiducia fra i consumatori.

Non a caso, alcune piattaforme per la negoziazione di asset hanno costruito delle piattaforme sociali per i trader, in modo che ci sia uno scambio di informazioni più immediato.

Difficile predire i prezzi del petrolio

Gli esperti non concordano sui prezzi del petrolio nel breve termine.

Goldman Sachs Commodities Research ha previsto un rimbalzo dei prezzi grazie alla ripresa della domanda di carburante.

"Vediamo crescenti rischi di coda per i prezzi delle materie prime insiti nello scenario di crescita sostenuta, bassa disoccupazione e stabilizzazione del potere d'acquisto delle famiglie", conclude il rapporto.

Segnali contrastanti

I mercati energetici inviano segnali contrastanti.

Nelle previsioni della scorsa settimana, l'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha affermato di aspettarsi una domanda di petrolio più debole di quanto inizialmente previsto per quest'anno e per il prossimo.

Tuttavia, il cartello prevede che la domanda globale per il 2023 si espanderà a quasi 103 milioni di barili al giorno.

La decisione dell’Arabia Saudita

Vogliamo concludere la nostra riflessione con le parole del portavoce dell’Arabia Saudita, uno dei maggiori esportatori di petrolio.

Il ministro dell'energia del più grande produttore OPEC ha descritto il taglio della produzione di petrolio come uno dei possibili modi per riportare i prezzi del petrolio in linea con i fondamentali, parlando in questo contesto di una disconnessione.

L'impressione rimane che l'Arabia Saudita non sia disposta a tollerare dei prezzi al di sotto dei 90 dollari. Gli speculatori potrebbero considerarlo un invito a scommettere su ulteriori aumenti dei prezzi senza dover temere cali più pronunciati. A voi la mano.

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