Come ormai consuetudine da qualche decennio, tra il sabato e la domenica dell'ultimo fine settimana di ottobre, ci sarà il ritorno dell'ora solare, con lo spostamento delle lancette indietro di 60 minuti. Il cambio d'orario, per convenzione, avverrà alle tre e stanotte potremmo quindi dormire un'ora di più.
Il tema del cambio di orario a livello europeo, è stato però oggetto di discussione la scorsa estate, quando a fine agosto, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, sulla base di un sondaggio con un campione a dire il vero non molto rappresentativo, aveva annunciato di volerlo abolire.
Da un sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono per il 50% a favore e per il 50% contrari all'ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell'abolizione dell'ora solare. Questa soluzione comporterebbe l'utilizzo dell'ora legale tutto l'anno, eliminando i fastidi legati al cambio di ora: il problema sarebbe che d'inverno, con meno ore di luce a disposizione, uno slittamento in avanti di alba e tramonto potrebbe fornire sì un'ora di luce in più alla sera, ma anche una in meno ogni mattina, mentre le attività umane continuerebbero a svolgersi con lo stesso orario.
La possibilità di scegliere liberamente una delle due soluzioni potrebbe provocare una segmentazione dei fusi orari in Europa anche in senso latitudinale. E’ probabile infatti che i paesi meridionali potrebbero decidere per l’ora legale tutto l’anno, mentre quelli nordici potrebbero preferire quella solare. Tuttavia si tratta ancora di un’ipotesi, che dovrà essere discussa dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo all'interno del Consiglio europeo e solo se la proposta supererà queste due assemblee, la palla passerà agli Stati membri. Le ipotesi al vaglio vanno comunque oltre a quella di tenere di abolire o mantenere l'ora solare, perché si è discusso anche di una media tra le due, con lo spostamento di 30 minuti.
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