Alla trattoria Da Luigi una cena 'da film' con Rino Barillari: tra prelibatezze romane e colpi di scena (FOTO e VIDEO)
Roma, fine ottobre. Nonostante la piena stagione autunnale, l’aria nella città eterna è ancora tiepida e invita a godersi una cena all’aperto. Tra le innumerevoli opzioni che la capitale offre, una in particolar modo, fin dagli albori, richiama il passo dei buon capitati e li conquista per sempre: la Trattoria Da Luigi, situata nella suggestiva Piazza Sforza Cesarini, a due passi da Piazza Navona, quasi a formare sulla mappa uno speciale ‘triangolo’ con l’altro vertice che è Campo de’ Fiori.
Insieme a Guido Picchio e Don Felice, si è deciso di seguire questo ‘mistico’ itinerario e, sul far della sera, proprio Da Luigi, in un dehors dall’atmosfera intima e sospesa tra l’oggi e la memoria di una Roma felliniana, ci troviamo al tavolo con un ospite che qui è di casa e che della ‘dolce vita’, e non solo, ha immortalato le scene più evocative, passate alla storia: il fotografo e "re dei paparazzi" Rino Barillari.
Davanti a un menù in cui regna la tradizione della miglior cucina romana e italiana, un’altra fortuna è stata quella di poter apprendere la storia di questo luogo-scrigno delle prelibatezze e dei racconti inediti di vite famose direttamente dai fratelli proprietari Giuseppe e Gerardo.
La Trattoria da Luigi è nata intorno al 1957 per volontà del vecchio e omonimo proprietario, come punto d’incontro e di ritrovo tra le persone della zona; infatti, inizialmente, la clientela portava da casa il cibo e veniva in sostanza per conversare e bere, soprattutto birra. Successivamente decise di rendere più grande e strutturato il locale, specializzandosi su alcuni piatti tipici della tradizione romana.
Nel 1979 la trattoria venne rilevata dallo zio di Giuseppe e Gerardo - tutti originari della Basilicata - che ne mantenne lo spirito e lo stile, senza apportare modifiche sostanziali né all’arredo né al menù: un repertorio che va dai tonnarelli cacio e pepe, amatriciana, carbonara, penne all’arrabbiata agli spaghetti al gorgonzola e molto altro fino a una scelta ben selezionata di secondi che, al posto dell’elenco, si invita ad assaporare direttamente dal vivo in tutta la loro bontà.
A partire dal 1984, la gestione diretta passò ai nipoti. Da allora la "Trattoria da Luigi" ha continuato a crescere e ad affermarsi come uno dei ristoranti più rinomati della capitale, non tanto per promozione pubblicitaria quanto grazie al più autentico e intimo ‘passaparola’ dei clienti soddisfatti e alla presenza di numerosi ospiti illustri del jet set nazionale e internazionale, tra cui attori, attrici e personaggi famosi.
A tal riguardo basta fare un giro all’interno della trattoria e osservare le pareti tappezzate di foto: Mel Gibson, Lina Wertmuller, Paolo Poli, Renato Zero… e una lista che potrebbe continuare per moltissimi nomi.
Tornando alla cena, tra una gradevolissima bottiglia di ‘Greco di Tufo’ e un’altra, guardandosi intorno, ci si rende conto che, tra la folta platea di persone sedute ai tavoli, si scorgono qua e là volti noti del mondo del giornalismo, della politica e dello spettacolo tra cui l’ex conduttrice del Tg1 Maria Luisa Busi, Marco Travaglio, l’ex ministro Giuseppe Spadafora e poi... il coup de théâtre, la scena dentro la scena in un gioco di punti di vista e angolature.
Proprio mentre Giuseppe il proprietario racconta la storia del suo locale, all’improvviso, accanto al tavolo passano l’attrice Monica Guerritore e l’attore e regista Gabriele Lavia i quali si avvicinano a Barillari per salutarlo con molto affetto; “Ti voglio baciare anche io” dice la Guerritore.
Non solo, la scena continua in unico piano sequenza che l’infallibile occhio di Guido Picchio filma col telefono: il re dei paparazzi, con una classe unica, sfodera la sua macchina fotografica e inizia a scattare mentre la coppia, abbracciata, cammina in direzione del suo obiettivo concedendosi un bacio finale.
Un finale da piccolo idillio cinematografico, avvolto da una scenografia che solo la città eterna, solo questa trattoria speciale chiamata ‘Da Luigi’, può regalare.
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