Non è un’inchiesta giornalista “mediterranea” a denunciare una terribile pratica che avverrebbe sulle piccole migranti che giungono sulle coste del Nord Africa in attesa di raggiungere le Nostre. È la stampa anglosassone a rilanciare una prassi shock che sarebbe adottata dai trafficanti di esseri umani: alle ragazze, anche giovanissime, verrebbero somministrati contraccettivi pericolosi. La “scusa” risiederebbe nell’elevata probabilità che verranno violentate durante il viaggio. In grandi quantità o nelle ragazze troppo giovani, l'ormone in questione, il progesterone, può portare alla menopausa prematuramente. Ma i contrabbandieri di migranti che si muovono lungo le rotte verso l’Africa sub sahariana, se ne infischierebbero dei rischi e lo starebbero somministrando alle bambine dai 13 anni in su - che spesso viaggiano non accompagnate - per prevenire la gravidanza a seguito di una violenza sessuale.
La violenza sessuale è un evento estremamente comune sulle rotte dei migranti verso l’Africa settentrionale ed è spesso perpetrata da autisti ed intermediari, ossia dalle stesse persone cui dipenderebbe la sorte dei viaggiatori che hanno intenzione di raggiungere l’Europa. Molti provengono da paesi che vivono nel caos e lacerati da guerre e lotte intestine come la Nigeria, il Sud Sudan, Somalia ed Eritrea. La tendenza è stata notata dagli operatori umanitari che lavorano in quelle aree dell'Europa, che costituiscono i punti di ingresso chiave per i migranti, tra tutte l'isola italiana di Lampedusa. Helen Rodriguez, un ginecologo che lavora sull'isola, avrebbe riferito al Times quanto sarebbe a sua conoscenza circa la situazione delle giovani migranti: "Sanno che sono molto a rischio di essere violentate in viaggio in modo da ricevere queste iniezioni in Etiopia o nel Sudan per non rimanere incinte".
Tuttavia, ha detto che la maggior parte delle ragazze non si rende conto dei "terribili effetti a lungo termine" del contraccettivo che gli è stato dato. La dottoressa Rodriguez avrebbe detto al giornale che quasi un quinto delle ragazze eritree che aveva visto non avevano le mestruazioni a causa delle iniezioni di progesterone. Il rischio di essere violentate è solo uno fra la miriade che i migranti devono affrontare nel tentativo di arrivare in Europa passando dall’Africa sub Sahariana. Il viaggio è fatto via terra attraverso il deserto, che è frequentato da banditi, e poi affrontando il Mediterraneo su barconi o gommoni. L'anno scorso, più di 5.000 persone sono annegate nel tentativo di attraversare il braccio di mare che separa le coste libiche da quelle dell’Italia meridionale. Tuttavia, una volta in Europa, le donne e i bambini non sono al sicuro dalla violenza sessuale.
In particolare, solo per fare qualche esempio, nel campo d’accoglienza di Dunkerque, "violenza sessuale, violenza e lo stupro sono tutti fin troppo comuni", ha detto un volontario a l'Observer."I minorenni sono aggrediti e le donne vengono violentate e costrette a pagare per la tratta con i loro corpi." La stampa inglese è anche impietosa sulle recenti norme anti immigrazione votate dal proprio governo: si segnala sul The Independent che “Nonostante i pericoli enormi affrontati dai giovani rifugiati, il governo ha recentemente votato per abolire l’emendamento Dubs, la legislazione che avrebbe consentito al Regno Unito di far giungere 3.000 bambini rifugiati. Quando il governo ha votato per porre fine alla normativa la scorsa settimana, soli 350 bambini erano arrivati”. Non ci sono parole, quindi, per descrivere questo ulteriore orrore e l’insensibilità dimostrata da alcuni Paesi e da personaggi anche in quelli “accoglienti” che chiudono gli occhi di fronte alle atrocità connesse ai fenomeni migratori, in barba ad una solidarietà tra popoli che dovrebbe guidare tutte le nazioni che ritengono di essere “civili” e d’ispirarsi a valori “superiori”.
Un caso di corruzione proprio nell’Ufficio della migrazione diventa anche un caso di quello che lo “Sportello dei Diritti” ha più volte soprannominato razzismo istituzionale elvetico. Dopo il giro di permessi falsi scoperti di recente in Canton Ticino, proprio il direttore del Dipartimento delle Istituzioni svizzero Norman Gobbi nel denunciare la situazione che vive il cantone, ha rilasciato una dichiarazione shock al quotidiano «Tages Anzeiger» che ove confermata, sarebbe l’ulteriore prova dello speciale trattamento intollerante che vivono i nostri connazionali in Svizzera. Sono queste le parole virgolettate che compaiono nell’intervista dopo che gli sarebbe stato chiesto se non fosse stato troppo facile dare la colpa a uno straniero (tra l'altro naturalizzato): «No, è stato un errore quello di assumere un italiano, soprattutto per l'Ufficio della migrazione. Questo per me non è accettabile. Non ho mai sentito di uno svizzero che lavorasse per le autorità italiane. Ecco perché mettiamo a disposizione del nostro dipartimento prevalentemente personale svizzero nato qui o naturalizzato».
Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di dichiarazioni inaccettabili che provengono da chi è a capo di istituzioni che hanno a che fare col fenomeno delle migrazioni e che per loro natura dovrebbero svolgere un servizio senza preconcetti e pregiudizi. Ancora una volta, nell’ottica di vicinanza ai migliaia di nostri connazionali che risiedono stabilmente nei cantoni elvetici o che fanno una vita quotidiana da transfrontalieri costituendo una fondamentale forza lavoro per le imprese d’Oltralpe, chiediamo l’intervento delle Nostre, a partire dalla Farnesina che attraverso la rappresentanza diplomatica in quel paese dovrebbe ufficialmente stigmatizzare il comportamento o pretendere una smentita inqualificabile del consigliere di stato svizzero e a verificare attraverso un’approfondita indagine se gli italiani vengono discriminati nei provvedimenti dell’autorità.
La Canadian Food Inspection Agency (CFIA) che, nell’interesse del consumatore, si occupa di divulgare notizie inerenti al ritiro dal mercato o la sospensione della commercializzazione di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute, tra cui anche gli alimenti, ha annunciato che sta richiamando il succo di mela a base di concentrato della Heinz, dal momento che potrebbe contenere muffe. I saggi di routine effettuati sul prodotto hanno evidenziato una probabile contaminazione da muffe, microrganismi fungini che producono le micotossine (connubio della parola greca mikes = fungo e quella latina toxicum = veleno), sostanze talmente tossiche da essere capaci di inquinare le derrate alimentari e non solo, risultando molto pericolose sia per la salute dell’uomo che degli animali.
I prodotti interessati sono stati venduti in formato da 1 litro. I loro imballaggi sono contrassegnati dal numero "VJ6F22 del 2017 14" e sono identificati dal codice UPC "0 57000 02064 4". I suddetti prodotti, indipendentemente dalla data di scadenza, sono stati dunque ritirati di urgenza dal commercio e chi li avesse già acquistati è pregato di non consumarli. Il concentrato di succo di mela è stato venduto in diverse regioni del Quebec, ma anche nelle province di New Brunswick, Ontario, Alberta, Manitoba e Terranova. La H. J. Heinz Company, chiamata di solito semplicemente Heinz, è una società agroalimentare statunitense è presente oggi in oltre 200 paesi tra cui l'Italia, famosa per produrre milioni di bottiglie di ketchup che vengono commercializzate in tutto il mondo.
Non si tratta della solita catena di Sant’Antonio su Whatsapp che invita a fare attenzione alle ormai sempre più frequenti truffe che utilizzerebbero gli smartphone quale veicolo per accedere ad informazioni importanti della nostra vita quotidiana. A rilanciare l’allerta, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che riporta alcuni dei numeri cui non bisogna assolutamente rispondere se riceviamo una chiamata o un sms:
+375602605281+37127913091+37178565072+56322553736+37052529259+255901130460
o qualsiasi numero che inizi con il: +375, +371, +381, +255 del quale ignorate il mittente. Ed in caso di risposta, bisogna riagganciare subito. Non dovete assolutamente richiamare. Potrebbero copiare l'elenco dei vostri contatti in pochissimi secondi. Se avete dati sensibili come quelli del conto banca o i dati della carta di credito sul telefono, con una semplice risposta al telefono, potrebbero essere clonati ed utilizzati in tempi rapidi, con il rischio di vedersi prosciugato il conto o azzerata la carta di credito o prepagata.
Sono sempre contatti da paesi stranieri delle provenienze più disparate.+375 È il prefisso Bielorussia.+371 Lettonia; +381 Serbia;+ 563- Valparaiso;+ 370- Lituania;+ 255- Tanzania.
Inoltre, non bisogna assolutamente premere le seguenti sequenze alfanumeriche # 90 o # 09 sul vostro cellulare se richiesto da qualsiasi chiamante. Si tratterebbe di un nuovo trucco per accedere alla scheda SIM, effettuare chiamate a vostre spese e potrebbero farvi incorrere in problemi con la giustizia. La provenienza dall’estero dei malintenzionati renderebbe anche difficili le indagini e l’individuazione dei colpevoli, con buona pace del recupero delle somme da questi frodate.
L'Istituto nazionale di scienze e tecnologie industriali avanzate (Aist) di Tsukuba ha sviluppato i primi droni 'impollinatori'. Questi robot volanti grandi come colibrì, volano delicatamente di fiore in fiore rubando il polline con la loro 'pancia' pelosa, proprio come fanno api e farfalle. Pur avendo una struttura piuttosto grezza e sono ancora telecomandati dall'uomo, in futuro, grazie a Gps e intelligenza artificiale, potranno volare autonomamente, formando sciami capaci di rimpiazzare i veri insetti impollinatori sempre più a rischio estinzione. Per giungere a questo risultato i ricercatori giapponesi sono partiti da dei comunissimi droni a quattro eliche acquistati online. Per trasformarli in veri e propri 'impollinatori' è bastato applicare sul fondo una striscia pelosa, prodotta con il crine di cavallo di un pennello: le setole sono state poi ricoperte con un particolare gel appiccicoso simile ad un adesivo attacca-e-stacca, che permette di prelevare il polline da un fiore per poi rilasciarlo sul fiore successivo. Con un po' di pratica, i ricercatori sono riusciti a telecomandare i droni in modo che sfregassero delicatamente le loro setole sullo stame di un giglio raccogliendone i granuli di polline. Sempre durante i test si è potuto osservare che il gel adesivo, colpito dalla luce, si mimetizza con l'ambiente circostante, riducendo il rischio di un attacco da parte di eventuali animali predatori.
In questi ultimi anni anche gli uomini sono diventati super attenti al proprio aspetto e alla cura della persona. Ai trattamenti come creme antirughe, anti stanchezza ecc.. i maschietti hanno sentito la necessità di prendersi cura anche del proprio aspetto dal punto di vista del make up, più precisamente delle unghie. Sempre un numero maggiore di esponenti del sesso forte frequenta i centri estetici e sceglie di affidarsi ad esperti di bellezza per curare il proprio look e le case cosmetiche di tutto il mondo hanno iniziato ad intraprendere un sentiero diverso che punta all’universo maschile.
E se la manicure per uomo è ormai un trattamento piuttosto comune, l’utilizzo di smalti colorati non è ancora stato sdoganato completamente. Eppure spinte in questo senso ci sono: è il caso Johnny Depp, David Beckham, Marc Jacobs, Max Gazzè, Morgan, David Beckham, Zac Efron ed anche il principe Harry che hanno postato foto su social nelle quali mostrano mani curate e unghie con smalti dai colori sobri. Da questa esplosione di tendenza aziende anche italiane, hanno lanciato linee di smalti per uomo dagli effetti matto o lucido. Con lo smalto ogni ragazzo avrebbe delle unghie curate e delle bellissime mani. Una manicure curata, secondo le aziende produttrice, è simbolo di successo, potere e aumenta la sicurezza di sé. Nel campo del beauty si sa, le novità sono all’ordine del giorno e quella degli uomini con lo smalto non è certo una novità e nemmeno più una provocazione. Tanto che sul mercato esistono anche linee specifiche dedicate al mondo maschile. Certo si tratta di un look un po’ estremo, ma resta il fatto che sempre più uomini si avvicinano all’uso dello smalto per unghie. Un tabù quasi sparito.
Arriva anche quest’anno lapidario il “Democracy Index 2016, o per dirlo all’italiana l'”Indice mondiale della democrazia 2016” stilato dal gruppo britannico The Economist che esamina lo stato della democrazia in 167 paesi. Questa graduatoria, consultabile all’indirizzohttp://pages.eiu.com/rs/783-XMC-194/images/Democracy_Index_2016.pdf , com’è noto viene realizzata ogni anno da l'Economist Intelligence Unit Index of Democracy sulla base di cinque categorie generali: processo elettorale e pluralismo, libertà civili, funzione del governo, partecipazione politica e partecipazione culturale. Le nazioni sono divise in quattro categorie: "Democrazie complete", "Democrazie imperfette", "Regimi Ibridi" e "Regimi autoritari". E per l’Italia le cifre indicano una bocciatura rispetto al resto dei paesi dell’Europa centrale. Il 21° posto su base globale, dopo Spagna, Mauritius, Uruguay, Giappone e a pari merito con gli Stati Uniti, conferma che siamo ancora una "democrazia imperfetta" al pari per l’appunto degli USA che lo erano già prima dell'elezione di Donald Trump. Questa è una delle sorprese: Donald Trump non ha (ancora) nessuna colpa per l'abbassamento dell'indice della democrazia negli Stati Uniti. Le cause sono piuttosto da ricercare nella sfiducia nell'establishement, ossia le stesse ragioni che hanno favorito l'elezione del nuovo presidente americano.
I dati che emergono dall’importante analisi invitano a far riflettere a partire dalla percentuale della popolazione mondiale che vive in una democrazia a titolo completo: meno del 5%. Sui 19 paesi classificati in questa categoria, 14 sono in Europa e – ironia della sorte – sette sono monarchie. Non sorprende che i primi tre e il quinto sono nordici (rispettivamente Norvegia, Islanda, Svezia, Danimarca). Al quarto posto si classifica la Nuova Zelanda, una delle cinque democrazie modello non europee, insieme a Canada, Australia, Mauritius e Uruguay.La categoria inferiore, delle cosiddette "democrazie imperfette", conta 57 paesi, la maggior parte dei quali in Asia, America latina, Europa dell'est e Africa, ma anche Francia, Italia, Portogallo, Belgio, Giappone e – una novità della classifica 2016 – gli Stati Uniti. I decreti liberticidi del neoletto presidente americano, almeno per ora, non c'entrano per nulla. Secondo quanto scrive The Economist, "è piuttosto un effetto delle stesse cause che hanno portato Trump alla Casa Bianca: una continua erosione della fiducia nel governo e negli eletti in generale".Un'erosione che gli analisti del gruppo britannico osservano in molti altri paesi, soprattutto nell'Europa dell'est e in America latina, con l'ascesa dei populismi. Rispetto alla classifica 2015, l'indice di democrazia di 70 paesi è retrocesso, mentre quello di 38 paesi è progredito. E al solito (l'indice è stato aggiornato sette volte dal 2006), i paesi con regimi "ibridi" o "autoritari" sono la maggioranza: 91 su 167. Fanalino di coda rimane la "Repubblica popolare democratica di Corea" (del Nord) di Kim Jong-un. Venendo all’Italia, il peggior punteggio, 6.43, riguarda la “funzione del governo” che ci pone al 47° posto mondiale, al di sotto di paesi come Capo Verde, Botswana, Timor Est, Trinidad e Tobago e Sri Lanka, mentre non se la passano meglio l’indice di “partecipazione politica” (7.22, 25° posto), quello di “partecipazione culturale” (8.13, 18° posto), e le “libertà civili”, (8.53, 40° posto). Il dato che riguarda la democrazia nel processo elettorale e il pluralismo segna un punteggio alto, 9.58, ma che ci pone comunque al 32° posto della speciale classifica.Per chi credeva ancora che l’Italia fosse una democrazia perfetta, anche quest’anno viene smentito da chi ci osserva dall’esterno, sottolinea Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, che evidenzia come le impietose cifre riportate riflettano effettivamente la condizione di un Paese che seppur vicino geograficamente a stati che possono vantare livelli altissimi di libertà e diritti, si trovi schiacciato da lobby e sedimentati vincoli che lo legano nel pieno sviluppo di un definitivo processo democratico.
Un’altra allerta salute: dopo gli anti ipertensivi, i gastroprotettori, anti depressivi, anti asmatico e una medicina per la cefalea ritirarati giorni fa, l’Aifa ha appena tolto dal mercato italiano alcuni lotti di un altro farmaco in poche ore. Si tratta dei lotti n. 231508B 31.03.2017; 232199B 31.07.2017; 232858B 30.11.2017;231508A 31.03.2017; 231509A 31.03.2017; 232198A 31.07.2017; 232199A 31.07.2017; 232540C 31.08.2017; 232541A 31.08.2017; 232858A 30.11.2017; 232859A 30.11.2017; 331305A 28.02.2018; 331306A 28.02.2018; 331306B 28.02.2018; 331964B 31.05.2018; 331964A 31.05.2018; 331965A 31.05.2018; 332470A 31.07.2018; 332471A 31.07.2018; 332846A 30.09.2018; 332847A 30.09.2018; 333283A 31.10.2018; 333284A 31.10.2018; 333715A 31.12.2018; 333716A 31.12.2018; 431746A 30.04.2019; 431747A 30.04.2019; 432371A 30.06.2019; 432372A 30.06.2019; 432585A 31.07.2019 e 432586A 31.07.2019. della specialità medicinale GUTTALAX*OS GTT 15ML 7,5MG/ML – AIC 020949020 della ditta Boehringer Ingelheim It. Spa.
Lo ha comunicato la stessa azienda farmaceutica che ne ha predisposto il ritiro. Guttalax si usa nel trattamento di breve durata della stitichezza occasionale negli adulti e nei bambini. Il provvedimento si è reso necessario a seguito della comunicazione della ditta concernente il risultato fuori specifica per il prodotto di degradazione C-Oxide emerso durante gli studi di stabilità. La ditta Boehringer Ingelheim ha comunicato l’avvio della procedura di ritiro che il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute è invitato a verificare.
In mattinata, presso l'ospedale cittadino di Civitanova, sono stati fatti avvistamenti "avicoli" che poco hanno a che fare con la location. Sarebbe stato più normale trovare i classici piccioni, anche se da queste parti i "pistacoppi" non sono visti molto di buon occhio ma quello che alcune persone hanno immortalato con i loro telefonini sono state tre simpatiche galline che razzolavano indisturbate nel prato antistante il nosocomio.Da un controllo veloce sui gruppi cittadini di facebook, abbiamo trovato solo qualche annuncio di gatti ma finora, nessuno riguardante galline smarrite.
L’Agencia Española de Medicamentos y Productos Sanitarios (AEMPS) ha pubblicato una nota informativa riguardo il ritiro precauzionale dal commercio di 13 lotti difettosi di Aspirina C della Bayer sia in formato granulato che granulato effervescente. L'avviso riguarda anche 12 lotti di Actron sempre della Bayer. Nello specifico si tratta della Aspirina C 400 mg / 240 mg compresse effervescenti in confezioni da 10 e 20 della Bayer, oltre a composti Actron della Bayer, un farmaco usato nel trattamento dell'artrite reumatoide, osteoartrosi, crampi mestruali, o dolore. Il provvedimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si è reso necessario a seguito della notifica di allerta rapida e della dichiarazione di non conformità alle Norme di Buona Fabbricazione del sito di produzione, entrambe emesse dall’agenzia spagnola, anche se non vi è alcuna prova che la qualità del medicinale ne sia interessato.
I saggi di routine effettuati sul prodotto, hanno evidenziato che la qualità dello strato di alluminio in pochi di alcuni lotti del farmaco, "aveva alterato le proprietà di allungamento". A causa di questo problema, nel processo di fabbricazione del materiale di imballaggio si sono formati "piccoli fori nello strato di alluminio," quindi è possibile che "le preparazioni medicinali possono andare incontro ad un'alterazione dell'aspetto fisico del prodotto e potenzialmente potrebbe verificarsi una degradazione prematura". L'avviso ha a che fare con la scoperta difetti di classe 2, per il "confezionamento primario insufficiente nei sigillati di alcune unità, che può influenzare la corretta chiusura ermetica della busta". Mentre nel caso di dell'aspirina C effervescente (cinque lotti interessati), il problema è di classe 3, per una "possibile alterazione delle proprietà del materiale di imballaggio primario che potrebbero causare piccoli fori nel prodotto." I lotti in questione su ordine dell'AEMPS non potranno essere utilizzati e la ditte Bayer dovrà assicurarne l’avvenuto ritiro dalla ricezione del provvedimento tramite i soliti canali. Il Ministero della Salute non ancora comunicato sul suo sito se questi lotti difettosi sono stati distribuiti anche in Italia.
Il RAPEX che, nell’interesse del consumatore, si occupa di divulgare notizie inerenti al ritiro dal mercato o la sospensione della commercializzazione di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute, tra cui anche i cosmetici, Venerdì ha annunciato con l'avviso numero A12/0121/17, il ritiro dal mercato di tutti i lotti del dentricio ayurvedico Vicco della Kerala Nature (cod. D40400131, mfg. data: 04/2014, data di scadenza: 03/2017). Nello specifico il conteggio totale dei batteri mesofili aerobi è troppo alto (valore misurato fino a 7100 ufc / g). Vi è, si legge nel bollettino, il rischio di contrarre infezioni a seguito del contatto del prodotto con la bocca, mani e occhi. Inoltre, il prodotto contiene sostanze allergeniche eugenolo e Limonene (0,052% e 0,021%, rispettivamente, in peso), mentre non sono inclusi nella lista degli ingredienti. Il prodotto, dunque, non è conforme al regolamento europeo sui cosmetici dal punto di vista igienico.
I saggi di routine effettuati sul prodotto in Slovacchia, hanno evidenziato un rischio per la salute chimico e microbiologico. La Pasta Dentifricia Vicco è di origine Indiana. Un dentifricio naturale ottenuto miscelando 20 differenti erbe, radici, piante e cortecce ben note da secoli nella letteratura Ayurvedica per le loro qualità sbiancanti e rinfrescanti ad azione astringente e rinforzante. Il dentifricio, è commercializzato in tubo imballato da 85g in una scatola di cartone bianca con marcatura rossa. Le autorità sanitarie slovacche hanno tempestivamente informato il RAPEX circa la contaminazione ed hanno provveduto ad ordinare il ritiro di tutti i lotti in Europa. Ad oggi non sono si conoscono casi di infezione correlati all’uso del dentifricio in questione.
Venerdì sera molto affollato a Civitanova e verso mezzanotte la fila di auto in Via Cecchetti era particolarmente lunga. All'improvviso, poco prima del sottopasso, si aprono le portiere di un auto ed esce un ragazzo che con tutta tranquillità, si avvia camminando nella rampa che porta ai locali dell'ex Inps e senza curarsi troppo di nascondersi, per quanto possibile, dalla vista di decine di automobilisti, si mette ad urinare con nonchalance.Finito di espletare i suoi bisogni, scende la rampa, reggiunge i suoi amici che nel frattempo avevano fatto solo pochi metri, sale in auto e via, pronti a divertirsi in qualche locale della città.Visto quello che è successo in passato in quelle zone (ad esempio sesso dentro l'ascensore), si direbbe che è poca cosa ma se per caso in quella colonna di auto ci fossero state le forze dell'ordine, la cosa avrebbe potuto avere un esito molto spiacevole per il giovane.Basta infatti fare una semplice ricerca su Google per vedere quanto può costare l'essere beccati ad urinare per strada.
L'acqua Sant'Anna di Vinadio è stata ritirata dai supermercati Auchan. È successo nella giornata di Venerdì 3 febbraio in seguito a diverse segnalazioni di alcuni consumatori, i quali si lamentavano per un cattivo odore e sapore dell'acqua contenuta nelle bottiglie. Diverse partite di Acqua S.Anna Minerale Naturale - sorgente Rebruant - 1500 ml cod. 8020141800002 del lotto di produzione L7012NOH avente scadenza minima 15- 01/19, sono state subito ritirate dal mercato già a partire da venerdì, 3 febbraio in tutta Italia. Infatti l'accaduto non riguarda solamente una città e segnalazioni analoghe provengono da tutto il territorio nazionale, viene spiegato dall'ufficio stampa di Auchan. Non ci sono dati dettagliati relativi alle bottiglie ritirate.
Da parte sua la Fonti di Vinadio Spa, sottolinea che non risultano episodi di contaminazione né di malori causati dal consumo dell' acqua. Si tratta di persone che hanno contattato direttamente Auchan per segnalare il cattivo odore dell'acqua. Comunque sono state ritirate le bottiglie e sostituite a scopo precauzionale. A quanto ci è dato sapere la problematica ha riguardato esclusivamente i supermercati Auchan. Secondo l'azienda, leader in Italia per l'imbottigliamento di acqua, la possibile alterazione organolettica dell'odore e del sapore (odore anomalo per eventuale presenza di tracce di H2O2/CH3COOH) potrebbe essere causata da diversi fattori, primo fra tutti la conservazione e gli shock termici subiti dal prodotto. L'acqua è minerale e sorgiva quindi è possibile che ciò accada. Ma stiamo parlando di una percentuale bassissima, a fronte di centinaia di milioni di bottiglie distribuite in tutto il mondo. In conclusione l'azienda rassicura i consumatori invitandoli a contattarla attraverso il servizio clienti per ogni informazione o segnalazione.
Sono ormai anni che lo “Sportello dei Diritti” dimostra, cifre alla mano anche attraverso indagini demoscopiche spesso non pubblicate sui più importanti network, le conseguenze di una crisi economica che attanaglia il Paese e che troppo spesso si cerca di nascondere. Questa volta, a Giovanni D’Agata, presidente dell’associazione, pare opportuno segnalare un recente sondaggio condotto da AISE che riguarda la voglia di scappare fuori dal Belpaese (forse oggi un eufemismo) di una fetta troppo significativa di nostri connazionali. A documentarlo infatti, il decreto interministeriale (Viminale – Farnesina) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 gennaio che ogni anno “certifica”, al 31 dicembre dell’anno precedente, il numero degli italiani residenti all’estero, così come previsto dalla Legge Tremaglia sul voto all’estero.
Il numero dei connazionali nel mondo continua a salire: in totale sono 4.975.299, la maggior parte risiede in Europa (2.686.431); segue l’America meridionale (1.559.591); quindi l’America settentrionale e centrale (451.186) e infine la ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide (278.091). L’anno scorso gli italiani residenti all’estero erano 4.811.163: dunque c’è stato un aumento di 164.136 persone. Proseguendo nel confronto con i dati del decreto 2016, in Europa gli italiani all’estero sono aumentati di 96.394 unità (2.590.037 nel 2015); 46.896 in più in America Latina (erano 1.512.695), 13.476 in più in America del Nord (erano 437.710), e 7.370 in più in Africa, Asia, Oceania e Antartide (erano 270.721).
Si è schiantato contro un'auto in sosta mentre era alla guida della sua Ape un uomo di 78 anni di Querceta, in Versilia. L'anziano guidatore è risultato positivo alle analisi sull'assunzione di stupefacenti: in particolare, l'uomo, alla guida di un mezzo non assicurato e con patentino scaduto, avrebbe fatto uso di cocaina.
Il costruttore auto tedesco Volkswagen AG ha annunciato un richiamo di circa 600.000 veicoli negli Stati Uniti. Si tratta di problemi con l'airbag e di surriscaldamento delle pompe dell'acqua di veicoli sul mercato domestico. Secondo la US Transportation Security Administration (NHTSA), sono soprattutto colpiti i veicoli del marchio Audi. Il richiamo degli Stati Uniti arriva dopo una serie di incidenti in Cina e Israele nel 2016. La casa automobilistica tedesca ha dichiarato Sabato che il richiamo colpisce circa 234.000 modelli A5 costruiti per gli Stati Uniti negli anni dal 2011 al 2017. Un problema di corrosione, potrebbe impedire l'apertura corretta degli airbag. Altro difetto riguarda le pompe di raffreddamento difettose installate in più di 342.000 Audi A4s, A5s, A6s e Q5s prodotte dopo il 2012 che possono surriscaldarsi e causare incendi. Altri 5901 modelli di Audi A4, A6, Q7 e Q5 costruiti fra il 2017 e 2018 hanno problemi con le cinture di sicurezza difettose. Anche i marchi Volkswagen, come le Golf 2016 e 2017 così come il modello della Tiguan 2017 soffrono tutti degli stessi potenziali difetti. Gli airbag ed i pretensionatori delle cinture di sicurezza sono molto particolari, a partire dalla loro costruzione, che coniuga elettricità/elettronica, meccanica e pirotecnica.
Essi devono rimanere stabili per anni, ad onta di vibrazioni, sbalzi di temperatura e invecchiamento, per poi funzionare, una sola volta ma al momento giusto. Se c'è qualche intoppo alcune volte la colpa è di questi componenti ed è proprio questo quel che è capitato a vari modelli del gruppo. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari o ai Concessionari AUDI Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.
Per circa 50 anni gli agricoltori hanno selezionato i pomodori in base al loro aspetto, senza rendersi conto che il tipo più bello, quello dal colore rosso uniforme, era anche il più povero delle sostanze che gli danno sapore. Il pomodoro moderno ha così perso molte delle qualità organolettiche originarie, anche se matura in modo uniforme passando dal verde chiaro al rosso.
Questa proprietà risponde alle aspettative estetiche del consumatore e permette ai produttori di capire quando i pomodori sono maturi e pronti per la raccolta. Ora ricercatori statunitensi hanno identificato varianti genetiche che permetteranno di ridare sapore ai pomodori coltivati industrialmente, spesso insipidi e senza profumo poiché poveri di zuccheri e di sostanze essenziali.
Un milanese, il genio della truffa, è stato processato in contumacia e condannato per un colpo da 1,8 milioni di euro tentato e riuscito al casinò di Montecarlo. Sfrontato, faccia tosta, indubbia abilità, aplomb e una notevole predisposizione a truffare il prossimo, ingredienti lanciati sul tavolo dell'azzardo che hanno consentito a Paolo Gigli di giocare al casinò senza spendere un euro. E' il marzo del 2009. L'uomo, si presenta nell'ufficio della società che gestisce i fidi bancari e comunica che è sua intenzione di "giocare forte", qualificandosi come custode giudiziario, nominato dal Tribunale di Lodi, delegato alla vendita di alcuni beni di proprietà del suo defunto genitore. Doveva solo scambiare i titoli ricevuti con contante. Si fa consegnare a più riprese "fiches" per un ammontare complessivo di 1,8 milioni di euro e lascia al cassiere, come garanzia, diciotto assegni. Perde tutto e quando ritorna all'ufficio fidi compila gli assegni che aveva lasciato al cassiere. Ma, casualmente, commette un errore nello scrivere la cifra. E non ha altri assegni con se.
Solo un caso? o una truffa studiata a tavolino? Non potendo saldare il conto assicura che appena rientrato in Italia coprirà il debito con un bonifico bancario. Ma, ovviamente, non solo non paga, fa perdere le sue tracce. Le ripetute richieste di saldare il debito da parte della casa da gioco monegasca si sono perse nel vuoto. E alla fine tre giorni dopo è stato denunciato alla procura del Principato. Al processo l'uomo non si è visto. Il presidente del Tribunale ha evidenziato come tutta l'operazione sia stata il frutto di un piano ben congegnato per truffare il casinò ed ha condannato l'italiano a diciotto mesi di carcere senza condizionale e al risarcimento del danno. Nel confronto del truffatore è stato spiccato mandato di cattura internazionale.
Confermata dalla Cassazione la condanna di un professore che eccede nei sistemi educativi che creano turbamenti psichici negli alunni. Integrano il reato anche se non vi sono conseguenze fisiche.
Non è mai stato facile il mestiere dell’insegnante, ma forse oggi lo è ancor di più con la crescita del fenomeno del bullismo e della graduale tendenza ad un’educazione sempre meno rigorosa da parte delle famiglie. Certo è, che è sempre eccessivo il ricorso a qualsiasi strumento correttivo violento, perché al di là delle conseguenze fisiche, a volte neanche visibili, può causare turbamenti psichici nei confronti dello studente che possono essere anche duraturi ed essere suscettibili di sanzione penale. E’ questo, in sostanza il caso preso in considerazione dalla Corte di Cassazione con la sentenza 3801/17 depositata il 25 gennaio che ha confermato la condanna per il reato di abuso di mezzi di correzione nei confronti dell’insegnante, autore di rimproveri, ingiurie e pacche sulla schiena ai danni dei suoi alunni.I giudici della sesta sezione penale, hanno infatti, hanno rigettato il ricorso di un professore che era stato condannato dalla Corte di appello a un mese di reclusione per abuso di mezzi di correzione.
La vicenda traeva origine da una “manata” che sarebbe stata inferta dal professore nei confronti di uno studente e che era stata contestata dalla difesa del primo, in quanto ritenuto un fatto di scarsa rilevanza al fine dell’integrazione del reato in questione, stabilito dall’articolo 571 del codice penale. Per gli ermellini, la decisione della Corte territoriale che con «sintetica ma puntuale ricostruzione del complesso delle condotte contestate (rimproveri, ingiurie, offese verbali, grida, pacche sulla schiena, strattonamenti per la maglia, lancio di un banco) ha assolto al compito di fornire adeguata ed esauriente motivazione della sussistenza dei requisiti del reato contestato».
Va, infatti, ricordato che in tema di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, rileva la nozione di malattia non solo fisica ma anche della mente, di portata più ampia di quelle concernenti l’imputabilità o i fatti di lesione personale, estendendosi fino a comprendere ogni conseguenza rilevante sulla salute psichica del soggetto passivo, dallo stato d’ansia all’insonnia, dalla depressione ai disturbi del carattere e del comportamento».
Dopo l'ultimo richiamo di giugno 2016, HP, la multinazionale statunitense dell'informatica attiva sia nel mercato dell'hardware, ha annunciato nuovamente di aver avviato un programma di ritiro e sostituzione volontaria, in tutto il mondo e in collaborazione con vari enti governativi delle batterie che possono surriscaldarsi e prendere fuoco. La decisione del ritiro è maturata dopo che l'azienda ha ricevuto una segnalazione di incidente in cui la batteria ha preso fuoco liquefacendosi, causando un danno patrimoniale di almeno 1000 dollari. Alcune batterie, infatti, in dotazione a vari modelli di computer portatili della Hewlett-Packard (HP) sono difettose.
I modelli chiamati in causa sono alcuni di quelli venduti in vari paesi tra marzo 2013 e ottobre 2016. Maggiori informazioni sia sugli apparecchi difettosi e le modalità per verificare se il proprio notebook HP è interessato dal provvedimento sul sito della multinazionale HP. Nel frattempo, i clienti che hanno acquistato questo articolo, sono pregati di non utilizzare il prodotto.