Dopo il boom di presenze a palazzo Bonaccorsi di Macerata, dove in meno di due mesi dall’apertura si sono registrate oltre 4mila visite, la mostra "Carlo Crivelli, le relazioni meravigliose", porta nelle città degli "itinerari crivelleschi" diverse iniziative itineranti.
In questo percorso a San Severino Marche, dove Vittore Crivelli ha lasciato un prezioso polittico conservato nella pinacoteca civica "P. Tacchi Venturi", è stato ospitato, con grandissima partecipazione di pubblico, il convegno dal titolo: "I fratelli Crivelli: museologia, storia dell’arte, fortuna".
Sul palco del Feronia, per quello che è stato un evento nell'evento, si sono ritrovati a parlare dei capolavori dei due grandi fratelli, ma non solo, il museologo Stefano Papetti, lo storico Alessandro Delpriori e l’economista Oronzo Mauro.
L’iniziativa, promossa e curata dal comune di San Severino Marche, è stata introdotta dal vice sindaco e assessore alla Cultura, professoressa Vanna Bianconi. Presente al convegno anche il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei.
Il dibattito è stato animato da quello che viene rappresentato come un vero caso di studio: le relazioni tra i fratelli Crivelli che hanno permesso di parlare delle straordinarie opere di Carlo, certo, ma anche di quelle del fratello minore Vittore.
Di quest’ultimo viene custodito in città, come detto, il polittico che fa parte dei capolavori nella raccolta d’arte di via Salimbeni. Un’opera che stupisce per cromatismo, ricchezza decorativa e minuzia del particolare, risalente al 1462. I poverissimi frati minori osservanti del convento di Santa Maria delle Grazie, ora santuario di San Pacifico da dove l’opera proviene, l’avevano commissionata al Crivelli anche se in un primo momento si pensò che fosse di Ludovico degli Urbani.
Sulla figura di un pittore non affatto "minore" si sono incentrare le relazioni del professor Stefano Papetti, per anni alla guida della Fondazione Salimbeni, che ha parlato di come e dove si possono trovare le opere dei fratelli Crivelli nel territorio, del professor Alessandro Delpriori, che ha affrontato la questione legata al confronto stilistico tra i due fratelli, e del professor Oronzo Mauro, che ha presentato una retrospettiva sulle mostre del '900 mostrando il fortunato caso dei Crivelli nell’ambito del panorama delle “economie delle mostre”. A gennaio la Città di San Severino Marche ospiterà un press tour nei luoghi dove i Crivelli operarono.
Macerata e le Marche protagoniste a Roma con la presentazione del libro "Immaginare prima" di Dante Ferretti, che è stato uno degli eventi di chiusura della Fiera nazionale dell’editoria "Più Libri Più Liberi". Oltre all’autore erano presenti il curatore del volume, David Miliozzi, la direttrice editoriale del gruppo Jimenez, Michela Carpi, e la 3 volte Premio Oscar, Francesca Lo Schiavo.
Un momento di intimità in cui il Maestro si è raccontato con ironia, sottolineando quanto le sue origini siano state fondamentali per molte delle sue invenzioni scenografiche. Pasolini, Fellini, Petri, Scorsese, Burton, Gilliam, Branagh, solo alcuni dei nomi che hanno accompagnato la serata.
E soprattutto la straordinaria collaborazione con Francesca Lo Schiavo, cominciata nel 1981, con il film "La pelle" di Liliana Cavani. La celebre coppia, che con 6 Oscar è in assoluto la più premiata di Hollywood, con commovente complicità ha raccontato aneddoti straordinari accaduti dietro le quinte di film che hanno fatto la storia del cinema.
"Dopo aver sposato Francesca, sono diventato Dante Ferretti Lo Schiavo" ha scherzato il Maestro, per evidenziare il carattere e la genialità di sua moglie. "Immaginare prima", da oggi in tutte le librerie, è la prima autobiografia di Dante Ferretti, un libro imperdibile sul destino, l’amore per il cinema, e l’importanza dei sogni.
L'artista Nazareno Rocchetti ha posizionato in piazza della Libertà a Tolentino, proprio su un lato del palazzo comunale, una serie di sculture che creano una "Natività" molto particolare e di grande effetto.
A ringraziare e salutare l'artista cingolano per la realizzazione delle opere, questa mattina, sono stati il sindaco Mauro Sclavi, l’assessore Flavia Giombetti, il consigliere Fabio Montemarani e il consigliere delegato alla cultura, Samanta Casali.
L'installazione che si potrà, da oggi, ammirare in piazza prende spunto dalla Natività e declina vari significati: dall’amore, alla donna violata, dal Cristo che si carica sulle proprie spalle un uomo di colore ad una statua con la Madonna e la Maddalena. Sotto al porticato del Comune è stata posizionata una grande mano bianca protesa verso l’alto che insegue la libertà.
Nazareno Rocchetti è un vero visionario ed amante della natura. Ex massaggiatore della Nazionale Italiana di Atletica Leggera ha legato il suo nome a quelli di grandi campioni olimpici (come Pietro Mennea, leggi qui). Le sue opere sono esposte nei più importanti musei in tutto il mondo e nelle più importanti collezioni private.
Un libro, accessibile a tutti, che "racconta" Civitanova Marche. È quanto presentato a "Più libri più liberi", la Fiera nazionale dedicata alla piccola e media editoria che si è tenuta a Roma la settimana scorsa, dagli studenti degli Istituti Comprensivi Ugo Bassi e Sant’Agostino. Con loro Barbara Capponi, assessore ai Servizi Educativi e Formativi, servizio organizzatore della iniziativa, insieme a Simone Forani e Claudio Bellandi dell'Anffas.
Il volume presentato è stato scritto ed illustrato dagli studenti di questi istituti comprensivi, nell’ambito dell’iniziativa editoriale "Una città da favola", ideato dalla Gemma Edizioni e rivolto a quei comuni, come Civitanova, che hanno ottenuto l’ambito riconoscimento 'Città che legge' dal Cepell (Centro per il libro e la lettura).
"Una bella esperienza per i nostri ragazzi - ha detto l’assessore Barbara Capponi - vedere presentati i loro lavori in un evento nazionale così importante, in forma totalmente accessibile, cosa che ha attratto l'interesse e il plauso anche di altri comuni presenti e di enti con cui ci siamo relazionati durante la giornata. I ragazzi hanno anche approfittato per conoscere e confrontarsi con diversi autori presenti. Un momento importante che li ha gratificati per il loro talento di autori, avvicinati sempre più alla lettura e offerto un momento di serenità e aggregazione tanto necessario dopo un lungo periodo di restrizione, che abbiamo voluto completamente sostenere per offrire a tutti la possibilità di partecipare".
Gli studenti nel volume hanno raccontato le vie, le strade, i luoghi del cuore e del divertimento della propria città. Da qui la presentazione a Roma, in una delle fiere dell’editoria più importanti. Il libro è accessibile a tutti: l'assessorato ha infatti delegato Anfass Civitanova, all'Interno del progetto Bookbox, che lo ha tradotto con voce narrante in lingua dei segni e con la comunicazione aumentativa, un sistema che utilizza tutte le competenze comunicative della persona (vocalizzazioni, gesti, segni ed immagini). Tale accessibilità viene resa possibile con un qr code all'interno del libro che, inquadrato, apre i filmati con tali linguaggi.
Il viaggio, la stampa del libro e la promozione sono stati finanziati dall’assessorato del Comune mentre la casa editrice ha messo a disposizione i suoi professionisti per l’elaborazione tecnica e progettuale. Anche l'ingresso alla fiera è stato gratuito per studenti e accompagnatori. Il libro, che è inserito in una collana che contiene i volumi di tutte le scuole aderenti al progetto, si può acquistare in libreria oppure dalla casa editrice.
Omaggio al grande fotografo internazionale Luigi Ghirri, nel trentennale dalla sua scomparsa, con proiezione del documentario Infinito. L’universo di Luigi Ghirri. L’evento realizzato dalla Quodlibet vede la collaborazione dell’associazione maceratese Lutes, con il patrocinio gratuito dell’Abam Macerata e il contributo del cine-teatro Italia.
Appuntamento martedì 13 dicembre alle 20.30, al cine-teatro Italia, in centro storico a Macerata. Prima del film, del regista Matteo Parisini, è prevista un’introduzione sulla figura di Luigi Ghirri e sul lavoro che la casa editrice Quodlibet ha eseguito su di lui, del professor Vincenzo Izzo, docente di Fotografia dell’Abam Macerata e di Manuel Orazi, in rappresentanza della casa editrice maceratese.
Luigi Ghirri è un fotografo italiano di fama internazionale e ha scritto con regolarità durante tutta la sua vita. La sua fotografia si riflette nella sua scrittura, che è insieme affermazione poetica, argomentazione esistenziale, diario che interroga il presente. Partendo dai suoi scritti, il documentario ripercorre le tappe cruciali della vita del fotografo.
Si tratta di un viaggio nei luoghi della provincia, uno studio di terre, acqua, colline, orizzonti infiniti. È una ricerca sul suo lavoro fotografico, concepito non in termini di singola immagine, ma come un alfabeto in cui ogni immagine esiste solo grazie alle altre.
I compagni di questo viaggio sono gli artisti Franco Guerzoni e Davide Benati, lo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle, lo stampatore Arrigo Ghi, il fotografo Gianni Leone, il musicista Massimo Zamboni e infine la famiglia, che rappresentava per Ghirri il sentimento di appartenenza a una comunità ordinaria ma unita. Stefano Accorsi da voce ai testi di Ghirri
È ancora vivo il ricordo di don Franco Paglioni, storico parroco matelicese morto nel 2015. Un punto di riferimento per l’intera comunità che è al centro della mostra fotografica inaugurata ieri nella sua Regina Pacis.
L’esposizione, curata dall’associazione “Amici di don Franco”, resterà aperta fino all’8 gennaio 2023 con i seguenti orari: l’11, 17 e 18 dicembre e il 6, 7 e 8 gennaio dalle ore 10 e 30 alle ore 12 e 30 e dalle ore 16 e 30 alle ore 19 e 30, mentre il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio sarà aperta solo il pomeriggio dalle ore 16 e 30 alle ore 19 e 30.
Al taglio del nastro è intervenuto il vicesindaco di Matelica Denis Cingolani. "L’opera benefica di don Franco, il suo ricordo e la sua memoria sono ancora vivi tra di noi - ha commentato Cingolani -. Grazie al presidente dell’associazione Giuliana Pallucca e a tutto il direttivo per la bellissima iniziativa. Regalo più grande non ci potevate fare. Ricordo che lo scopo dell’associazione è quello di creare iniziative in memoria di don Franco per raccogliere fondi da destinare poi ad opere di bene. Invito quindi i cittadini a fare la tessera dell’associazione come primo passo".
L’artista locale Sauro Tupini ha reinterpretato la "Natività" di Luca Giordano all’interno della Porta del Purgatorio, sita nel lato destro della chiesa di Maria SS. “Auxilium Christianorum” di Crispiero.
L’installazione pittorica su tavola è stata inaugurata nel pomeriggio di ieri alla presenza di un folto pubblico che ha apprezzato l’opera di Tupini. Complimenti e ringraziamenti sono arrivati anche dal sindaco di Castelraimondo Patrizio Leonelli, dall’assessore Elisabetta Torregiani e dai consiglieri Paolo Cesanelli, Valeria Lucarini e Claudio Cavallaro.
"Una bellissima tavola che impreziosisce la frazione di Crispiero - spiega Leonelli - dopo tanti anni di studi e ricerche siamo riusciti a riportare alla luce un pezzo importante della nostra storia, soprattutto nell’ambito dei cammini spirituali. Ogni anno da qui passano tanti pellegrini che ora potranno ammirare quest’opera molto bella e armonica nel contesto della Porta del Purgatorio".
Presente anche il professore Giulio Mataloni che ha descritto la struttura architettonica della chiesa nei diversi secoli fino ad oggi e ha richiamato la tradizione della Porta fin dal lontano 1200. Un passaggio, appunto la Porta del Purgatorio, che consente ai credenti di passare da questa vita all’altra attraverso l’obbligo della purificazione fino ad essere degni di entrare nella gloria del paradiso.
Lo stesso Mataloni poi ha presentato l’opera nella sua accezione più ampia dell’arte, la personalità dell’artista e la sua creatività nel contesto in cui l’opera è stata concepita e poi realizzata ed inserita nell’antica Porta del Purgatorio, ora chiusa, ma una volta aperta e per il cui varco le persone dovevano salire tre o quattro gradini, chinare il capo per entrare nel tempio oppure uscire e alzarlo nuovamente per ritornare alla quotidianità della vita.
La cerimonia di inaugurazione si è conclusa alla taverna Paradiso dove la signora Tiziana Manasse ha servito a tutti i partecipanti un ottimo vin brûlé, una tazza di cioccolato calda e una fetta di panettone. Sempre nella giornata di ieri (8 dicembre) è stato reso visibile in corso Italia il quadro, in onore dell’Immacolata, dell’associazione dei maestri infioratori, una delle tantissime realtà che partecipano all’Infiorata del Corpus Domini di Castelraimondo.
Sabato 17 dicembre, alle 21:15, nuovo appuntamento al Teatro Vaccaj di Tolentino, con uno spettacolo fuori abbonamento: lo sport torna protagonista a teatro con "Lo Zingaro - Non esiste curva dove non si possa sorpassare". Un appassionato e coinvolgente Marco Bocci racconta la storia esemplare di un pilota di auto sconosciuto il cui destino è però indissolubilmente legato ad un mito della Formula 1: Ayrton Senna.
È la storia di una sfida per realizzare un sogno e per vincere una grave malattia: ricostruendo in parallelo la vicenda personale dello Zingaro e quella di Senna, il racconto rintraccia coincidenze, premonizioni, intuizioni che quasi segnano il destino dello Zingaro.
Il primo incontro con Senna, il primo gran premio visto dalla pista, il rapporto con il padre, il primo go-kart, la scelta di correre, il legame profondo con la famiglia e il desiderio di crearne una propria dopo il divertente incontro con la moglie. E ancora Senna, Senna ovunque.
Senna è davanti agli occhi dello Zingaro in ogni curva, in ogni scelta. Lo Zingaro cerca se stesso attraverso un legame quasi ossessivo con il grande campione brasiliano morto ad Imola il primo maggio 1994.
Lo spettacolo, scritto da Marco Bonini, Gianni Corsi e Marco Bocci è diretto da Alessandro Maggi, con le musiche di Davide Cavuti ed è prodotto da Teatro Stabile d’Abruzzo con Stefano Francioni Produzioni. Biglietti in vendita online su www.vivaticket.com, nelle biglietterie del circuito AMAT/Vivaticket e al botteghino del Teatro, aperto a partire da 15 dicembre, dalle 18 alle 20.
Un magnetico Aleksandr Malofeev ha conquistato il pubblico che martedì 6 dicembre ha riempito il Teatro Lauro Rossi di Macerata. Il giovane pianista russo, ventun anni da poco compiuti, vincitore di innumerevoli premi e ospite delle principali sale da concerto e festival nazionali e internazionali, sia come solista sia con direttori e compagini orchestrali di primissimo livello, ha aperto il concerto maceratese con la Sonata n 14 op. 27 n. 2 di Beethoven, un pezzo tra i più classici del panorama pianistico, universalmente noto come “Chiaro di luna”.
Ci si è poi immersi nella produzione musicale russa, dalla forse meno nota Sonata per pianoforte n.4 op.56 di Mieczysław Weinberg, dei 5 Preludi op 16 e del 2 Impromtus op 12 di Skrjabin per finire con l’Etudes- tableaux op. 33 di S. Rachmaninov.
Esecuzione apprezzatissima dai presenti che, conquistati dal carisma e dall’intensità dell’esecuzione, hanno elargito al pianista grandi applausi. Malofeev ha suonato con grande sensibilità nei momenti più introspettivi del programma e con estrema lucidità e precisione nei passaggi più complessi, confermando di non essere più solo promessa del panorama concertistico internazionale ma oramai affermato e autorevole interprete.
Al termine del programma di sala il pianista ha concesso, sull’onda dell’entusiasmo del pubblico, altri tre brani oltre a quelli previsti. Presenti in Teatro il Rotary Club Macerata e il Rettore dell’Università di Macerata John McCourt, realtà che da sempre appoggiano e sostengono le attività di Appassionata.
I primi sei concerti della stagione 2022/2023 hanno registrato un aumento del pubblico e non si può non sottolineare la presenza di tanti giovani e studenti. Un percorso di assoluta qualità che da sempre porta a Macerata musicisti di rilievo nazionale e internazionale. La stagione riprenderà, sempre al Lauro Rossi il 9 febbraio con il concerto di Gabriele Carcano. Il concerto di martedì è stato dedicato alla memoria di Francesco Cervigni, storico collaboratore dello Sferisterio e del Teatro Lauro Rossi appena scomparso.
Teatro Velluti, Teatro Lanzi e aula magna dell‘Istituto IPSIA di Corridonia completamente pieni per il filosofo Umberto Galimberti. Il professore, nel corso della serata, ha mantenuto tutte le aspettative e incantato il pubblico con una panoramica sulle e mozioni e rivolto dure critiche al sistema scolastico e alla tecnica.
Lasciando aperte domande e provocazioni molto interessanti: “Siamo realmente liberi di avere il telefonino? Rende liberi il telefonino?” "Gli insegnanti devono essere empatici e saper comunicare, magari dovrebbero fare teatro prima di andare dietro una cattedra". Ha inoltre toccato temi economici: “La moda è una forma esasperata di nichilismo. Ciò che va bene oggi non va bene domani. All’economia della vostra felicità non interessa nulla. Chi è felice non consuma”.
“Si possono condividere o meno le idee e le riflessioni del filosofo, ma certamente Galimberti non è un personaggio omologato al politicamente corretto o a stereotipi televisivi, tanto che tutti, anche chi non ha condiviso alcune delle sue osservazioni, hanno espresso grande entusiasmo per la manifestazione”. Ha affermato l’assessore alla Cultura e alturismo di Corridonia Massimo Cesca.
"Per la prima volta- ha proseguito Cesca - nel comune è stato strutturato un collegamento tra tre strutture perfettamente riuscito, con un’ottima qualità audio e video che consentirà anche ulteriori eventi futuri di grande rilevanza".
“Un grande ringraziamento a tutti gli impiegati comunali per il grande lavoro svolto, a tutti i collaboratori e in modo particolare a tutti i tecnici, alla professoressa Oriana Salvucci e alle sue collaboratrici”.
Entro il 31 dicembre del 2022 saranno consegnati i lavori e dovranno avere una durata di 3 mesi. Ingrana la marcia l’intervento di rimozione della copertura in cemento-amianto del cineteatro Rossini e per la ricopertura con efficientamento energetico tramite installazione di un impianto fotovoltaico con potenza nominale pari a 110,72 kWp. Ad aggiudicarsi i lavori, con un ribasso d’asta del 14.952%, è la ditta Consorzio Imprenditori Edili di Modena.
"L’ultimo spettacolo al teatro Rossini è previsto per il 6 febbraio 2023 - ha spiegato Ermanno Carassai, assessore ai Lavori Pubblici nell’incontro con i responsabili della sicurezza del comune e dei Teatri, insieme all’ufficio tecnico e all'ingegnere Egidio Santucci, che ha redatto il progetto -. I lavori di approntamento del cantiere, infatti, non vanno ad ostacolare gli eventi".
"Quando il teatro verrà chiuso si procederà alla copertura delle poltrone e successivamente con lo smantellamento del manto - aggiunge l'assessore -. È prevista la posa in opera di pannelli sandwich, di color terra, come richiesto dalla Soprintendenza e struttura portante in corten. Sarà installata una linea vita e per la rimozione dell’amianto dovrà essere redatto un apposito protocollo di bonifica".
"La viabilità subirà delle modifiche su viale Trieste e lungo Vicolo Sforza che saranno comunicate a tempo debito. Si tratta di un intervento particolarmente importante - conclude Carassai - perché tende a eliminare un manto di copertura potenzialmente pericoloso e a realizzare una struttura atta a garantire un rilevante risparmio energetico sia per il teatro che per l’adiacente sede municipale".
Mercoledi 7 dicembre dal teatro Verdi di Pollenza prende il via la XVI edizione Winter di San Severino Blues con Luca Stricagnoli, un talento “Made in Italy” che regala sonorità ammalianti durante le sue magiche performances alle chitarre, lasciando a bocca aperta il pubblico.
Seguiranno i concerti gospel del periodo natalizio: il 18 in piazza a Monte San Giusto con i Gospel Voices Family, il 21 al teatro Feronia di San Severino il grande coro americano di Brent Jones e il 26 al teatro Piermarini di Matelica il quintetto The Gospel Times.
Luca Stricagnoli, grazie al suo “fingerstyle” davvero unico, vanta oltre 200 milioni di visualizzazioni dei suoi video online, che lo hanno portato ad esibirsi dal vivo in ogni angolo del pianeta e a renderlo uno tra i migliori chitarristi della scena mondiale.
Solo il suo video di debutto, del 2015, la cover di “Thunderstruck” degli AC/DC, ha raggiunto 14 milioni di visualizzazioni. La sua musica ha colpito l’attenzione anche di band popolari come Red Hot Chili Peppers, Metallica e Walk Off The Earth oltre che di chitarristi jazz come Stanley Jordan che l’ha definito “uno dei nuovi musicisti più eccitanti sulla scena della chitarra acustica".
Il suo stile creativo e le numerose ore di studio e sperimentazione, influenzate dai suoi idoli Tommy Emmanuel e Andy McKee, l’hanno portato ad inventare strumenti come la “Chitarra a Tre Manici Invertita” ed il “Manico Slide Invertito”, realizzati dal liutaio Davide Serracini, contribuendo largamente all'evoluzione della chitarra acustica e al suo personale successo planetario.
Luca è stato definito un “prodigio” da influenti giornali e riviste in tutto il mondo, tra cui NME, Guitar World, Der Spiegel, Daily Sabah, Frankfurter Allgemeine, La Repubblica, che ha scritto di "un fenomeno che può suonare cinque chitarre contemporaneamente".
Tiene in media circa 100 "shows" l'anno, da piccoli concerti in paesi remoti ad enormi eventi come "Nokia Arena" di Tel Aviv; da eventi privati per clienti come “Formula 1”, “Hard Rock Hotel”, “Infosys” e “BNSF Railways” a concerti sold-out in prestigiose filarmoniche, teatri e Performing Arts Centers.
È stato invitato a tenere workshops per svariate università e ha suonato in tv nazionali ed in blasonati festival in tutto il mondo, oltre ad aver ricevuto prestigiosi premi. Luca oltrepassa i normali limiti della chitarra acustica e l’adatta a qualsiasi genere musicale, dal pop al rock, dalle colonne sonore ai suoi brani originali.
Nel suo vasto repertorio trovano spazio Ennio Morricone, Led Zeppelin, Prodigy, Eminem, Bee Gees, Dire Straits, White Stripes, Daft Punk, Michael Jackson, Beatles, Mozart, Metallica, solo per citarne alcuni. Ha pubblicato tre dischi, il primo omonimo seguito da “What If” e da “Change of Rules”. Questo di dicembre è il primo vero tour in patria di un talento italiano famoso in tutto il mondo.
Il comune di Recanati ha inaugurato oggi al Museo civico di Villa Colloredo Mels il nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea con la grande mostra ‘Logos Infinito’ curata da Gianluca Marziani. Si tratta di un’iniziativa fortemente voluta dall’Assessorato alle Culture e Turismo, prodotto da Sistema Museo e realizzato in collaborazione con Fratelli Guzzini.
"Apriamo questo nuovo spazio museale pensato appositamente per le mostre temporanee e soprattutto di arte contemporanea – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Rita Soccio - esposizioni di artisti contemporanei che accanto alle sale dedicate ai capolavori di Lorenzo lotto, andranno ad arricchire l'offerta culturale recantese. Inauguriamo una importante mostra diffusa che ci accompagnerà fino a primavera inoltrata, dove Marziani esplora nuovi linguaggi delle arti visive che toccano le tecnologie ma anche progetti che coinvolgono la nostra comunità".
'La Parola e i suoi ecosistemi. Il flusso rizomatico del testo visivo nel tempo digitale': questi i temi affrontati dal nuovo progetto che nasce con l’obiettivo di declinare in chiave contemporanea l’uso visivo della parola tramite una serie di mostre in diversi luoghi della città. Punto cardine della rassegna, l’eredità universale del sommo poeta Giacomo Leopardi.
'Logos Infinito' espone circa 20 installazioni di sei artisti selezionati da Marziani per la realizzazione dei vari interventi nei differenti siti recanatesi: Sveva Angeletti, Matteo Attruia, Donato Dozzy, Sara Leghissa, Manu Invisible e Numero Cromatico. Un’esposizione diffusa, fruibile fino al 10 aprile 2023 e visitabile nelle diverse strutture che compongono il circuito museale civico 'Infinito Recanati' ovverosia il Museo Civico Villa Colloredo Mels, il MUM - Museo della Musica, la Torre del Borgo e la Chiesa di San Pietrino (c/o Ufficio Turistico).
"L’intervento degli artisti in città si pone come landmark semantico e simbolico – ha spiegato il curatore Gianluca Marziani – e ogni opera verte così sulle preesistenze locali, su quei marcatori identitari che integrano i temi culturali agli aspetti urbanistici, imprenditoriali, educativi, ambientali e sociali del suddetto luogo. Ogni artista agisce con un processo di sottolineatura e implementazione, ovvero, utilizza il marcatore per rimodulare la narrazione esistente, portando il pubblico verso immersioni sensoriali e inclusive, semplici dietro la complessità, universali nel Genius Loci che metabolizza visioni per un futuro non scontato".
"Siamo diventati azienda benefit da qualche tempo e vogliamo dare un sostegno a queste azioni mirate a diffondere la cultura sul territorio”, ha affermato Domenico Guzzini. "Dopo due anni di Covid vogliamo anche dare voce ai giovani che sono quelli che hanno sofferto di più la mancanza di contatti interpersonali. È l'inizio di un percorso, abbiamo gettato un seme a Recanati che spero possa crescere in una solida pianta".
Il Museo di Storia naturale arricchisce il suo patrimonio con nuove acquisizioni, donazioni e affidi ad opera di enti pubblici e collezionisti privati, quali: un esemplare di lupo appenninico, nuove collezioni di insetti, conchiglie, minerali e altri reperti naturalistici.
"Il Museo di storia naturale rappresenta un fiore all’occhiello della nostra rete museale grazie al suo ricchissimo patrimonio, peraltro molto apprezzato - ha affermato l’assessore alla cultura Katiuscia Cassetta -. Un Museo che cercheremo di far essere sempre più all’avanguardia inserito in un contesto naturalistico che ne potenzia l’offerta e le possibilità di fruizione e che rappresenta un ottimo volano anche dal punto di vista turistico. Naturalmente un ringraziamento da parte dell’amministrazione comunale va agli Amici del Museo di Storia naturale che con passione e dedizione si prendono cura delle collezioni e della struttura.”
L’ultimo arrivo è proprio quello di un lupo appenninico (Canis lupus italicus), diffuso nella nostra regione, ritrovato senza vita nel territorio di Ascoli Piceno e recuperato dagli operatori del Centro Recupero Animali Selvatici (Cras).
Grazie a un finanziamento dell’amministrazione comunale, le risorse sono state reperite dall’assessore allo Sviluppo Economico e all’Ambiente Laura Laviano, è stato possibile l’intervento di conservazione effettuato dal laboratorio “Tassidermia di Stefano Panfili” di Gubbio. L’esemplare è stato consegnato nelle scorse settimane e ora sarà esposto in uno spazio apposito per valorizzarne al meglio la visione da parte dei visitatori.
"Abbiamo deciso di promuovere questa iniziativa per permettere ai visitatori del Museo di Storia Naturale di poter ammirare l’esemplare di lupo appenninico che, come sappiamo, è molto diffuso nel nostro territorio ma difficile da avvicinare - è intervenuto l’assessore all’ambiente Laura Laviano -. Anche in questo caso la sinergia e la collaborazione tra assessorati ha permesso di valorizzare un’eccellenza della nostra città quale è il Museo di Storia Naturale".
"Si tratta di un’acquisizione molto importante per il museo, in quanto specie caratteristica della fauna locale - ha commentato Federico Landi, presidente dell’associazione Amici del museo di Storia Naturale che collabora con il comune di Macerata nella gestione della struttura -. La sua esposizione aiuterà i visitatori a conoscere meglio la specie presente nelle nostre zone, soprattutto appenniniche, protetta dalla Legge 157/92".
“Nell’ultimo anno di attività - ha spiegato ancora il presidente dell’associazione Amici del museo di Storia naturale - il museo ha incrementato il suo patrimonio di 473 uccelli, 6.600 insetti, 10.038 conchiglie, 930 minerali e 1.089 reperti di altre sezioni naturalistiche, provenienti non solo dai nostri territori, ma anche da varie parti del mondo, tra cui spiccano una foca monaca (Monachus monachus), quattro esemplari di aquila reale (Aquila chrysaetos), due gufi reali (Bubo bubo) e altri interessanti esemplari."
La presentazione delle acquisizioni è stata l’occasione per riflettere sulla questione degli spazi espositivi e più in generale della sede della struttura che sarà argomento di condivisione con l’amministrazione comunale. "Stiamo allestendo, inoltre, una nuova illuminazione e delle nuove bacheche. Si tratta di un’opera importante e faticosa che stiamo portando avanti di concerto con l’assessore alla Cultura e all’Istruzione Katiuscia Cassetta e i suoi collaboratori", ha concluso Landi.
Un teatro Piermarini da tutto esaurito ha accolto una grande rappresentazione firmata Vittorio Sgarbi. Il critico d’arte, attuale sottosegretario al Ministero della Cultura, ha trascinato i presenti nel mondo di Pasolini e di Caravaggio, con due ore di spettacolo incentrate su immagini e parole.
Una serata di grande spessore culturale che ha attirato pubblico da tutto l’entroterra, con il teatro pieno in ogni ordine e poltrona. Il lungo applauso finale ha lasciato poi spazio all’abbraccio di Sgarbi verso i presenti, con il critico che si è intrattenuto a lungo nel post spettacolo all’interno del Foyer del Teatro per chiacchierare e firmare copie del suo libro.
Grande soddisfazione per l’assessore alla Cultura Giovanni Ciccardini che ha ringraziato Sgarbi per il bellissimo spettacolo e lo ha accompagnato, a tarda serata, in un tour del teatro e delle bellezze in esso contenute. Il prossimo appuntamento con la stagione teatrale è per il 26 dicembre con il concerto gospel realizzato in collaborazione con San Severino Blues che vede protagonista il gruppo “Gospel Times”.
Un repertorio ricco di gospel “spirituals” e “traditional” interpretati da voci statunitensi e inglesi straordinarie, dalle doti vocali della leader Joyce E. Yuille, il soul di Kenn Bailey, la bravura di Julia St. Louis e la straordinaria voce di Josie St Aimee accompagnati dal fantasioso pianista Michele Bonivento. Inizio dello spettacolo alle ore 21 e 15.
La Biblioteca comunale “Silvio Zavatti” organizza per sabato 3 dicembre, alle ore 17:30, presso la Sala “Enrico Cecchetti”, la presentazione del libro “Chi dà luce rischia il buio” alla presenza dell’autrice Giulia Ciarapica. L’evento ha il patrocinio della Città di Civitanova Marche.
Dopo il libro di esordio pubblicato nel 2019, la scrittrice Giulia Ciarapica affronta la seconda parte della saga dei Verdini, imprenditori marchigiani che cavalcano il boom economico delle calzature. Nel libro edito da Rizzoli vengono raccontati gli anni Sessanta e Settanta, l’industria calzaturiera, il boom economico, le prime lotte operaie di un Paese attaccato alla tradizione, ma con il desiderio di aprirsi al mondo e alle sue innovazioni.
Con una prosa limpida e nutrita della tradizione del Novecento, l’autrice porta il lettore nella provincia marchigiana tra i miti scintillanti del boom e le lotte operaie, e ci ricorda che ogni famiglia è un posto diverso, illuminato e oscuro. Ingresso libero
Un’intera giornata di studi quella di oggi dedicata alla figura di Libero Bigiaretti, autore matelicese (1905-1993): il Comune, in collaborazione con Unimc e con il contributo della Regione Marche, ha voluto incentrare il focus di quest’anno sul “Disamore”, libro la cui riedizione è stata curata dalla prof.ssa Carla Carotenuto e dalla casa Hally di Matelica. L’iniziativa rientra nel consueto appuntamento annuale delle ‘Giornate Bigiarettiane’.
Il romanzo è stato distribuito per l’occasione ai ragazzi dell’Ipsia e dell’Itcg di Matelica e dei licei di Camerino e di Fabriano, per poi essere approfondito con gli esperti al teatro Piermarini di Matelica.
Dopo i saluti del sindaco di Matelica Massimo Baldini, del direttore del Dipartimento degli Studi Umanistici Unimc Roberto Mancini e dell’assessore alla Cultura Giovanni Ciccardini, sono intervenuti i professori Alfredo Luzi e Carla Carotenuto di Unimc, supportati dalle letture di alcuni studenti delle quattro scuole superiori presenti in platea.
“Una bella giornata che è stata gradita da studenti e mondo accademico – ha spiegato l’assessore Ciccardini – e la cui l’intenzione, come l’anno scorso, era quella di accendere di nuovo l’interesse intorno alla figura di Bigiaretti. Ora l’appuntamento è per l’anno prossimo, siamo già al lavoro per una nuova edizione».
Poeta e scrittore, Libero Bigiaretti nasce a Matelica e si trasferisce giovanissimo a Roma con la famiglia, rimanendo sempre legato nell’anima alla propria terra. Esordisce nel 1936 come poeta con ‘Ore e stagioni’, lavora come giornalista per ‘Lettere d’oggi’, collabora con Pietro Nenni a ‘Mondo Operaio’ e all’ ‘Avanti’. Inizia la sua attività di romanziere con ‘Esterina’ nel 1942. Seguono tra le altre ‘Carlone’ (1950), ‘I figli’ (1954), ‘I racconti’ (1961), ‘Le indulgenze’ (1966) con il quale ottiene il premio Viareggio. Dal 1952 al 1964, come molti intellettuali italiani tra i quali Volponi, Pampaloni, Codignola, collabora con Adriano Olivetti a Ivrea, dove dirige l’ufficio stampa della sua azienda, divenendo uno dei più preziosi animatori del suo circolo culturale. Insieme all’amico Corrado Alvaro è stato tra i fondatori del Sindacato Nazionale Scrittori.
Oggi il "Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano" e il "Centro Nazionale di Studi Leopardiani" presentano L’Infinito (2021), opera di Ester Pasqualoni (Roma 1980) donata al Fai da miramART (Santa Margherita Ligure) per l’Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati.
Bene affidato in concessione alla Fondazione nel 2017 in virtù dell’accordo tra Comune di Recanati, Fai, Centro Nazionale di Studi Leopardiani e Centro Mondiale della Poesia e della Cultura “Giacomo Leopardi”.
L’opera, allestita nella Biblioteca del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, arricchisce l’attuale percorso di visita inserendosi con profondità di senso e raffinatezza di gusto nel racconto de "L’Infinito" di Giacomo Leopardi realizzato dal Fai, che consiste in un percorso multimediale immersivo che guida il pubblico a una lettura approfondita della poesia, introducendo così all’esperienza di visita dell’Orto.
Nell’opera l’artista ha inciso manualmente su una lamina di piombo il capolavoro di Leopardi in alfabeto braille: un invito ad andare oltre la visione del reale e i limiti della vista fisica utilizzando il linguaggio per i ciechi come fosse scultura di luce.
L’opera ha la forma di un kakemono, dove la stoffa e la carta sono state sostituite dal piombo e le bacchette in legno da tondini in ottone. L’aspetto tridimensionale è accentuato dalla scrittura braille che emerge dal piombo.
L’intuizione di incidere in braille "L’Infinito" di Leopardi è stata la naturale conseguenza del percorso personale e artistico di Ester Pasqualoni, che nel 2015 ha intrapreso il proprio "viaggio verso lo sguardo interiore", come lei stessa racconta, dopo aver conosciuto il pianista Luciano Lanfranchi, per il quale la perdita della vista da bambino è stata la via che l’ha condotto alla musica.
La visita dell’artista all’Orto sul Colle dell’Infinito nel 2019 ha rafforzato la sua ricerca: è stata profondamente emozionante e ispiratrice, in particolare, l’esperienza immersiva ideata dal Fai nella visita guidata dentro la poesia, dove tutto evidenzia come Leopardi inizi a immaginare e sentire l’infinito partendo dall’impedimento visivo della "...siepe, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude".
Per Ester Pasqualoni, infatti, la vista fisica è spesso un limite alla percezione di sé stessi e solo l’immaginazione può illuminare la realtà dell’uomo e del mondo in cui è immerso. "L’opera L’Infinito è la meta di un percorso iniziato dal desiderio di conoscere l’ignoto mondo della cecità che sentivo collegato al mio vissuto personale e alla mia crescente esigenza di luce", afferma l’artista.
L’opera, allestita in modo permanente nella Biblioteca del Centro Nazionale di Studi Leopardiani, è stata presentata oggi nella sala conferenze "Franco Foschi" del Cnsl a Recanati. All’evento hanno partecipato Fabio Corvatta, presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani; Daniela Bruno, vicedirettrice Generale Fai per gli affari culturali; Aldo Grassini, direttore Museo Tattile Omero di Ancora; Ester Pasqualoni, artista; Andrea Fustinoni, donatore; Laura Suzzani, responsabile Fai Coordinamento Offerta di Visita nei Beni; Suor Barbara Brunalli, responsabile Istituto Villaggio delle Ginestre di Recanati.
Sabato 26 novembre, con inizio alle ore 10, si terrà a Gualdo di Macerata, organizzata dal centro studi Romolo Murri, una giornata di studio dedicata alla presentazione dell’Archivio riordinato e catalogato dell’intellettuale e uomo politico marchigiano nato a Monte San Pietrangeli nel 1870.
Si tratta di un fondo documentario importante, che copre mezzo secolo di storia italiana, dichiarato a suo tempo dalla Soprintendenza archivistica delle Marche “di notevole interesse storico”, al quale Murri rivolgeva nei suoi ultimi anni pensieri attenti e preoccupati: "Quanto interesse in questo “archivio”! Riuscirò mai ad ordinarlo e salvarlo dalla dispersione?" scriveva in una lettera del 1941.
Ora, dopo quasi vent’anni di lavoro, la catalogazione informatizzata di circa 25.000 carte per lo più manoscritte, condotta dal professore Filippo Mignini, è giunta al termine e può essere offerta all’attenzione degli studiosi. Se aggiungiamo alle carte catalogate la consistente raccolta di cartoline postali, cartoline e altri documenti, l’Archivio Murri di Gualdo si attesta intorno alle 30.000 unità.
Altri documenti, in particolare la corrispondenza degli anni di politica attiva, furono trasferiti a Urbino negli anni sessanta e ora lì conservati presso la fondazione per lo studio del modernismo dell'università di Urbino.
L’Archivio Murri di Gualdo, di cui si auspica una prossima digitalizzazione, anche per la conservazione di una decina di inediti composti negli ultimi anni costituisce in ogni caso uno strumento imprescindibile per lo studio e la ricostruzione della personalità umana e intellettuale di uno dei protagonisti della storia italiana della prima metà del secolo scorso.
“L’amministrazione comunale di Corridonia con convinzione ha aderito e sostenuto la grande mostra su Carlo Crivelli, nella certezza che la qualità della proposta e l’originalità del coinvolgimento di più comuni, determineranno un grande successo sul piano culturale, sociale ed economico per tutta la provincia”. Così l’assessore alla cultura e al turismo Massimo Cesca sulle iniziative messe in campo dal Comune per omaggiare il pittore quattrocentesco .
"Grazie alla collaborazione con la Parrocchia, con l’associazione Luigi Lanzi Giovanni Martinelli, abbiamo proposto una serie di rilevanti iniziative che consentiranno di far conoscere ed apprezzare ai cittadini e alle tante persone che verranno a visitare la mostra, le tante opere di rilevanza nazionale ed internazionale presenti nel museo parrocchiale": il 4 dicembre ore 21:15 presso la Chiesa dei Santissimi Pietro Paolo e Donato “Musica fra Venezia e il Fermano al tempo di Carlo crivelli”. Concerto d’organo e voci, con Luca Scandali all’Organo, Stefano Guadagnini controtenore e Andres Montilla tenore;
L’11 dicembre alle ore 16:00 sempre presso la chiesa dei Santissimi Pietro Paolo e Donato, all’interno della quale si trova il museo parrocchiale, presentazione del libro edito dalla FAS “ Carlo Crivelli Il folle dei tre Mondi” , con la partecipazione dell’autore Mario Del Bello. Al termine visita guidata al museo tramite la curatrice Giuliana Pascucci.
Il 28 gennaio alle ore 16:00 presso il cine teatro lanzi, altro incontro “Il linguaggio nascosto nelle opere dei crivelli-Simboli e allegorie nella pittura di Carlo Crivelli e dei suoi continuatori” con Gennaro Natale e l’introduzione dio Giovanni Martinelli.
Il 29 gennaio 2023, dalla 15:30 alle 18:30, “ A lezione di Stile” l’associazione Luigi Lanzi proporrà ai bambini un percorso volto a farli riflettere sulle caratteristiche degli abiti, dei colori predominanti e sulle trame delle stoffe raffigurate dal Crivelli.
Il 4 febbraio ore 16:00 presso la chiesa Santissimi Pietro Paolo e Donato, concerto vocale -strumentale dalla tradizione musicale italiana dei 500 con strumenti dell’epoca. Eseguito dall’orchestra e solisti di Roma “ I Furiosi Affetti”;
Il 4 febbraio, dalle 15:30 alle 18:30, a cura dell’associazione Luigi lanzi “ Tutta un’altra musica” i bambini saranno accompagnati in un percorso musicale ed attività didattiche di pittura e manipolazione.
Inoltre, per agevolare il pubblico ad immergersi nel clima dell’epoca, e fare un’esperienza sensoriale unica, durante la mostra saranno esposti degli abiti fedelmente riprodotti dalla opere del Crivelli.
La mostra sarà vistabile tutti i pomeriggi dalle 17:00 alla 19:30 e la domenica dalle 15:30 alle 18:30 sarà possibile usufruire gratuitamente di una visita guidata accompagnati dei volontari dell’associazione Luigi Lanzi.