La musica indipendente torna a Macerata con la quinta edizione di Onlyfuckinglabels che si conferma essere il festival/meeting più rappresentativo della scena DIY di tutto il territorio nazionale e non solo.
Il DIY, abbreviazione di Do It Yourself, equivalente dell'italiano fai da te, è un'etica nata e diffusa all'interno della cultura punk, che propugna il rifiuto per le major della distribuzione musicale, ritenute capitaliste, espresso nello slogan DIY not EMI, e la formazione di etichette indipendenti con cui pubblicare i propri album.
Un’ occasione per vedere in un unico evento le band e le label (le etichette) più interessanti del sottosuolo musicale nazionale, che si esibiranno dalle 17 all’una di notte presso il C.s.a. Sisma di Macerata.
Sui palchi del C.s.a Sisma si alterneranno: Don vito, Gerda, Lay Llamas, C+C=Maxigross, Lush Rimbaud, Nient'altro che macerie, Adamennon, Nicola Tirabasso, Acidort CREW, Valerio Maiolo, Altaj, Camboja.
Per primi sul palco i Don Vito, attivi da più di dieci anni e con una dozzina di dischi alle spalle, sono dei veterani del noiserock europeo. I Gerda, sono una formazione italiana hardcore di Jesi, con la predilezione per l’hardcore viscerale.
I Lay Llamas sono espressione di un mix afro-kraut-psych, dal sapore contemporaneamente antico e fantascientifico, malato di un'idea fantascientifica dell'Africa e del Mediterraneo, sia concettualmente che musicalmente.
+C=Maxigross è un collettivo psichedelico nato nel 2009. Non si aspettavano minimamente che, dall'uscita dell'EP "Singar" il loro nome sarebbe rimbalzato di blog in blog, di rivista in rivista, portandoli a girare l'Italia da Bolzano alla Sicilia, a vincere Arezzo Wave 2012 e facendoli infine atterrare negli Stati Uniti per un minitour, che comprendeva una tappa nel prestigioso CMJ Music Festival di New York.
Lush Rimbaud portano con sé un mix di suoni sintetici ed elettrici, psichedelia, cadenze motorik e wave oscura.
I Nient’Altro Che Macerie sono in tre e vengono dalla provincia di Milano, quella che ti opprime e ti fa venire voglia di andare da tutt’altra parte, o che forse non esiste più ed è solo uno stato mentale. Suonare per prendere aria; suonare e urlare sentimenti talmente personali da diventare quasi universali. Urlare per prendere coscienza delle condizioni casuali che accompagnano i fatti e ne determinano la natura.
Gli Adamennon e Altaj sono una coppia di giovani musicisti con già un notevole bagaglio di esperienza sulle spalle, hanno deciso di incrociare le loro strade e i rispettivi universi sonori, dando vita all’ep Turiya. L’ep proposto da Adamennon e Altaj, interpretazione, come detto da loro stessi, delle suggestioni trasmesse ai tempi nostri, in Occidente, dall’animismo tibetano e dalle popolazioni nomadi mongole, si rivela fin da subito ben strutturato e concepito.
Nicola Tirabasso che porta con sé i suoi suoni droneggianti e Valerio Maiolo, compositore, performer e artista il cui lavoro musicale è volto all'interazione fra suoni sintetizzati analogicamente e digitalmente in modo da estendere le componenti spettrali di strumenti come l'armonica blues.
Infine, Camboja, progetto formato nel 2014 da Jacopo Foglietti e Andrea Campisi, che si conoscono a Como tra i banchi della specialistica in Sound and Music Engineering. Le voci del lago li costringono a cercare una via di fuga da depressione certa, il duo decide quindi di spegnere i computer, spendere ogni risparmio in macchine analogiche e riattivare gli stimoli creativi tramite l'arte dello "spippolo". Gli ingredienti sono vari: cultura hacker, film distopici, birre artigianali, rave milanesi.
Commenti