Si è conclusa la kermesse di due giorni organizzata da Tolentino Jazz con il patrocinio del Comune di Tolentino ed in collaborazione con le Associazioni S. Elpidio Jazz e Round Music, per festeggiare l’International Jazz Day.
Lo scorso sabato, la prima giornata, patrocinata dall’associazione “Il Jazz va a scuola”, ha visto protagonisti presso lo spazio Jazz Lab di Borgo Foro Boario, una ventina di allievi dell’Istituto Comprensivo “G. Lucatelli” guidati dal prof. Maurizio Gibellieri. Accompagnati dal trio composto da Giorgio Cacchiarelli alla batteria, Filippo Gallo alla chitarra e Lanfranco Pascucci al basso, gli studenti si sono cimentati ad improvvisare in jam su svariati blues con il loro flauto dolce, dimostrando come si possa fare un uso più creativo e interessante di questo strumento se guidati in modo competente e stimolante. Jazz e blues di casa quindi per i giovanissimi musicisti che hanno ricevuto il saluto dell’Amministrazione Comunale tramite l’assessore alla Cultura e all’Istruzione Silvia Tatò ed hanno visto premiato il loro impegno con un attestato di partecipazione rilasciato da Tolentino Jazz.
L’approccio didattico del primo appuntamento della manifestazione ha caratterizzato anche la lezione-concerto “Jamming on Standard” curata dallo staff dell’associazione e guidata da Filippo Gallo che ha proposto un breve percorso musicale fra forme e stili del jazz coadiuvato da Marco Brandi alla batteria, Claudia Aliotta alla voce e dal presidente di Tolentino Jazz, Lanfranco Pascucci. Piena soddisfazione per la maratona jam di domenica che è stata aperta da Alessandro Andolfi di S. Elpidio Jazz insieme con Giorgio Cacchiarelli: rotto il ghiaccio con la prima esibizione estemporanea, si sono ritrovati sul palco anche Michele Sperandio in rappresentanza di Round Music, Claudia Aliotta, che ha presentato l’evento, e Pascucci; i portavoce delle tre Associazioni Musicali hanno rinnovato il loro impegno a collaborare e fare rete insieme sul territorio per una sempre maggiore divulgazione e diffusione del jazz. L’apertura è stata prerogativa di una simpatica band di Macerata capitanata da Robertino Perfetti alla batteria (in altra compagine si è dato da fare anche al pianoforte), Giorgio Monachesi al basso, Fabio Nobile al piano e Paolo Trognoni alla chitarra. Entusiasmanti le jam che si sono susseguite sul palco dello Jazz Lab grazie al prezioso contributo di fiati di prima classe come Cesare Vincenti e Guido Angrisani alla tromba, Alessandro Aureli al sax tenore, Maurizio Moscatelli, flicorno, clarinetto e flauto sopranino, e Maurizio Gibellieri al sax contralto. Sia Angrisani che Aureli si sono poi rivelati anche valenti polistrumentisti cimentandosi rispettivamente anche al pianoforte e al basso elettrico. Lo show è andato avanti con varie formazioni dove si sono distinti nel gioco di squadra, come i precedenti musicisti, i batteristi Michele Sperandio, Roberto Bisello e Marco Brandi; fra di loro anche il giovanissimo Alessandro Nitti appena diciannovenne, ma già padrone dello strumento. Proveniente dalla vicina Umbria, oltre a Vincenti e al chitarrista Simone Pascolini, si è distinto anche il pianista Luca Cipiciani, validissimo nell’elaborare il sostegno armonico e brillante nelle sue improvvisazioni. Leader indiscusso del basso, David Padella ha sfoggiato il suo stile inconfondibile, esibendosi con vari musicisti, fra cui Giammarco Polini, specialista di chitarra manouche.
Apprezzatissime le musiche di Paolo Principi, che a chiusura della manifestazione ha presentato in anteprima il suo ultimo lavoro discografico “Empathies” inciso con Roberto Gazzani e Andrea Morandi, con la partecipazione di Marco Postacchini e Luca Mattioni. In concerto con il fratello Piero Principi, eccellente batterista, e con lo stesso Gazzani, bassista, polistrumentista e band leader di prim’ordine, il pianista marchigiano ha eseguito sue composizioni, sfoggiando una stile essenziale ed elegante, che ha messo in luce temi cantabili, ma non scontati, e un approccio armonico complesso e diversificato, capace di fornire suggestivi stimoli alle improvvisazioni del basso e del pianoforte. Partendo da una dimensione empatica, appunto, della musica e del jazz in particolare, Principi, esperto di sound designer e virtual instrument, allievo di Pierannunzi, ha creato con le sue musiche un clima intimo e poetico viaggiando fra jazz waltz e tonalità minori, dediche a musicisti scomparsi (Rudy’s Lullaby e la splendida Daniel’s Jack) e ricordando una personalità di spicco come Roberto Grisley, straordinario docente di Storia della Musica, omaggiato con il monkiano Bob’s Blues.
Dinamiche, piani sonori ed interplay in perfetto equilibrio, hanno conferito respiro e coesione al pregevole materiale musicale, arrangiato in studio dal trio nel suo insieme. Il concerto si è concluso con una vivace versione di Sicily di Chick Corea e un’ultima jam fuori programma, come bis finale
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