Quando Milton Glaser ci incantò a Civitanova Marche. La Grafica, unica alchimia di una lunga vita manifesta
Il 26 Giugno scorso Shirley ha dato notizia al New York Times della dipartita del compagno Milton, nel giorno del suo 91 compleanno. Il maestro dei graphic designer del secondo Novecento lascia il corpus della sua immaginifica opera e il ricordo suggestivo in chi ha potuto ammirare i suoi manifesti, durante la mostra che ha avuto luogo lo scorso Novembre, nell’ambito del la rassegna Carta Canta a Civitanova Marche.
Milton era nato a New York nel 1929. Nel 1950 l’incontro con il maestro Giorgio Morandi, durante i suoi studi all’Accademia di belle arti di Bologna e l’inizio di un rapporto di amore con il nostro Bel Paese, consolidato negli anni. Ricordiamo il celebre manifesto realizzato per la Olivetti nel 1970, la sua partecipazione dopo qualche anno alla Biennale di Venezia nella collettiva , Autentico ma contraffatto a cura di Pierluigi Cerri e la sua collezione di acquarelli dedicati al quinto centenario della morte di Piero della Francesca, esposta nei primi anni novanta a Milano e ad Arezzo.
Lo scorso autunno abbiamo festeggiato i 21 anni di Carta Canta con il taglio del nastro rosso, in una location di prestigio, il polo multimediale di San Francesco a Civitanova Alta ed alcuni invitati istituzionali emozionati e soddisfatti.
Per l’occasione sono state inaugurate ben 2 mostre: “ Milton Glaser 90 manifesti” a cura di Andrea Rauch, Grafic Designer e “Il mestiere di grafico” di Marco Tortoioli Ricci, Presidente Aiap, curata da Mario Piazza, docente al Politecnico di Milano.
Il Presidente della Regione Luca Ceriscioli ha manifestato il suo orgoglio, Civitanova da citta’di provincia grazie alle mostre, al fermento creativo e soprattutto al Museo MagMA (Museo Archivio Grafica Manifesto), terzo in Europa, sarebbe divenuta un luogo nevralgico di riferimento per gli addetti ai lavori e fruitori tutti.
Il medesimo orgoglio ha animato le parole di Maika Gabellieri, Assessore alla Crescita Culturale che ha ricordato come il Museo fosse giunto dopo un ventennale lavoro di concertazioni, progetti, idee e che potendo contare anche sui contributi della Regione Marche, avrebbe avuto la chance di diventare una scoppiettante fucina di creativita’, da cui attingere per lo sviluppo del territorio marchigiano.
Divertente l’ intervento di Marco Tortioli Ricci che ha sottolineato come la Grafica mantenga giovani. Il suo compagno di avventura, Mister Glaser aveva appenacompiuto 90 anni ed era in piena attivita’.
Dedicati al decano dell’Arte Grafica gli interventi di Andrea Rauch, Graphic Designer, Maria Andrenacci e Mario Piazza docente Politecnico di Milano. Degna di nota la rassegna di manifesti che gli intervenuti all’evento, hanno potuto visionare, accompagnati dalla spiegazione dell’ autore Marco che ha sottolineato l’importanza del duplice valore concernente la propria opera come lavoro pagato da una azienda committente, la cui finalita’acclarata sia quella di incrementare le vendite e quello che attiene alla sua unica valenza artistica.
In quell’occasione mi ero trattenuta dentro il polo, giusto il tempo necessario per rimanere attratta da un profilo nero con chioma calendoscopica, alloggiato sopra l’altare.
Sebbene l’Arte non necessiti di ridondanti cerimonie, quella collocazione fu sicuramente celebrativa e di grande impatto.
Glaser e il poster realizzato come cadeau per l’acquirente del disco di Bob Dylan, “Greatest Hits”usciva il 27 marzo 1967, 5milioni di copie. Icona da subito, forse i piu’ignorano che il viso raffigurato pur avendo il naso aquilino di Bob non sia il suo ma quello di Marcel Duchamp che Milton aveva attaccato nella sua camera di liceale. Un semplice collage. Un viso nero su un cartoncino giallo come sfondo. Nascita di un manifesto iconografico: silhounnette nera, tracciata, esplosione di colori per la chioma che sembra fluttuare nel vento, lo stesso vento di “Blown’in the Wind”(?) Milton invento’ un carattere speciale solo per Bob, il Baby teeth.
“Art is Work”. L’ideatore del primissimo logo DC Comics, la casa di Superman e Batman, e il celeberrimo “I ❤ NY”, ci aveva intrattenuto piacevolmente con la rassegna dei suoi 90 manifesti, chiarendo la differenza tra arte e grafica.
E’Arte se si puo’parlare di esperienza condivisa da una collettivita’, laddove invece ci sia una creazione mirante alla progettazione di un bisogno e al suo soddisfacimento, inducendo all’acquisto piu’o meno responsabile e d’impulso, si parla senza dubbio di grafica.
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