Manca una manciata di giorni per la prima data del presepe vivente che esordirà quest’anno il 26 dicembre, per poi ripetersi il 6 e il 7 gennaio.
E queste sono le ore di maggior fibrillazione per tutto il grande gruppo che si occupa dell’organizzazione della manifestazione.
“Siamo davvero un grande gruppo – dicono gli organizzatori – con tante figure che si occupano di aspetti specifici dell’organizzazione, sottraendo tempo alle proprie famiglie e attività ma che lo fanno con tanta passione e amore per Potenza Picena”.
Ruolo nevralgico è quello del regista e sceneggiatore Matteo Carlocchia.
E’ stato lui qualche anno fa, su input dell’ex parroco don Andrea Bezzini, a modernizzare e rilanciare il presepe ideando la formula del tema da approfondire e realizzandolo con tecniche innovative. Quest’anno tocca all’”umiltà e all’accoglienza”, con un focus su Santa Teresa di Calcutta.
Un lavoro di pregio e di grandissimo impegno, perché ogni anno si deve ricominciare daccapo pensando un nuovo tema e, su di esso, realizzare i testi, le scene, gli allestimenti, le immagini e i video a supporto, e quant’altro. “Un aspetto di grande interesse e originalità – dicono gli organizzatori - che rende il nostro presepe vivente del tutto singolare rispetto alle altre manifestazioni della categoria, nonché un unicum che cambia ogni anno, che non fa il verso all’edizione precedente e non verrà ripetuta in quella dell’anno successivo”.
Certamente un altro ruolo primario è quello delle costumiste. Son loro che vestono le decine e decine di figuranti che vanno in scena. La passione e cura certosina per questa attività le portano, ogni anno, a rimettere mano ai costumi e, molto spesso, rifarli ex novo. Sono circa 200 i costumi che ogni anno vengono realizzati dalle sapienti mani delle costumiste. Quest’anno le donne addette a questo delicato lavoro sono Dina Pastocchi, la costumista storica del Presepe Vivente, la figlia Antonella Pastocchi e l’attuale responsabile di questo gruppo Catia Campetella. A loro si aggiunge il prezioso lavoro delle collaboratrici Irene, Giovanna e Germana.
Ci sono poi le decine e decine di bravissimi figuranti che vanno in scena; lo scenografo Gianni Ceccotti, responsabile del gruppo che costruisce tutti gli allestimenti; l’infaticabile Antonio Mancinelli, autentico “factotum” che si occupa delle pubbliche relazioni, delle relazioni con le istituzioni, della promozione della manifestazione, delle pratiche burocratiche; come non ricordare Sante Urbanelli, responsabile della parte elettrica dell’allestimento, riferimento dal punto di vista tecnico; il nuovo segretario dell’Associazione Amici del Presepe vivente Massimo Lavini, figura cardine che tiene le fila e che coordina un gruppo tanto variegato; il nuovo presidente dell’Associazione, padre Michele Ardò e il responsabile della comunità potentina dei Frati Minori, padre guardiano Lorenzo Turchi.
Figura chiave del presepe vivente è stato in passato Don Andrea Bezzini, parroco potentino ora trasferito a Montecosaro, che ha segnato una svolta nella manifestazione, dando quella che oggi è la formula vincente.
Il tanto atteso primo appuntamento di questa edizione del presepe vivente potentino sarà il 26 dicembre, dalle ore 17,30 alle 19,30. Solito suggestivo e affascinante scenario, quello della Selva del Convento dei Frati Minori, e come tradizione l’ingresso sarà ad offerta libera. Le date successive saranno il 6 e il 7 gennaio.
Un’edizione storica perché la manifestazione torna dopo un anno di grandi difficoltà per via del terremoto dell’autunno 2016, che ha causato la chiusura del Convento dei Frati Minori.
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