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Cultura Potenza Picena

Potenza Picena, il Mugellini Festival entra nel vivo con il concerto della pianista russa Sof’ja Gulyak

Potenza Picena, il Mugellini Festival entra nel vivo con il concerto della pianista russa Sof’ja Gulyak

Il Mugellini Festival entra nel vivo della sua seconda edizione con il concerto inaugurale presso la Cappella della Congrega dei Contadini, sede principale della manifestazione sin dal 2016.

Si esibirà la pianista russa Sof’ja Gulyak, prima donna al mondo ad essere stata insignita del primo premio e Medaglia d’Oro ‘Principessa Mary’ al Concorso Pianistico di Leeds, una delle competizioni internazionali più prestigiose. Da allora ha tenuto concerti in tutto il mondo, suscitando commenti entusiastici. Il Washington Post l'ha definita una grande stella dello spettacolo, una “Rachmaninov Star”. A lei sarà consegnato, per mano del Console Onorario Russo in Ancona avv. Marco Ginesi, il Premio Mugellini per la musica.

A fare da contrappunto visivo al concerto della Gulyak, sarà un’installazione del maestro maceratese Umberto Peschi. Un’opera di grandi dimensioni, gentilmente in prestito dalla collezione privata dello storico d’arte e biografo dell’artista Lucio del Gobbo.

Madrina d’eccezione del festival e della serata, la grande soprano marchigiana Elvidia Ferracuti.

Per ulteriori informazioni, www.mugellinifestival.it.

 

 

NOTE INTEGRATIVE:

 

Umberto Peschi nasce a Macerata nel 1912. Nelle Marche è stato tra gli animatori dello storico Gruppo Boccioni, che raccolse in sé una generazione di futuristi maceratesi e che fu uno dei prodromi essenziali non solo per il cosiddetto "Secondo Futurismo Italiano", ma per lo studio e la rivalutazione in chiave critica e storica dell'intero movimento futurista. Fu amico personale di Balla, Prampolini, Depero e Licini. È riconosciuto come uno dei più importanti autori del Secondo Futurismo Italiano.

 

 

 

Il programma musicale offerto da Sof’ja Gulyak percorrerà il fervore culturale d’inizio secolo scorso, offrendoci anche l’occasione per riflettere sul centenario (quest’ottobre) della Rivoluzione Russa del 1917, epocale stravolgimento non solo storico, sociale e politico, ma anche linguistico per i canoni estetici del XX secolo. Dallo sguardo amorevolmente retrospettivo di Ferrucio Busoni (che ritrascrive J. S. Bach), al pianismo lucente di Muzio Clementi (anima tutta italiana del Classicismo europeo), il programma della Gulyak si addentrerà nelle spire voluttuose di Maurice Ravel per condurci poi in territorio russo. Omaggio alla sua terra, le figure di Sergej Rachmaninov e Sergej Prokofjev – in certo senso complementari nella loro personale interpretazione del secolo nuovo – completeranno infine un programma che, nelle mani di Sof’ja Gulyak, siamo certi renderà la serata inaugurale del Festival un’imperdibile occasione.

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