Da A Silvia al Sabato del Villaggio, dal Canto del pastore errante alla Luna, fino all’Infinito, e via così tra Zibaldone, Ricordanze e sonetti. Alcuni di quei testi, originali, sono lì, a pochi metri. Quasi incutono prima rispetto, poi timore.
Non trema la voce di Paola Giorgi, accompagnata alla fisarmonica dal maestro Cristian Riganelli in questo viaggio nell’opera leopardiana che per oltre un’ora incanta il pubblico presente a Visso alla chiusura dell’Infinito Festival.
L’attrice “sente” la vicinanza del poeta. Sa che dietro le mura del chiostro di Sant’Agostino dove sono custoditi alcuni autografi originali, aleggia lo spirito poetico di Leopardi che vuole uscire da quelle teche blindate. Le arie scelte dal maestro Riganelli danno ulteriore sontuosità al viaggio/racconto della Giorgi e caricano di emozioni l’ascolto di “la Marca dei Canti da Leopardi” ed il poeta "esce", liberato da quelle stanze.
Il poeta marchigiano per eccellenza, Giacomo Leopardi e la fisarmonica, strumento poliedrico capace di esaltare la natura della nostra terra, si sono incontrati sotto le vaghe stelle dell’orsa maggiore e la voce dell’attrice Paola Giorgi ha portato la moderna poesia di Leopardi in un contesto quasi tradizionale esaltandone le origini e la matrice conflittuale nei confronti della propria terra.
Svelata e accolta l’anima ribelle di Leopardi, lo spettacolo sfugge alla retorica grave con cui molto si è targata la sua poesia e ne coglie il tendere verso la libertà. Nonostante una serata fredda, oltre un centinaio di persone, in attento ascolto, ha seguito la performance. Applausi finali per lo spettacolo e bis dedicato a Garcia Lorca, autore molto amato dalla Giorgi.
Lo spettacolo era per l’allestimento della "BottegaTeatro Marche”. La Giorgi e Riganelli da anni collaborano in un percorso di ricerca sulla interazione tra poesia e musica. Va agli archivi una terza edizione di Infinito Festival che ha registrato ampi consensi, non solo partecipativi, ma anche per la qualità delle proposte musicali ed artistiche, dallo Stradivari del ‘600 suonato da Maria Stella Patuzzi, al concerto dell’Ensemble Accendo con le arie latino americane.
Turismo anche di qualità quello che può offrire Visso con Infinito Festival al cui interno quest’anno è stato inserito anche un importante convegno sulle potenzialità della Valle del Nera in prospettiva di un sistema che faccia rete dalle eccellenze storico culturali ed artistiche, fino alle peculiarità naturalistiche ed enogastronomiche.
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