Montelupone, bambini e adolescenti delle scuole celebrano la "Giornata della Memoria"
I bambini della scuola primaria e gli adolescenti della scuola media di Montelupone hanno celebrato, nei rispettivi istituti, la Giornata della Memoria 2019.
È scientificamente certo che il genere umano è di provenienza africana e che, nel corso di milioni di anni, si è poi diversificato ed evoluto in modi differenti.
Insomma, il genere umano è unico nella sua prima origine.
Roma antica ebbe imperatori africani e slavi, perché ognuno era cives romanus, senza distinzioni.
Nel ventesimo secolo, per motivi nemmeno troppo occulti, il regime nazista e quello fascista decisero che doveva prevelare la “razza ariana” e avviarono l’eliminazione su larga scala di ebrei, zingari, omosessuali etc.
Non olocausto, ma Shoah, perché il primo termina ha una valenza religiosa ( animali sacrificato alla divinità), mentre shoah significa distruzione del diverso, del non ariano, eliminazione finalizzata al trionfo della pura razza ariana.
Furono usati e ammazzati milioni di diversi, di non ariani, compresi almeno 230.000 bambini europei nella sola Aschwitz.
La MEMORIA serve non tanto a ricordare la SHOAH, ma a ricordare che non deve più succedere la metamorfosi di uomini che si trasformano in bestie ciniche che uccidono altri uomini in nome dell’antiscientifico concetto, o falso alibi, di razza e di diverso.
Organizzata con l’istituto storico della Resistenza di Macerata il professor Stefano Rocchetti, dell’università di Macerata, nell’incontrare gli adolescenti della Scuola media
ha sottolineato il ruolo della musica nei campi di sterminio.
Con evidente coinvolgimento, i ragazzi hanno partecipato leggendo dei brani e ascoltando le musiche proposte e i video proiettati.
Anche con riferimenti al libro “Il Violino di Auschwitz” ed al film “Ad Auschwitz . . . c'era un'Orchestra”.
Hanno potuto così capire come uno strumento di per sé bello e universale, come la musica, veniva utilizzato dai nazisti come strumento di umiliazione, di offesa, di macabre previsioni, in ultimo anche di morte.
Tutta la giornata nei campi, infatti, era accompagnata dal suono dell’orchestra, con musiche gioiose, volutamente in antitesi con la situazione reale, o con canzoni i cui testi erano chiaramente tristi, chiaramente offensivi, che andavano a colpire lo stato d’animo dei prigionieri. Dovevano anche ascoltare le marce militari naziste.
I bambini della Scuola primaria, invece, hanno celebrato il giorno della memoria attraverso riflessione propedeutiche che hanno portato poi alla produzione di disegni e cartelloni per fissare nella loro memoria questo evento che, pur lontano dai loro vissuti, dev’essere conosciuto e non dimenticato perché rappresenta forse il momento più basso dell’umanità, un punto di non ritorno che non può e non deve più ripetersi.
Come non devono ripetersi altri genocidi, quali la distruzione dei Nativi d’America, le Foibe e contemporanee Pulizie etniche.
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