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Cultura Macerata

L'ultimo saluto a Giovanni Meriggi

L'ultimo saluto a Giovanni Meriggi

All’ex vicesindaco della svolta, in tanti, questa mattina ai ‘Cappuccini’ per l’addio a Giovanni Meriggi. C’era anche l’assessore all’Urbanistica, Paola Casoni, in rappresentanza del sindaco fuori sede. Per l’ex direttore dell’Ente Provinciale del Turismo, diventato nel ’93 per quattro anni, vice del sindaco Gian Mario Maulo, morto un anno fa il 1. Novembre, gli amici di una vita: da Luigino Craia e Mauro Compagnucci (repubblicani); gli ex assessori Teresa Bellesi e Giuseppe; il consigliere Udc Ivano Tacconi; la comandante dei VV.UU. dott. ssa Pallonari; il predecessore Andrenelli; dirigenti comunali in congedo (i segretari generali Salciccia, Gianangeli, Gasparri e Falcioni), l’ing. Cesare Spuri; la vedova Maulo, signora Annarita. Tutto il gruppo di un periodo politico che diede molto al capoluogo impelagato nei ‘no’, nei ‘blocchi’, e soprattutto nelle Incompiute. Un vice che fu tuttavia timoniere silenzioso e sicuro: non a caso Meriggi aveva tra le sue passioni la barca a vela. Nella chiesa dei Cappuccini, don Dino ha ricordato lo scomparso come un parrocchiano presente ed attento ai problemi anche di quella comunità Laboriosità, trasparenza, onestà sono state le doti riconosciute di Meriggi. “Si litigava tantissimo ma poi si trovava la quadra di tutto e la pace era sempre costantemente dietro l’angolo: quante riunioni fiume in comune, in casa di Gian Mario o di Giovanni insieme a Graziano Colotti (deceduto a maggio ndr)e Cesare Spuri” ricorda Giuseppe Spernanzoni, ora presidente della coop. ‘Meridiana’. E Carlo Babini che fu a fianco di Giovanni nell’avventura della lista civica nel centrodestra nel voto per le comunali del 2005, sottolinea: “Giovanni e Gian Mario, i due grandi amici sono tornati assieme: fa tenerezza e pure un po’ di tristezza vedere adesso sui muri di Macerata i loro due manifesti funebri. Quello di Maulo a ricordare il primo anno della scomparsa”. Dice ancora Spernanzoni: “A Meriggi, ‘motore’ dell’amministrazione, si deve opere preveggenti per un moderno capoluogo come la creazione di Smea, Apo, la nuova collocazione degli uffici comunalia, nuovi parcheggi, lo sblocco di tante Incompiute che frenavano la città”. Avrebbe potuto dare molto di più se glielo avessero permesso. Ma non fu così, Città Solidale fu un episodio nella vita amministrativamente maceratese, a Maulo ‘sacrificato’ successe Anna Menghi, e dopo due anni appena Giorgio Meschini. Meriggi tentò una nuova ‘primavera’ con I Democratici di Prodi, poi con il centrodestra. I venti erano cambiati, il nocchiero comprese e scese in coperta, per sempre.

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