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Cultura Camerino

Lo scotano e la sua filiera produttiva: se ne parla a Camerino

Lo scotano e la sua filiera produttiva: se ne parla a Camerino

Giovedì 27 aprile alle ore 17 presso il polo di biologia dell’Università di Camerino si svolgerà il convegno di presentazione del progetto “La sostenibilità dello scotano”.

L’idea, proposta da Unicam, CNA Macerata e dall’azienda agricola Forconi, è quella di recuperare una forma colturale tradizionale come lo scotano e utilizzarla per un’antichissima pratica di lavorazione, in auge nel distretto camerinese fino al XIX secolo, che utilizzava i tannini estratti dal legno e dal fogliame per conciare le pelli.
Lo stesso Nazareno Strampelli, agronomo e genetista di riconosciuta fama internazionale per essere stato il precursore della “rivoluzione verde”, ne riconosce la grande importanza e nell’introduzione de “Il Rhus cotinus e sua coltura” del 1896 afferma: “… il desiderio di parlare di cose del paese natio mi invogliò a descrivere il modo di coltivazione del Rhus cotinus, usato dai nostri montanari... il giudicarla non priva di una certa importanza, per qualche speciale industria, m’incoraggiò vieppiù a parlarne colla speranza che tale coltura si estenda e si propaghi ulteriormente”. La riattivazione della filiera produttiva legata allo scotano sarebbe oggi aggiornata con i sistemi di produzione e commercializzazione moderna e potrebbe svolgere un ruolo importante se valutato tenendo a debito conto il punto di vista dei costi/benefici ambientali e l’imprescindibile fattibilità agronomica e merceologica.
Il risultato del processo di concia vegetale è, infatti, un pellame completamente naturale che si adatta perfettamente a qualsiasi tipologia produttiva. La pelle conciata al vegetale non contiene sostanze tossiche - coloranti azoici, nichel, pentaclorofenolo, cromo - nocive per l'uomo e per l'ambiente ed è ben tollerata dalle persone allergiche, grazie all'assenza di prodotti sintetici e metalli pesanti.


Altra importante ricaduta positiva della riattivazione della coltura dello scotano verrebbe poi dal suo importante apporto nella protezione del suolo e quindi alla prevenzione dal rischio idrogeologico. Questa pianta, infatti, viene spesso utilizzata per il rivestimento di superfici degradate e, grazie alle sue radici molto forti, è in grado di penetrare e trattenere i terreni più instabili.

L’ultimo effetto peculiare che l’avvio della filiera potrebbe comportare lo avremo, infine, nella conservazione e nel mantenimento del paesaggio tipico dell’alto maceratese, con l’inconfondibile rosso porpora dovuto proprio a questo arbusto che in autunno colora le nostre splendide colline.


L'appuntamento è alle ore 17 di domani, giovedì 27 apriole, all’aula Franco Ugo Rollo in via Gentile III da Varano a Camerino.

Questo il programma: saluti del Pro Rettore vicario dell’Università di Camerino prof. Claudio Pettinari; introduce Andrea Catorci dell'Università di Camerino. Interverranno: Cristiana Scocco, Responsabile tecnico scientifica del progetto; Silvia Zamponi, Università di Camerino; Flavio Pepi, Agronomo; Luciano Ramadori, Direttore CNA provinciale di Macerata; Giammario Forconi, Azienda Agricola Forconi. Coordina Leonardo Virgili, Responsabile comunicazione del progetto.

 

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