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Cultura Visso

"La Marca dei Canti" chiude l'Infinito Festival di Visso

"La Marca dei Canti" chiude l'Infinito Festival di Visso

Paola Giorgi, accompagnata dal maestro Cristina Riganelli alla fisarmonica, con lo spettacolo “La Marca dei Canti”, imperniato su Leopardi, chiude al Chiostro sant’Agostino (ore 21.15) l’Infinito Festival Visso.

Il Poeta marchigiano per eccellenza, Giacomo Leopardi e la fisarmonica, strumento poliedrico capace di esaltare la natura della nostra terra, si incontrano e nasce “La Marca dei Canti”. La voce dell’attrice Paola Giorgi e la fisarmonica del M° Christian Riganelli, che da anni collaborano in un percorso di ricerca sulla interazione tra poesia e musica, posizionano la moderna poesia di Leopardi in un contesto quasi tradizionale e ne esaltano le origini e la matrice conflittuale nei confronti della propria terra. Svelata e accolta l’anima ribelle di Leopardi, lo spettacolo sfugge alla retorica grave con cui molto si è targata la sua poesia e ne coglie il tendere verso la libertà. Leopardi e la fisarmonica, un accostamento inedito, da non perdere. Paola Giorgi - voce recitante Christian Riganelli – fisarmonica

Infinito Festival quest’anno, insieme ad eventi culturali, ha ospitato anche un importante convegno sullo sviluppo delle potenzialità turistiche della valle.

Palazzo dei Governatori è stata infatti sede di un interessante appuntamento dedicato alle prospettive del turismo nella valle, creando un sistema tra i comuni attraversati dal Nera che facendo rete tra loro e tra gli operatori dei vari settori coinvolti, proponga le eccellenze storiche, culturali, ambientali, enogastronomiche del territorio. L'incontro per la realizzazione di un progetto per la promozione del territorio e delle sue eccellenze era rivolto ad istituzioni ed associazioni, a produttori di eccellenze, albergatori, ristoratori commercianti. L'introduzione è stata a cura di Cinzia Scaffifi, scrittrie e vice presidente di Slow Food Italia. Hanno preso parte al dibattio, seguito da molti opreatori in sala, Massimo Testa, ad della Nerea, il presidente dell'Ente Parco dei Monti Sibillini, Oliviero Olivieri, Giocondo Anzidei di Slow Food Italia, Arianna Vignini dell'Università Politecnica delle Marche, Hakam Buti di Foodie Bevagna.

Tutta la serie di eventi culturali in programma ha registrato il tutto esaurito nelle suggestive location del Chiostro di Sant’Agostino.

Visso nel suo museo conserva alcuni autografi leopardiani, tra cui una delle due copie originali dell’Infinito. In 100 hanno fatto la fila per la visita guidata curata dalla prof.ssa Donatella Rosi.

La violinista svizzera Maristella Patuzzi con il suo Stradivari del 1687 messo a disposizione da un collezionista privato ha incantato il pubblico presente non solo con i suoi virtuosismi con il prezioso strumento, ma anche interagendo simpaticamente con il giornalista della tv svizzera, Mattia Sacchi, alternando poesie e riflessioni alle esecuzioni. Lo spettacolo è stato ideato da Moreno Strappato. Subito dopo il convegno, secondo appuntamento musicale (Chiostro Sant'Agostino, ore 21.30) con l'Ensemble Accendo che ci porta a scoprire la musica impegnata latino americana con esecuzioni da Villa Lobos, Ginastera, Bragato in apertura e nella seconda parte l'esecuzione delle quattro stagioni, ma non quelle notoriamente vivaldiane, bensì quelle composte da Astor Piazzolla decicate a Buenos Aires, Sul palco Ginevra petrucci (flauto), Dorotea Racz (violoncellista), Dmitry Samogray (pianoforte).

Nel solco del rapporto Leopardi e la musica, Infinito Festival ha ospitato l'Ensemble Accendo in una chiesa della Collegiata gremita di un attento pubblico che ha tributato alla fine agli esecutori tre richieste di bis e la standing ovation finale. Dmitry Samogray al piano, Dorotea Racz al violoncello, Ginevra Petrucci al flauto si sono cimentati in un programma di autori latino americani con parte finale dedicata a "le 4 stagioni di Buenos Aires" di Astor Piazzolla. Alla serata hanno assistito il presidente dell'Ente Parco Monti Sibillini, Oliviero Olivieri e l'ad di Nerea, Massimo Testa concordi nell'affermare che anche queste manifestazioni promuovono il territorio.

Pubblico ammaliato dal racconto dello scrittore argentino Adrian Bravi (“L’inondazione”) sulla convivenza tra alcuni personaggi che rifiutano di abbandonare le loro terre (anche per impedire la speculazione) dopo una grande inondazione ed un coccodrillo che le acque straripanti portano a scorrazzare per casa.

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