“Tutto nasce dalla mia fragilità” - mi confessa Maria Rocchi, poeta maceratese, al suo terzo libro di poesie “Iride”, Edizioni Simple, che verrà presentato martedì 22 dicembre alle 17 presso la Biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata. Insieme all’autrice ci sarà Nelson Beltran, insegnante e traduttore dell’opera in spagnolo.
Il titolo del suo primo libro “Ho osato scrivere”, che precede il secondo “Un pensiero a colori”, traduce la sua umiltà poetica, un approccio sincero alla forza delle parole e alla sincerità dei sentimenti. Questa poeta parla della sua fragilità come fonte della sua “grandissima forza, nata in seguito a due eventi: la morte di mio padre e di mia sorella, entrambi per leucemia.”
La malattia, il dolore e la morte fanno parte della vita di tutti e Maria Rocchi li ha tradotti in versi. Tuttavia, nelle sue poesie non ci sono solo le ombre dell’esistenza. Da eventi traumatici spesso risorge la vita. Ed è quello che è successo a Rocchi. “Da lì ho capito quanto sia importante fare la vita di tutti i giorni, per me e anche per gli altri che hanno sofferto. Le parole sono servite a me, ma anche a dare coraggio agli altri.”
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