Incontro alla biblioteca "Zavatti" di Civitanova tra Editori e Regione Marche
Si è svolto a Civitanova Marche, presso la Biblioteca Comunale “Zavatti", un incontro promosso da Cartacanta/Giallocarta sullo stato dell’editoria marchigiana e il suo futuro.
L’iniziativa è stata introdotta da Annie Seri, moderatrice della serata, che ha raccontato della sua sorpresa di vedere al Salone del Libro di Torino l’adesione di una cinquantina di editori della nostra regione e nel contempo la mancanza di uno spirito di gruppo che di certo agevolerebbe tutti.
E’ Mauro Garbuglia, Edizioni Nisroch di Macerata, a fare una relazione introduttiva su “L’Editoria marchigiana nel nuovo millennio. Le sinergie tra tecnologia ed istituzioni per una diffusione della cultura del libro”. E’ un dato oggettivo la rivoluzione del mondo editoriale che ha portato a fusioni importanti tra i grandi gruppi editoriali italiani ma anche mondiali, per fronteggiare la crisi che da circa 10 anni ha colpito l’economia globale. Le Marche rappresentano solo l’1% delle vendite nazionali di libri ma anche hanno un notevolissimo numero di autori, sintomo di una ricchezza culturale, i cui lavori vengono spesso promossi da piccolissime case editrici. Sia gli autori che le piccole case editrici combattono con un sistema dell’editoria italiana concepito a vantaggio unico dei grandi gruppi editoriali. Non a caso il 90% delle vendite librarie si concentrano in non più di 40 soggetti sui circa 2500 editori che risultano in Italia.
Che fare? Per affrontare il mercato editoriale del nuovo millennio c’è l’esigenza di vedere una sinergia tra gli stessi editori, innanzitutto, poi una concertazione operativa con le istituzione, Regione Marche in primis.
Il dibattito che è seguito, con gli interventi di diversi editori, ha sottolineato le difficoltà oggettive di operare in maniera virtuosa da soli. Insieme si possono affrontare le complessità dell’impresa editoriale. Luca Bartoli, di Vydia Edizioni, Danilo Mandolini, di Arcipelago Itaca, Catia Ventura, di Ventura Edizioni, Alessandro Seri, di Seri Edizioni, hanno raccontato di come passione e imprenditoria culturale sia un binomio difficile. I grandi problemi della distribuzione, della visibilità, della promozione, devono essere affrontati insieme.
E’ anche Umberto Piersanti, uno dei più prestigiosi poeti contemporanei che ha pubblicato antologie con le più importanti case editrici italiane, ad intervenire, sottolineando l’importanza di un’azione corale dell’editoria marchigiana che, come citava Volponi, unisca “il locale con l’universale”. Per Piersanti l’identità marchigiana esiste e va valorizzata, ad esempio con un grande festival regionale che sia l’incontro tra Autori e Editori, un’occasione di promuovere quella ricchezza culturale che, ad esempio, fa delle Marche il terzo polo della poesia italiana.
Tutti i presenti hanno sottolineato che esiste un’emergenza culturale che va affrontata insieme alle Biblioteche, al mondo della scuola di ogni ordine e grado, in un epoca in cui c’è un’allarmante rischio di un analfabetismo di ritorno, un grado di cultura dominante, a detta dell’Istat, equiparabile ai primi anni delle scuole elementari.
Ne è consapevole la Regione Marche che dal 2010 predispone un Piano Triennale per la Cultura. Daniele Salvi, Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio Regionale, dopo aver dato atto a Enrico Lattanzi di Cartacanta di aver aperto un importante confronto tra editori e istituzioni, sottolinea che nella nostra regione il settore editoriale è forse il più ostico all’idea di forme di concertazione. Eppure la creazione di un’associazione editori aprirebbe le porte a tantissime opportunità operative che il piano legislativo regionale, italiano ed europeo, mette a disposizioni di strutture organizzate e riconosciute.
Il lavoro della Regione di unire e ottimizzare i vari operatori della cultura ha visto il successo ad esempio nel campo degli spettacoli dal vivo con la creazione di Marche-Turismo, e in altri campi. E’ la polverizzazione delle imprese ad ostacolare il successo delle stesse. L’obbiettivo della Regione Marche è quello di diventare un distretto evoluto per l’editoria, ma quello che manca per questo obiettivo sono proprio gli editori.
Allora ben venga la formazione di un gruppo di editori coesi, unica strada per far evolvere le nostre piccole case editrici in imprese efficienti, capaci di diffondere la ricchezza culturale della nostra regione in Italia e nel mondo.
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