Fontezoppa Day, intervista al comico rumorista Alberto Caiazza e all’attore Simone Riccioni
Si è svolto sabato 15 luglio alla Locanda Fontezoppa di Civitanova Alta, il Fontezoppa Day, evento che ha unito la degustazione dei vini della pregiata azienda marchigiana allo spettacolo.
Ospiti della serata il comico rumorista Alberto Caiazza e l’attore Simone Riccioni. Il musicista Roberto Ghergo è stato coordinatore e presentatore della kermesse e ha intervallato le esibizioni degli ospiti con l’interpretazione di brani musicali. Il pubblico ha risposto con entusiasmo e il bellissimo locale in mezzo al vigneto ha registrato il sold out.
Tra i profumi dei vini bianchi e rossi e le sonorità che giungono dal palco prima dell’inizio della cena, incontriamo Caiazza. Chi non lo ricorda per le sue performance a “Stasera mi butto”, a “Crème Caramel”, a “Beato tra le donne” e nei panni del buffo Dj nel film “Bagnomaria” di Panariello.
Alberto (Caiazza), la sua carriera è iniziata da molto lontano. Quando era molto piccolo imitava solo suoni di ciò che la circondava, ma non parlava. Sua madre così pensò di portarla da uno psicologo.
“Già alla tenera età di due anni e mezzo imitavo i rumori dei mezzi di trasporto. A poco più di tre anni, in Toscana dove sono nato, mia madre, preoccupata del fatto che non parlassi, decise di rivolgersi ad uno psicologo. Lei, purtroppo, si spiegò male col dottore che mi appiccicò la diagnosi di “disturbo dell’attenzione” legato alla mia iperattività. Il dottore mi diede dei calmanti che si assumevano in gocce. Questa cura mi acquietò talmente tanto che non reagivo e me ne stavo mogio mogio tutto il dì. A quel punto, mia madre pensò che, dopo tutto, sarebbe stato meglio vedermi vivacissimo ed esuberante che in quello stato”.
Il gran pubblico ha potuto apprezzarla in trasmissioni di grande successo, com’è stato lavorare con la compagnia del Bagaglino di Pingitore e Castellacci?
“E’ stata la mia fortuna. Ho iniziato a lavorare con loro in una commedia al Salone Margherita dal titolo Patapunfete al fianco di Oreste Lionello e Pamela Prati”. I tempi comici son tutto per un attore che deve far ridere, ma anche per un comico rumorista è così? “Certo, il rumorista ha dei tempi comici tutti suoi che non sono quelli di un imitatore o di un comico magari bravissimi. Le racconto un aneddoto. Nel ’92, quando ero nel cast della trasmissione Crème Caramel, ebbi una forte faringite che mi costrinse ad essere assente per 4 puntate. Manlio Dovì, grande imitatore e comico del Bagaglino, era il professionista con cui lavoravo più a stretto contatto anche in scena. Così fu lui a dover coprire la mia assenza dicendo le mie battute. Alla fine sia Pingitore che Castellacci convennero che un rumorista non potesse essere sostituito da un attore comico e imitatore perché i tempi comici erano completamente diversi”.
Chi le resta nel cuore dei grandi professionisti con cui ha lavorato?
“Su tutti Oreste Lionello. Ricordo il tour nei teatri con lui, gli facevo da spalla. I suoi travestimenti da Andreotti, Paride, Ulisse richiedevano un po' di tempo al trucco prima di essere pronti ed io coprivo quegli spazi in cui lui non poteva essere in scena. Ogni sera mi faceva chiudere lo spettacolo interpretando il rumore degli aerei delle Frecce Tricolore”. Altro ospite della serata a Civitanova Alta, Simone Riccione, notissimo volto di pubblicità tv dei brand Borotalco, Vodafone, Novi, Gillette, Fiat e tante altre. Parliamo prima di tutto di un bravo attore che ha al suo attivo film di cui è stato produttore e co-sceneggiatore oltre che interprete. I titoli: “E fu sera e fu mattina”, “Come saltano i pesci” e ancora in uscita “Tiro libero”. Ha scritto il romanzo “Eccomi” e “Come saltano i pesci”, di cui l’interpretazione attoriale nella versione cinematografica gli è valso il premio Gold Elephant Festival di Catania. In tv lo abbiamo visto anche nella sit-com I Soliti Idioti e nello spettacolo Ale e Franz oltre che in altre produzioni.
Simone, sei nato in Uganda perché i tuoi genitori lavoravano nell’Associazione Volontari Servizio Internazionale, hai ricordi o eri troppo piccolo per poter aver memoria di quella esperienza?
“Niente affatto, ero piccolo ma ricordo gli odori, i sapori, i colori e il senso di felicità delle persone che, pur vivendo in paesi tanto poveri, non sanno cosa sia la tristezza. Quando vivevamo in Uganda mio padre era un medico missionario e la mia mamma faceva l’insegnante”.
E’ talmente chiaro allora da dove hai ereditato la tua sensibilità ai temi del sociale. Il tuo ultimo film “Tiro libero” ne è la prova.
“A 7 anni sono arrivato in Italia ed è diventata Macerata la mia patria italiana. Questo film è girato nelle Marche. E’ una commedia su chi siano i veri vincenti nella vita. I protagonisti sono i ragazzi diversamente abili. Finché non abbiamo il via libera dalla distribuzione il film è in stand by. In questo progetto c’abbiamo creduto in molti. Nel cast anche nomi noti del panorama cinematografico: Biagio Izzo, Nancy Brilli, Paolo Conticini, Antonio Catania. Non dimentichiamo inoltre Iginio Straffi, patron delle Winx, che ha partecipato alla produzione della pellicola”.
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