Civitanova, chiusa all'Annibal Caro la ventesima edizione di "Caro Teatro"
L'assessore alla Cultura Maika Gabellieri ha premiato i vincitori dei concorsi: Beatrice Elisei e le Compagnie Riunite “La Fabbrica dei Sogni” di Tolentino e "CTR" di Macerata.
Domenica 5 novembre si è conclusa al teatro Annibal Caro la ventesima edizione della rassegna nazionale “Caro Teatro” curata dalla Compagnia Teatrale Civitanovese “La Piccola Ribalta”. Per l’occasione è stata allestita nel foyer una mostra con il cartellone di tutte le precedenti rassegne.
“Una celebrazione discreta eppure fortemente significativa – scrive in una nota Luigi Ciucci - che attesta la storia di una manifestazione, che per longevità, porta Civitanova ai primi posti della tradizione teatrale della nostra Regione. Non di meno va sottolineata la continua valorizzazione del nostro teatro storico intitolato ad Annibal Caro e della Città Alta che, anche attraverso questa ricorrenza, ha potuto accogliere e appassionare di anno in anno un pubblico sempre nuovo”.
Per i concorsi: il primo intitolato al giornalista Arnaldo Giuliani ha premiato l’articolo di recensione scritto da Beatrice Elisei allieva nell'a.s. 2017/2018 della 4C del Liceo Scientifico "Leonardo Da Vinci" di Civitanova Marche; si è voluta inoltre assegnare una menzione speciale fuori concorso al giovanissimo Riccardo Amicuzi allievo nell'a.s. 2017/2018 della I media dell’Istituto Comprensivo Statale “Raffaello Sanzio” di Porto Potenza Picena per il suo apprezzatissimo elaborato. Il secondo, dedicato a Danilo Venturini è stato riservato alle compagnie teatrali che partecipano alla rassegna ed è basato esclusivamente sul gradimento del pubblico dando la vittoria al punteggio più alto espresso al termine di ogni rappresentazione. Quest’anno il riconoscimento è andato alle Compagnie Riunite “La Fabbrica dei Sogni” di Tolentino e "CTR" di Macerata per la Commedia “Grisù Giuseppe e Maria” su testo di Gianni Clementi e regia di gruppo. La Compagnia ha voluto celebrare il legame ventennale con la Città con la prima di un’opera originale di Ubaldo Sagripanti “Io vidi Moby Dick, un lavoro intenso ispirato al capolavoro di Melville e arricchito dalla regia di Antonio Sterpi.
Nel programma di sala si legge: “Chiamatemi Ishmael”, Moby Dick inizia con la rinuncia di uomo al proprio nome e finisce con il suo annullamento nelle parole di Giobbe “e sono rimasto solo io per raccontarvela”. E poi: “Dobbiamo molto ad Ishmael. Ognuno di noi porta almeno una storia e a volte basta nulla per imbarcarci sul Pequod: una passione, un amore, una malattia e si è già a largo con un volto, un odore, una luce che è lì, dentro di noi, e nello stesso tempo a oceani di distanza; navighiamo tra immagini e parole che guizzano tra il sole e l’abisso come creature del mare. Quest’opera è un ringraziamento a Ishmael, al suo coraggio silenzioso; è un invito a raccontare e ad ascoltare storie; è una dedica a chi ha incontrato gli occhi del mare”.
Lo spettacolo ha mantenuto fede a queste parole, un atto unico in tre quadri senza un attimo di cedimento che racconta la storia dal punto di vista dell’unico superstite, di un uomo qualunque che proprio per questo coinvolge lo spettatore e rende facile l’immedesimarsi in lui perché rivela la fondamentale verità che, ognuno di noi, porta una storia che è importante senza alcun bisogno d’essere famosa. Uno spettacolo per raccontare l’avventura del Pequod, di Moby Dick e il capitano Achab riproponendo il capolavoro di Melville ai giorni d’oggi con una freschezza e una passione che il pubblico numeroso e partecipe ha apprezzato con un lungo applauso.
“Cinque splendidi pomeriggi nel nostro teatro storico – ha commentato l'assessore Gabellieri – Non posso che complimentarmi, a nome del Sindaco e di tutta la Giunta, con il gruppo “La Piccola Ribalta”, che ci ha coinvolto nella vicenda di Ishmael trasmettendoci emozioni a non finire. Ci auguriamo di rivederlo presto in scena”.
Commenti