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Cultura Civitanova Marche

Ascanio Celestini e il suo Laika arrivano al Teatro Rossini di Civitanova

Ascanio Celestini e il suo Laika arrivano al Teatro Rossini di Civitanova

Doppio appuntamento nelle Marche con Ascanio Celestini e il suo Laika, mercoledì 3 maggio al Teatro Rossini di Civitanova Marche (ore 21.15) per la conclusione della stagione teatrale promossa dal Comune con l’Azienda Teatri di Civitanova e l’AMAT e giovedì 4 maggio al Teatro della Fortuna di Fano (ore 21) nel cartellone di TeatrOltrerealizzato dalla Fondazione Teatro della Fortuna di Fano con l’AMAT.

La poesia urbana e il quotidiano sfuggente tipici della poetica di Ascanio Celestini raggiungono in questo spettacolo una maturità superiore e allo stesso tempo più intima, che scava nel profondo.

Un Gesù improbabile che dice di essere stato mandato molte volte nel mondo si confronta coi propri dubbi e le proprie paure. Vive chiuso in un appartamento di qualche periferia. Dalla sua finestra si vede il parcheggio di un supermercato e il barbone che di giorno chiede l’elemosina e di notte dorme tra i cartoni. Non sappiamo se si tratta davvero del figlio di Dio o di uno schizofrenico che crede di esserlo, ma se il creatore si incarnasse per redimere gli uomini condividendo la loro umanità (e dunque anche il dolore), questa incarnazione moderna non potrebbe non includere anche le paure e i dubbi del tempo presente. 

“Con la crisi delle ideologie nate dall’Illuminismo e concretizzatesi soprattutto nel ‘900 – scrive Celestini nelle note allo spettacolo – anche le religioni (in quanto visioni totalizzanti e dunque ideologiche) hanno subito un contraccolpo. L’ebraismo ha trovato una patria mescolando le incertezze religiose alle certezze nazionaliste, anche l’islamismo è diventata una religione di lotta e di governo, mentre il cristianesimo si trova a vivere la sua fase più contraddittoria con due Papi viventi uno accanto all’altro, ma con due volti contrastanti: il rigido teologo e il prete di strada. A distanza di un paio di millenni ci troviamo ora a rivivere le incertezze del cristianesimo delle origini, frutto dell’ebraismo e seme dell’islam. Queste incertezze vorrei che passassero in maniera obbligatoriamente grottesca e ironica nel personaggio che porterò in scena: un povero Cristo che può agire nel mondo solo come essere umano tra gli esseri umani. Uno che sente la responsabilità, ma anche il peso di essere solo sul cuor della terra: vuoi vedere che la trinità è una balla e alla fine salterà fuori che Dio sono soltanto io?”

Con Ascanio Celestini in palcoscenico Gianluca Casadei alla fisarmonica. Lo spettacolo è prodotto da Fabbrica in co-produzione con RomaEuropa Festival 2015 e Teatro Stabile dell‟Umbria.

 

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