“Amava il buon cibo e il buon vino e, dei vini, amava quelli che avevano con la terra e con gli uomini un rapporto stretto, intimo”. Il ricordo di Mario Dondero è nelle parole della sua compagna degli ultimi anni Laura Strappa e in quelle di coloro che hanno sempre apprezzato il grande fotografo marchigiano la cui cifra distintiva è stata proprio quella di cogliere gli aspetti più particolari della sua terra dall’Adriatico ai Sibillini, dei volti e delle attività artigianali o legate alla pesca, all’agricoltura e alla pastorizia.
E’ stato questo il sentimento che ha caratterizzato l’inaugurazione della mostra fotografica “Le Marche di Dondero” a Palazzo Buonaccorsi (fino al 2 luglio), promossa e finanziata dal consorzio indipendente Terroir Marche che riunisce 16 produttori vitivinicoli biologici marchigiani in collaborazione con la Fototeca di Altidona e con la famiglia Dondero, alla presenza del sindaco di Macerata Romano Carancini, del vice sindaco e assessore alla cultura Stefania Monteverde, di Andrea Del Zozzo vice presidente dell’associazione Altidona Belvedere che gestisce l’archivio fotografico, di Alessandro Bonci presidente di Terroir Marche.
“Siamo rimasti affascinati dal progetto Terroir Marche Festival – ha detto il sindaco Carancini – e dal significato della parola terroir che mette insieme due concetti, terra e umanità. Due concetti che sono anima e identità del territorio marchigiano e maceratese e noi lo sentiamo addosso. Un’iniziativa che unisce il senso della partecipazione attiva e la proposta associata al valore cultura a cui teniamo molto, soprattutto in questo momento in cui Macerata si è candidata a capitale italiana della cultura per il 2020”.
Un legame che è proseguito con la presentazione del libro “I sapori del vino. Percorsi di degustazione per palati indipendenti” scritto da Fabio Pracchia per SlowFood Editore, con la presenza dell’autore affiancato dal giornalista Giampaolo Gravina. Anche qui, come per Dondero, l’elemento caratterizzante è la distanza che i produttori di Terroir Marche dal mainstream culturale che costringe il mondo del vino a percorsi obbligati nei quali il vino negli ultimi decenni si è affermato come prodotto dell’industria e dunque condizionato dal mercato più che come prodotto di un’agricoltura sana e rispettosa della natura e dei suoi tempi con i quali l’uomo è solo un compagno di viaggio che lo conduce alla bottiglia e all’apprezzamento di un consumatore sempre più attento all’identità territoriale.
“La nuova viticoltura – ha spiegato Pracchia – è sempre più sensibile al rispetto dei luoghi in cui si pratica e questo influenza anche l’approccio alla degustazione che tende a restituire al vino quegli elementi originali e densi di carattere in cui i valori storici e geografici tornano protagonisti. Nel degustare un vino con un vino oggi è bello comprendere e scoprire la grande diversità del panorama enologico italiano e in questo il territorio marchigiano si pone come un laboratorio di grande biodiversità”.
Sarà questo il filo conduttore di Terroir Marche Festival, l’evento dedicato ai vini biologici in programma oggi venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 maggio 2017 nel centro storico di Macerata con la possibilità di degustare 150 etichette di 21 produttori nelle sale degli Antichi Forni per la degustazione e la vendita dei vini (dalle 11 alle 19) e di approfondire la conoscenza di alcune delle eccellenze enologiche marchigiane guidati da grandi firme del giornalismo italiano e straniero: il Rosso Conero (sabato ore 11), i Pecorini del Piceno in verticale (sabato ore 15), mentre altre zone delle Marche saranno protagonisti di un interessante degustazione tra vino e opere d’arte (sabato ore 17); quindi spazio ai vini francesi della Borgogna, ospiti del gemellaggio di quest’anno (domenica ore 11) e ai Verdicchi di Jesi e di Matelica (domenica ore 15).
La manifestaizone è ideata e promossadal Consorzio Terroir Marche che riunisce 16 aziende vitivinicole biologiche marchigiane,ed èorganizzato in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Macerata, con il San Severino Blues Festival e con le aziende BF Imbottigliamento, Scatolificio Lucarini, Enovetro, Grafiche Federighi Etichette, Banca Carifermo, con il supporto tecnico dell’Associazione Italiana Sommelier Marche e con il patrocinio della Camera di Commercio di Macerata.
La quota di ingresso agli Antichi Forni è 12 euro (10 euro per soci Ais, Fis, Fisar, Onav, Slow Food, Aspi e Aies). Tutti i laboratori sono aperti su prenotazione (info@terroirmarche.com) con una quota di 30 euro con ingresso gratuito agli Antichi Forni.
I possessori del biglietto del Festival o dei laboratori, potranno assaggiare le specialità alimentari dei Cuochi di Campagna epartecipare alle visite guidate gratuite ai luoghi più belli del centro storico di Macerata (punto di ritrovo sabato e domenica alle 15,30 dalla Torre dell’Orologio di piazza della Libertà), alla mostra fotografica e al concerto del Francesco Pìu Quartet “Peace&Groove tour”organizzato dal San Severino Blues Festival (Teatro della Società Filarmonico Drammatica, sabato ore 22).
Per il programma definitivo si può consultare il sito www.terroirmarche.com/tm-festival/tm-festival-2017
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