A maggio al multiplex Giometti di Tolentino, in collaborazione con Unitre, è in programma l’ultima rassegna dell’anno accademico della rassegna cinematografica ‘La decima musa’, con introduzione alla visione filmica del prof. Alberto Cingolani e il buffet offerto da Cellulopoli, proponendo cinque film di grande spessore artistico con un filo conduttore che racconta la vita dei bambini e dei giovani nel mondo.
La rassegna inizia giovedì 2 maggio ore 21.15, con il film diretto da Philippe Godeau, ‘Il viaggio di Yao’, che racconta la storia di Yao, che vive nel nord del Senegal, ha 13 anni e vuole incontrare a tutti i costi il suo idolo: Seydou Tall, interpretato da Omar Sy, un celebre attore francese invitato a Dakar per presentare il suo nuovo libro.
Per realizzare il suo sogno Yao organizza la sua fuga a 387 km da casa. Toccato dal gesto del ragazzo, Seydou decide di riaccompagnarlo a casa attraversando il paese… Il film è una storia di incontri, con il sapore antico dei racconti orali intorno al fuoco, alla ricerca delle peculiarità di una terra ancestrale per Seydou, come per l’umanità intera, che non vuole perdere la sua identità.
Un viaggio sempre più spirituale, fra purezza e naïveté, che scioglierà il bounty, con al cuore la paternità, quella in prima persona così come quella vissuta da un figlio che non ha mai conosciuto molto della sua terra d’origine. Giovedì 9 maggio un altro film, diretto da Nadine Labaki, ‘Cafarno’ mette al centro una storia di bambini, usati come grimaldello emotivo per vincere le resistenze altrui, e ottenere ciò che si desidera: un aumento di stipendio, un grosso favore, la commozione dei tuoi spettatori.
Il film, vincitore a Cannes del Premio della Giuria e del Premio ecumenico, racconta la storia del piccolo protagonista, Zain Al-Rafeea, profugo siriano, rifugiato in Libano, che ora vive in Norvegia coi genitori e ha imparato a leggere e scrivere, cosa che all’epoca delle riprese non sapeva fare. Infatti il film non ha solo aiutato Zain a rifarsi una vita, ma anche altri ragazzi coinvolti nelle riprese, che vivevano in condizioni estreme: Labaki e il produttore Khaled Mouzanar hanno istituito una borsa di studio per offrire loro una possibilità di vita migliore.
Giovedì 16 maggio ‘Un'altra vita – Mug’, (vincitore di un premio a Berlino), diretto da Malgorzata Szumowska, riporta lo spettatore in Europa, raccontando la storia di Jacek, che vive in Polonia, ama l’heavy metal, la sua fidanzata e il suo cane. La sua famiglia e i parrocchiani del suo paesino lo trovano un tipo bizzarro e divertente. Jacek lavora presso il cantiere edile di quella che dovrebbe diventare la statua di Cristo più alta del mondo.
Dopo che un grave incidente lo sfigura completamente, tutti gli occhi vengono puntati su di lui mentre si sottopone al primo trapianto facciale del Paese. Giovedì 23 maggio ‘Sarah e Saleem’, diretto da Muayad Alayan, segue la storia extraconiugale tra Sarah, proprietaria di un caffè ebraico e Saleem, fattorino arabo. La passione segreta tra i due avrà delle conseguenze ben più importanti della crisi dei loro matrimoni, in una Gerusalemme in cui anche una storia privata tra due persone scatena conseguenze politiche e sociali di portata inimmaginabile.
La rassegna è chiusa giovedì 30 maggio dal film ‘Quando eravamo fratelli’, diretto da Jeremiah Zagar e tratto da un libro di Justin Torres che nasce da un’esperienza di vita vera, ha come protagonisti tre fratelli portoricani Manny, Joel e Jonah, che vivono in una zona arretrata degli Stati Uniti chiamta Utica. La storia tratta della loro complicità e del rapporto con i loro genitori: un affetto spesso interrotto da litigi furibondi, dagli abbandoni e dai rientri di un padre impulsivo e manesco, e con tutte le ripercussioni che ciò ha sull’equilibrio di famiglia in casa.
Post collegati

“Rileggere Marisa Volpi”: giornata di studi e letture a Macerata per i dieci anni dalla scomparsa della scrittrice

Commenti