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San Severino, una mostra per ricordare il dramma del sisma attraverso le immagini di statue religiose

San Severino, una mostra per ricordare il dramma del sisma attraverso le immagini di statue religiose

Una mostra e un catalogo per ricordare le ferite del sisma e aiutare a non dimenticare. Si intitola “Scherza con i fanti e lascia stare i santi” la mostra di fotografie, scattate sui luoghi del sisma del 2016, che sarà inaugurata domani (sabato 21 dicembre), alle ore 11, nelle sale espositive della biblioteca comunale “Tacchi Venturi”.

Le mostra, patrocinata dal Comune di San Severino Marche, presenta una serie di istantanee realizzate dall’architetto settempedano Luca Maria Cristini durante la sua attività professionale nell’area del cratere. All’inaugurazione dell’esposizione seguirà, venerdì 27 dicembre alle ore 17,30, anche un momento di incontro dal titolo: “Si può scherzare coi Santi?” durante il quale sarà presentato il catalogo che raccoglie la serie di fotografie. All’appuntamento è prevista la partecipazione della giornalista Maria Francesca Alfonsi e di Alberto Pellegrino, sociologo e critico fotografico.

“La fretta di agire in situazioni di pericolo di crollo, con la minaccia di repliche sismiche anche significative, il costante sottofondo di quei sordi boati che si avvertono solo nelle zone vicine alle faglie, mi ha regalato istantanee talvolta sfocate, mosse o con entrambi i problemi; tuttavia ognuna di queste, che ho scelto con il fondamentale supporto di Alberto Pellegrino - spiega l’architetto Cristini presentando la mostra - sembra trasmetterci un sentimento vivo”.

Alberto Pellegrino, sociologo e critico fotografico, nel saggio sul valore della religiosità popolare contenuto nel catalogo scrive: “Esse tuttavia, oltre una loro dignità formale, acquistano il sapore e il valore di una testimonianza riguardante un patrimonio di arte popolare sopravvissuto al dramma del sisma. Queste immagini riescono a trasmettere anche una serie di stati d’animo e di sentimenti che colgono l’osservatore posto di fronte a queste statue, le quali non sono più le protagoniste di un culto popolare, ma sono le testimoni mute di una tragedia che ha sconvolto intere comunità colpite non solo negli affetti familiari, nelle memorie e nelle loro dimore, ma nel loro patrimonio religioso contenuto”.

Immagini sconvolgenti per certi versi, che trasmettono le paure, il dolore, la perplessità che possono provare dei semplici “fanti” in situazioni critiche come quelle vissute a causa del terremoto.

Nell’introduzione al catalogo, la giornalista Rai Maria Francesca Alfonsi ha scritto: “Cristini, come suo carattere, sceglie la serietà ironica e sapiente di "Scherza coi fanti e lascia stare i Santi" anche in quelle immagini che sono lì a ricordarci, con quelli sguardi clementi, che abbiamo poco tempo ancora per non disperdere definitivamente la superba memoria: non solo la grande arte, ma anche la lunghissima pratica democratica, poiché su questi monti nacque anzitempo l’idea d’Europa. Poco tempo contro l'umana indifferenza. E si sa, senza la memoria non si costruisce il futuro”.

 

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