Un forte dolore alla schiena e al torace, chiari sintomi dell'insorgenza di un infarto, che possono divenire letali se non riconosciuti in tempo. Non è stato questo il caso, fortunatamente, di un cittadino maceratese e di sua madre. A raccontare quanto avvenuto è lui stesso, all'interno di una lettera aperta inviata alla nostra redazione.
"Alle 5 di mattina di qualche giorno fa, ricevo una telefonata da mia madre che mi confida di avvertire un forte dolore alla schiena e al torace, ma nella mia testa ho lasciato che, invece dell'evidenza clinica, prendesse il sopravvento un ragionamento del tutto distorto. Ho, infatti, riflettuto sul fatto che nessuno in famiglia avesse mai sofferto di problemi cardiaci, né ereditarietà, quindi la mia risposta è stata 'prendi un antidolorifico, fatti misurare la pressione su entrambe le braccia e se non passa tra un'ora mi richiami'".
"Beh, se mio padre non l'avesse portata al punto di primo intervento di Recanati dopo 40 minuti da questa telefonata, non so come sarebbe andata", spiega il lettore. "Arrivata lì, il dottor Franco Parrucci, a cui va tutta la mia gratitudine, ha capito subito la gravità della situazione e predisposto l'immediato trasferimento a Macerata. Qui il personale sanitario del pronto soccorso, sempre bistrattato da tutto e da tutti, ha messo in campo una rapidità senza pari. Al suo arrivo è stata trasferita in sala rianimazione e in meno di cinque minuti un cardiologo stava già facendo la prima ecografia per capire dove fossero i danni".
"Venti minuti più tardi, era già dentro la sala emodinamica e qui un altro grazie va al dottor Francesco Pellone e alla sua equipe che, per due ore e mezzo, ha cercato in ogni modo possibile di arrivare a riparare una coronaria con uno stent", racconta il cittadino.
"Trasferita in Utic anche qui ha trovato umanità e professionalità fuori dal comune, come anche nel reparto cardiologia: medici, infermieri, oss sono persone straordinarie - prosegue il lettore nella sua lettera aperta -. Devo la vita di mia madre a tutto il sistema ospedaliero di Macerata che - nonostante i continui e indiscriminati tagli alla sanità, dalla cronica mancanza di personale alla fuga dello stesso verso il privato - è ancora una vera eccellenza su cui investire e credere".
"Ora possiamo dire che la situazione è sotto controllo per fortuna, i danni ci sono ma lei è tosta. Non sminuite mai sintomi del genere, scelte sbagliate possono fare la differenza tra la vita e la morte", sottolinea il cittadino maceratese.
Operazione antidroga della Compagnia della guardia di finanza di Civitanova Marche: sequestrati oltre 55 Kg di marijuana, contenuta in cinque colli insistentemente segnalati dal cane in forza al reparto. Identificato e denunciato il destinatario.
I militari, con l’ausilio dell’unità cinofila, continuano a monitorare i magazzini dei corrieri espressi, ubicati nella provincia di Macerata, e a effettuare i controlli esterni dei colli ivi presenti, al fine di individuare l’eventuale occultamento di sostanze stupefacenti.
Nel corso di specifici controlli, le insistenti segnalazioni del cane antidroga “Hanima” hanno permesso di individuare diversi colli giacenti, in attesa di essere consegnati al destinatario, per cui i finanzieri operanti, ritenendo che gli stessi potessero contenere sostanze stupefacenti, dopo l’autorizzazione del pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica del Tribunale di Macerata, li hanno aperti e ispezionati, rinvenendo al loro interno, complessivamente, oltre 55 Kg di marijuana.
La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro probatorio e il destinatario dei colli, univocamente individuato, è stato denunciato.
Sono stati momenti di paura quelli vissuti ieri sera a Pesaro su un pullman che trasportava tifosi della Recanatese, anche famiglie e bambini, e ragazzi delle giovanili, dopo la partita di calcio Vis Pesaro-Recanatese a Pesaro.
In una stradina laterale nell'autostrada A14, alcune persone, verosimilmente ultrà della Vis, hanno teso un agguato al mezzo lanciandogli contro alcuni oggetti tra cui fumogeni, uno dei quali ha rotto il vetro (era un doppio vetro e si è danneggiato quello esterno) di uno dei tre mezzi in transito.
Un altro dei pullman è stato sfiorato dal lancio degli oggetti. Tanto spavento a bordo dei tre mezzi ma nessun ferito. Su questi fatti sta indagando la polizia per individuare gli autori dell'agguato anche visionando i filmati girati da telecamere di videosorveglianza pubbliche e di esercizi commerciali nelle vicinanze.
Dopo l'ingresso in autostrada, l'autista del pullman con il vetro rotto si è fermato al primo autogrill per controllare i danni e poi i mezzi sono ripartiti alla volta di Recanati. Il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha espresso vicinanza e solidarietà alle famiglie di Recanati e alla Recanatese. Con un post su Facebook il primo cittadino pesarese ha condannato con forza l'agguato: "Quello che è successo dopo la partita di stasera è vergognoso. - scrive il primo cittadino - Pochi cretini, che non rappresentano i tifosi pesaresi e la città, hanno assalito un pullman di famiglie pieno di bambini di Recanati. Con questo gesto ignobile hanno rovinato una serata, che doveva essere di festa. Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà alle famiglie di Recanati e alla Recanatese".
Incendio all'Hotel House di Porto Recanati intorno alle ore 15 di domenica 19 maggio. Un cumulo di rifiuti, composto da cartone e sacchetti di plastica, ha preso fuoco vicino all'edificio, provocando un denso fumo che ha invaso la tromba delle scale. I vigili del fuoco di Macerata sono intervenuti rapidamente, domando le fiamme e rimuovendo i rifiuti con un escavatore.
Vessata, insultata e aggredita verbalmente dal marito, ossessionato dalla gelosia, una donna è dovuta scappare di casa e si è rivolta alla polizia per denunciare il coniuge che le ha causato perdurante e grave stato d'ansia e di paura tale da temere per la propria incolumità personale.
A carico dell'uomo, un 46enne, è scattata una misura cautelare, eseguita dalla Squadra mobile di Ancona, che prevede il divieto di avvicinamento alla moglie ad una distanza non inferiore a mille metri con applicazione del braccialetto elettronico.
L'ordinanza cautelare è stata emanata dal gip di Ancona a carico di un 46enne, ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie.
Dalle indagini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura di Ancona, l'indagato avrebbe aggredito ripetutamente e verbalmente la moglie, sottraendole anche i telefoni cellulari, scaraventati a terra e danneggiati, creando in tal modo un clima intollerabile fra le mura domestiche.
Dal 46enne ci sarebbero state reiterate minacce, ingiurie che hanno portato a litigi e contrasti anche per futili motivi riconducibili, secondo l'idea dell'indagato, alla gelosia nei confronti della consorte.
Da qui la necessità per la donna di allontanarsi dalla casa e di rivolgersi alle forze dell'ordine. All'esito dell'attività info-investigativa, il gip ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica e ha disposto l'applicazione della predetta misura cautelare eseguita ieri pomeriggio dalla polizia.
Il provvedimento, ricorda la Questura, "costituisce misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui è ammesso mezzo di impugnazione e il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva".
Daspo Urbano per un 25enne che ha dato in escandescenze all'interno di un locale. La scorsa notte è giunta al centralino del commissariato di Civitanova Marche una richiesta di intervento presso un locale del centro, ove era stata segnalata la presenza di un ragazzo in stato di alterazione che molestava gli astanti e che voleva sottrarre arredi dello stesso esercizio.
Il giovane, all’arrivo degli agenti, si è dimostrato estremamente insofferente al controllo, rifiutandosi di fornire le generalità e minacciando i poliziotti intervenuti; risultati vani i tentativi di calmarlo, gli agenti hanno poi provveduto a bloccarlo in sicurezza e accompagnarlo in ufficio per ulteriori accertamenti.
Una volta giunti in commissariato il giovane, non ancora calmatosi, ha cercato di autolesionarisi tanto da rendere necessario l’intervento dei sanitari del 118.
Al termine delle attività il venticinquenne è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per rifiuto a declinare le proprie generalità. A suo carico la divisione di polizia anticrimine della Questura ha immediatamente adottato il provvedimento di Dacur (Daspo urbano) per un anno, inibendogli l’accesso ed il trattenimento in quell’esercizio ed in quelli limitrofi.
Volevano approfittare del loro rientro a casa per il fine settimana con lo scopo di rivendere ogni cosa di cui erano riusciti a fare razzia: gruppi elettrogeni, elettrodomestici, televisori, trapani professionali, canalette in rame, effigi sacre, poltrone, oggetti di antiquariato in ottone.
Avevano quindi caricato i loro mezzi da lavoro, ma sono stati intercettati dai carabinieri delle stazioni di Visso, Ussita e Fiuminata. Sette operai, di cui cinque pregiudicati, tutti dell’area del Casertano, sono stati fermati nel comune ussitano nel corso di specifici controlli svolti dai carabinieri della compagnia di Camerino.
Dopo l’accertamento su strada l’attività dei militari si è spostata agli alloggi occupati dai lavoratori, dove è stata trovata ulteriore refurtiva per un valore complessivo stimabile in circa 20 mila euro.
La perquisizione ha consentito quindi di recuperare beni già oggetto di furto nell’area montana e, tramite un certosino lavoro di ricostruzione dei fatti, di restituire il materiale alle ditte (nel caso degli utensili dal lavoro) o ai privati che avevano recentemente denunciato la sottrazione dei loro beni.
Per tutti e sette gli uomini, di età compresa tra i 20 e i 45 anni, è scattata la denuncia per ricettazione alla Procura della Repubblica dei Macerata.
“Questo è l’esempio lampante della presenza dello Stato vicino ai cittadini già provati e martoriati dagli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016”. Così Antonio Voto, segretario generale provinciale di Unarma Asc Macerata, il quale esprime la sua massima gratitudine nei confronti degli uomini in divisa.
“Il presidio sul territorio è molto importante, soprattutto in quest’epoca storica dove vede il Centro Italia il più grande cantiere d’Europa. A distanza di 8 anni, i carabinieri continuano senza sosta il controllo sul territorio per prevenire reati contro la persona e il patrimonio”, prosegue il sindacalista
“Cogliamo l’occasione per palesare ancora una volta la carenza di personale che vede coinvolta l’intera Arma ma soprattutto l’alto maceratese, dove paradossalmente avrebbe bisogno di un maggior rinforzo proprio per l’elevato numero di operai che stanno arrivando in zona per la ricostruzione”, così conclude il segretario generale della provincia di Macerata.
Incendio nel balcone di una palazzina: paura per una madre e il suo bambino. Pochi minuti dopo la mezzanotte, gli uomini del distaccamento rivierasco sono intervenuti a Porto d’Ascoli, in zona Agraria, per l’allarme generato da fiamme che erano visibili su un balcone al terzo piano di una palazzina.
I vigili del fuoco hanno provveduto a estinguerle con l’ausilio di un estintore e successivamente l’intera zona, dove era presente la caldaia, è stata raffreddata finché la temperatura, misurata con una termocamera, non è tornata su valori nella norma.
Gli operatori dei vigili sono riusciti ad evitare che l’incendio si propagasse all’interno dell’abitazione. Nessun danno alla staticità dell’immobile. Non si registrano feriti o intossicati
Partecipa ad una rissa, finisce al pronto soccorso e riferisce di aver subito un'aggressione: dopo giorni di indagini viene identificato dalle telecamere di videosorveglianza e denunciato. Il fatto violento risale alla notte dello scorso 28 aprile, in prossimità di una discoteca in corso Garibaldi, a Civitanova Marche.
In base agli approfondimenti operati dagli investigatori del locale commissariato, è emerso come nella rissa siano stati coinvolti due distinti gruppi di giovani, tutti fuggiti prima dell'arrivo degli agenti. Fondamentali ai fini delle indagini sono state le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. Nell'immediatezza del fatto, infatti, la volante era riuscita a rinvenire soltanto un indumento con tracce di sangue, che non è stato possibile ricondurre al proprietario, stante la mancanza di documenti o identificativi sul capo.
Proprio dalle immagini della videosorveglianza è stato individuato il soggetto, residente a San Severino Marche, che si era recato al pronto soccorso del locale ospedale subito dopo la colluttazione, dichiarando di aver subito un'aggressione da parte di più soggetti, a lui sconosciuti.
Si trattava, invece, di uno dei partecipanti alla rissa. È stato, quindi, deferito all’autorità giudiziaria ed immediato è scattato il Dacur da parte del Questore di Macerata: non potrà più frequentare il locale per un anno.
Il rimorchio del camion prende fuoco in galleria: l'autostrada A14 resta chiusa in entrambi i sensi di marcia. L'incidente è avvenuto poco dopo le 14 di oggi, al chilometro 309+900 in direzione nord, poco prima dell'entrata della galleria Monte Renzo, nei pressi dello svincolo di San Benedetto del Tronto.
Resosi conto delle fiamme, l’autista del mezzo ha provveduto a staccare il rimorchio dal tir, che, però, ha ripreso autonomamente la marcia urtando dapprima contro il guardrail e successivamente un'auto in transito. Fortunatamente per l'uomo, dopo le cure in loco, non è stato necessario il trasferimento in pronto soccorso.
Sul posto sono giunti immediatamente i vigili del fuoco del locale distaccamento, supportati da un'autobotte giunta da Ascoli. Una volta spento l’incendio, si è provveduto alla bonifica della zona incidentale.
L'autostrada è rimasta chiusa in entrambi i sensi di marcia per il tempo necessario alle operazioni di soccorso. Tra Pedaso e San Benedetto si sono registrati sino a due chilometri di coda, mentre 3 chilometri di coda si sono formati all'uscita obbligatoria di San Benedetto del Tronto. Presenti anche il personale di autostrade e gli agenti della polizia stradale.
Scontro tra auto e moto: un uomo di 65 anni trasportato a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto, nella tarda mattinata di oggi intorno alle 11: 45, lungo la Statale "Septempedana" in via Teatro Romano a Villa Potenza di Macerata.
Per cause in corso di accertamento da parte della polizia locale, una vettura (Fiat Punto) e una moto (Suzuki) - che viaggiavano in direzione Passo di Treia - sono entrate in collisione.
Nell'impatto la due ruote, condotta dall'uomo di 65 anni, è finita a terra. Subito sono intervenuti i soccorsi e i sanitari del 118 che, valutate le condizioni del centauro, hanno deciso per il trasferimento in eliambulanza all'ospedale di Torrette ad Ancona. La conducente della Fiat Punto, invece, una donna di 54 anni, è stata trasportata al nosocomio di Macerata per accertamenti. L'uomo in sella alla due ruote si trova in prognosi riservata.
I carabinieri del Nucleo Cites di Vicenza hanno sequestrato 80 oggetti in avorio di elefante africano, di presunta provenienza cinese, per un totale di circa 170 chilogrammi, scoperti nell'abitazione di un cittadino cinese. In azione la guardia di finanza del comando povinciale di Ancona nel corso di un’articolata attività di indagine, denominata operazione “Fast & Clean”, con cui è stata disarticolata un’organizzazione criminale costituita da soggetti di nazionalità cinese resisi responsabili di un’ingente frode fiscale per quasi 2 miliardi di euro. Nonché del riciclaggio e trasferimento in Cina dell’ingente mole dei proventi illeciti attraverso il sistema della cosiddetta “underground bank”, una “banca occulta” al servizio dell’economia illegale.
Il sequestro, collegato ad un'indagine di natura fiscale della guardia di finanza di Senigallia, è stato ordinato dalla Procura della Repubblica di Vicenza, alla quale i carabinieri avevano denunciato l'uomo per importazione e detenzione illegale di manufatti in avorio di esemplari appartenenti alle specie protette.
Unitamente a reperti di elevato valore artistico-culturale, tra i quali zanne incise con figure orientali, una katana, intagli raffiguranti animali e natura morta, sono state trovate due zanne grezze di elefante africano (Loxodonta africana) e un corno di rinoceronte nero (Diceros bicornis), sottoposte a tutela a livello europeo in base alla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione.
I beni, acquistati presso case d'aste, del valore complessivo di circa 5 milioni di euro, sono quadri d'autore, vasi, monete, oggetti antichi in porcellana riconducibili a dinastie cinesi, oltre a collezioni di monete di rilevante valore, ma anche opere d'arte in avorio.
I beni sono stati sottoposti a sequestro preventivo a fini di confisca, per assicurare all'Erario almeno un parziale risarcimento del danno causato dalla frode.
Scoperti dalle Fiamme Gialle di Civitanova Marche 15 lavoratori irregolari impiegati in discoteca e contributi non versati per oltre 22.000 euro. I responsabili nei guai.
L'operazione dei finanzieri nasce nell'ambito del costante monitoraggio delle imprese operanti nella provincia di Macerata. Ad essere approfondita è stata la posizione di una società, attiva nel settore delle "discoteche e sale da ballo", connotata da rilevanti indici di pericolosità fiscale, come emerso dall'attività d'intelligence ricavata dall’incrocio delle evidenze emerse dalla consultazione delle banche dati in uso al Corpo.
Le indagini, in collaborazione con la direzione regionale dell’Inps di Ancona, hanno permesso di rilevare l'impiego di 15 lavoratori non regolarmente assunti e l’omesso versamento dei previsti contributi per oltre 22.000 euro. Evidenzia che ha portato all'irrogazione delle relative sanzioni.
I finanzieri, a conclusione delle indagini, hanno segnalato all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, per i profili di competenza, il rappresentante legale della società controllata e l’amministratore di fatto della stessa, individuato sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai lavoratori dipendenti.
Madre e figlio, rispettivamente di 79 e 54 anni, sono stati trovati morti all'interno del loro appartamento, al civico 20 di via Gramsci, a Chiaravalle. L'allarme - partito da un vicino di casa insospettito dal cattivo odore presente sul pianerottolo - è scattato nel pomeriggio di mercoledì, intorno alle 19. Le vittime sono Loredana Molinari, pensionata, e Maurizio Bucciarelli, bancario: entrambi di Chiaravalle.
Una delle ipotesi è che si possa essere trattato di un omicidio-suicidio, ma gli accertamenti dei carabinieri coordinati dal pm Ruggiero Dicuonzo sono in corso. Sui cadaveri sono presenti ferite da taglio ed in casa sono stati trovati sangue (ormai secco) e coltelli.
La morte risalirebbe ad alcuni giorni fa, gli stessi vicini hanno riferito di non aver più visto madre e figlio da circa una settimana. Sul posto sono subito accorsi i vigili del fuoco, i carabinieri della locale stazione ed i sanitari del 118 con l’automedica di Jesi e l’ambulanza della Croce Gialla di Chiaravalle.
Proprio i vigili del fuoco hanno permesso l'ingresso nell'appartamento forzando l'apertura di una finestra. I due corpi sono stati trovati in avanzato stato di decomposizione. Ancora da chiarire i contorni della vicenda, l'unica certezza è che si sia trattato di una morte violenta. Fondamentale, per ricostruire data e cause della morte, sarà l'autopsia che potrebbe essere effettuata già nella giornata odierna.
"Sono sola e malata, ho bisogno di parlare con qualcuno", la truffa corre via Instagram. Con questo approccio una donna civitanovese di 50 anni è stata raggirata via social nello scorso mese di marzo. Le indagini del commissariato di polizia di Civitanova Marche hanno portato alla denuncia di una 61enne residente in Veneto, già gravata da precedenti.
Nella denuncia la 50enne ha spiegato come, circa un mese prima, fosse stata contattata via direct da una donna che le ha riferito la sua condizione di profonda solitudine. La denunciante, presa dalla compassione, ha scambiato vari messaggi con lei fino a quando l'interlocutrice, come forma di ringraziamento per la sua gentilezza e disponibilità, le avrebbe fatto una donazione come regalo.
La civitanovese non ha dato credito a quanto riferito dalla donna fino a quando, qualche giorno dopo, attraverso Whatsapp è stata contattata con un numero straniero da un uomo che si è presentato come notaio/avvocato.
Il sedicente avvocato le ha comunicato che il suo nome compariva nella donazione di una grossa somma di denaro, per la precisione 750.000 euro, da parte della donna con cui aveva avuto conversazioni via chat sul social. A supporto ha inviato alla vittima della truffa una copia della conversazione Instagram avuta tempo prima con quella donna, chiedendole conferma della veridicità della stessa.
L'uomo, inoltre, ha sottoposto alla 50enne civitanovese un atto apparentemente ufficiale di donazione registrato in Francia, chiedendole di sottoscriverlo. La donna, a questo punto, ha eseguito quanto richiesto e inviato al falso avvocato i suoi dati con copia dei documenti di identità.
Alla vittima è stato, però, spiegato che per ricevere la donazione era necessario il pagamento di una piccola tassa, da effettuare tramite versamento su un Iban italiano del quale ha fornito il numero. La donna ha effettuato il versamento, di 181 euro, ma il giorno seguente le è stato chiesto un ulteriore versamento di 336 euro sul medesimo Iban.
La cinquantenne, anche in questo caso, ha eseguito. Alla richiesta di un terzo versamento da 195 euro, però, si è insospettita e non ha più pagato alcunché. Il truffatore ha insistito, chiedendo alla donna di farsi prestare il denaro da qualche amico in quanto l’iter burocratico finalizzato alla donazione era ormai quasi concluso.
Anche in questo caso, ai fini del raggiro, ha inviato la copia di una email proveniente apparentemente da una banca francese dove era inserita la cifra a lei donata e accreditata sul suo Iban con tassa di 195 euro da pagare per lo step finale dello sblocco. La donna si è rifiutata di pagare e si è recata presso la sua banca per cercare di bloccare i due versamenti effettuati nei due giorni precedenti. Qui ha realizzato di essere stata vittima di una truffa.
Ricevuta la denuncia, il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitanova Marche ha attivato immediate indagini al termine delle quali, è stata individuata una donna ritenuta responsabile della truffa ai danni della 50enne civitanovese: si tratta di una 61enne residente in Veneto, gravata da precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. È stata denunciata all’autorità giudiziaria per il reato di truffa. L’attività di indagine da parte del Commissariato di Civitanova continua al fine di individuare i suoi complici.
Scontro tra auto e moto: due feriti trasferiti a Torrette. È il bilancio di un incidente avvenuto in serata, intorno alle 20:30, in località Scossicci, a Porto Recanati. Per cause in corso di accertamento da parte degli agenti della polizia stradale, i due mezzi sono entrati in collisione.
Subito sono intervenuti i soccorsi e i sanitari del 118. Due i feriti, entrambi condotti per accertamenti all'ospedale regionale di Torrette. Ad aver riportati i traumi più gravi la persona che era in sella alla moto. Alla messa in sicurezza del tratto interessato dal sinistro e dei veicoli hanno provveduto i vigili del fuoco.
Riceve un appuntamento per la vendita di un'auto, ma in realtà è una trappola: ignoti lo picchiano e rapinano. Il fatto è avvenuto a San Severino Marche, in viale Bigioli, all'interno di un parcheggio nei pressi della locale scuola media, in corrispondenza con l'orario di uscita degli alunni, intorno alle 16:00 del 18 dicembre scorso. Individuati dopo mesi di ricerche i responsabili.
IL FATTO - L'uomo, un commerciante di autovetture residente fuori provincia, nei giorni precedenti alla rapina aveva distribuito dei biglietti pubblicitari per promuovere la sua attività commerciale, è stato attirato in città con l'inganno da una donna, che, fingendosi intenzionata a vendere la sua autovettura, ha fissato un appuntamento all’interno del parcheggio.
Quando, però, il commerciante è arrivato sul posto è stato avvicinato e picchiato da due persone parzialmente travisate, che gli hanno strappato il giubbotto, con all'interno il portafoglio e i soldi necessari all'acquisto del veicolo. Tremila euro il bottino.
La vittima, dopo aver subito la rapina, è riuscita a scappare e chiamare il numero di emergenza 112. È stato raggiunto da una pattuglia dei carabinieri di San Severino Marche, ai quali ha denunciato quanto gli è accaduto.
La testimonianza della vittima, nonché l'immediata acquisizione delle immagini registrate dalle numerose telecamere del sistema di videosorveglianza del comune di San Severino Marche, prontamente fornite dalla polizia locale, ha permesso di stabilire in maniera precisa luoghi e tempi della commissione del reato.
Sotto la direzione della procura della Repubblica di Macerata, sono stati acquisiti i tabulati telefonici della vittima e dell'utenza con cui era stata contattata per l'appuntamento. L'attività investigativa - sia di tipo tecnico che di tipo convenzionale, basata sull’analisi dei traffici telefonici, sulle fonti testimoniali, sulla visualizzazione delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza comunali - ha permesso di ricostruire con precisione sia tutte le fasi preparatorie del grave reato, nonché quelle esecutive, individuando i responsabili.
La procura della Repubblica di Macerata ha, quindi, richiesto ed ottenuto due misure cautelari personali a carico di un uomo e una donna del posto, già noti per vari precedenti di polizia. Gli indagati nel fine settimana sono stati pertanto sottoposti agli arresti domiciliari e potranno esporre le proprie difese nelle prossime fasi del procedimento.
Lutto nella società della Cbf Balducci Hr Macerata per l’improvvisa scomparsa all’età di 68 anni dello storico dirigente Stefano Frogioni. Una notizia che ha gettato nello sconforto il mondo del volley maceratese e la città di Recanati dove Frogioni viveva.
“Presidente, giocatrici, staff e dirigenti tutti della Cbf Balducci Hr Macerata si uniscono al dolore della famiglia Frogioni ed esprimono le proprie sentite condoglianze per la scomparsa di Stefano, storico dirigente del club maceratese in cui negli scorsi anni ha anche ricoperto l’importante ruolo di team manager”, si legge ina una nota della società”.
“Da sempre vicino ai colori arancioneri, splendida persona e di grande competenza, è stato fino all’ultimo al nostro fianco a seguire le partite e gli allenamenti con estrema passione per la nostra squadra e per il nostro sport”. “Grazie di tutto Stefano, sarai sempre nei cuori della grande famiglia arancionera”. Il funerale sarà celebrato venerdì 17 maggio alle ore 16.00 nella Chiesa di Cristo Redentore a Recanati.
(Foto di Marco Raponi)
È stato individuato dalla polizia stradale il pirata della strada che, lo scorso 10 maggio, ha travolto con la sua auto un anziano per poi darsi alla fuga (leggi qui).
L'incidente è avvenuto intorno alle 19.40 nel centro abitato di Macerata, a Borgo San Giuliano, e l'anziano è poi finito all'ospedale.
L’uomo alla guida dell’auto, che poi non si è fermato per soccorrere la persona investita, è un 81enne maceratese. Al vaglio provvedimenti penali.
Al porto di Ancona le Fiamme Gialle del capoluogo e i funzionari della locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno eseguito un maxi-sequestro di 2,1 milioni di dosi di farmaci di origine indiana, privi delle autorizzazioni e certificazioni necessarie per l'importazione e distribuzione in Italia, tra cui 1,7 milioni di medicinali con principi attivi Sildenafil, Tadalafil e Vardenafil, usati per ovviare a disfunzioni erettili.
Il sequestro, che scongiura una minaccia grave e immediata per la salute dei potenziali consumatori, è stato effettuato durante i controlli su un autoarticolato sbarcato da una motonave proveniente dalla Grecia.Per eludere i controlli, la documentazione fornita per il trasporto indicava falsamente e in modo ingannevole che la merce consisteva in cosmetici inviati da una società greca, ignara del trasporto.
Gli ulteriori approfondimenti hanno rivelato che 12 bancali di merce, per un peso di sette tonnellate, contenevano, invece, una vasta gamma di medicinali, riportanti marchi noti come Kamagra, Cobra, Careforce, Sexforce, Vilitra, in vari formati (gel, pasticche, caramelle, pasticche effervescenti), privi delle necessarie autorizzazioni dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).
Oltre ai farmaci per il potenziamento sessuale, rinvenute oltre 400mila dosi di medicinali contenenti Gonadotropina, cioè ormoni per favorire la gravidanza, spesso usati anche nel mondo dei bodybuilders per aumentare la massa muscolare, e Preanailin, antiepilettico, spesso utilizzato quale potenziatore degli effetti delle droghe. La scoperta dell'ingente quantità di farmaci, per gli investigatori, è la più grande mai registrata in Italia per questa categoria. I farmaci sono stati sequestrati e il conducente del veicolo denunciato alla Procura di Ancona.