Cronaca

Esami tossicologici sul corpo di Renata Rapposelli: nominato un perito veneziano

Esami tossicologici sul corpo di Renata Rapposelli: nominato un perito veneziano

C'erano tracce di sostanze particolari o farmaci nel corpo di Renata Rapposelli, trovato il 10 novembre in avanzato stato di decomposizione lungo le rive del Chienti a Tolentino? E' la domanda alla quale dovrà rispondere il tossicologo veneziano Giampietro Frison, a cui il pm Andrea Laurino ha affidato l'incarico di esaminare i reperti prelevati dal cadavere della pittrice 64enne durante gli esami autoptici effettuati a Macerata.    La donna, che viveva ad Ancona, era scomparsa il 9 ottobre scorso dopo aver fatto visita al marito Giuseppe Santoleri e al figlio Simone, che vivono a Giulianova. Secondo i due uomini, indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere, dopo una lite Giuseppe avrebbe accompagnato la moglie a Loreto perché lei voleva pregare nel Santuario. Gli inquirenti però non credono a questa ricostruzione, e stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della pittrice, in contrasto con i familiari per questioni economiche. Il perito trarrà le sue conclusioni entro 45 giorni. (Ansa)

23/11/2017 17:31
Scoperta dai Forestali a Muccia un'altra casetta di legno abusiva

Scoperta dai Forestali a Muccia un'altra casetta di legno abusiva

Nella piccola frazione di Massaprofoglio a Muccia, i carabinieri forestali hanno individuato una costruzione in una zona protetta dal vincolo paesaggistico. Continuando con i dovuti accertamenti si è cercato di risalire al proprietario dell'immobile: una signora di sessantotto anni, che vive a Roma e che possedeva a Muccia una seconda casa che utilizzava per le vacanze. Questa era stata dichiarata inagibile a seguito del sisma del 2016. Così la signora se n'è fatta costruire un'altra di legno, senza però aver chiesto alcuna autorizzazione a costruire. La Procura di Macerata ha disposto il sequestro preventivo dell'immobile in quanto costruito in una zona protetta da vincolo paesaggistico senza avere alcuna autorizzazione. In più, essendo utilizzata dalla proprietaria come seconda abitazione, non c'è la giustificazione dell'emergenza abitativa.

23/11/2017 13:45
Truccavano appalti pubblici: tre imprenditori maceratesi nella rete delle Fiamme Gialle. Corrotto con 40mila euro anche un finanziere

Truccavano appalti pubblici: tre imprenditori maceratesi nella rete delle Fiamme Gialle. Corrotto con 40mila euro anche un finanziere

Eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Macerata tre misure interdittive con il divieto di ricoprire ruoli direttivi in imprese per altrettanti imprenditori del maceratese. Scattata stamane, alle prime ore dell’alba, un’operazione che ha visto impegnati tutti gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata per l’esecuzione di diverse perquisizioni locali e di tre misure interdittive, per la durata di 8 mesi, nei confronti dei rappresentanti legali di altrettante società. Il reparto della Guardia di Finanza, all’esito di una complessa attività, orientata alla ricerca e repressione delle frodi in danno del bilancio locale - con particolare riferimento al settore degli appalti pubblici – ha individuato e segnalato alla Procura della Repubblica di Macerata un sodalizio di tre imprenditori operanti nel settore degli appalti e delle costruzioni, ritenuti responsabili di sistematiche turbative d’asta. In particolare, gli imprenditori coinvolti, concordando la forbice entro la quale offrire il maggior ribasso, riuscivano ad aggiudicarsi, con assoluta certezza, la maggior parte degli appalti pubblici indetti nella provincia di Macerata e zone limitrofe. Le imprese aggiudicatarie, successivamente, cedevano in subappalto le opere ad imprese colluse, al fine di ottenere la spartizione, tra il sodalizio, dei lavori appaltati. L’attività investigativa, avviata da oltre un anno, ha permesso di accertare fattispecie di turbativa d’asta su diverse procedure di gare pubbliche esaminate, indette tra il 2014 e il 2016, principalmente nelle province di Macerata, Fermo, Ancona e Perugia, e relative ad appalti di lavori pubblici per oltre 26 milioni di euro. Il sodalizio responsabile delle condotte criminose agiva col seguente modus operandi: -presentazione di offerte di ribasso formulate “a tavolino”, tali da realizzare la c.d. “scaletta delle offerte di ribasso”, allo scopo di influenzare la procedura di gara, incidendo sull’orientamento dell’offerta mediana e, quindi, di quella della soglia di anomalia che portava all’aggiudicazione dell’appalto; -adozione di una logica “spartitoria” tra le tre imprese del sodalizio criminale, ovvero tra le aggiudicatarie formali delle gare ed i sub-appaltatori o “imprese ombra” che effettivamente eseguivano i lavori. Nel dettaglio, l’indagine ha evidenziato come, successivamente all’aggiudicazione della procedura, l’impresa vincitrice della gara non effettuava alcuna prestazione (oppure ne eseguiva solo una minima parte), ma incassava l’importo dell’appalto, girando alle imprese subappaltatrici, che avevano effettivamente eseguito in tutto o in parte i lavori, la quota parte dell’importo di spettanza. Il suddetto sistema, inoltre, prevedeva la sistematica emissione, e conseguente utilizzazione, di fatture per operazioni inesistenti, necessarie per azzerare lo squilibrio economico e finanziario che si determinava tra le imprese aggiudicatarie ed i reali esecutori dei lavori (per nolo a freddo di mezzi meccanici concessi in locazione all’appaltante, per forniture di materiali impiegati nei cantieri, per distacco di personale dipendente, per conferimenti d’incarico tecnico). La quota spettante all’impresa che formalmente si aggiudicava la singola gara variava, mediamente, tra il 3% ed il 17% dell’importo assegnato. L’analisi documentale delle gare d’appalto oggetto d’indagine ha anche evidenziato precise responsabilità in capo ad alcuni Direttori Lavori e/o dei Responsabili Unici del Procedimento delle Stazioni Appaltanti, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria che procede. E’ stato accertato, infatti, che costoro, in qualità di pubblici ufficiali, hanno permesso l’esecuzione dei lavori in spregio ai dettami di legge, favorendo un ingiusto vantaggio patrimoniale alle imprese che effettivamente li avevano eseguiti, a tale scopo redigendo atti falsi (verbali di consegna dei lavori, stati di avanzamento dei lavori, certificati di ultimazione dei lavori, relazioni sul conto finale, certificati di regolare esecuzione). Nel corso delle indagini è stato, inoltre, scoperto un caso di corruzione posto in essere da un militare della Guardia di Finanza, all’epoca dei fatti in servizio a Macerata, e da diversi mesi in congedo assoluto. Nel dettaglio, è stato accertato come quest’ultimo abbia rivelato, dietro compenso di almeno 40.000 euro, notizie ed informazioni, sulle quali vigeva il segreto investigativo, ad uno degli imprenditori indagati, in tal modo vanificando le ulteriori attività investigative in corso. Accogliendo la specifica richiesta formulata dalla Procura della Repubblica, il GIP presso il Tribunale di Macerata ha emesso l’ordinanza cautelare oggi eseguita, concernente il divieto di esercitare la professione di imprenditore, nonché di ricoprire uffici direttivi in imprese, per la durata di 8 mesi a carico dei tre imprenditori maceratesi, ritenuti responsabili dei reati associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, ed emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nonché, per uno dei tre, di corruzione e concorso in rivelazione di segreto d’ufficio. Nei confronti dell’ex finanziere, con la stessa ordinanza, è stata eseguita la misura cautelare reale del sequestro per equivalente della somma di 40mila euro, ritenuta profitto dei reati ascrittigli: corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio.  

23/11/2017 13:00
Maxi piantagione di marijuana scoperta dalla Finanza: un arresto - FOTO - VIDEO

Maxi piantagione di marijuana scoperta dalla Finanza: un arresto - FOTO - VIDEO

Maxi operazione dei finanzieri della Compagnia di Macerata a contrasto dello spaccio di stupefacenti: sequestrate 500 piante di marijuana oltre a 6,6 kg di sostanza dello stesso stupefacente e attrezzature varie per la coltivazione in serra. A finire in manette è stato un uomo di 65 anni, italiano, con precedenti penali non specifici.    A seguito di una articolata attività info-investigativa, scaturita dal quotidiano controllo economico del territori, con particolare attenzione al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, i finanzieri della Compagnia di Macerata sono riusciti ad individuare un casolare nelle campagne del Fermano, al confine con il territorio del Comune di Mogliano, sul quale vi era il sospetto vi fosse occultata una serra per la coltivazione di marijuana. Dopo una serie di osservazioni e pedinamenti, i finanzieri hanno fatto irruzione nel casolare, rinvenendo una florida piantagione di marijuana, con deposito per l'essicazione e la preparazione per il successivo spaccio. Complessiavamente, sono state rinvenute 500 piante di marijuana, oltre 6,6 kg di sostanza essiccata già pronta per lo spaccio. Sequestrata anche la sofisticata attrezzatura ed i fertilizzanti utilizzati per la coltivazione della marijuana. Il responsabile dell'illecita attività, sorpreso all'interno del casolare, è stato tratto in arresto e, su disposizione del Magistrato di turno, posto ai domiciliari. Le operazioni sono state svolte con la collaborazione di militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Fermo.  L'attività, relativamente recente dallo stato in cui si trova il materiale sequestrato, è stata messa in piedi in maniera assolutamente professionale. Non si tratta di una coltivazione amatoriale: a testimoniarlo, l'aggancio al traliccio dell'alta tensione per fornire energia alla serra. In base ai rilievi Enel, la struttura consumava qualcosa come 300 euro di corrente al giorno, 9000 euro al mese. Anche le altre attrezzature sequestrate, per un valore di centinaia di migliaia di euro, confermano che dietro la serra scoperta fra Mogliano e Fermo c'è una organizzazione di professionisti che aveva anche investito parecchi soldi per mettere in piedi il traffico illecito. Le indagini proseguono per individuare le altre persone coinvolte.  

23/11/2017 11:37
Urbisaglia, sbanda e l'auto si ribalta: ferito 34enne

Urbisaglia, sbanda e l'auto si ribalta: ferito 34enne

Auto ribaltata a Urbisaglia. E' accaduto intorno alle 18 di oggi pomeriggio lungo il tratto stradale che da Urbisaglia porta a Sarnano quando un'auto si è ribaltata senza coinvolgere altri mezzi. Per cause ancora in corso di accertamento il conducente ha sbandato e l'auto si è ribaltata. A bordo un giornalista di 34 anni originario di Sarnano. Le sue condizioni non sono gravi. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e 118.

22/11/2017 18:33
Bilancio positivo dell'operazione "Scombrus" intrapresa dalla Guardia Costiera

Bilancio positivo dell'operazione "Scombrus" intrapresa dalla Guardia Costiera

L'operazione "Scombrus" ha dato i suoi frutti. Si tratta di un'attività su scala regionale, intrapresa dalla Guardia Costiera, la quale ha intensificato i controlli su tutta la filiera ittica, dal mare ai principali mercati ittici delle Marche, fino ad arrivare sulle tavole dei consumatori. Un'azione volta a contrastare il consumo dei prodotti ittici pescati e commercializzati in maniera illegale.  Ventotto sanzioni amministrative per un importo complessivo di 40mila euro, per la commercializzazione di prodotti ittici o con errata etichettatura e rintracciabilità, nonché pescati in zone vietate per mezzo di attrezzi non autorizzati. 252,5 chilogrammi di prodotto sequestrato e per di più anche 9 sequestri amministrativi.    FONTE ANSA

22/11/2017 18:08
Travolto sull'A13, condannato a un anno e 4 mesi il camionista ungherese per la morte di Quinto Pittori

Travolto sull'A13, condannato a un anno e 4 mesi il camionista ungherese per la morte di Quinto Pittori

Un anno e quattro mesi: questa la condanna che lunedì 20 novembre il giudice nonché Presidente della sezione penale del Tribunale di Ferrara, dott. Luca Maria Marini, accogliendo in buona sostanza le richieste del Pubblico Ministero, dott. Filippo Di Benedetto, ha inflitto al camionista ungherese Karoly Szuda, di 53 anni, imputato di omicidio colposo per la morte di un altro autotrasportatore, Quinto Pittori, 60 anni, residente ad Apiro, in provincia di Macerata, in seguito ad un terribile incidente autostradale. Il giudice ha anche stabilito una cospicua provvisionale per la moglie, i due figli e i due fratelli come anticipo sul risarcimento da quantificare in sede civile. A due anni dalla tragedia, dunque, la giustizia ha dato una prima risposta ai familiari della vittima, che per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia si sono rivolti, attraverso il consulente personale Andrea Polverini, a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini. L'incidente, che ha coinvolto ben quattro mezzi pesanti, è successo alle 8.50 di mattina dell'11 novembre 2015 sull'autostrada A13 Bologna-Padova, nella corsia sud, in prossimità del km 44+800, nel territorio comunale di Ferrara. Pittori, autotrasportatore professionista dalla patente “immacolata”, che lavorava per una società cooperativa di Jesi, procedeva con il suo autotreno Iveco regolarmente assicurato con rimorchio Cardi in direzione Bologna quando – la sua unica “colpa” - il suo mezzo è andato in avaria per problemi alle sospensioni. Il sessantenne quindi ha accostato in corsia di emergenza ed è sceso dal veicolo, sul lato sinistro, per controllare l'entità del guasto e la situazione dei polli vivi che trasportava, visto che dal mezzo cominciava a fuoriuscire del fumo, L'autoarticolato Mercedes che lo seguiva, condotto da A. P., un (oggi) 32enne di Zimella (Verona), ha a sua volta accostato in corsia di emergenza dietro all'Iveco per prestare aiuto al collega camionista in difficoltà, ma in quel mentre è piombato su di loro l'autoarticolato Volvo/Schmitz guidato appunto dal 53enne di nazionalità ungherese, che a sua volta sopraggiungeva in direzione Bologna. Szuda prima ha tamponato il Mercedes, quindi lo ha colpito lungo tutta la fiancata e poi, purtroppo, ha travolto in pieno con l'avantreno il povero Pittori, che era in piedi al limite tra la corsia d'emergenza e la parte destra della prima corsia di marcia, all'altezza del primo asse del semirimorchio, e che non ha avuto scampo morendo sul colpo. Nella drammatica carambola che ne è seguita anche il semirimorchio dell'autoarticolato condotto da Szuda è stato successivamente tamponato da un autocarro Scania, il cui conducente, tuttavia, non ha avuto alcun ruolo attivo nella tragedia. La Procura di Ferrara ha aperto un procedimento per omicidio colposo indagando sia Karoly Szuda sia l'autista veronese, la cui posizione è stata tuttavia presto stralciata essendo stato riconosciuto come il suo mezzo pesante, per quanto debordasse inevitabilmente di qualche centimetro fuori della corsia di emergenza, non abbia contribuito all'investimento mortale. La perizia cinematica affidata dal Pubblico Ministero a un consulente tecnico, l'ingegner Francesco Rendine, con studio a Ferrara, ha infatti posto in capo all'autotrasportatore nato a Budapest le principali responsabilità dell'accaduto, avendo tenuto – scrive - “una condotta di guida pericolosa nel frangente, per la prolungata distrazione e per il mancato rispetto della distanza di sicurezza dall'autocarro che lo precedeva, sia continuamente temeraria per il reiterato superamento del limite di velocità di 80 km/h imposto agli autoarticolati, e per di più in condizioni atmosferiche tali da raccomandare andature ben inferiori”: la velocità stimata era “certamente non inferiore a 90 km/h e verosimilmente alquanto superiore” scrive il perito, ricordando che in quel momento la visibilità era ridotta per nebbia a cento metri, una situazione prossima al caso di legge per la quale non si dovrebbero superare i 50 km/h. Non solo: secondo le testimonianze rese nel corso del processo dagli altri camionisti, l'autotrasportatore ungherese, che se l'è cavata con ferite non gravi, già prima dell'urto avrebbe zigzagato pericolosamente tra la corsia di emergenza e la corsia di marcia destra. Sulla base dei risultati della perizia e delle indagini condotte con estrema cura dalla Polstrada di Altedo, il Sostituto Procuratore, dopo aver chiesto e ottenuto prima il rinvio a giudizio del camionista straniero e ora anche la condanna, sia pur con pena sospesa: una condanna che rende giustizia alla vittima e ai suoi familiari sul piano penale. Non solo. Il dott. Marini, come detto, ha ritenuto di stabilire già una provvisionale importante per i familiari della vittima a garanzia del risarcimento che andrà liquidato in sede civile. Studio 3A si è già attivato da tempo con l'Ufficio Centrale Italiano che, com'è noto, interviene in caso di incidenti stradali accaduti nel territorio italiano e provocati da veicoli immatricolati all'estero. E che adesso, a fronte di questa inequivocabile sentenza, non potrà non dare seguito alle legittime richieste della famiglia.

22/11/2017 15:21
Civitanova, ritirate due patenti per guida in stato di ebbrezza

Civitanova, ritirate due patenti per guida in stato di ebbrezza

Ritirate due patenti di guida nella serata di ieri a Civitanova Marche. Fermati due ragazzi, entrambi cittadini italiani, e trovati entrambi in stato di ebbrezza. Uno alla guida di un ciclomotore è stato sottoposto all'etilometro ed è risultato positivo al test con un tasso alcolemico di 2,4. E' stato denunciato. L'altro, alla guida di un'automobile, è risultato positivo al test con un tasso alcolemico di 0,75 e gli è stata fatta una sanzione amministrativa. Per entrambi è stata disposta la sospensione della patente di guida.

22/11/2017 14:16
Porto Recanati: denunciati due pakistani nei pressi dell'Hotel House

Porto Recanati: denunciati due pakistani nei pressi dell'Hotel House

Continuano i servizi di prevenzione e di contrasto all’illegalità in genere e al traffico di sostanze stupefacenti nelle località site lungo la fascia costiera e in particolare a Porto Recanati dove insistono i due noti complessi residenziali Hotel House e River Village. Denunciati due pakistani a Porto Recanati nei pressi dell'Hotel House. Il primo, un ragazzo del 1989, è stato denunciato in quanto, fermato dalle forze dell'ordine, non è stato in grado di esibire il documento di identità poichè è un clandestino all'interno del territorio dello Stato. Il secondo, un ragazzo del 1981, è stato denunciato anche lui perché trovato in possesso di alcuni grammi di hashish. Inoltre una giovane di 35 anni residente in provincia, è stata deferita all’A.G. poiché contravventrice al foglio di via dal comune di Porto Recanati dal quale era stata allontanata tempo fa. Nel corso dei servizi svolti dalla Polizia di Stato nel pomeriggio  di ieri sono state identificate 53 persone e sottoposti a controllo 26 veicoli.  

22/11/2017 13:38
Tenta furto in una scuola: arrestato 55enne maceratese

Tenta furto in una scuola: arrestato 55enne maceratese

Alle ore 3.20 circa di stamattina la “Volante” è intervenuta tempestivamente presso l'istituto d'arte "Cantalamessa" di Macerata in Via Cioci dove poco prima era scattato l’allarme antifurto. Immediatamente giunti sul posto, gli agenti hanno visto un uomo che si allontanava velocemente a piedi, un 55enne maceratese già conosciuto per i suoi numerosi precedenti per reati soprattutto contro il patrimonio. L’uomo è stato trovato in possesso di 2 grossi giraviti, un piede di porco e 2 torce elettriche materiale che è stato posto in sequestro. Il controllo effettuato all’interno della scuola insieme al dirigente scolastico subito accorso sul posto, ha permesso agli agenti di riscontrare segni di effrazione su due porte che danno accesso ai locali dove sono poste i distributori automatici di merendine, porte che l’uomo non è riuscito ad aprire, facendo scattare l’allarme. Sul posto è intervenuto personale della Polizia Scientifica per i rilievi del caso mentre il 55enne, tratto in arresto per tentato furto aggravato, è stato trattenuto in Questura in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto che si terrà questa mattina presso il Tribunale di Macerata.    

22/11/2017 12:04
Tolentino, circolo PD: "Profondo cordoglio per la scomparsa di Roberto Corneli"

Tolentino, circolo PD: "Profondo cordoglio per la scomparsa di Roberto Corneli"

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Anna Quercetti dalla segretaria Pd Tolentino "A pochi giorni dalla perdita di Giovanni Lucentini, "Patò'", figura storica e simbolica della storia del nostro Partito, il Circolo di Tolentino oggi si stringe alla famiglia di Roberto, a cui a mio nome ed a quello di tutti gli iscritti esprimo il più profondo cordoglio. Ricorderemo sempre Roberto come un uomo buono e generoso e di lui conserveremo l'esempio di una passione politica non urlata, ma seria, corretta e rispettosa delle idee altrui come era Roberto"  

22/11/2017 09:32
Tolentino, perde il controllo dell'auto che si ribalta

Tolentino, perde il controllo dell'auto che si ribalta

Spaventoso incidente questa sera intorno alle 23 lungo la strada che da Contrada Le Grazie porta verso Tolentino. Un 18enne, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo della sua 500 che si è ribaltata. Il ragazzo è riuscito ad uscire da solo dalla macchina, miracolosamente solo con qualche graffio e un grosso spavento. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.

21/11/2017 23:31
Maxi carambola a Sant'Egidio di Montecassiano: coinvolte quattro macchine e un mezzo pesante - VIDEO

Maxi carambola a Sant'Egidio di Montecassiano: coinvolte quattro macchine e un mezzo pesante - VIDEO

Una maxi carambola fra quattro macchine e un mezzo pesante si è verificata intorno alle 20 di questa sera a Sant'Egidio di Montecassiano.  Le cause del sinistro sono ancora al vaglio della polizia stradale intervenuta sul posto per i rilievi di rito. L'urto, comunque, è stato molto violento tanto che una delle auto si è ribaltata. Le due persone che erano all'interno della macchina sono state trasportate in ospedale a Macerata dai sanitari del 118: le loro condizioni fortunatamente non sono gravi. Qualche graffio ed escoriazione, oltre a tanto spavento, invece, per le altre persone coinvolte. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco. Il traffico è rimasto praticamente paralizzato per oltre un'ora per consentire la rimozione dei mezzi coinvolti e la messa in sicurezza della sede stradale.

21/11/2017 21:10
Frontale a Porto a Recanati: 29enne finisce in ospedale

Frontale a Porto a Recanati: 29enne finisce in ospedale

Frontale lungo la statale a Porto Recanati. È successo intorno alle 18:30: due macchine si sono scontrate davanti alla ex sede della Polizia. Due le persone coinvolte, una è rimasta illesa, mentre un'altra, una ragazza di 29 anni, é stata trasportata dalla Croce Azzurra di Porto Recanati all'ospedale di Civitanova per un trauma cranico. Sul posto è intervenuta anche la Polizia Locale per i rilievi di rito.

21/11/2017 20:33
Non avevano diritto a percepire indennità: la Corte dei Conti condanna gli ex amministratori Aato a risarcire 317mila euro

Non avevano diritto a percepire indennità: la Corte dei Conti condanna gli ex amministratori Aato a risarcire 317mila euro

La Corte dei Conti ha emesso una sentenza nei confronti di nove persone, tutti ex amministratori dell'Aato n.3: l’allora presidente Antonio Secchiari di 56 anni, il vice presidente Sergio Corvaro di 65 anni, il direttore Massimo Principi di 55 anni e i consiglieri Giovanni Casoni di 60 anni, Roberto Martelli di 67 anni, Massimo Palazzesi di 67 anni e i consiglieri, ex sindaci, Giorgio Meschini (Macerata) di 61 anni, Gianfilippo Bacci (Cingoli) di 56 anni e Luciano Ruffini (Tolentino) di 65 anni. Secondo la Procura della Corte dei conti gli ex amministratori dell’Autorità di ambito territoriale ottimale della provincia di Macerata e l’allora direttore avrebbero provocato un danno erariale pari a 357.123,26 euro partecipando, ognuno per il proprio ruolo, alla deliberazione di spese per indennità e gettoni di presenza del Consiglio di amministrazione dell’ente del 12 ottobre 2011, nonostante un decreto legge del 2010 disponesse il divieto di percepire retribuzioni, gettoni e indennità o emolumenti in qualsiasi forma.  

21/11/2017 17:11
Decesso nella comunità di Corridonia, la Pars: "Il defunto si era procurato le sostanze tossiche fuori dalla struttura"

Decesso nella comunità di Corridonia, la Pars: "Il defunto si era procurato le sostanze tossiche fuori dalla struttura"

Dalla direzione della Pars di Corridonia riceviamo In relazione alle notizie apparse sulla stampa on line del giorno 21/11/17 (qui) la Direzione e l’intera Comunità della PARS formula le più sentite condoglianze alla famiglia e conferma le notizie dell’avvenuto decesso di Ivan Leone all’ interno della struttura Pars in località Gabbi di Corridonia, le cui cause sono in corso di accertamento. Presumibilmente – ma lasciamo all’ Autorità Giudiziaria di accertare l’accaduto – la morte è avvenuta per overdose di sostanze tossiche che il defunto Ivan Leone si era procurato al di fuori della struttura in occasione delle uscite all’esterno. Infatti l'utente godeva di libertà di movimento, in quanto prossimo alla fine del percorso terapeutico, per cui poteva uscire per verificarsi in attività esterne. Dai controlli interni alla Comunità, effettuati dalla Direzione, tutte le procedure ed i protocolli previsti per la tutela della salute degli ospiti sono state rispettate, ivi compresa la libertà di movimento prevista per chi si trova alla fine del programma di riabilitazione.   Il fatto ha creato sconcerto e sconforto nella Comunità. Attendiamo l’esito delle indagini ed esprimiamo nuovamente le più sentite condoglianze alla Famiglia.

21/11/2017 13:58
Cordoglio a Tolentino per la scomparsa di Roberto Corneli

Cordoglio a Tolentino per la scomparsa di Roberto Corneli

Profondo cordoglio e sconcerto a Tolentino per la prematura scomparsa di Roberto Corneli, 61 anni, dipendente dell'Asur. Corneli si è spento questa mattina a seguito di una tremenda malattia che non gli ha lasciato scampo. Conosciutissimo e stimato da amici e colleghi, non aveva fatto mai mancare il suo impegno alla vita sociale e politica della città Lascia la moglie Mariella e la figlia Eleonora. La salma è stata composta presso la sala del commiato Terracoeli di Tolentino.  I funerali si terranno mercoledì 22 novembre alle ore 15 nella chiesa dello Spirito Santo a Tolentino.

21/11/2017 12:26
Tragedia in una comunità di Corridonia: uomo di Tolentino muore per overdose

Tragedia in una comunità di Corridonia: uomo di Tolentino muore per overdose

Tragedia questa mattina in una comunità di Corridonia, dove un uomo di 53 anni di Tolentino, Ivan Leone, è stato trovato morto nel suo alloggio quasi certamente a causa di una overdose. Ad accorgersi dell'accaduto sono stati gli operatori della struttura che hanno subito allertato i soccorsi: quando i sanitari sono arrivati sul posto, per l'uomo non c'era più niente da fare. Il decesso, da quanto si è appreso, risalirebbe alla serata di ieri. Vicino al corpo, a confermare la causa della morte, una siringa. Il fatto ha destato particolare sconcerto in quanto l'uomo, dopo trascorsi giovanili di tossicodipendenza, sembrava essere riuscito ad uscire dal tunnel della droga per poi però ripiombare nell'incubo soltanto pochi mesi fa. Sul posto, per i rilievi di rito, i carabinieri della Stazione di Corridonia.

21/11/2017 10:08
Poetessa, volontaria, allergologa: San Severino piange Marta Bellomarì Stortini

Poetessa, volontaria, allergologa: San Severino piange Marta Bellomarì Stortini

Una città intera si stringe attorno al dolore della famiglia di Marta Bellomarì Stortini. Si è spenta questa mattina, lunedì 20 novembre, a causa di una malattia contro cui lottava da molto tempo. Una donna stimata da tutti, una settempedana doc, che nella sua vita ha fatto e ha vissuto tanto. Ha iniziato come ragioniera presso l'azienda S.I.M., poi come insegnante fino al 2000 e infine come dottoressa specializzata in Allergologia, un sogno che aveva sempre custodito in un cassetto.  Ma non sono mancate le attività di volontariato, in particolar modo la creazione del gruppo Scout - Agesci settempedano, insieme al marito Delio Stortini e a Don Aldo Romagnoli. E infine, un altro successo, non meno importante: il suo libro "Suona la sirena. Tante storie in una storia settempedana". Una passione la scrittura, grazie alla quale aveva composto moltissime poesie. Marta lascia il marito Delio, i figli Michele e Andrea, i familiari tutti e gli amici. La camera ardente è allestita al Palazzo Vescovile e i funerali saranno celebrati domani, martedì 21 novembre, alle ore 15, presso la Basilica di San Lorenzo a San Severino.

20/11/2017 17:50
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