È stato arrestato ieri pomeriggio dai carabinieri della stazione di Montecassiano Enrico Orazi, marito di Rosina Carsetti, la donna uccisa la vigilia di Natale del 2020. Il provvedimento è stato eseguito in seguito a un ordine di carcerazione emesso dalla Corte d’Appello di Ancona, dopo che la Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa.
Orazi dovrà scontare una condanna definitiva a 4 anni e 4 mesi di reclusione per maltrattamenti in famiglia aggravati e simulazione di reato, commessi in concorso con la figlia Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti. I tre erano stati coinvolti nell’inchiesta che ha fatto luce sull’omicidio della 78enne, avvenuto nella loro abitazione di Montecassiano.
Il verdetto della Cassazione ha anche confermato le condanne per omicidio già emesse in Appello: ergastolo per Arianna Orazi, figlia della vittima, e 27 anni di reclusione per Enea Simonetti, nipote e figlio della stessa Arianna. I giudici hanno ritenuto provata la responsabilità del delitto e respinto tutte le argomentazioni difensive.
Al termine delle formalità di rito, Enrico Orazi è stato trasferito presso il carcere di Fermo, dove sconterà la pena.
Prosegue l’azione della Polizia di Stato contro la presenza irregolare di cittadini stranieri sul territorio provinciale, con particolare attenzione alla fascia costiera. Nella mattinata di oggi, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli decisa in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e disposta dal questore di Macerata, gli agenti della Questura hanno identificato un cittadino tunisino di circa 50 anni, A.A., risultato destinatario di un decreto di espulsione.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Ancona e confermato dal magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia, è stato adottato come misura di sicurezza per la pericolosità sociale dell’uomo, già condannato per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
A seguito dell’accertamento, l’Ufficio Immigrazione della Questura ha predisposto l’accompagnamento coattivo alla frontiera, autorizzato con decreto del questore di Macerata. L’espulsione è stata eseguita attraverso la frontiera aerea dell’aeroporto di Roma-Fiumicino, da dove l’uomo è stato imbarcato su un volo diretto a Tunisi, scortato da personale specializzato nelle procedure di rimpatrio internazionale.
L’operazione si inserisce nel piano di monitoraggio e controllo del territorio volto a garantire sicurezza e legalità, con un’attenzione particolare ai soggetti ritenuti socialmente pericolosi.
Dopo la conferma dell’ergastolo da parte della Corte di Cassazione per il concorso nell’omicidio della madre, Rosina Carsetti, avvenuto a Montecassiano la vigilia di Natale del 2020, Arianna Orazi, 53 anni, è stata arrestata dai Carabinieri in Veneto, dove si era recata poche ore dopo la sentenza. La donna si era allontanata dalle Marche senza farsi trovare nella propria abitazione, in provincia di Pesaro, al momento dell’esecuzione dell’ordine di carcerazione.
Il blitz dei militari è scattato ieri sera, quando non trovando l’imputata a casa, sono partite immediatamente le ricerche coordinate dal Comando regionale dell’Arma. La donna è stata rintracciata e fermata in Veneto nel giro di poche ore.
Secondo il suo legale, l’avvocato Olindo Dionisi, non si tratterebbe di un tentativo di fuga: “Stava andando a costituirsi spontaneamente presso il carcere di Bollate”, ha dichiarato. Le autorità, tuttavia, stanno valutando se il comportamento possa configurare un tentativo di sottrarsi all’arresto.
La Cassazione, nel verdetto pronunciato ieri, ha confermato anche le altre pene disposte dalla Corte d’Assise d’Appello di Ancona: 27 anni di reclusione per Enea Simonetti, 25 anni, figlio di Arianna Orazi e nipote della vittima, e 4 anni e 6 mesi per Enrico Orazi, 82 anni, marito di Rosina Carsetti, riconosciuto colpevole solo di maltrattamenti. Lo stesso reato era stato contestato anche agli altri due imputati, condannati per concorso in omicidio.
Il caso, che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica, si è chiuso con una sentenza definitiva dopo un iter giudiziario complesso: assoluzione in primo grado per Arianna Orazi, poi ribaltata in appello e ora confermata dalla Cassazione.
(Foto Quarto Grado)
Un’auto lasciata aperta, un borsello incustodito e un ladro pronto a colpire. È bastato poco a un 34enne della provincia di Fermo, già noto alle forze dell’ordine, per mettere a segno un furto in pieno giorno. L’uomo ha rubato denaro e documenti personali da un’auto parcheggiata, ma la sua fuga è durata poco: grazie all’intervento immediato dei carabinieri della stazione di Penna San Giovanni, è stato identificato e denunciato.
Il furto è avvenuto mentre il veicolo si trovava in sosta, con portiere lasciate incautamente aperte. L’uomo si è avvicinato, ha afferrato il borsello contenente contanti e documenti, e si è allontanato a bordo della propria auto. Le indagini, avviate tempestivamente dai militari, sono state supportate dalla raccolta di testimonianze che hanno permesso di risalire in breve tempo all’identità del presunto responsabile.
Durante le ricerche, parte della refurtiva è stata ritrovata in un’area poco distante dal luogo del furto. Il 34enne è stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Macerata per furto aggravato.
Sempre in questi giorni, i carabinieri della stazione di Porto Recanati hanno tratto in arresto un 32enne di origini senegalesi, senza fissa dimora, anch’egli noto alle forze dell’ordine. L’uomo era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Perugia: deve scontare una pena residua di 3 anni, 3 mesi e 13 giorni per una rapina commessa nel capoluogo umbro nell’aprile del 2022. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato condotto presso la casa di reclusione di Fermo, a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Mattinata movimentata in via Primo Maggio, zona Baraccola di Ancona, dove intorno alle 11:30 i Vigili del Fuoco sono intervenuti per un singolare incidente: un’autovettura è finita su un terrazzo al secondo piano di un edificio.
Secondo quanto ricostruito, il conducente aveva parcheggiato l’auto in un’area situata sul tetto della struttura, adibita alla sosta dei veicoli. Al momento di ripartire, ha imboccato per errore le scale pedonali invece della rampa carrabile, causando così la caduta della vettura sul terrazzo sottostante.
Fortunatamente, l’uomo al volante è uscito illeso dall'incidente. I Vigili del Fuoco, intervenuti con un’autogru, hanno recuperato il veicolo e lo hanno riportato sulla sede stradale.
Sarà allestita domani, venerdì 20 giugno, la camera ardente per Gentiana Kopili, la donna di 45 anni uccisa sabato scorso dall'ex marito nel parco di via Benadduci. In accordo con la famiglia della vittima, il sindaco Mauro Sclavi ha disposto l’utilizzo della tensostruttura della zona sportiva Sticchi, nei pressi del campo "Ciommei", per permettere a tutta la cittadinanza di partecipare a un momento collettivo di cordoglio, vicinanza e rispetto.
La struttura sarà aperta dalle 10 alle 19, e ospiterà la salma della donna prima del trasferimento in Albania, suo paese d’origine, dove si svolgeranno i funerali e la tumulazione. La decisione di creare uno spazio pubblico per l’addio non è casuale: "Ci aspettiamo un notevole flusso di persone", ha spiegato il primo cittadino.
La donna, madre di due figli, era molto conosciuta e stimata anche per il suo lavoro come badante. Oggi intanto, presso l’obitorio dell’ospedale di Macerata, si è svolta l'autopsia - durata oltre due ore - sul corpo della vittima, eseguita dal medico legale Antonio Tombolini su incarico della Procura. Sarebbero state inferte a Gentiana tra le diciassette e le diciotte coltellate dall’alto verso il basso con un utensile da cucina della lama di 18 centimetri. Poi, quando la donna era già a terra, un calcio alla testa.
Una notte di movida si è trasformata in un episodio di violenza che ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine. È accaduto all'alba di oggi sul lungomare Piermanni, a Civitanova Marche. Quattro giovani di origine magrebina, cittadini italiani di seconda generazione tra i 20 e i 23 anni, sono stati denunciati dalla Polizia di Stato per percosse, furto con strappo e danneggiamento.
L’allarme è scattato intorno alle 5 del mattino, quando una giovane donna ha contattato il Commissariato di Civitanova Marche riferendo di essere stata aggredita, insieme ad alcune amiche, da un gruppo di ragazzi. Secondo la denuncia, i giovani - visibilmente ubriachi - avevano inizialmente tentato di approcciare il gruppo femminile fuori da una discoteca. Respinti, avrebbero cominciato a seguirle, fino a strappare il cellulare dalle mani di una delle ragazze.
Nel tentativo di recuperare il telefono, la vittima si sarebbe scontrata fisicamente con alcuni degli aggressori, riuscendo infine a riappropriarsi del proprio dispositivo. Le giovani si sono rifugiate quindi nell’auto di un amico, ma il gruppo, non intenzionato a lasciar correre, avrebbe reagito con violenza: calci e pugni alla carrozzeria del veicolo, seguiti dall’aggressione fisica al conducente, che aveva tentato di difendere la propria auto. Nel caos, una delle ragazze intervenuta in difesa dell’amico è caduta rovinosamente a terra, riportando escoriazioni.
La fuga dei quattro, a bordo di un’auto lanciata ad alta velocità e contromano, è stata però breve. Una pattuglia della Volante della Questura di Macerata, già sulle tracce del veicolo segnalato, è riuscita a intercettarlo e a bloccare gli occupanti, accompagnandoli negli uffici per l’identificazione e gli accertamenti del caso.
Al termine dell’indagine, i quattro sono stati denunciati per i reati contestati. Alcuni di loro risultano già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati contro la persona e contro il patrimonio.
A seguito dell’istruttoria curata dalla Divisione Anticrimine, il Questore della Provincia di Macerata ha emesso nei loro confronti due misure di prevenzione: il Dacur (divieto di accesso alle aree urbane) e il Foglio di via obbligatorio, con il divieto di ritorno nel Comune di Civitanova Marche per la durata di un anno.
I Carabinieri della Compagnia di Macerata hanno denunciato due uomini, entrambi residenti nella provincia di Caserta, per truffa ai danni di ignari cittadini del territorio. Le due vicende, avvenute a Macerata e Apiro, rientrano nel fenomeno, purtroppo in crescita, delle frodi online.
Nel primo caso, una 60enne residente a Macerata si è rivolta ai militari dopo aver scoperto di essere stata truffata da un falso agente assicurativo. La donna, nell’intento di rinnovare la propria polizza RCA, ha appreso che il contratto stipulato online un anno prima, per un costo di 900 euro, non risultava in alcun modo registrato presso la compagnia assicurativa. Gli accertamenti condotti dai Carabinieri del Comando Stazione di Macerata hanno permesso di risalire al beneficiario del bonifico: un 35enne della provincia di Caserta, già noto alle forze dell’ordine, ora denunciato per truffa.
Analogo copione ad Apiro, dove un cittadino ha sporto denuncia dopo essere stato raggirato durante un acquisto online. Dopo aver ordinato un accessorio per la propria auto tramite un sito di inserzioni, aveva effettuato un bonifico di 654 euro, ma non ha mai ricevuto la merce né un rimborso. Anche in questo caso, i Carabinieri, seguendo il tracciamento bancario, hanno individuato un 55enne – sempre del Casertano – intestatario della carta prepagata utilizzata per incassare il denaro. L’uomo è stato denunciato.
Le forze dell’ordine ricordano l’importanza di adottare comportamenti prudenti nelle transazioni online: utilizzare canali sicuri, diffidare da offerte troppo vantaggiose e preferire metodi di pagamento tracciabili. In caso di dubbi o anomalie, è fondamentale rivolgersi subito alle autorità competenti.
Pagano l’anticipo per una casa al mare, ma all’arrivo non trovano nulla. È il copione di due truffe smascherate dai Carabinieri di Ancona e Senigallia, che hanno denunciato altrettanti truffatori nell’ambito di un’indagine sulle cosiddette “case vacanza fantasma”.
Il primo caso è stato scoperto ad Ancona dopo la denuncia di un 30enne di Jesi. L’uomo, intenzionato ad affittare un appartamento per le vacanze, si è imbattuto in un finto locatore che si è presentato come il titolare di un immobile a Civitanova Marche. Non solo ha pubblicato un annuncio convincente online, corredato da foto accattivanti e ottime recensioni, ma ha anche organizzato una visita in loco per rendere tutto più credibile. Dopo aver riscosso un anticipo di 900 euro, però, è sparito nel nulla.
Grazie alle indagini, i Carabinieri hanno identificato il presunto responsabile: un uomo residente in Umbria, già noto alle forze dell’ordine per reati simili. L’appartamento usato per il raggiro era stato preso in affitto dal truffatore stesso: il vero proprietario, del tutto estraneo alla vicenda, ha scoperto l’inganno solo dopo l’intervento dei militari.
Il secondo episodio riguarda una donna di Pesaro, truffata con la stessa modalità. Dopo aver trovato online un’offerta vantaggiosa per un appartamento sul mare a Senigallia, ha versato un anticipo di 850 euro. Ma una volta giunta sul posto, ha scoperto che l’alloggio non esisteva. L’inserzionista, una donna con precedenti specifici residente a Cagliari, è ora irreperibile.
Entrambe le truffe seguono uno schema sempre più diffuso: finti proprietari o presunti gestori turistici pubblicano annunci online per appartamenti vacanza in affitto, spesso corredati da immagini seducenti e offerte “last minute” a prezzi competitivi. Dopo aver incassato l’anticipo, i truffatori si dileguano, lasciando le vittime senza vacanza e senza soldi.
I Carabinieri ricordano che l’aumento del turismo “fai-da-te” e delle prenotazioni online, favorito dalla stagione estiva, comporta anche un aumento del rischio di frodi. Si raccomanda quindi la massima prudenza: è importante rivolgersi a portali affidabili, verificare identità e referenze dei locatori, e utilizzare sistemi di pagamento tracciabili.
Incidente stradale questa mattina intorno alle ore 10 nella frazione Palazzo di Arcevia. Due automobili si sono scontrate per cause ancora in fase di accertamento. Nell’impatto sono rimaste coinvolte tre persone, tutte ferite.
La situazione più grave ha riguardato uno dei passeggeri, trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette. Le altre due persone ferite sono state invece condotte all’ospedale di Senigallia in ambulanza per accertamenti e cure.
Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Vigili del fuoco, che hanno collaborato con il personale sanitario del 118 per prestare soccorso ai feriti e mettere in sicurezza i veicoli incidentati. Le operazioni di soccorso si sono concluse dopo la completa bonifica dell’area interessata.
Sono in corso gli accertamenti da parte delle forze dell'ordine per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro.
Macerata piange la scomparsa di Beatrice Marinozzi, storica tifosa della Maceratese, conosciuta da tutti semplicemente come Bice. Aveva 81 anni ed era vedova di Benito Iommi. Figura amatissima nell’ambiente sportivo locale, Bice è stata per oltre quarant’anni una presenza fissa sugli spalti dell’Helvia Recina e in decine di trasferte in tutta Italia al seguito della “Rata”.
A ricordarla con affetto anche la stessa S.S. Maceratese, che in un post ufficiale ha voluto esprimere vicinanza alle famiglie Marinozzi e Iommi e rendere omaggio alla sua figura: “La SS Maceratese si stringe attorno alla famiglia Iommi e Marinozzi per la scomparsa di Beatrice Marinozzi, in arte Bice. Per oltre quarant’anni al seguito della Rata che sia stato all'Helvia Recina oppure nelle lontane trasferte. Dai tempi di Dugini e Turchetto (metà sessanta) fino agli anni a guida Tardella, Bice si è contraddistinta per essere stata la supporters più presente e istrionica della Beneamata. Memorabile il suo striscione apparso in gradinata per anni ‘Bice c’è’. E continuerai ad esserci.”
È stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Macerata, Daniela Bellesi, l’arresto di Nikollaq Hudhra, 55 anni, di origini albanesi, reo confesso dell’omicidio dell’ex moglie Gentiana Hudhra, 45 anni, anche lei albanese. La donna, di professione badante, è stata brutalmente uccisa a coltellate sabato sera, 14 giugno, in una piazzetta di viale Benadduci, a ridosso del centro storico di Tolentino.
Hudhra, separato da tre anni dalla vittima, è stato interrogato in videocollegamento dal carcere di Montacuto, ad Ancona, dove si trova detenuto. Il giudice ha ravvisato non solo gravi indizi di colpevolezza, ma anche il concreto rischio di reiterazione del reato. Dopo il delitto, l’uomo non ha tentato la fuga: si è seduto su una panchina, fissando il corpo esanime della donna, e ha atteso l’arrivo dei carabinieri.
Durante l’udienza, Hudhra ha mostrato un atteggiamento freddo e privo di rimorso, definendo l’ex moglie con epiteti offensivi come "mostro" e "serpente", affermando di averla uccisa "per liberare i figli", secondo quanto riferito all’Ansa dalla sua legale, l’avvocata Lucia Testarmata. Proprio su disposizione del giudice, verrà eseguita una perizia medico-psichiatrica per accertare le condizioni fisiche e mentali dell’imputato e la sua compatibilità con il regime carcerario.
Nel frattempo, è stata fissata per giovedì mattina alle ore 9, presso l’obitorio dell’ospedale di Macerata, l’autopsia sul corpo della vittima. La Procura potrebbe inoltre decidere di risentire i due figli della coppia nei prossimi giorni, per raccogliere ulteriori elementi sull'ambiente familiare e sui possibili segnali pregressi di violenza.
Per commemorare Gentiana e lanciare un forte segnale contro il femminicidio, il Comune di Tolentino ha organizzato per questa sera, alle ore 21 in piazza della Libertà, una fiaccolata pubblica. Il corteo raggiungerà viale Benadduci, dove sarà inaugurata una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne.
Un violento tamponamento si è verificato intorno alle 13:15 di oggi lungo la superstrada "della Val di Chienti "poco dopo lo svincolo di Corridonia. Coinvolti nell’incidente un’automobile e un tir, entrati in collisione per cause ancora in corso di accertamento.
L’impatto, avvenuto in direzione Civitanova, è ancora al vaglio delle forze dell’ordine, che stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente.
Sul posto sono giunti i sanitari del 118, che hanno anche richiesto l’intervento dell’eliambulanza per prestare assistenza al conducente dell’auto. Dopo le cure ricevute sul posto, l’uomo ha rifiutato il trasporto all’ospedale regionale di Torrette.
Il traffico ha subito temporanei rallentamenti per consentire i soccorsi e la rimozione dei mezzi coinvolti.
Tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale: sono questi i reati contestati a un uomo di 58 anni, originario di Napoli e residente a Fermo, già noto alle forze dell’ordine, denunciato dai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche.
L’episodio si è verificato nel pomeriggio dell’altro ieri, nei pressi del centro cittadino. Il proprietario di un’abitazione ha sorpreso l’uomo mentre cercava di forzare la serratura di una finestra sul retro della casa, nel tentativo di introdursi all’interno. Immediata la chiamata al 112 e l’arrivo tempestivo di una pattuglia dell’Arma.
I militari hanno individuato il sospetto ancora all’interno del perimetro dell’abitazione. Alla richiesta di fornire le proprie generalità, il 58enne ha reagito con violenza, spintonando e colpendo uno dei Carabinieri con calci e pugni, nel tentativo di sottrarsi al controllo.
L’uomo è stato prontamente bloccato e condotto in caserma, dove è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale.
Un violento fronte di vento ha colpito la provincia di Macerata nel tardo pomeriggio di oggi, provocando numerosi disagi e pericoli alla viabilità. A partire dalle ore 19:15, sono state segnalate raffiche intense in diverse aree del territorio.
Particolarmente critica la situazione lungo la superstrada in direzione monti, all’altezza dello svincolo di Morrovalle, dove un grosso albero è precipitato sulla carreggiata, bloccando parzialmente il traffico. Ciò ha comportato rallentamenti consistenti, con automobilisti costretti a deviare la pianta.
Nel comune di Apiro, le forti raffiche hanno causato un incidente stradale: un’auto è uscita fuori dalla carreggiata, spingendo le forze dell’ordine a intervenire tempestivamente.
In provincia di Macerata, i vigili del fuoco sono stati impegnati in numerosi interventi (un centinaio le chiamate) per la rimozione di rami e alberi caduti sulle strade urbane. Le operazioni sono ancora in corso, con l’obiettivo di ripristinare la viabilità e garantire la sicurezza pubblica.
Poco prima delle 14 di oggi, sull’autostrada A14 in direzione sud, nel tratto all’altezza di San Benedetto del Tronto, subito dopo la galleria Monte Renzo, un camion con rimorchio ha preso improvvisamente fuoco, sprigionando colonne di fumo visibili a chilometri di distanza.
La parte anteriore del mezzo pesante è stata completamente avvolta dalle fiamme, che hanno reso necessario l’intervento immediato dei vigili del fuoco. Le squadre sono riuscite a domare il rogo con l’utilizzo di liquido schiumogeno, impedendo che si estendesse anche al rimorchio.
Le fiamme, però, hanno raggiunto le sterpaglie ai margini della carreggiata. Complice un leggero vento, l’incendio si è propagato oltre le barriere autostradali verso ovest, minacciando manufatti agricoli. Ulteriori squadre dei vigili del fuoco, giunte dalla centrale di Ascoli Piceno, sono riuscite a contenere e spegnere le fiamme prima che si propagassero ulteriormente.
Nel frattempo, un furgone è rimasto coinvolto nell’incidente, finendo contro il new jersey sulla sinistra della corsia di sorpasso, verosimilmente nel tentativo di evitare il mezzo in fiamme. I vigili del fuoco di Fermo sono intervenuti per la messa in sicurezza.
La Polizia Autostradale ha gestito il traffico veicolare per consentire le operazioni di soccorso. Non si segnalano feriti gravi. Le cause dell’incendio sono in corso di accertamento.
Si terrà domani mattina, martedì 17 giugno, alle ore 11:30, l’udienza di convalida dell’arresto di Nikollaq Hudhra, 55 anni, reo confesso dell’omicidio dell’ex moglie Gentiana Hudhra, la donna albanese di 45 anni uccisa a coltellate sabato scorso in pieno centro a Tolentino.
Hudhra, attualmente detenuto nel carcere di Montacuto (Ancona), non sarà trasferito in Tribunale a Macerata, ma comparirà da remoto tramite collegamento video. Difeso dall’avvocatessa Lucia Testarmata, il 55enne dovrà rispondere delle pesanti accuse formulate dalla Procura: omicidio aggravato dal vincolo familiare, dalla premeditazione e dalla crudeltà.
Il delitto si è consumato nella serata di sabato 14 giugno in viale Benadduci, nei pressi di una piazzetta, sotto gli occhi attoniti di numerosi passanti. Gentiana Hudhra si stava recando al lavoro come badante quando è stata improvvisamente raggiunta dall’ex marito, giunto sul posto a bordo di un monopattino.
L’uomo l’ha assalita con decine di coltellate, provocandone la morte immediata. Non pago, ha infierito con calci sul corpo già esanime, e si è poi seduto su una panchina accanto alla vittima, aspettando l’arrivo dei carabinieri.
Nell’immediatezza dell’arresto, Hudhra ha confessato il femminicidio, dichiarando agli inquirenti di aver più volte pensato di uccidere l’ex moglie, ma di aver agito solo in quel momento. Ha riferito inoltre che, poche ore prima dell’omicidio, era uscito con uno dei due figli per prendere un gelato, come in una normale giornata familiare.
Ai militari ha giustificato il gesto con affermazioni deliranti, dicendo di considerare l’ex moglie "un pericolo per sé e per i figli". Parole che, unite alla fredda esecuzione e all’atteggiamento distaccato mostrato dopo l’omicidio, aggravano il quadro accusatorio.
Il pubblico ministero Enrico Riccioni ha contestato al 55enne l’omicidio aggravato dal vincolo di coniugio, sebbene fossero separati, dalla premeditazione, come da sue stesse dichiarazioni, e dalla crudeltà, per l’efferatezza dell’azione e l’ulteriore accanimento post mortem.
È stato identificato e denunciato dai carabinieri della stazione di Montelupone il presunto responsabile del furto di un’ingente quantità di cavi elettrici, sottratti da un capannone in ristrutturazione di un’azienda locale. Si tratta di un giovane di 28 anni, di origine straniera e domiciliato in provincia di Rovigo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti episodi.
Il furto, avvenuto nei giorni scorsi, era stato segnalato dal titolare della ditta, che ha sporto denuncia presso la caserma di Montelupone. Immediata è scattata l’indagine dei militari dell’Arma, che hanno acquisito e analizzato le immagini del sistema di videosorveglianza installato nell’area. Proprio grazie a quelle riprese è stato possibile individuare l’autore del gesto, riconosciuto senza ombra di dubbio dagli investigatori. Il 28enne è stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato.
Un violento incidente si è verificato, intorno alle 13 di oggi, lungo la strada ststale Sempentempedana, in via De Gasperi, poco dopo il Centrofiere di Villa Potenza, nel territorio comunale di Macerata. Coinvolti nello scontro tre veicoli, in circostanze ancora in fase di accertamento da parte della polizia locale, prontamente intervenuta per effettuare i rilievi e gestire la viabilità.
A bordo delle auto viaggiavano anche due donne e sei bambini, tutti rimasti feriti nell’impatto: nove in tutto i contusi. Immediato l’intervento dei sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure sul posto per poi disporre il trasporto dei feriti all’ospedale di Macerata.
Le condizioni dei coinvolti non sarebbero gravi, ma l’episodio ha destato preoccupazione, anche per la presenza di minori. Il traffico ha subito rallentamenti per tutta la durata delle operazioni di soccorso e messa in sicurezza della carreggiata.
Un momento di memoria, dolore e impegno collettivo. Il Comune di Tolentino ha organizzato una manifestazione pubblica per ricordare Gentiana, vittima del tragico femminicidio avvenuto sabato scorso e per sensibilizzare la cittadinanza sulla piaga della violenza contro le donne.
L’iniziativa, promossa dal sindaco Mauro Sclavi e dall’Amministrazione comunale in accordo con i capigruppo consiliari, si terrà martedì 17 giugno e si intitola significativamente “Per Gentiana”.
Il programma prevede alle ore 21.00 il ritrovo in piazza della Libertà, con la formazione di un corteo che attraverserà alcune vie simboliche della città: via Filelfo, piazza Martiri di Montalto, via Parisani, via Tambroni, fino a viale Benadduci.
Qui, alle 21.30, si svolgeranno gli interventi istituzionali. Sono stati invitati a parlare, oltre al primo cittadino Mauro Sclavi: Maria Lina Vitturini, presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche,il prefetto di Macerata, Isabella Fusiello,il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
A concludere la serata sarà il gesto simbolico e toccante dello scoprimento della panchina rossa dedicata Gentiana, nuovo segno permanente contro la violenza di genere, collocata in viale Benadduci.
Una manifestazione che vuole essere un momento di raccoglimento, ma anche un atto civico forte, per affermare che la comunità non dimentica e non resta indifferente.