È stato arrestato in flagranza di reato un uomo di 65 anni, residente a Pesaro, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a comportamenti persecutori nei confronti di una donna di 46 anni. L’operazione è stata condotta dalla polizia di stato lo scorso 9 maggio, a seguito di una perquisizione domiciliare che ha portato al ritrovamento di un ordigno esplosivo artigianale e di una modica quantità di cocaina.
L’uomo era stato già ammonito il 20 novembre 2024 per atti persecutori, su richiesta della vittima, conosciuta ad agosto dello stesso anno. Tuttavia, il provvedimento non aveva sortito l’effetto sperato: i comportamenti molesti erano proseguiti, spingendo la donna a formalizzare una denuncia.
Alla luce dei fatti, nei confronti del 65enne era stata disposta una misura cautelare con l’obbligo di presentazione alle autorità e la permanenza notturna in casa. Misure che non hanno però interrotto la sua condotta preoccupante. Durante la perquisizione, infatti, oltre all’ordigno e alla droga, gli agenti hanno rinvenuto anche una fionda, numerose biglie in vetro, una pistola ad aria compressa e un ingente quantitativo di pallini di piombo appuntiti.
Alla luce della pericolosità del materiale rinvenuto e della recidiva nella condotta persecutoria, il giudice ha disposto per l’uomo la custodia cautelare in carcere, con ordinanza emessa il 10 maggio.
(Fonte Ansa)
Un tentativo di truffa ai danni di un'anziana signora è stato sventato nel primo pomeriggio del 9 maggio grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri della stazione di Loro Piceno. Due giovani, un 25enne e un 20enne entrambi originari di Napoli, sono stati denunciati all'autorità giudiziaria per tentata truffa aggravata.
La vicenda ha avuto inizio quando una pattuglia dei militari ha intercettato, nei pressi dell’abitazione dell’anziana, un’auto con a bordo il 25enne, il cui atteggiamento sospetto ha immediatamente insospettito i carabinieri. L’uomo, infatti, non è stato in grado di fornire spiegazioni convincenti circa la sua presenza nella zona.
Nel corso del controllo, con il supporto dei colleghi della stazione di Urbisaglia, è stato individuato un secondo soggetto - il 20enne - che si aggirava nelle strade limitrofe, anch’egli privo di una valida motivazione per trovarsi nel comune maceratese.
Gli approfondimenti investigativi, anche attraverso l'analisi delle immagini di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire quanto accaduto: i due si erano presentati come appartenenti all’Arma dei Carabinieri, mettendo in atto la nota tecnica della truffa del "finto maresciallo". Avevano contattato telefonicamente l’anziana sostenendo che sua figlia fosse coinvolta in un grave incidente stradale, e che per evitarne il "fermo" fosse necessario consegnare 1.700 euro in contanti e gioielli.
Fortunatamente, l’intervento dei Carabinieri ha impedito che la truffa andasse a segno. I due truffatori sono stati quindi identificati e denunciati. L'Arma dei carabinieri coglie l’occasione per rinnovare l’invito alla cittadinanza, soprattutto agli anziani, a diffidare di telefonate sospette o di persone che si presentano al domicilio con richieste di denaro o beni di valore in cambio della libertà di familiari coinvolti in presunti incidenti o situazioni giudiziarie. In caso di dubbi, è fondamentale contattare subito il 112, numero unico per le emergenze.
Nel tardo pomeriggio di oggi, a Tolentino, il crollo parziale di un edificio in demolizione ha provocato danni a due abitazioni vicine. L’episodio è avvenuto intorno alle 18:45 in via Giovanni Bezzi.
Secondo quanto riferito, durante le operazioni di abbattimento effettuate con una pinza demolitrice, parte dei materiali di risulta avrebbe superato il perimetro del cantiere, colpendo il tetto e le grondaie di due palazzine prospicienti. I lavori, iniziati proprio oggi, erano programmati fino al 26 maggio nell’ambito del piano di ricostruzione post sisma.
Immediato l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento locale, supportati da una squadra specializzata e da un mezzo proveniente dal comando provinciale di Macerata. Sul posto anche un funzionario tecnico per le verifiche strutturali. Fortunatamente non si registrano feriti, ma in via precauzionale è stata evacuata una famiglia di quattro persone, una coppia con due figli, residente in uno degli edifici danneggiati.
A seguito del sopralluogo tecnico effettuato dall’ingegner Lorenzo Calamita, ispettore dei Vigili del Fuoco di Macerata, e dall’ingegner Katiuscia Faraoni, responsabile del settore lavori pubblici del comune di Tolentino, è emersa la necessità di interdire l’accesso agli edifici prospicienti il cantiere e di chiudere completamente al traffico pedonale e veicolare via Giovanni Bezzi. La parte dell’edificio ancora da demolire risulta infatti gravemente compromessa, con un concreto e reale pericolo di ulteriori crolli.
Per motivi di sicurezza pubblica, il sindaco Mauro Sclavi ha firmato un’ordinanza contingibile e urgente che dichiara l’inagibilità indotta per pericolo di crollo di due appartamenti, fino al completo ripristino delle condizioni di sicurezza. Contestualmente, è stata disposta la delimitazione e l’interdizione dell’area compresa tra i civici 6 e 14 di via Giovanni Bezzi con barriere antintrusione.
Alla ditta esecutrice dei lavori è stato imposto di incaricare un tecnico qualificato che certifichi l’eliminazione delle cause di rischio e garantisca il ripristino delle condizioni di sicurezza anche sulla pubblica via.
Presenti sul posto anche gli agenti della polizia locale per la gestione della viabilità e la messa in sicurezza dell’area. Le operazioni di accertamento e monitoraggio continueranno nelle prossime ore
Proseguono i controlli a tappeto delle forze dell'ordine sul rispetto delle normative nei locali pubblici della movida civitanovese. La squadra di polizia amministrativa della divisione Pasi (Polizia Amministrativa e sociale - Passporti, Armi e Licenze) ha infatti condotto una serie di accertamenti durante il mese di aprile, finalizzati a verificare la regolarità delle licenze e il rispetto delle prescrizioni previste per la gestione degli esercizi pubblici.
Nel corso delle ispezioni, svolte in diverse serate, sono emerse quattro violazioni di natura amministrativa a carico di alcuni titolari di locali. Le infrazioni contestate riguardano la somministrazione di bevande alcoliche a minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni, pratica vietata dalla legge ma purtroppo ancora diffusa in determinati contesti del divertimento notturno.
Ulteriori irregolarità sono state riscontrate in merito all'impiego del personale addetto alla sicurezza. In almeno un caso è stato accertato l'utilizzo di operatori non iscritti all'apposita lista prefettizia, requisito obbligatorio per poter svolgere tale funzione. Non solo: è stata contestata anche la mancata comunicazione alle autorità competenti dell'impiego di personale regolarmente iscritto, omissione che configura una violazione amministrativa.
Gli agenti hanno elevato le relative sanzioni, ma l’attività di controllo non si ferma qui. Sono infatti in corso ulteriori accertamenti per verificare l'eventuale presenza di altre irregolarità, che potrebbero condurre all’adozione di provvedimenti più severi, come la sospensione temporanea delle licenze di esercizio.
Momenti di tensione nel pomeriggio di ieri nel centro di Camerino, dove un uomo armato di coltello ha minacciato il proprio datore di lavoro. A lanciare l’allarme alcuni passanti, insospettiti dalle urla e dalla scena concitata.
Sul posto è prontamente intervenuta una pattuglia dell’Aliquota Radiomobile dei Carabinieri della Compagnia di Camerino, che ha individuato l’aggressore, un 30enne di origine romena, operaio impiegato in una ditta impegnata nei lavori di ricostruzione post sisma.
L’uomo, in evidente stato di agitazione psicofisica, stava brandendo un coltello e minacciava un connazionale di 56 anni, titolare dell’azienda per cui lavorava. Nonostante i ripetuti tentativi dei militari di calmarlo, il giovane non ha collaborato e ha anzi cercato di aggredirli all'avvicinarsi della pattuglia.
I carabinieri sono riusciti a bloccarlo, disarmarlo e trarlo in arresto senza ulteriori conseguenze per le persone coinvolte. Al termine delle formalità di rito, l’operaio è stato condotto in camera di sicurezza, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.
Le grida di una giovane donna hanno squarciato il silenzio dell’alba maceratese, facendo scattare l’intervento urgente dei carabinieri. Era il 10 maggio scorso quando i militari della sezione radiomobile della Compagnia di Macerata sono accorsi presso un'abitazione cittadina, allertati da una segnalazione. Non c’è stato tempo da perdere: gli uomini in divisa hanno dovuto forzare il portone d’ingresso per entrare e prestare soccorso a una studentessa di origine colombiana, vittima di un'aggressione all'interno delle mura domestiche.
Una volta entrati, la scena che si è presentata agli occhi dei carabinieri era chiara: la giovane era scossa e in evidente stato di shock. Accanto a lei, il compagno - un 27enne di origine romena, residente in provincia di Pescara - appariva agitato e ostile. È stata la stessa vittima a raccontare ciò che era accaduto poco prima. Secondo la sua testimonianza, il giovane l'aveva aggredita fisicamente, l'aveva spintonata, afferrata con violenza per i capelli e le aveva tappato la bocca con forza per impedirle di chiedere aiuto.
Ma l'incubo non è finito nemmeno con l'arrivo dei soccorsi. Quando i militari hanno chiesto al ragazzo di allontanarsi per poter ascoltare la fidanzata in sicurezza, lui si è opposto con veemenza. Poi, la situazione è degenerata: ha spintonato e preso a calci uno dei carabinieri nel tentativo di ostacolare l’intervento. A quel punto è stato bloccato e ammanettato, quindi condotto in caserma.
Lì, il 27enne è stato denunciato all’autorità giudiziaria con accuse pesanti: maltrattamenti in famiglia aggravati, violenza privata, e violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La ragazza si è riservata di formalizzare la denuncia contro il fidanzato. Dopo i primi soccorsi ricevuti dai militari, si è recata al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata, dove i medici le hanno riscontrato lesioni compatibili con l’aggressione e le hanno assegnato una prognosi di 20 giorni.
Un’azienda agricola trasformata illegalmente in un’autofficina e deposito di rifiuti pericolosi è stata scoperta dai carabinieri forestali nel corso di un’operazione congiunta condotta dai Nuclei di Macerata, Abbadia di Fiastra e Pieve Torina, in collaborazione con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata.
Il blitz è scattato nei capannoni dell’impresa situata nel comune di Morrovalle. Al loro arrivo, i militari si sono trovati davanti a una scena surreale: ben 135 veicoli, molti dei quali incidentati o privi di parti meccaniche, abbandonati sia all’interno che all’esterno degli edifici. Le auto erano coperte da strati di polvere e guano di piccione, alcune colme di pezzi meccanici.
Nel corso del controllo, sono stati identificati tre lavoratori, due dei quali impiegati irregolarmente, oltre a un artigiano carrozziere. All’interno del capannone erano accatastati oltre 60 motori, molti non bonificati, e una grande quantità di componenti auto, come frizioni, cambi, radiatori, sportelli, alternatori e filtri d’olio esausto, tutti stoccati in modo incontrollato e senza adeguati sistemi di contenimento.
Gli accertamenti hanno rivelato che l’attività veniva svolta completamente senza autorizzazioni, in violazione delle normative sulla sicurezza sul lavoro e sulla gestione dei rifiuti. Per questo motivo, i militari hanno proceduto al sequestro penale dell’intera officina abusiva e dei 135 veicoli, nonché al sequestro amministrativo delle attrezzature utilizzate.
Due persone sono state denunciate: il titolare dell’azienda agricola e il detentore dei veicoli, ritenuti responsabili della gestione illecita in concorso. A loro carico sono state elevate sanzioni per un totale di 10.328,66 euro.
«L’azione dei carabinieri – spiegano le forze dell’ordine – ha permesso di fermare un’attività completamente abusiva e potenzialmente pericolosa, sia per i lavoratori, privi di tutele, sia per l’ambiente, data la presenza di rifiuti pericolosi non gestiti correttamente».
Nel primo pomeriggio di oggi è scattato un tempestivo intervento di soccorso in mare da parte della Guardia Costiera di Ancona, in seguito a una richiesta di emergenza sanitaria partita da un traghetto in navigazione. Alle 14:40, la sala operativa della Capitaneria ha ricevuto l’SOS: a bordo dell’imbarcazione un passeggero, un uomo greco di 69 anni, era stato colto da un improvviso malore, verosimilmente di natura cardiaca, secondo la prima valutazione del medico presente sulla nave.
A quel punto è stata immediatamente attivata una missione di evacuazione medica. Una motovedetta della Guardia Costiera è salpata da Ancona e ha raggiunto il traghetto a circa 40 miglia di distanza dal porto dorico. Una volta stabilito il contatto, il 69enne è stato trasferito a bordo del mezzo della Capitaneria e trasportato con la massima urgenza al porto di Civitanova Marche, lo scalo più vicino.
Ad attendere l’arrivo del paziente c’era un’équipe del 118, pronta a garantire l’assistenza necessaria. L’uomo è stato immediatamente preso in carico dal personale sanitario per ricevere le cure del caso.
Nella notte appena trascorsa, gli agenti dell’'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico di Macerata hanno effettuato un controllo su un'autovettura sospetta in Via Velluti, nei pressi di una zona centrale della città. A bordo del veicolo, una Kia con targa polacca, viaggiavano due cittadini albanesi, di 25 anni e di 20 anni, entrambi dichiaratisi in Italia per motivi turistici e risultanti regolarmente soggiornanti nel paese.
Durante gli accertamenti, gli agenti della Volante hanno subito riscontrato irregolarità. Il veicolo, infatti, risultava privo di copertura assicurativa, mentre il conducente non era in possesso della patente di guida. Per queste violazioni del Codice della Strada, la polizia ha proceduto al sequestro amministrativo del mezzo.
Tuttavia, i controlli non si sono fermati qui. Il conducente, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a reati in materia di stupefacenti, è stato sottoposto a perquisizione personale. L’esito dell'operazione ha portato al rinvenimento di circa un grammo di cocaina, sostanza che è stata immediatamente sequestrata.
A seguito di quanto emerso, l’uomo è stato segnalato amministrativamente alla Prefettura di Macerata per la violazione relativa alla detenzione di sostanze stupefacenti. Gli altri accertamenti sono in corso per verificare eventuali collegamenti con altre attività illecite.
I carabinieri della stazione di Civitanova Marche, al termine di un’attenta attività investigativa, hanno deferito all'autorità giudiziaria un cittadino tunisino di 29 anni, già noto alle forze di polizia, ritenuto responsabile del reato di furto aggravato.
L’indagine ha preso avvio in seguito alla denuncia presentata da una giovane civitanovese, derubata del proprio telefono cellulare lo scorso 2 maggio mentre si trovava nel centro cittadino. Secondo quanto accertato, l’uomo avrebbe approfittato di un momento di distrazione della vittima per sottrarle il dispositivo, del valore stimato in circa 600 euro, prelevandolo direttamente dalla borsa.
L’attività degli inquirenti, condotta con il supporto dell’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, ha consentito di risalire all’identità del presunto autore del furto, un soggetto senza fissa dimora. Alla luce degli elementi raccolti, il 29enne è stato formalmente denunciato per furto aggravato.
Nella notte tra il 7 e l’8 maggio, i carabinieri della stazione di Recanati hanno denunciato alla competente autorità giudiziaria un cittadino somalo di 29 anni, residente in città e già noto alle forze dell’ordine, per il reato di tentata rapina.
L’episodio si è verificato poco dopo la mezzanotte in piazza Leopardi, dove l’uomo ha cercato di sottrarre con la forza il telefono cellulare a un docente residente a Recanati. La vittima ha opposto immediata resistenza, sorprendendo l’aggressore e dando così inizio a una colluttazione, al termine della quale il 29enne si è dato alla fuga.
L’insegnante ha prontamente allertato il numero di emergenza 112. Sul posto è intervenuta una pattuglia della stazione dei carabinieri di Montecosaro, che è riuscita a intercettare e bloccare il soggetto pochi minuti dopo l’accaduto.
Il giovane, in evidente stato di agitazione presumibilmente dovuto all’assunzione di sostanze stupefacenti, è stato affidato alle cure del personale del 118 e accompagnato presso l’ospedale di Civitanova Marche, dove ha tuttavia rifiutato l’assistenza sanitaria.
L’autore del reato è stato formalmente denunciato per tentata rapina e segnalato al Prefetto per i provvedimenti di competenza. Le indagini sono tuttora in corso per approfondire la dinamica dei fatti e valutare ulteriori responsabilità.
Macerata - Nella mattinata di giovedì 9 maggio, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (U.P.G.S.P.) di Macerata sono intervenuti in via Trento a seguito della segnalazione da parte della commessa di un negozio di abbigliamento situato in corso Cavour.
La donna aveva infatti notato l’allontanamento sospetto di una cliente che, poco prima, aveva visionato alcuni capi esposti. Grazie alla tempestiva descrizione fornita, i poliziotti hanno rintracciato e sottoposto a controllo una cittadina tunisina di circa 40 anni, domiciliata in un comune della provincia e già nota alle forze dell’ordine per precedenti penali.
Nel corso della perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto tra gli effetti personali della donna diversi capi d’abbigliamento, ai quali erano stati rimossi i dispositivi antitaccheggio. La merce, del valore complessivo di circa 160 euro, è stata restituita al punto vendita.
La donna è stata denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Macerata per furto aggravato. A suo carico, inoltre, è stato emesso dal questore un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Macerata per un anno.
Controlli intensificati da parte dei carabinieri nelle aree urbane della provincia di Macerata hanno portato alla denuncia di due automobilisti per guida in stato di ebbrezza alcolica.
Nel centro cittadino di Camerino, i militari dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia locale hanno fermato un 35enne residente a Fabriano alla guida della propria autovettura. Sottoposto al test con etilometro in dotazione alla pattuglia, è risultato positivo con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l ma inferiore a 1,5 g/l. Per l’uomo è scattata la denuncia ai sensi dell’articolo 186 del Codice della Strada, che prevede un’ammenda da 800 a 3.200 euro, l’arresto fino a sei mesi e la sospensione della patente da sei mesi a un anno.
Analogo episodio a Macerata, dove i carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia hanno deferito all’autorità giudiziaria un 42enne di Corridonia. Fermato nel centro abitato del capoluogo, l’uomo è risultato positivo all’alcoltest con un tasso pari a 1,15 g/l. Anche in questo caso è scattata la denuncia, con ritiro immediato della patente e affidamento del veicolo a persona idonea.
Una truffa ben orchestrata si è trasformata in una storia a lieto fine grazie all'efficace intervento dei carabinieri. Lo scorso 18 marzo, un anziano di 89 anni residente a Belforte del Chienti era stato contattato telefonicamente da un finto maresciallo dei carabinieri, che lo aveva informato – con toni allarmanti – del presunto coinvolgimento del figlio in un grave incidente stradale.
Il truffatore, con la scusa di dover coprire le spese mediche per una bambina ferita nell'incidente, aveva convinto l’uomo a consegnare una somma in denaro. Poco dopo, alla porta della sua abitazione si era presentato un sedicente avvocato, al quale l’anziano e la moglie 84enne avevano consegnato 600 euro in contanti e diversi oggetti preziosi, tra cui la fede nuziale della donna, per un valore complessivo di circa 2.000 euro.
Immediatamente informati dell'accaduto, i carabinieri di Belforte del Chienti, con il supporto dei colleghi di Caldarola, hanno avviato le indagini. Fondamentali si sono rivelate le testimonianze raccolte e l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno permesso di identificare l’auto dei truffatori: una Nissan Juke intestata a una società di autonoleggio con sede a Roma.
Le ricerche, diramate a livello nazionale, hanno portato al fermo del veicolo da parte dei carabinieri della Compagnia di Todi, nei pressi dell’uscita di Narni lungo la E45. A bordo si trovavano un uomo di 34 anni e una donna di 33 anni, entrambi residenti a Napoli, trovati in possesso del denaro e dei preziosi rubati. I due sono stati arrestati con l'accusa di estorsione aggravata in concorso e tradotti in carcere.
Dopo le necessarie procedure di dissequestro, la mattina dell’8 maggio i carabinieri hanno restituito i beni alla coppia di anziani truffati. Una visita commovente, durante la quale i militari hanno riconsegnato gli oggetti non solo di valore economico, ma soprattutto affettivo.
L’Arma coglie l’occasione per ribadire un importante messaggio di prevenzione: nessun rappresentante delle forze dell’ordine, bancario o avvocato è autorizzato a richiedere denaro o a recarsi presso le abitazioni private per tali scopi. Proseguirà nelle prossime settimane, sotto la guida del Comando Provinciale di Macerata, la campagna di sensibilizzazione per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani.
Intervento delicato questa mattina nei pressi di Sarnano, dove una mucca fuggita da un allevamento è precipitata in un dirupo. L’animale, impossibilitato a risalire autonomamente, è stato avvistato in una zona impervia, costringendo all’intervento una squadra dei vigili del fuoco di Tolentino.
Prima di procedere alle operazioni di recupero, è stato necessario l’intervento di un veterinario, che ha provveduto a sedare l’animale per garantirne la sicurezza. Successivamente, i Vigili del fuoco hanno imbracato la mucca, rendendola idonea al sollevamento in volo.
Fondamentale il supporto dell’elicottero Drago 158, che ha permesso il trasporto dell’animale in una zona sicura. Le operazioni si sono concluse con successo e l’animale, sebbene provato, non ha riportato gravi conseguenze.
Un cittadino senegalese di 46 anni, residente a Milano, è stato denunciato dai carabinieri della Stazione di Pioraco con l’accusa di truffa aggravata ai danni di un’anziana. L’uomo è finito sotto indagine a seguito di un raggiro messo in atto a settembre scorso, ai danni di una donna di 83 anni del luogo.
La vicenda ha avuto inizio quando la vittima si è recata presso la caserma dei carabinieri per sporgere querela. La donna ha raccontato di aver ricevuto una telefonata da un uomo che si era spacciato per un carabiniere e che le aveva comunicato il coinvolgimento della figlia in un grave incidente. Per evitarne l’arresto, l’interlocutore le avrebbe intimato di consegnare tutto il denaro e gli oggetti preziosi disponibili a un presunto avvocato che si sarebbe presentato a breve presso la sua abitazione.
Ingannata dalla falsa urgenza e dall’apparente ufficialità del racconto, l’anziana ha consegnato 700 euro in contanti e gioielli per un valore di circa 1.000 euro. Le indagini avviate dai militari, con il supporto di altri comandi dell’Arma, e grazie all’analisi dei tabulati telefonici, hanno permesso di risalire all’identità del truffatore, che è stato quindi denunciato all’autorità giudiziaria.
Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti per individuare eventuali complici e chiarire l’eventuale coinvolgimento dell’uomo in altri casi simili.
Grave incidente stradale nel tardo pomeriggio di oggi, poco dopo le 17:00, lungo la strada Regina all’altezza del territorio comunale di Potenza Picena. Un camion e un’auto, una Fiat Punto, si sono scontrati in circostanze ancora in fase di accertamento. Il bilancio è tragico: il conducente dell’autovettura, il 71enne di Porto Recanati, Umberto Marsili, ha perso la vita a seguito dell’impatto.
Nonostante l’immediato intervento dei sanitari del 118 e dei vigili del fuoco della squadra di Civitanova Marche, per l’automobilista non c’è stato nulla da fare: è deceduto sul posto a causa delle ferite riportate dopo essere stato liberato dall'abitacolo mediante l'ausilio di attrezzatura specifica. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli agenti della polizia stradale di Camerino, incaricati dei rilievi e degli accertamenti per ricostruire con esattezza la dinamica dello scontro.
Il tratto interessato, in corrispondenza del km 4,900 della strada statale 571 "Helvia Recina", è stato temporaneamente chiuso per permettere le operazioni di soccorso e la rimozione dei veicoli.
Tutto è partito da un controllo della polizia locale nel parco cittadino “Passeggi” di Fano, effettuato a seguito di numerose segnalazioni da parte dei cittadini per situazioni di degrado e disturbo della quiete pubblica.
Nel corso dell’intervento, avvenuto lo scorso 25 aprile (ma reso noto solo ora), gli agenti hanno arrestato un uomo di 30 anni, residente a Fano ma originario di Recanati, trovato in possesso di sostanze stupefacenti già suddivise in dosi, pronte per lo spaccio.
In seguito all’arresto, le autorità hanno disposto una perquisizione presso l’abitazione del sospettato. All’interno dell’appartamento, gli agenti hanno rinvenuto un ingente quantitativo di materiale di dubbia provenienza: dispositivi elettronici, droni, computer portatili, orologi, documenti intestati ad altre persone, carte bancarie e altri strumenti di pagamento.
Il giorno successivo all’arresto, l’uomo è stato processato per direttissima. Il giudice ha disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di firma.
Grave episodio di violenza nel pomeriggio del 25 aprile scorso, quando un operaio tunisino di 50 anni è stato brutalmente aggredito da due uomini all'esterno di un bar, a Porto Potenza Picena. La vittima è stata colpita al torace e a una coscia con un coltello, riportando ferite serie.
A compiere il gesto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del nucleo operativo di Civitanova Marche e della stazione locale, è stato un 40enne pregiudicato residente nel comune, che dopo l’accoltellamento si è dato alla fuga a bordo della propria auto.
L’intervento tempestivo dei militari ha permesso di rintracciare il fuggitivo in una strada senza uscita, dove è stato fermato dopo un breve inseguimento. In evidente stato di ebbrezza, l’uomo ha anche opposto resistenza all’arresto, causando lievi lesioni a uno dei carabinieri. Per lui sono scattate le manette con le accuse di tentato omicidio, lesioni personali aggravate, resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza.
Le indagini hanno poi portato all’identificazione del secondo aggressore, un 27enne, anch’egli pregiudicato e residente a Porto Potenza Picena, che è stato denunciato a piede libero per concorso in tentato omicidio e lesioni personali aggravate. Nei giorni successivi all’aggressione, il giovane è stato inoltre denunciato per intralcio alla giustizia, avendo minacciato un testimone con l’intento di farlo ritrattare.
Il GIP del Tribunale di Macerata, valutato il quadro probatorio, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il 27enne, con l’applicazione del braccialetto elettronico di controllo. I carabinieri hanno dato esecuzione al provvedimento, accompagnando l’uomo presso la propria abitazione. Le condizioni della vittima, dopo il tempestivo intervento dei soccorsi, sarebbero in miglioramento. Le indagini proseguono per chiarire le cause e i retroscena dell’aggressione.
Il questore di Macerata, dopo l’attività istruttoria della divisione polizia anticrimine, ha emesso due provvedimenti di divieto di accesso e stazionamento a tutti i locali pubblici dell’intera provincia di Macerata per un anno.
Se n'è andata nella notte Marisa Orpianesi (ved.Pannelli), novantenne, conosciutissima cuoca e pilastro della piccola comunità di Chiesanuova. Nata a Treia, ha dedicato la vita alla sua passione, la cucina. Autorevolissima cuoca dedita sopratutto a cucinare per le iniziative della parrocchia, è nella mente di ognuno mentre dirige magistralmente le cucine per i pranzi di cresime e le comunioni oltre che per le sagre, con la viva vocazione per i piatti "de 'na orda".
A darne il triste annuncio i figli Lauretta e Mauro con Elisabetta, le adorate nipoti Alessia, Giulia e Elena, e i parenti tutti. La funzione funebre si terrà oggi, giovedì 8 maggio alle ore 15 presso la chiesa dei SS. Vito e Patrizio di Chiesanuova di Treia.