Per sfuggire a un controllo, ingerisce 15 ovuli di eroina. Gli agenti della Polizia locale di Macerata, guidati dal comandante Danilo Doria, hanno arrestato un 25enne originario della Nigeria e residente a Montegranaro con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in quanto è stato trovato in possesso di 15 dosi di eroina singolarmente confezionate in piccole palline di cellophane termosaldate per un totale di 10,63 grammi.
Il giovane infatti, martedì scorso, intorno alle 10:00, in zona Piediripa, durante i sistematici controlli del territorio della Polizia locale, è stato sorpreso mentre stava cedendo una dose di droga a un acquirente e, tentando di sottrarsi al controllo della Polizia locale, ha ingerito i 15 ovuli contenenti la droga. Dopo essere stato portato in ospedale, il 25enne è stato sottoposto agli esami radiologici che hanno confermato la presenza nello stomaco degli involucri che, successivamente, sono stati espulsi e sequestrati dalla Polizia locale. Gli agenti hanno anche sequestrato un telefono cellulare e 80 euro in contati, ritenuti provento dell’attività di spaccio.
Si è quindi proceduto all’arresto del giovane – convalidato questa mattina – che è stato anche denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e perché irregolare sul territorio nazionale a causa del permesso di soggiorno scaduto da mesi. «Un plauso alla Polizia locale e un ringraziamento alla Polizia Scientifica e all’Arma dei carabinieri per aver fornito supporto ai nostri agenti e ai vigili del fuoco per aver collaborato nelle attività di ricerca di eventuale altra sostanza stupefacente nell’area dove è stato fermato il soggetto – ha detto l’assessore alla Sicurezza Paolo Renna -. Il grande lavoro di gruppo ha permesso di ottenere ancora una volta un significativo risultato sempre a tutela della sicurezza dei maceratesi: per l’Amministrazione la lotta allo spaccio è una prerogativa dell’attività di governo della città».
«Ci tengo a complimentarmi con gli Uffici e con tutti gli operatori della Polizia locale che hanno messo in campo un lavoro corale e di squadra sempre nel massimo rispetto della legge e nella tutela dei diritti della persona – ha aggiunto il comandante Doria -. I controlli del territorio che svolgiamo periodicamente, spesso anche a piedi, dimostrano quanto sia importante stare a diretto contatto con la comunità per intercettare sì le situazioni di illegalità ma percepire anche le esigenze dei cittadini».
Violentata e picchiata da un 35enne conosciuto la stessa sera, dopo alcune ore passate allegramente insieme in discoteca. È accaduto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi all'esterno della discoteca "Baia Imperiale", intorno alle 2, a Gabicce monte, in provincia di Pesaro Urbino.
La vittima è una ragazza di 18 anni, in vacanza con la famiglia a Riccione, mentre il presunto violentatore è un 35enne, veneto, anche lui in vacanza sulla costiera romagnola. Allertata la polizia, le indagini della squadra mobile hanno permesso di individuare e fermare il presunto violentatore.
Da quanto si è appreso, i due non si conoscevano fino a quella sera, quando hanno fatto amicizia all'interno della discoteca. Hanno trascorso ore insieme e poi, intorno alle 2, lui si sarebbe offerto di riaccompagnare la ragazza in hotel.
Invece, una volta in auto, secondo una prima ricostruzione, l'atteggiamento dell'uomo sarebbe diventato violento, con la ragazza costretta a subire la violenza sessuale e le percosse per zittirla. Una volta scesa dalla vettura, la 18enne ha chiamato i familiari per essere accompagnata in ospedale a Rimini: avrebbe subito alcune fratture con una prognosi di 45 giorni.
Allertata la polizia, sono state avviate le indagini ed è scattato il fermo poi convalidato con trasferimento del 35enne in carcere. Ora la competenza è passata alla Procura di Pesaro perché il fatto è accaduto nel territorio di Gabicce. Il pm di turno è la dottoressa Maria Letizia Fucci, che sentirà la giovane e formulerà l'eventuale richiesta al gip di misura cautelare in carcere a carico del 35enne.
Camioncino finisce nella scarpata schiantandosi contro il palazzo che ospita gli uffici amministrativi dell'università di Camerino. È quanto avvenuto, intorno a mezzogiorno, in via Madonna delle Carceri, presso il polo di Farmacologia.
Il camioncino, che trasportava dei medicinali, si è improvvisamente sfrenato arrestando la sua corsa - in discesa - contro l'edificio che ospita gli uffici amministrativi del polo di Farmacologia. Il botto è stato avvertito chiaramente dai dipendenti, che si sono allarmati, temendo anche si potesse trattare di una scossa di terremoto.
Fortunatamente c'è stato soltanto un grande spavento, non si è registrato nessun ferito né grossi danni alla staccionata. Il conducente del mezzo, al momento del fatto, non era presente all'interno dell'abitacolo. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco del locale distaccamento, ai quali spetterà il compito di recuperare il camioncino e mettere in sicurezza l'area in cui è avvenuto l'incidente.
Emergono nuovi precedenti giudiziari legati a Filippo Ferlazzo, l'operaio salernitano di 32 anni che venerdì scorso ha pestato a morte l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu in pieno centro, a Civitanova Marche.
A suo carico ci sarebbero un precedente per rapina, compiuta anni fa per impossessarsi di un cellulare, e un processo in corso per violenza sessuale la cui udienza è prevista per il prossimo 26 ottobre, in tribunale a Napoli.
L'episodio risale al novembre del 2018. A denunciare il fatto fu una studentessa 19enne per un episodio che sarebbe avvenuto in un vagone del treno Napoli-Salerno. Lo stesso Ferlazzo ne ha parlato al giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi. L'inchiesta dei carabinieri si concluse con un rinvio a giudizio. In passato il trentaduenne salernitano aveva avuto problemi con le droghe leggere, oltre che con l'alcol.
Inoltre nella serata di ieri, per accendere i riflettori sui temi dell'accoglienza dopo il tragico omicidio del 29 luglio, è stata organizzata una fiaccolata in piazza XX Settembre a Civitanova Marche. Una ventina le associazioni e organizzazioni sindacali scese in piazza, a cominciare da Cgil, Cisl e Uil.
Ha partecipato all'evento anche la rete degli studenti. Bandiere e qualche striscione per dire "basta violenza" e chiedere giustizia. Una ragazza di 18 anni ha in mano un cartellone con in mezzo un grande cuore, in cui si legge "Siate buoni tutto l'anno e non solo a Natale" e si chiede di "mettere fine al razzismo e all'indifferenza".
"Questa iniziativa nasce con l'intento di riportare al centro i valori della collettività, della solidarietà e dell'accoglienza", dice all'Ansa il segretario generale della Cgil della provincia di Macerata, Daniel Taddei, che aggiunge: "Siamo una rete di associazioni e organizzazioni sindacali che quotidianamente si occupano delle problematiche della povertà, dell'immigrazione e degli esclusi. Oggi - sottolinea - portiamo una riflessione ampia su una società che respinge piuttosto che accogliere".
Ricordando la morte di Alika, il segretario Cgil dice che "è davvero impossibile comprendere come si possa arrivare a riversare tanta rabbia cieca su una persona, ad esprimere in un gesto così efferato, barbaro il disprezzo per la vita umana; è assurdo pensare che un incontro casuale su un marciapiede, in pieno centro città, possa scatenare una tale violenza, consumata sotto gli occhi attoniti di tanti che hanno assistito e fissato in immagini quanto accaduto, ma senza riuscire a fare un qualunque gesto che potesse evitarlo".
Tra le adesioni quelle di Refugees Welcome Macerata, Cgil, Cisl, Uil, Arci, Anpi, Libera, Amnesty International Marche, Rete studenti medi Marche, Gris Marche, Cnca Marche, Officina universitaria, Articoli 1, Macerata bene comune, Sinistra italiana, federazione provinciale Pd, Demos democrazia sociale, Pd circolo Macerata e Auser.
È stato causato da una "asfissia violenta con concomitante choc emorragico interno" il decesso del venditore ambulante nigeriano 39enne Alika Ogorchuckwu ucciso a Civitanova Marche a seguito di una violenza aggressione, dopo che aveva chiesto l'elemosina, dal 32enne operaio salernitano Filippo Ferlazzo poi arrestato per omicidio volontario aggravato da futili motivi e rapina.
Lo fa sapere "in via preliminare" il procuratore di Macerata facente funzione Claudio Rastrelli "in attesa del deposito della consulenza tecnica autoptica, al fine di una corretta informazione, tenuto conto della particolare gravità e rilevanza del caso".
Nel frattempo non è stata ancora fissata la data del funerale del 39enne nigeriano, ma da quanto trapela Alika sarà seppellito al cimitero di San Severino per volontà dei familiari. Il segretario del Pd Enrico Letta ha dichiarato che parteciperà alle esequie .
Donna investita da un'auto finisce a Torrette. Il fatto è avvenuto intorno alle ore 16:30, in via Alcide De Gasperi, a Civitanova Marche, nei pressi del Cosmopolitan Hotel. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118 che, constatati i traumi riportati dalla paziente, hanno richiesto l'ausilio dell'eliambulanza, atterrata nelle adiacenze del luogo del sinistro.
La donna è stata trasferita in codice rosso al "Trauma Center" dell'ospedale regionale di Ancona. Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, la cui ricostruzione spetterà alle forze dell'ordine.
Non sono voluti mancare gli auguri del sindaco e dell’amministrazione comunale di San Ginesio alla signora Giuseppa Paoloni che ha raggiunto lo straordinario traguardo dei 103 anni.
Dopo la signora Adele Rapagnani, che purtroppo alla veneranda età di 104 anni si è spenta proprio qualche giorno fa, ora è il testimone della super nonnina più longeva di San Ginesio è passato alla signora “Peppa”.
A festeggiare la ultracenteneria “nonnina” il sindaco Giuliano Ciabocco che, accompagnato dagli assessori Mari e Paletti, ha voluto consegnarle un omaggio floreale a ricordo di questo “speciale” compleanno.
L'allarme è scattato intorno alle 10:30: una moto (Bmw Gs) in transito lungo la provinciale 125, in località Chiesanuova di Treia, nei pressi di una rotatoria si è scontrata con un'auto, per cause ancora in corso di accertamento. In sella alla due ruote un 31enne che, a causa del violento impatto, è stato disarcionato dal mezzo rovinando sull'asfalto.
Una volta allertati, sono intervenuti sul luogo dell'incidente i sanitari del 118 che, dopo aver prestato i primi soccorsi, hanno disposto il trasferimento del centauro a Torrette in eliambulanza.
È andata meglio al conducente dell'auto, che non ha riportato nessun tipo di trauma. Sul posto sono giunti anche le forze della Polizia locale per eseguire le indagini di rito e risalire all'esatta dinamica dei fatti che hanno portato al sinistro stradale.
Polizia locale al lavoro, in questo periodo di grande affluenza, sul litorale porto potentino. Nei giorni scorsi, gli agenti del comando, guidato dalla dottoressa Anna Mercuri, nell’ambito dei costanti controlli contro l’abusivismo commerciale, hanno sequestrato alcuni oggetti, che venivano venduti sulla spiaggia, realizzati con materiali non certificati e dunque potenzialmente dannosi.
Altra operazione ha riguardato i nudisti, in prossimità dell’ex Babaloo: proprio qui gli agenti, alcuni dei quali in borghese, hanno multato due persone, una dell’anconetano e l’altra del maceratese, dopo le segnalazioni pervenute dagli ospiti di un affittacamere della zona, che già nei giorni scorsi avevano invitato alcuni bagnanti a coprirsi.
Alla vista dei vigili, i due nudisti si sono immediatamente rivestiti, senza però poter evitare la sanzione di 180 euro prevista dall’ordinanza sindacale che vieta la pratica del nudismo sulle spiagge che insistono nel territorio del Comune di Potenza Picena. Le zone in questione sono solitamente frequentate da famiglie con bambini.
La cause della morte di Akila Ogorchukwu sarebbero compatibili con lo schiacciamento del corpo, da cui sarebbe probabilmente scaturito anche un soffocamento.
Questo è quanto trapela dai primi dati dell'autopsia, effettuata oggi, sul corpo dell'ambulante nigeriano, ucciso venerdì scorso a Civitanova Marche (Macerata) da Filippo Ferlazzo. Non è ancora chiaro, però, se lo schiacciamento abbia causato traumi di organi vitali decisivi per il decesso.
L’esame autoptico, iniziato poco dopo le 11, è stato preceduto dal riconoscimento della salma fatto dalla moglie, Charity Oriachi. La vedova ha voluto vedere il marito per l'ultima volta. "Un momento straziante, come lo ha definito Francesco Mantella, avvocato che tutela i familiari del morto e “di profonda disperazione". Ad accompagnarla nella saletta per il riconoscimento c'erano il fratello e una donna, pastore della comunità nigeriana che l'hanno dovuta sorreggere
L'autopsia è stata eseguita dal medico legale nominato dalla Procura, Ilaria De Vitis. I familiari di Alika hanno nominato un consulente di parte, il medico legale Stefano Tombesi, che sta partecipando alle procedure. Presente anche un ispettore di polizia.
Nel frattempo l'arrestato, ora detenuto nel carcere di Montacuto, Ancona, per omicidio volontario e rapina, ieri ha riferito al gip durante l'udienza di convalida che "Alika era vivo quando sono andato via, respirava". Nell'ordinanza per la misura cautelare si rileva che i due agenti delle Volanti del Commissariato di polizia, hanno bloccato Ferlazzo alle 14:11, i medici hanno riscontrato il decesso alle 15.
L'aggressione, stando alle immagini in possesso della polizia (le riprese dal sistema di pubblica sicurezza lungo corso Umberto I) è durata al massimo quattro minuti. E dal momento in cui l'omicida è stato bloccato a quello in cui il cuore del nigeriano ha smesso di battere sono passati 49 minuti.
Insegue con un ramo dei bagnanti poi aggredisce i carabinieri, nuovo fatto di cronaca che coinvolge Civitanova Marche. È stato convalidato l’arresto del 33enne citaddino pakistano che domenica pomeriggio ha tentato di aggredire dei bagnanti al parco Palatucci sul lungomare della città rivierasca, finendo per scagliarsi contro i militari che tentavano di contenerne le intemperanze.
Erano le prime ore del pomeriggio di domenica, quando alcune persone hanno chiamato il 112 segnalando che sul lungomare Piermanni di Civitanova uno straniero stava urlando e rincorrendo quattro giovani, due civitanovesi accompagnati da due loro amiche in vacanza, lanciando loro dapprima le sue ciabatte, poi un robusto ramo di un albero del parco, tale da costringerli a scappare velocemente e trovare riparo presso uno chalet adiacente.
Quindi, sono sopraggiunti i carabinieri dell’aliquota Radiomobile della compagnia carabinieri di Civitanova Marche e l’uomo, senza alcuna esitazione, ha staccato un asse di legno della pavimentazione dell’area attrezzata e si è diretto minaccioso verso i militari, noncurante dei loro reiterati inviti a desistere, continuando a urlare che voleva tornare in Pakistan.
Improvvisamente, senza alcuna ragione si è scagliato verso i militari cercando di colpirli con il lungo asse di legno. L'uomo è stato invitato a più riprese a desistere e lasciare cadere il bastone, senza successo, rendendo così necessario l’uso del taser che, nonostante i due tentativi esperiti, non è andato a buon fine poiché al primo tiro un dardo è finito a vuoto. Al secondo tiro, invece, uno dei due dardi necessari a chiudere il circuito per la scarica si è conficcato sul legno che brandiva, mentre l’altro sul braccio.
Approfittando di un attimo di distrazione, i carabinieri sono riusciti a bloccarlo definitivamente e ammanettarlo, nonostante continuasse a spintonarli e strattonarli con veemenza, tentando a più riprese di guadagnare la fuga.
Nella circostanza nessuno si è ferito, sono rimasti illesi lo stesso aggressore, le sue vittime e i due militari. Dopo essere stato visitato dal personale sanitario del 118, il trentatreenne pakistano, irregolare e senza fissa dimora, è stato accompagnato in caserma e tratto in arresto in flagranza con l’ipotesi di reato di violenza privata e resistenza aggravata a pubblico ufficiale.
Auto esce di strada e si schianta contro un albero: 55enne civitanovese trasportato all’ospedale di Torrette in gravi condizioni. L’incidente è avvenuto, intorno alle 10:30 della mattinata, in via Manzoni nella frazione di Villa Musone, a Loreto. Per cause in corso di accertamento da parte delle forze dell'ordine, l'uomo ha perso il controllo della propria vettura (una Bmw) che, dopo esser finita fuori strada, ha terminato la sua corsa contro un albero.
Sul posto è intervenuta la squadra dei Vigili del Fuoco che ha liberato il conducente rimasto bloccato nella vettura, in collaborazione con il personale del 118, e messo in sicurezza il veicolo coinvolto. Il 55enne alla guida dell’auto, rimasto comunque sempre cosciente, è stato trasportato all’ospedale di Torrette con l’elisoccorso. Inevitabili i disagi al traffico: la strada in cui è avvenuto il sinistro è stata chiusa per oltre un'ora in modo da consentire il completamento delle operazioni di messa in sicurezza.
Ѐ di almeno un morto il bilancio provvisorio di una sparatoria davanti ad un bar di Pescara. Un ferito in gravissime condizioni - raggiunto da uno o più colpi al volto, è stato trasportato in ambulanza all'ospedale cittadino. La vittima e il ferito sono italiani.
Il fatto è avvenuto in una zona residenziale a poche centinaia di metri dal centro della città, vicino ad un parco. Tra i primi a lanciare l'allarme una dipendente del Bar del Parco che si è nascosta sotto ad un tavolo e ha contattato il 118 parlando sottovoce.
"Scappate, scappate, stanno sparando a tutti". E' quanto urlato, secondo le testimonianze raccolte dall'Ansa sul posto, da alcuni ragazzi che si trovavano casualmente nei paraggi e si sono dati alla fuga dopo la sparatoria.
Un fuggi fuggi, con gente nascosta dietro i muri. Non è chiaro al momento se gli aggressori fossero uno o due. Sembra invece certo che chi ha sparato era completamente vestito di nero e con casco integrale, ed è fuggito sulla moto per via Ravasco.
Ha tutta l'aria di una esecuzione, questo nuovo episodio di sangue a Pescara, non nuova a regolamenti cruenti di conti. L'ultimo omicidio risale a Capodanno, ma un altro fatto grave è accaduto ad aprile proprio nella centrale Piazza Salotto con il ferimento grave di un lavoratore di un ristorante.
La vittima si chiamava Walter Albi, 66 anni, e risulta iscritto all'albo degli architetti. Il ferito grave è Luca Cavallito, 48 anni, ex calciatore con precedenti penali. Una ulteriore ricostruzione dei testimoni conferma che a sparare è stata una sola persona giunta in moto: parlano di un braccio che spunta da alcune piante sul lato di via Ravasco e di una mano fermissima che spara almeno sei colpi.
Allontanati dai locali pubblici della provincia di Ancona per due anni. Il questore Cesare Capocasa ha emesso un divieto di accesso alle aree urbane (Dacur) per due falconaresi che la settimana scorsa hanno rapinato una coppia di fidanzatini in spiaggia, a Falconara Marittima.
Si tratta di due 20enni, arrestati dai carabinieri, che si sono resi autori di condotte illecite fin dalla minore età e con continue recidive. Per questo motivo è stato loro inibito l'accesso per due anni, a tutti i pubblici esercizi ed ai locali di pubblico intrattenimento, posti nell'intera provincia anconetana, con contestuale divieto di stazionamento nelle immediate vicinanze degli stessi.
La rapina era avvenuta di notte. La coppia, entrambi di 25 anni, si era appartata tra i lettini dello stabilimento quando è stata circondata da un gruppetto di quattro malviventi. Prima avevano chiesto loro di cambiare dei soldi poi li avevano aggrediti buttando le loro scarpe in acqua e portando via il borsello della ragazza. Due dei quattro erano stati presi nelle vicinanze.
"Assicurare l'ordine e la sicurezza dei cittadini nei luoghi del vivere quotidiano - dice il questore - e preservare la comunità da eventi violenti è la missione che le donne e gli uomini delle forze di Polizia svolgono costantemente con il loro operato al servizio del prossimo. Lavoreremo sempre alacremente e con la massima professionalità affinché i luoghi di incontro e socialità, soprattutto dei giovani, restino avulsi da contesti e condotte di violenza".
Stabile il numero di furti di opere d'arte nelle Marche: 11 nel 2021 come l'anno precedente nel territorio di competenza dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona. Le operazioni effettuate hanno consentito il recupero di 3.764 beni antiquariali, archivistici, librari e archeologici, di pregevole fattura, per un valore stimato pari a 1.228.000 euro.
Le persone denunciate in stato di libertà all'autorità giudiziaria sono state 133, di cui 34 per reati in danno al paesaggio. Questo si evince dal report relativo al 2021 presentato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.
Andando nello specifico, sono stati 135 i beni antiquariali, archivistici, librari, recuperati; 3.058 i reperti archeologici recuperati, di cui: 2.044 interi, 673 frammenti e 791 di numismatica archeologica; sono stati 121 i reperti paleontologici recuperati; 21 le opere d'arte contemporanea contraffate recuperate. Il tutto frutto di numerosi controlli effettuati in aree archeologiche (78); paesaggistiche (132); esercizi antiquariali (109); mercati e fiere antiquariali (27).
Tra le attività di maggior rilievo condotte l'anno scorso si ricorda quella che ha portato al recupero del dipinto illecitamente asportato nella chiesa privata di San Filippo al Piano di Osimo, un olio su tela raffigurante la "Madonna con Santi".
L'opera è stata individuata e sequestrata all'interno di una villa a Falconara. Dagli accertamenti esperiti dagli storici dell'arte della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Marche di Ancona, è emerso che si trattava del dipinto rubato nel novembre del 1994 dall'interno della chiesa osimana, che è stato restituito ai legittimi proprietari e nuovamente esposto per la devozione dei fedeli.
“La Procura di Macerata non contesta alcuna aggravante di tipo razziale e le accuse sono omicidio volontario e rapina. Si sono, dunque, definitivamente chiariti i contorni di questo terribile episodio: non c’entra nulla il razzismo, ma la furia omicida di Giuseppe Ferlazzo è stata alimentata da altri fattori che saranno certamente ben esaminati durante l’iter giudiziario”.
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale delle Marche, Carlo Ciccioli, commentando l’omicidio di Alika Ogorchukwu. "In questa tragica vicenda anche la politica locale non ha dato il meglio di sé – precisa Ciccioli -. Fin da subito è iniziata un’agghiacciante strumentalizzazione che qualifica gli autori stessi”.
“Dalle critiche al post del Presidente Acquaroli nel quale non si è riportato il nome di Alika Ogorchukwu, in spregio alle più elementari regole di tutela dei familiari della vittima che, magari, ancora non erano stati informati dalle forze dell’ordine. Al successivo tentativo di inserire – prosegue il capogruppo FdI -, pervicacemente e a tutti i costi, la matrice razziale da parte della sinistra come fanno gli avvoltoi sui cadaveri”.
“E ciò nonostante gli investigatori, gli unici ai quali occorre dar fede, l’abbiano esclusa quasi immediatamente – puntualizza Ciccioli -. Fa specie constatare, per l’ennesima volta, come il Pd riesca a strumentalizzare tutte le vicende di cronaca della nostra Regione per un mero tornaconto elettorale e politico. Vergogna”.
"Invece di analizzare, insieme, ciò che è accaduto e, da politici degni di questo nome, lavorare per potenziare tutti quei servizi che possano andare incontro agli interessi dei marchigiani in termini di sicurezza e di cura delle fragilità mentali, optano sempre per ergersi come finti moralizzatori interessati solo a creare divisioni e fazioni, alimentando, loro sì, un clima di odio" conclude Ciccioli.
Convalidato l'arresto di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, l'operaio di 32 anni che venerdì scorso ha pestato a morte l'ambulante nigeriano Alika Ogorchukwu in pieno centro, a Civitanova Marche. Lo ha deciso il gip di Macerata Claudio Bonifazi dopo l'udienza di convalida dell'arresto che si è tenuta oggi nel carcere di Montacuto (Ancona).
Nell'ordinanza che dispone la custodia in carcere, il giudice fa riferimento all'arrestato come soggetto violento e con elevata pericolosità sociale, oltre che alla presenza di "evidenti gravi indizi di colpevolezza" e del pericolo di reiterazione del reato: in attesa dei risultati dell'autopsia, osserva il gip, sembra evidente che il decesso sia dovuto all'aggressione. Il giudice fa riferimento anche a un "disturbo bipolare" per il 32enne che però dovrà essere approfondito.
Durante l'udienza di convalida, al quale ha preso parte anche il pm e procuratore di Macerata facente funzione Claudio Rastrelli, Ferlazzo ha chiesto scusa per ciò che ha fatto e, come ha riferito la sua legale, avvocato Roberta Bizzarri, "ha chiarito che non c'è stata alcuna motivazione di tipo razziale" e che "a prescindere dal colore della pelle avrebbe comunque commesso quel gesto bruttissimo". La Procura contesta le accuse di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e di rapina. Domani, alle 11, all'ospedale di Civitanova Alta verrà eseguita l'autopsia.
(Foto Ansa)
È fuori pericolo il ragazzo di 22 anni accoltellato lo scorso venerdì notte a Recanati da un 47enne, per futili motivi (LEGGI QUI). Il ragazzo ferito si è svegliato dal coma farmacologico, ha chiesto una penna e ha scritto un messaggio: “Sono vivo grazie al nigeriano”.
Il riferimento è a uno degli amici del giovane presenti sul posto al momento dell’accaduto che – secondo il racconto dei testimoni – ha fermato la furia del 47enne recanatese con un placcaggio. L’uomo è stato poi definitivamente disarmato dall’intervento di un barista che ha anche accompagnato il 22enne in ospedale.
Emergono, infatti, nuovi dettagli su ciò che è accaduto quella sera. I ragazzi si trovavano nel centrale luogo di ritrovo e festeggiavano anche la fine del corso al campus della Dante Alighieri, racconta il gruppo di amici del giovane accoltellato . Ad un certo punto è arrivato un signore agitato e ha detto che dovevano andarsene perché gli davano fastidio si è, quindi, diretto verso il ragazzo italiano di origine marocchina (unico di colore in quel primo gruppetto) e gli ha tolto gli occhiali. A quel punto il giovane ha reagito colpendolo con uno schiaffo e l’uomo è quindi uscito dal bar.
Tornato poco dopo, il 22enne ha urlato che il 47enne aveva un coltello a serramanico in mano e a quel punto il barista ha detto loro che dovevano uscire entrambi dal locale. Stando sempre al racconto degli amici del giovane ferito, il ragazzo, pratico tra l’altro di arti marziali, si è avviato per primo e l’uomo lo ha seguito. All’imbocco del vicolo, poi, il 47enne lo ha accoltellato alle spalle.
Il ragazzo, a quel punto, si è girato tentando una mossa marziale ma, indebolito dalla ferita alla spalla, ha ricevuto altri due fendenti al petto. Sentendo le grida, sono quindi intervenuti alcuni amici del 22enne, tra i quali un giovane nigeriano che è riuscito a fermare l’uomo impedendogli di continuare a colpire. Successivamente è intervenuto anche il barista che ha strappato il coltello dalle mani dell’uomo ormai immobilizzato.
“Non hai avuto paura? Hanno chiesto in auto al giovane nigeriano, che aveva salvato l’amico dalla furia omicida dell’uomo. –- No - ha risposto il giovane- ho vissuto a Londra e là gli accoltellamenti erano molto frequenti”.
Nella chiesa sconsacrata la "Confraternita' di Montappone (Fermo) è crollato parzialmente il tetto: la copertura è implosa finendo all'interno dell'immobile e alcuni coppi, sulla sommità dei muri perimetrali , lati est e sud, hanno subito uno scivolamento, minacciando di cadere sulla sede stradale. Il fatto è avvenuto nella serata di ieri.
Sul posto, nel centro storico, è intervenuto personale del Comando dei vigili del fuoco di Fermo, con l'ausilio di un'autoscala del Comando di Macerata. I pompieri hanno rimosso le parti 'pericolanti' e hanno proceduto a recuperare i beni depositatati in una stanza prospiciente il fabbricato stesso. Il perimetro è stato transennato dai vigili del fuoco per mettere in sicurezza l'area. Il cedimento non ha causato feriti
Ape car contro auto: due feriti trasferiti in ospedale. L'incidente si è verificato questa pomeriggio lungo la strada provinciale 2, ad Apiro, intorno alle 18:40. Lanciato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. A seguito dell'impatto l'ape car ha anche subito un ribaltamento.
Ad avere la peggio è stato proprio il conducente del motocarro a tre ruote, per il quale gli operatori dell'emergenza, valutata la situazione, hanno ritenuto opportuno il trasferimento all'ospedale di Jesi. Non si trova, in ogni caso, in gravi condizioni.
Lievi traumi sono stati riportati anche dal conducente dell'autoveicolo, trasportato per accertamenti all'ospedale di Cingoli, in codice verde. Spetterà alle forze dell'ordine ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto.