I vigili del fuoco del Comando di Pesaro Urbino nella giornata odierna hanno effettuato due interventi per recuperare tre cani in luoghi impervi. Il primo è stato effettuato stamattina a Sassocorvaro, sul posto la squadra di Macerata Feltria si è calata in un dirupo profondo circa 30 metri, utilizzando tecniche di derivazione speleo-alpine, ha posizionato il cane di grossa taglia su una barella speleo issandolo fino alla sommità del burrone.
Il secondo intervento si è svolto nel pomeriggio a Cagli per recuperare due cani rimasti bloccati lungo le sponde del fiume Metauro nella gola del Furlo. Sul posto la squadra dei vigili del fuoco di Cagli e la squadra Fluviale di Pesaro che hanno disceso il fiume con il gommone da rafting, fatto navigazione verso valle recuperando un cane alla volta e riconsegnandoli al proprietario.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall'avvocato Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente l’imminente festività del Capodanno, con l’ormai classica problematica dei botti legata all’incolumità delle persone e degli animali.
Di seguito la risposta dell'avv. Oberdan Pantana alla domanda di un lettore di Pieve Torina: "A quali responsabilità può andare incontro il produttore di fuochi d’artificio e/o il consumatore, nel momento in cui una persona rimane ferita a seguito di un utilizzo inidoneo del prodotto pirico?"
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ad una tematica molto importante e delicata, come quella relativa alla fabbricazione di prodotti pirici, considerato che in occasione dei festeggiamenti per l’ultimo dell’anno, vengono in risalto sempre più casi di persone che rimangono ferite, anche gravemente, a seguito dell’utilizzo non adeguato o ad un malfunzionamento dei cosiddetti "botti di capodanno".
Innanzitutto, occorre precisare che sono state introdotte nel nostro Paese, anche sotto la spinta dell’ordinamento comunitario, rigorose regole che impongono requisiti generali di sicurezza per ogni prodotto che viene immesso sul mercato comunitario e destinato al consumo o che possa essere usato dai consumatori.
Quindi, sui fabbricanti di beni, e in particolare sui produttori di prodotti pirici, gravano dei precisi obblighi generali, tra i quali risaltano quelli di tipo informativo, e in particolare in ordine alla sicurezza, composizione e qualità dei prodotti. Infatti, risulta opportuno citare l’articolo 2 del D. lgs. n. 206/2005, meglio noto come Codice del Consumo, il quale prevede che ai consumatori ed agli utenti sono riconosciuti come fondamentali i diritti relativi alla tutela della salute, alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e dei servizi, nonché ad una adeguata informazione e corretta pubblicità circa l’utilizzo degli stessi.
A tal proposito, la Corte di Cassazione, ha stabilito quanto segue: "I produttori di fuochi pirici sono titolari di una posizione di garanzia nei confronti degli acquirenti che, in quanto consumatori, vanno informati adeguatamente circa le modalità con cui il prodotto va utilizzato, i rischi derivabili da un uso inidoneo e i pericoli di malfunzionamento del prodotto; pertanto, rispondono delle omissioni qualora a queste sia connesso un evento lesivo in danno dei consumatori" (Corte di Cassazione, Sez. IV Penale, n. 3472/15; depositata il 26 gennaio 2015).
Oltretutto, è doveroso ricordare come tali botti di capodanno, in alcuni casi, siano utilizzati anche in modo illegale, risultando così pericolosi per l’incolumità sia delle persone sia dei nostri amici a quattro zampe; in tali casi, è opportuno riportare una recente sentenza della Suprema Corte, che ha riconosciuto la responsabilità penale e relativi obblighi risarcitori "nei confronti di ognuna delle persone sotto accusa" che abbia concorso nella «causazione dell’incidente».
Così, nello specifico, viene evidenziato che le padrone di casa «hanno genericamente consentito l’ingresso nella loro abitazione dei fuochi d’artificio portati da alcuni ospiti senza controllarne la pericolosità», e colpevole è anche la persona che ha «commissionato imprudentemente l’acquisto di fuochi d’artificio, suggerendo di comprare giochi pirici per bambini, tra cui anche alcuni ‘tracchi’», e nessun dubbio è infine possibile sulla responsabilità della persona che ha materialmente effettuato l’acquisto ed il successivo loro utilizzo, consapevoli della loro pericolosità e del loro carattere di ‘botti’ proibiti»”(Cassazione, sentenza n. 25365/18, depositata il 12 ottobre 2018).
Nel consigliare, pertanto, un utilizzo consapevole, attento e legale dei prodotti pirotecnici, auguro a tutti voi lettori un buon 2024, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Tamponamento a catena con sette auto coinvolte: il traffico va in tilt. È quanto avvenuto sabato sera - attorno alle 20:30 - lungo la SS76 tra gli svincoli di Jesi est e Monsano, in direzione Ancona.
Inevitabili i disagi al traffico che hanno interessato l'arteria, rimasta chiusa per circa tre ore sino al completamento delle operazioni di soccorso e messa in sicurezza del tratto. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 (con due automediche e diverse ambulanze), la croce verde di Jesi, la croce gialla di Chiaravalle e i vigili del fuoco di Jesi.
Il bilancio complessivo è di nove feriti: ad avere la peggio è stata una donna di 49 anni, rimasta bloccata tra le lamiere dell'auto e trasferita in gravi condizioni all'ospedale di Torrette dopo essere stata estratta dai vigili del fuoco. Al nosocomio dorico sono state condotte altre tre persone con codici di media gravità.
Gli altri cinque pazienti - tra cui una bambina, che era nell'abitacolo insieme ai genitori - sono stati trasportati al pronto soccorso dell'ospedale di Jesi. Spetta agli agenti della polizia stradale e ai carabinieri ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto.
Un tragico epilogo scampato, grazie all’intervento dei carabinieri della compagnia di Macerata.
I fatti si sono verificati la notte del 28 dicembre quando un equipaggio del 118 è intervenuto a Treia per soccorrere un 85enne della zona, le cui condizioni di salute psichica avevano destato preoccupazione tra i parenti. All’arrivo dell’ambulanza, l’uomo non ha voluto saperne di essere visitato e anzi, minacciando che avrebbe sparato a chiunque si fosse avvicinato a casa, si è barricato all’interno dell’abitazione.
Immediato è stato l’intervento delle pattuglie dei carabinieri che, accertata l’effettiva detenzione di un fucile da parte dell’85enne, hanno messo in sicurezza la zona, tentando di instaurare un dialogo con l’uomo per convincerlo ad aprire la porta di casa. Ogni tentativo di persuasione è risultato vano tant’è che, nel frattempo, sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco di Macerata per l’apertura di uno degli accessi a casa. E così, approfittando di un attimo di distrazione dell’anziano signore, i vigili sono riusciti ad aprire una porta finestra dell’abitazione dalla quale è uscito l'anziano brandendo un grosso coltello da cucina che ha agitato più volte nel tentativo di colpire i carabinieri che si trovavano pronti ad intervenire fuori dalla porta.
L’uomo è stato immediatamente disarmato ed immobilizzato e avuta la certezza che non fosse più nelle condizioni di far male a sé stesso e agli altri, è stato affidato alle cure del personale sanitario dell’ambulanza, che hanno provveduto al suo trasporto presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Macerata.
Nel frattempo i militari operanti sono riusciti a recuperare anche il fucile di cui era in possesso l’uomo, che non è risultato carico, procedendo poi al sequestro dell’arma e del coltello .
Al di là delle valutazioni di natura prettamente medica, l’anziano signore è stato comunque deferito alla Procura della Repubblica di Macerata e dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale nonché di minaccia aggravata.
Era stato bocciato in prima elementare. I genitori fanno ricorso al Tar, ma la sentenza arriva solo dopo 13 anni. Nel giugno del 2010, una famiglia di Civitanova Marche si è trovata a fronteggiare una situazione problematica: il loro figlio, allora in prima elementare, è stato costretto a ripetere l'anno.
La decisione, presa dal Consiglio di classe per via dei diversi insufficienze riportate dal bambino, è stata ritenuta ingiusta dai genitori, considerate anche le assenze dovute “a problemi di salute congeniti”.
Non accettando la decisione, gli stessi genitori hanno deciso di agire legalmente, rivolgendosi al Tar delle Marche. Chiedevano la riammissione del figlio in seconda elementare, sostenendo che la scuola “non aveva preso in considerazione le circostanze particolari legate alla salute del bambino”. Nonostante il Tar avesse sospeso in via cautelare la bocciatura già nel luglio 2010, l’udienza definitiva è stata fissata solo 13 anni dopo, nel dicembre del 2023.
Durante l’attesa del giudizio finale, la vita scolastica dell’alunno è proseguita senza intoppi: ha completato il percorso nelle scuole elementari, frequentato con successo le scuole medie e infine conseguito il diploma di maturità.
La sentenza del 21 dicembre 2023, arrivata quando il ragazzo ha già 20 anni e si è diplomato, stabilisce un importante principio: il Ministero dell’Istruzione dovrà risarcire i genitori per le spese di cancelleria sostenute nel 2010.
Gli agenti della della Squadra Volante della Questura di Ancona sono intervenuti, la scorsa notte, al Cinema “OZ” di via Damiano Chiesa. Alcuni residenti avevano infatti segnalato fumo e l’intrusione di persone all’interno dell’area recintata, pertinente allo stabile.
I poliziotti hanno trovato dei giovani che, dopo essersi arrampicati su di un casotto in cemento, avevano oltrepassato la recinzione tentando di nascondersi. Dopo poco gli agenti hanno individuato uno degli adolescenti seduto su un muretto, adiacente all’area, piuttosto nervoso. Il giovane ha raccontato ai poliziotti di essere entrato all’interno della recinzione con alcuni amici per introdursi nello stabile ma all’arrivo delle Volanti si sono dovuti fermare. Inoltre sono stati trovati gli strumenti utilizzati dai ragazzi poco prima per divellere la rete metallica, saldata a protezione della porta antipanico di accesso all’immobile, a loro dire trovati sul posto.
Poco dopo anche gli altri sei giovani si sono presentati spontaneamente ai poliziotti che li hanno identificati: si tratta di sette adolescenti, tutti italiani, residenti ad Ancona, in vie limitrofe o prossime al Cinema. I ragazzi sono stati pertanto accompagnati negli Uffici della Questura e al termine della stesura degli atti riaffidati ai genitori, in attesa della formalizzazione di denuncia della proprietà.
Al termine delle indagini, i carabinieri di Sant'Elpidio a Mare hanno deferito all'autorità giudiziaria un uomo di 40 anni, residente nella zona, per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate dall'uso di armi.
L'uomo, la scorsa sera, si è lasciato andare a ripetute aggressioni fisiche e verbali nei confronti dei genitori con cui abita, colpendo il padre 65enne con pugni e schiaffi, mentre la madre 60enne è stata ferita con un coltello da cucina alla coscia sinistra.
I due si sono recati autonomamente al Pronto Soccorso dell'ospedale civile di Fermo, segnalando l'aggressione al numero di emergenza 112.
Nel corso dell'intervento, effettuato tempestivamente dai militari, non è però stato possibile recuperare il coltello o altri oggetti utilizzati per l'aggressione, dei quali forse il sospettato si era già disfatto. I coniugi, dimessi dall'ospedale con una prognosi rispettivamente di 10 giorni e 15 giorni per ferite da taglio, non hanno presentato querela. Ma data la gravità dei fatti, l'autorità giudiziaria è stata comunque informata dalla Stazione dei carabinieri di Sant'Elpidio a Mare che ha proceduto all'attivazione del codice rosso, il quale ha permesso di tutelare le vittime e di denunciare il responsabile.
Accoltellamento lungo il corso, un uomo di origini tunisine ha colpito più volte un giovane connazionale. Il ferito è stato portato all’ospedale mentre è caccia all’aggressore, che è già stato identificato. L’episodio di violenza è avvenuto nella serata di ieri, intorno alle 20.15, lungo corso Umberto I, pieno centro di Civitanova Marche.
Il tunisino, per cause da accertare, al culmine di un violento alterco ha cercato di colpire alla gola il suo connazionale, il quale ha poi tentato di difendersi ed è rimasto gravemente ferito a una mano. Successivamente è stato colpito di striscio all’addome da un altro fendente. Sul posto sono intervenuti i mezzi dell’emergenza sanitaria del 118 e della Croce Rossa di Porto Potenza insieme alla polizia. L’aggressore è stato poi identificato dagli agenti: si tratta di un 30enne.
Nuovo incidente lungo la strada provinciale 361 "Septempedana", a soli due giorni dall'ultimo scontro che ha visto un'auto terminare la propria corsa sotto un camion (leggi qui). Il sinistro è avvenuto nel pomeriggio, intorno alle 17:30, in località Taccoli, a San Severino Marche.
Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, ai rilievi procedono i carabinieri della compagnia di Tolentino: secondo una prima ricostruzione un'auto, guidata da una donna, avrebbe urtato con lo specchietto un ciclista. La stessa auto avrebbe poi tamponato la vettura che la precedeva.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Tolentino e i sanitari del 118. Constatate le gravissime condizioni del ciclista, un 27enne di origini senegalesi, i medici dell'emergenza ne hanno disposto il trasferimento d'urgenza all'ospedale Torrette di Ancona, dopo averlo intubato e caricato in ambulanza. Lievi, invece, i traumi riportati dalle persone a bordo delle due autovetture.
Il tratto di strada interessato dall'incidente è stato momentaneamente chiuso al traffico per il tempo necessario allo svolgimento delle operazioni di soccorso e di messa in sicurezza, con circolazione deviata su arterie secondarie dagli agenti della polizia locale.
(Foto di repertorio)
La comunità appignanese piange la scomparsa di Piero Dominella. Conosciutissimo per la sua attività nel sociale e il suo impegno come dirigente e presidente della squadra di calcio cittadina, Dominella si è spento a soli 63 anni.
Lascia la madre Argentina, le sorelle Donatella e Giuseppina, i cognati Luciano e Franco, i nipoti Fabiola, Roberto, Alessia e Michele i pronipoti Cristiana, Matilde, Giulia e Nicolò. I funerali avranno luogo sabato 30 dicembre alle 15, presso la Chiesa Gesù Redentore di Appignano. La salma è composta presso il centro funerario città di Macerata, sito in via dei Velini 235, a Macerata.
L'Appignanese Calcio ha voluto ricordare Dominella con una nota di cordoglio diffusa sui social: "La tua scomparsa Piero lascia un vuoto immenso, sarai sempre nei nostri cuori, grazie per tutto ciò che hai fatto come dirigente e come persona. Guarderai le nostre partite dall'alto. Riposa in pace Pizzi".
Complesso intervento di recupero nella notte per gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico Marche. Si sono concluse poco dopo l’una le operazioni di recupero di un alpinista bloccato sul Monte Banditello, sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
L’uomo, dopo aver effettuato una lunga escursione con un compagno, ha deciso di cambiare itinerario e proseguire verso valle attraverso un altro percorso e così, intorno alle 18.30, impossibilitato a muoversi per via del ghiaccio ha allertato il Numero di emergenza del 112.
I tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico della stazione di Montefortino, una volta individuata la posizione e raggiunto l’alpinista in buone condizioni di salute, hanno provveduto ad assicurarlo attraverso l’utilizzo di corde per iniziare la delicata discesa attraverso i nevai del Fosso della Tagliola. L’uomo è stato ricondotto a valle dagli uomini del Cnsas dopo oltre 6 ore di intervento.
Fonderia emette fumi tossici nell'atmosfera: scattano le sanzioni. A seguito di ripetute segnalazioni a opera di residenti su presunte emissioni in atmosfera di polveri, fumi e esalazioni, i militari in forza al nucleo carabinieri forestale di Camerino hanno intrapreso una articolata attività di indagine con il qualificato supporto del personale Arpam di Macerata.
Gli esiti dell’attività svolta hanno consentito di accertare che in effetti fumi ed emissioni gassose provenienti dal ciclo produttivo di un impianto di lavorazione industriale della ghisa (fonderia) venivano immesse in alcuni casi direttamente in atmosfera.
I militari operanti pertanto hanno elevato ben sette sanzioni amministrative per un importo che va da minimo 1500 euro a massimo 15.000 euro, per mancato rispetto delle prescrizioni previste nella Autorizzazione Integrata Ambientale.
L’azienda in varie occasioni nei mesi di ottobre e novembre non ha adottato misure opportune per evitare le emissioni diffuse di fumi e polveri provenienti dal ciclo di produzione del materiale in ghisa. La Regione Marche in qualità di ente competente a irrogare la sanzione dovrà quantificare l’importo e ordinare il pagamento ai trasgressori.
Oltre a ciò, sono state contestate anche violazioni penali per quanto riguarda le emissioni in atmosfera, per le mancate comunicazioni di modifica degli impianti e per violazioni edilizie e paesaggistiche su un edificio all’interno dell’impianto produttivo.
I vigili del fuoco sono intervenuti poco dopo la mezzanotte a Serravalle di Chienti, frazione di Civitella, per l’incendio di un negozio e laboratorio caseario. Due i feriti che sono stati trasportati all’ospedale di Camerino per accertamenti.
Sul posto sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Camerino, Visso, personale da Macerata con l’autoscala e Foligno che hanno spento le fiamme ed effettuato la messa in sicurezza dei locali coinvolti. A causa dei danni subiti l’attività produttiva e i locali al primo piano sono stati resi inagibili. I carabinieri indagano sulle cause del rogo.
La sera del 26 dicembre scorso, i carabinieri di San Severino Marche hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 20enne per maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre.
Il giovane era già noto ai militari perché sottoposto alla misura dell’allontanamento con divieto di avvicinamento e apposizione del dispositivo di controllo del braccialetto elettronico per analogo reato commesso nei confronti dei nonni, con i quali un tempo conviveva.
Il 20enne si è mostrato sempre refrattario ai controlli da parte delle forze dell’ordine, omettendo in più occasioni di mantenere in efficienza il dispositivo, con la conseguente necessità di intervento dei carabinieri per verificare che non vi fossero violazioni della misura cautelare in atto.
Dopo l’applicazione della misura era andato a vivere a casa della mamma che, il giorno di Natale dinnanzi all’ennesimo comportamento vessatorio posto in essere dal figlio, ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri.
È emerso così che, da oltre un anno, ella era vittima di violenze fisiche e verbali, dovute a richieste non esaudite di passaggi con l’auto e soprattutto di soldi per giocare on-line. Il figlio dava in escandescenze frequentemente a fronte dei dinieghi della madre, a cui era solito anche sottrarre il telefono per effettuare i bonifici a suo vantaggio, così che la sera di Natale egli se ne era andato con il cellulare della mamma al seguito.
Di fronte alla richiesta della donna di andare via dall’abitazione, il ragazzo ha inizialmente acconsentito, ma il 26 sera è tornato improvvisamente a casa, entrando con una chiave di riserva e, in stato di forte alterazione, ha iniziato a discutere animatamente con la madre.
Un’amica della donna, ospite presso l’abitazione per i giorni di festa e a cui erano noti i comportamenti violenti anche degli ultimi giorni, spaventata, si è chiusa in bagno e ha chiamato il 112, scatenando l’ira del 20enne che, sfondata la porta, ha iniziato a picchiarla. La signora è riuscita poi a raggiungere la camera da letto adiacente e a scappare dalla finestra.
A questo punto il giovane ha distrutto a calci e pugni gli arredi dell’appartamento e, brandeggiato un coltello, ha minacciato di togliersi la vita. Lo stesso ha poi versato della candeggina sul pavimento dicendo che avrebbe dato fuoco alla casa.
L’arrivo di carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile e della Stazione di San Severino Marche ha consentito di fermare e trarre in arresto il 20enne, mentre il 118, giunto sul posto, ha trasportato la signora aggredita all’ospedale cittadino per le cure del caso. La donna presentava infatti ecchimosi al volto e all’avambraccio.
Il 20enne è stato poi tradotto al carcere di Ancona. Questa mattina si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto e si è in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.
È mancato nella notte nella sua abitazione Giuseppe Poloni, conosciutissimo imprenditore maceratese titolare dell'omonima ditta di Autodemolizioni con sede a Piediripa di Macerata.
Da nove generazioni nel ramo del recupero dei materiali ferrosi, aveva fondato negli anni '90 la Cupral, tutt'ora attiva, specializzata nel recupero di cavi elettrici e telefonici.
Con i figli gestiva l'omonima Poloni srl specializzata nel settore Autodemolizioni e nella compravendita di ricambi e veicoli pesanti contando quindici dipendenti e tre stabilimenti.
È stato da sempre molto attaccato alla frazione in cui viveva, tanto da essere uno dei principali organizzatori e finanziatori della festa patronale e delle iniziative sociali
Aveva 81 anni. Lascia la moglie Giovanna i due figli Massimo e Roberto, le nuove ed i nipoti. La camera ardente è stata allestita al centro funerario della Croce Verde dove muoverà per i funerali domani 29 dicembre verso la chiesa di San Vincenzo Strambi di Piediripa.
I vigili del fuoco sono intervenuti nel primo pomeriggio, poco prima delle 13:30, nella frazione di Villa Strada, a Cingoli, per l’incendio originatosi all'interno di un garage. La squadra dei pompieri del comando centrale del capoluogo è giunta sul posto con l'ausilio dei volontari di Apiro, spegnendo le fiamme e mettendo in sicurezza l’area dell’intervento. Non si segnalano persone coinvolte e nessun danno alla struttura, sebbene sia stata molta la paura per i proprietari della rimessa.
La stazione del soccorso alpino e speleologico di Ancona è intervenuta questa mattina a supporto dell’elisoccorso regionale per un uomo caduto lungo un ghiaione in località Foro degli Occhialoni.
L’escursionista, a seguito di uno scivolamento, è precipitato dal sentiero procurandosi una sospetta lussatura della spalla sinistra.
I tecnici del Cnsas, intervenuti via terra, hanno pulito la zona dove è stato sbarcato mediante verricello il tecnico di elisoccorso.
Un primo tentativo di verricello era stato effettuato in una zona più vicina al paziente ma, vista la fitta boscaglia, non è stato possibile sbarcare a terra l’equipaggio.
Una volta stabilizzato, il paziente è stato verricellato a bordo insieme al Tecnico di Elisoccorso del Cnsas, mentre gli operatori intervenuti via terra hanno riaccompagnato i compagni di gita verso la macchina.
Furti in serie a Macerata: la polizia di Stato arresta due ladri in flagranza di reato. Alle prime dell'alba, verso le ore 4:30, i poliziotti della "Volante" hanno fermato un uomo italiano di 43 anni e una donna di origini dominicane di 40 anni, entrambi domiciliati da tempo a Macerata e con numerosi precedenti penali, sorprendendoli mentre si trovavano all'interno di un furgone la cui portiera era stata forzata con un cacciavite e dal quale avevano già sottratto alcuni oggetti appartenenti al proprietario.
Nell'ambito dell'operazione è stata effettuata una perquisizione nell'abitazione della coppia, sita nel rione Marche, all’interno della quale è stata rinvenuta della refurtiva che è stata subito restituita ai legittimi proprietari.
L’arresto è frutto dell’intensificazione dei servizi di controllo del territorio disposti dal questore ed effettuati anche con l’impiego di agenti in borghese, dopo la lunga scia di furti che ha interessato il centro storico e, due giorni fa, anche la zona di Corso Cairoli.
Al termine dell'operazione, l’uomo e la donna sono stati tratti in arresto per il reato di furto aggravato e ristretti rispettivamente presso il carcere di Ancona-Montacuto e Forlì a disposizione dell’autorità giudiziaria. Ancora in corso le indagini per ricostruire se gli episodi criminosi che hanno interessato la città nelle settimane scorse siano riconducibili ai due soggetti arrestati questa mattina.
Festività natalizie ad alto tasso alcolico in provincia di Macerata: secondo il bilancio dei controlli diffuso dai carabinieri della sezione radiomobile, sono state quattro le persone denunciate per essersi messe alla guida dei loro mezzi con tassi alcolemici oltre al limite consentito.
I primi due sono stati fermati dai militari del radiomobile la notte del 22 dicembre, per le vie del centro cittadino in due diverse circostanze. Ciò che aveva insospettito i carabinieri era stata proprio la loro condotta di guida incerta. Dubbi che si sono dissolti già quando i due, un 42enne residente a Macerata e un 25enne di Pollenza, scesi dalle loro auto, hanno evidenziato un’andatura barcollante.
La certezza si è avuta con l'accertamento etilometrico al quale i due uomini sono stati sottoposti, che evidenziava, in un caso, un tasso alcolemico nel sangue pari a 1,73 g/l, oltre il triplo rispetto alla soglia limite, mentre nell’altro caso il tasso era pari a 1,14 g/l (oltre il doppio della soglia limite).
Le loro incaute condotte sono state segnalate alla procura della Repubblica di Macerata e alla prefettura di Macerata per i provvedimenti amministrativi. Il 42enne è stato inoltre deferito all’autorità giudiziaria poiché si era posto alla guida del veicolo con patente revocata.
Stessa sorte dei primi due conducenti è capitata ad un operaio di 40 anni, di origini peruviane ma residente a Macerata da diversi anni. Coinvolto in un incidente stradale, senza feriti, avvenuto la sera della vigilia di Natale in via Spalato, è stato sottoposto alla prova dell'etilometro risultando positivo con un tasso alcolemico pari a 1,33 (quasi il triplo della soglia stabilita per legge). Anche lui è stato segnalato alla prefettura di Macerata per i conseguenti provvedimenti amministrativi ed è stato denunciato alla Procura della Repubblica per guida in stato di ebbrezza.
L'ultimo ad incappare nei controlli dei Carabinieri è stato un 52enne residente in un comune dell’alto maceratese. Fermato durante un controllo alla circolazione stradale a Corridonia, alla guida della sua Polo, l’uomo presentava i classici sintomi di chi eccede nell’uso dell’alcool e quindi è stato sottoposto ad accertamento alcolemico: era al volante con un tasso pari a 1,20 g/l, di molto superiore al limite consentito. È stato quindi segnalato all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza e la sua patente di guida è stata ritirata per la conseguente sospensione amministrativa.
Sono state festività natalizie di intenso lavoro quelle appena trascorse per i carabinieri della compagnia di Macerata. In città, proprio nei giorni a cavallo del 25 dicembre, sono stati rintracciati e arrestati due pregiudicati.
Il primo dei due arresti è stato eseguito sabato 23 dicembre dai militari della stazione di Macerata coadiuvati da quelli della sezione operativa. In manette è finito un cittadino bosniaco di 23 anni. Il giovane, pregiudicato, è stato rintracciato proprio nel capoluogo di provincia: su di lui pende una condanna complessiva di 5 anni, 8 mesi e 28 giorni di reclusione oltre alla multa di 8.800 euro.
È, infatti, responsabile di rapina e diverse violazioni della legge sugli stupefacenti, consumati a Tolentino e Macerata, tra il 2017 ed il 2021. In alcuni casi i reati sono stati commessi quando era ancora minorenne. Ora il 23enne è stato ristretto presso l'istituto penale per i minorenni di Bologna.
Il secondo arresto è stato eseguito dai militari della sezione radiomobile della compagnia di Macerata proprio nel pomeriggio del giorno di Natale. A finire nella rete dei Carabinieri un pregiudicato italiano di 52 anni, destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ascoli Piceno.
Deve, infatti, espiare la pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione. L'uomo, con diverse condanne divenute definitive, ultima delle quali riguardante il reato di danneggiamento a seguito di incendio commesso nel 2018 a San Benedetto del Tronto, è stato rintracciato a Macerata e rinchiuso presso la casa circondariale di Fermo.