Attimi di grande tensione questa mattina alla spiaggia del Passetto, dove un anziano di 90 anni ha vissuto un momento drammatico, rischiando di affogare. L'uomo, che si era avventurato in acqua, si è trovato improvvisamente in difficoltà e incapace di rientrare a riva, suscitando preoccupazione tra i presenti. Fortunatamente, alcuni bagnanti si sono accorti delle sue difficoltà e, senza esitazione, si sono gettati in acqua per soccorrerlo. Grazie al loro tempestivo intervento, l'anziano è stato portato in salvo e tratto a riva.
Una volta a terra, l'uomo è stato affidato agli operatori della Croce Gialla, presenti con una postazione di soccorso proprio sulla spiaggia del Passetto. Dopo le prime cure sul posto, l'anziano è stato trasferito all'Ospedale Le Torrette per ulteriori accertamenti e cure. Le sue condizioni, sebbene serie, non sembrano essere critiche, grazie alla prontezza e al coraggio dei soccorritori improvvisati.
Investimento a Civitanova Marche: un 80enne trasferito al Pronto Soccorso dell'ospedale cittadino. Il fatto si è verificato intorno alle ore 12 della mattinata odierna, nella centralissima piazza XX Settembre.
Per cause da accertare, un’auto ha travolto il pedone nei pressi del Comune. Da chiarire l’esatta dinamica, nell’impatto l’uomo è finito sul parabrezza dell’auto.
Scattato l'allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. Gli operatori dell'emergenza, valutata la situazione, hanno trasferito l’80enne all’ospedale cittadino. Le condizioni del ferito non sarebbero gravi.
Esplosi colpi di scacciacani, ieri notte, sul lungomare Gramsci di Porto San Giorgio, a margine di una rissa tra giovani nordafricani. Un giovane ferito alla testa.
Erano circa le 23,45 di ieri quando su un lungomare Gramsci affollatissimo, è scoppiato il caos con un fuggi fuggi generale. Alcuni giovani di origini nordafricane, infatti, sono venuti alle mani. E nel corso della colluttazione, uno di questi ha esploso dei colpi di pistola scacciacani. Un ragazzo è rimasto ferito alla testa in modo non grave.
Sul posto sono intervenute la polizia di Stato, la croce azzurra di Porto San Giorgio, l'automedica, i carabinieri e la polizia locale. Subito scattate le indagini partendo da un ragazzo fermato da un poliziotto fuori servizio. Alcuni giovani di quelli che hanno preso parte alla rissa, compreso colui che ha sparato, sono fuggiti verso la spiaggia. Sul posto sono rimasti il ferito e gli amici.
La polizia scientifica ha trovato tre bossoli. Ora si cerca di capire la dinamica e i motivi alla base della colluttazione. Sul posto si è recato anche il sindaco della città costiera, Valerio Vesprini, visibilmente preoccupato dell'accaduto.Il primo cittadino ha annunciato di essere pronto ad adottare un provvedimento "forte" nei confronti delle attività dove si radunano soggetti facinorosi: "Delle attività hanno segnalato, più e più volte, situazioni di degrado e di pericolosità di soggetti che le frequentano. È ora di mettere un freno a tutto questo. Sto pensando alla chiusura del locale, è una situazione conclamata"
Ancora abusi e violenze in famiglia, vittime le donne. Quattro uomini sono stati denunciati, perché maltrattavano e aggredivano le loro mogli, per uno di loro anche la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
È il preoccupante bilancio degli ultimi interventi dei carabinieri di Fermo che hanno risposto alle richieste di aiuto di altrettante donne. I casi in diverse località ma con lo stesso copione, a Montegranaro, Pedaso e Porto Sant'Elpidio.
A Montegranaro i militari hanno hanno denunciato un 40enne di origine romena, che picchiava la moglie in presenza dei figli minori. A Pedaso, i carabinieri della locale stazione hanno risposto alla richiesta di aiuto al numero d'emergenza Nue, per una lite in famiglia, hanno denunciato un 41enne del Fermano. La donna picchiata dall'uomo durante una lite ha avuto bisogno di cure mediche ed è stata trasportata presso l'ospedale di Fermo per accertamenti.
Una misura cautelare di "divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa" è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Fermo, per il reato di maltrattamenti in famiglia per un 55enne che da mesi usava violenza contro la moglie, della zona, a Porto Sant'Elpidio. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia. I militari della locale Stazione sono intervenuti a conclusione di indagini e accertamenti che hanno confermato quanto subito dalla donna.
Sempre a Montegranaro, i carabinieri dopo aver ricevuto una denuncia da parte di una donna di origine straniera, hanno effettuato denunciando il marito di quest'ultima, un italiano di 41 anni, il quale, non accettando la separazione in corso, aveva minacciato la donna ripetutamente anche stolkerandola con ripetuto messaggi WhatsApp e raggiungendo la ex nella sua abitazione insultandola, creandole un comprensibile stato ansioso.
Due incidenti mortali nelle Marche: perdono la vita due giovani motociclisti. Il primo si è verificato nel pomeriggio di sabato a Fermignano, in provincia di Pesaro. Un motociclista di 21 anni, Emiliano Pimpanini, residente a Canavaccio, ha perso la vita andando a schiantarsi con la sua moto enduro contro una Panda che stava svoltando a sinistra mentre il giovane era nella corsia di sorpasso.
Lo schianto lo ha fatto volare sull'asfalto procurandogli gravi ferite. Portato in eliambulanza all'ospedale di Torrette è morto di lì a poco per le gravi ferite riportate. Viveva con la sua famiglia a Canavaccio di Urbino. Sul posto per i rilievi la polizia stradale.
Un altro incidente mortale ha riguardato, invece, l'Anconetano. Nella serata di ieri un giovane, 24 anni, è morto per il violento impatto della suo moto contro un guardrail ad Acervia, in provincia di Ancona. Inutile il tempestivo intervento degli operatori del 118 in località Cave di Acervia, se non constatare il decesso del 24enne. Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine per ricostruire la dinamica dell'incidente. Il 24enne ha probabilmente perso il controllo della moto, nessun altro veicolo è stato coinvolto.
Controlli straordinari a Porto Recanati: identificate complessivamente 86 persone e ispezionati 36 veicoli. A disporli, nella giornata di venerdì, è stato il questore della provincia di Macerata Gianpaolo Patruno in seguito alle tematiche approfondite nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura.
I servizi sono stati condotti dai poliziotti della questura di Macerata, dai militari dell'Arma dei carabinieri e dalla Guardia di Finanza in collaborazione con il reparto prevenzione crimine di Perugia e il reparto cinofili antidroga. Sono state ben 50 le contravvenzioni elevate per la violazione delle norme del codice della strada.
Particolare attenzione è stata dedicata alla zona pineta e alla stazione ferroviaria, dove è stato rintracciato un cittadino albanese di 31 anni che, da accertamenti effettuati ,non è risultato in regola con le norme relative al soggiorno in Italia. Per questo motivo è stato accompagnato presso l'ufficio immigrazione dove gli è stato notificato il decreto di espulsione dal territorio nazionale. I controlli sono stati altresì estesi al condominio "River Village" dove - unitamente al personale della polizia Locale - sono stati sottoposti a controllo quattro esercizi commerciali.
Ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica: espulso dall’Italia un cittadino albanese di 30 anni. Era domiciliato a Civitanova Marche. L’uomo, con numerosi precedenti penali a suo carico e già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale, è stato accompagnato coattivamente alla frontiera marittima di Ancona.
È quanto avvenuto nella giornata di giovedì scorso, 13 giugno, in esecuzione al provvedimento di espulsione dal territorio nazionale emesso dal prefetto di Macerata, che ne aveva anche disposto la revoca del permesso di soggiorno. L’interessato è stato scortato dal personale specializzato della questura di Macerata, alla presenza dei parasanitari della polizia, fino a Durazzo.
Sorpreso sul bus senza biglietto, 26enne algerino denunciato dalla polizia locale di Macerata per non aver ottemperato al decreto di espulsione attivo nei suoi confronti. La vicenda è accaduta qualche giorno fa quando alla centrale operativa della polizia locale è arrivata una richiesta di intervento da parte del personale dell’Apm che aveva sorpreso, a bordo di un bus, un giovane extracomunitario senza biglietto.
Il 26enne, che non parlava né comprendeva la lingua italiana, alla richiesta di un documento di identità ne è risultato sprovvisto ma, tramite lo smartphone, ha esibito una foto relativa a un ricorso presentato al giudice di pace di Ancona contro un decreto di espulsione presumibilmente a suo carico.
A quel punto la polizia locale, avendo dubbi sull’identità del giovane, lo ha accompagnato in questura per l'identificazione da cui è risultato avere cittadinanza algerina con domicilio a Macerata.
Da un successivo controllo, tramite banca dati SDI (Sistema di Indagine, ndr), gli agenti della polizia locale, insieme al personale della Questura, hanno appurato che a carico del 26enne vi era un decreto di espulsione ancora attivo al quale l’algerino non aveva ottemperato e per questo motivo è stato denunciato alla Procura della Repubblica.
Si allontana da casa per un'escursione alla Grotta del Fiume, a Genga, ma non fa ritorno: è stato ritrovato in tarda serata, in buone condizioni di salute, dopo alcune ore di ricerche, un 52enne di Arcevia che aveva perso l'orientamento e non era riuscito a raggiungere l'uscita della grotta. Dalle 21 erano in corso le ricerche del 52enne dopo l'allarme lanciato dalla moglie.
L'uomo era uscito nel tardo pomeriggio per un'escursione da solo, ma in serata non aveva fatto ritorno nella propria abitazione. Alle ricerche dell'escursionista hanno partecipano i carabinieri, i vigili del fuoco con unità speleo alpino fluviali e il soccorso alpino che hanno infine individuato l'escursionista disperso: l'uomo è in buone condizioni di salute nonostante la disavventura che gli è capitata. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 22:30.
Nelle giornate del 12 e13 giugno, rispettivamente a Civitanova Marche e Macerata, sono stati effettuati servizi straordinari di controllo del territorio finalizzati al contrasto dei reati di criminalità diffusa, disposti dal questore della Provincia di Macerata. Denunciato nella città rivierasca un 28enne per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente.
Durante i servizi svolti nella serata del 12 giugno nella città di Civitanova Marche, l’attività è stata concentrata alle vie del Borgo Marinaro. Inoltre, con il concorso di personale della polizia locale, sono stati sottoposti a verifiche di tipo amministrativo due esercizi pubblici. All’interno del parco Palatucci,in particolare, sono stati sottoposti a controllo due cittadini extracomunitari entrambi gravati da pregiudizi di polizia per reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti.
Uno di loro, 28 anni di origine tunisina, ha dato subito segni di insofferenza al controllo operato dai poliziotti. Con l’ausilio dell’unità cinofila antidroga, in prossimità del soggetto è stato rinvenuto un involucro contenente alcuni grammi di hashish, mentre sulla sua persona sono stati trovati altri grammi della stessa sostanza.
A questo punto è stato svolto dagli agenti un controllo più approfondito dell’area che ha consentito di recuperare un altro piccolo involucro, contenente lo stesso tipo di sostanza stupefacente avvolta in una pellicola di cellophane pronto per essere spacciato, che evidentemente il giovane, alla vista della polizia, aveva lasciato cadere a terra.
Per tale ragione il 28enne è stato denunciato all’autorità giudiziaria per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La droga, in totale 12 grammi di hashish, è stata posta sotto sequestro.
Il giovane, unitamente all’uomo di cui era in compagnia, un 50enne di origini marocchine, è stato successivamente accompagnato in Commissariato per il proseguo dell’attività di polizia. L’ufficio immigrazione ha già dato avvio all’iter amministrativo finalizzato all’espulsione dei due dal territorio nazionale.
A Macerata, invece, è l’attenzione dei poliziotti è stata dedicata ai Giardini Diaz, al parco pubblico di via Isonzo, alla zona di corso Cairoli e corso Cavour, la stazione ferroviaria e al terminal bus di piazza Pizzarello. In quest’ultimo luogo sono stati sottoposti a controllo alcuni giovani due dei quali sono stati trovati in possesso di alcuni grammi di hashish. Per questo motivo, ai fini l’adozione dei provvedimenti del caso, sono stati segnalati alla locale Prefettura quali assuntori di sostanza stupefacenti.
In totale al termine delle tre giornate di controlli sono state identificate 175 persone, sottoposti a controllo 75 veicoli e 3 esercizi pubblici.
Capannone a fuoco: vigili del fuoco al lavoro. L'allarme è scattato intorno alle 14:45 del pomeriggio, in via dell'Industria, a Porto Recanati. Secondo una prima ricostruzione il rogo sarebbe stato innescato dall'incendio di alcuni pannelli fotovoltaici presenti nel magazzino.
Una densa colonna di fumo nero si è alzata dal capannone, visibile anche a chilometri di distanza. Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco con due squadre dal comando provinciale di Macerata e del distaccamento di Civitanova. Richiesto l'ausilio, per domare le fiamme, di due autobotti e di un'autoscala. Successivamente si è proceduto alla bonifica dei luoghi
Non si segnalano intossicati, lo stabile interessato dalle fiamme era vuoto. Presenti, per i rilievi di rito, anche i carabinieri della locale stazione e la polizia stradale.
Non rientra a casa per pranzo, il figlio lo va a cercare: il 72enne Franco Massei trovato senza vita in un campo. Il tragico rinvenimento è stato fatto, intorno alle 13, in località Schito, a Treia, nell'appezzamento di terreno di proprietà dell'uomo, al confine con il territorio comunale di Cingoli.
Stando a una prima ricostruzione, l'anziano sarebbe stato stroncato da un malore improvviso mentre era intento a lavorare nel proprio orto, come faceva quotidianamente. All'ora di pranzo, però, non ha fatto ritorno e così il figlio - una volta rientrato dal lavoro - è andato a cercarlo nell'orto, trovando il corpo esanime del padre.
Sul posto sono immediatamente accorsi i sanitari del 118 che, però, non hanno potuto far altro che constatare l'avvenuto decesso del 72enne. Per ricostruire quanto accaduto e svolgere gli accertamenti necessari sono intervenuti anche i carabinieri della stazione di Cingoli.
Nell’ambito dell’attività di vigilanza e controllo nel settore agricolo, sono stati svolti nel mese di maggio una serie di controlli da parte dei Nuclei carabinieri forestali di Recanati, Macerata e Matelica volti a verificare il corretto utilizzo dei fitofarmaci da parte degli utilizzatori, ovvero coloro che utilizzano i prodotti fitosanitari nel corso di un’attività professionale (agricoltori, contoterzisti, ecc…).
L’azione era mirata a limitare o evitare pericoli per la salute umana e animale connessi con l’esposizione ai fitofarmaci considerato che quest’ultimi, pur nella loro utilità di impiego in agricoltura, sono per la massima parte sostanze nocive, persistenti, bioaccumulabili e spesso estremamente pericolose non solo per l’uomo, ma per l’intero ecosistema e per qualunque organismo vivente.
Dalla campagna di monitoraggio, a seguito di ventidue controlli svolti, sono state accertate 13 violazioni e contestati illeciti amministrativi per un totale di 8.706 euro, riscontrando mancanze e attenzioni soprattutto per quanto concerne sia la corretta tenuta dei registri e le modalità di detenzione dei prodotti fitosanitari che il loro utilizzo in campo.
Le violazioni hanno riguardato il mancato rispetto delle distanze dai corsi d’acqua, strade, abitazioni e altre aree sensibili, nonché la detenzione di fitofarmaci in maniera non conforme alle indicazioni e prescrizioni definite dalla legge, le quali impongono che gli stessi, se classificati molto tossici, tossici o nocivi, debbano essere conservati in appositi locali o armadi, ambedue da tenere chiusi a chiave idonei.
L’utilizzo irregolare dei pesticidi ha inoltre riguardato il loro uso durante il periodo di fioritura: al fine di garantire la tutela e la conservazione degli insetti impollinatori e in particolar modo delle api, la normativa vieta categoricamente trattamenti con prodotti fitosanitari ad attività insetticida o acaricida durante il periodo di fioritura sia delle piante della coltura che quelle cresciute spontaneamente.
Da ultimo, nell’ambito di tali controlli sono stati rinvenuti anche contenitori di fitofarmaci con autorizzazioni revocate o scadute, detenuti oltre il termine di un anno senza essere correttamente smaltiti. Dal giorno successivo alla revoca e alla data di smaltimento delle scorte, così come definito dal Ministero della Salute, essi devono essere infatti considerati come rifiuti pericolosi (rifiuti agrochimici contenenti sostanze pericolose) e pertanto la violazione di quanto prescritto costituisce un’attività di gestione rifiuti pericolosi non autorizzata, punita con la pena dell’arresto da 6 mesi a 2 anni e l’ammenda a 26.000 euro.
Indebita percezione di reddito di cittadinanza. denunciato il beneficiario e sequestrate somme di denaro per oltre 7.000 euro dalla guardia di finanza di Macerata. Le fiamme gialle della Compagnia di Civitanova Marche, nell’ambito della costante attività di monitoraggio effettuata nel settore della spesa pubblica nazionale e dell’Unione Europea, hanno sviluppato un’articolata operazione di polizia giudiziaria in materia di misure di sostegno al reddito, con particolare riferimento al reddito di cittadinanza.
Nello specifico, i finanzieri hanno approfondito la posizione di una persona che, al fine di ottenere indebitamente il beneficio in parola, aveva attestato informazioni non veritiere, relative alla reale composizione del proprio nucleo familiare, all’interno della Dichiarazione Sostitutiva Unica, necessaria nella procedura volta al conseguimento della misura in parola.
In ragione del quadro investigativo e probatorio delineatosi, l’indebito beneficiario è stato prontamente deferito alla locale Procura della Repubblica e, nei suoi confronti, la competente autorità giudiziaria, accogliendo le richieste dei militari operanti, ha disposto il sequestro preventivo delle somme di denaro pari alla totalità degli importi illegittimamente percepiti a titolo di reddito di cittadinanza.
In esecuzione del provvedimento magistratuale i finanzieri, anche mediante l’apertura, presso un istituto di credito, di una cassetta di sicurezza rientrante nella disponibilità dell’indagato, sono riusciti a cautelare somme di denaro per oltre 7.000 euro, corrispondenti all’importo del beneficio indebito.
Macerata - Investito da un'auto mentre attraversa la strada: uomo soccorso dall’ambulanza. È quanto accaduto, intorno alle 18 di oggi, lungo corso Cairoli in pieno centro cittadino.
Una volta lanciato l’allarme sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso del 118. I sanitari, dopo le prime cure del caso, hanno traportato il ferito all’ospedale di Macerata per accertamenti.
Alla ricostruzione di quanto avvenuto procede la polizia locale. Si registrano rallentamenti al traffico cittadino sino al completamento delle operazioni di rilievo del sinistro.
Perde il controllo dell'auto nei pressi dell'uscita dello svincolo di Serrapetrona, in superstrada, e si schianta contro il guardrail: era al volante sotto effetto di cannabinoidi, denunciato. È quanto avvenuto nella notte di sabato scorso.
Ad intervenire, a seguito del sinistro, sono stati i carabinieri dell'aliquota radiomobile della Compagnia di Tolentino. L'uomo, un 40enne residente fuori regione, è stato trasferito all'ospedale di Macerata, dopo le cure ricevute in loco.
Qui è stato sottoposto anche ad accertamenti ematologici, risultando positivo ai cannabinoidi e con un tasso alcolemico di 0,9 g/l (quasi il doppio rispetto alla soglia di legge). Inoltre il veicolo è stato sottoposto a sequestro poiché privo di copertura assicurativa.
Nella mattinata di domenica, inoltre, sempre i militari dell'aliquota radiomobile sono intervenuti a Loro Piceno denunciando all'autorità giudiziaria un ventenne di origini straniere ospite di una struttura di accoglienza per richiedenti asilo, trovato in possesso di 26 grammi di hashish contenuti in due involucri, che nascondeva nelle tasche di un giacchetto. Il giovane dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Abbandonata e derubata dalla badante: i carabinieri della stazione di Matelica hanno denunciato una cinquantenne di nazionalità moldava, proveniente dal Potentino. La donna, dopo aver preso servizio all’interno dell'abitazione di una 63enne allettata a causa di una malattia, ha iniziato a trascurare la signora che avrebbe dovuto accudire abbandonandola in uno stato di totale degrado.
A segnalarlo sono stati i parenti della sessantatreenne che, dopo aver trovato la chiave nella serratura esterna dell'appartamento, hanno chiesto l’intervento dei militari dell’Arma e del 118 temendo il peggio per la loro congiunta.
I carabinieri, all’interno della casa, hanno verificato la situazione di assoluto abbandono nella quale la badante costringeva la donna a vivere. I militari, inoltre, hanno notato la sparizione di denaro e del cellulare che l'accudita utilizzava per comunicare. La donna, dunque, era impossibilitata a chiedere aiuti esterni.
La rapida indagine dei militari dell'Arma ha fatto emergere come il responsabile del furto fosse il compagno della badante, un pregiudicato 45enne residente nel Potentino. L’uomo, sfruttando la presenza della fidanzata, si è introdotto in casa rubando il denaro e il cellulare della donna per poi dileguarsi successivamente. Per entrambi è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata.
Manifesta a un amico la volontà di farla finita, lui preoccupato chiama aiuto: maresciallo dei carabinieri convince una donna a non suicidarsi. Una storia, fortunatamente, a lieto fine quella che si è registrata ad Esanotoglia e che ha avuto per protagonista una sessantenne.
Cruciale per salvarle la vita è stata la prontezza del maresciallo capo Christian Orrù, comandante della stazione dei carabinieri di Matelica, a cui il confidente della donna si è rivolto dopo aver percepito il forte malessere dell'amica.
Conscio della gravità della situazione, il comandante si è lanciato alla ricerca della 60enne. Grazie alle telecamere di videosorveglianza installate nel comune di Esanatoglia si è reso conto di come la donna, al volante della sua auto, si stesse dirigendo verso la località Collamato di Fabriano.
Conoscendo perfettamente la zona, il maresciallo Orrù si è diretto immediatamente all’Eremo di San Cataldo, già in passato teatro di gesti estremi. Arrivato sul posto ha trovato il veicolo della donna con la portiera aperta, ma senza nessuno all’interno. La spasmodica ricerca lo ha condotto fuori dall’area protetta dalle barriere e nei pressi della balaustra che delimita il crepaccio alto oltre ottanta metri dove la donna era seduta.
Qui maresciallo ha iniziato un’opera di persuasione, convincendola della gravità di quanto aveva intenzione di mettere in atto. Contemporaneamente, dopo averne guadagnato la fiducia, si è avvicinato alla signora arrivando ad abbracciarla e a riportarla in sicurezza. Un lieto fine per una vicenda che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze.
“Personale operativo e amministrativo ridotto all’osso con una carenza di circa il 20% in tutta la regione. Questo significa che, in ogni comando, nelle Marche, viene soppressa ogni giorno una squadra di soccorso di 5 unità. Gli orari di lavoro sono massacranti e, in caso di incidenti rilevanti, considerando la carenza di personale, non sono possibili i necessari cambi sugli interventi”. Così, in una nota, il coordinamento Fp Cgil vigili del fuoco Marche.
“In caso di uscita simultanea di più mezzi, anche le sedi centrali rimangono sguarnite, senza personale necessario per movimentare i restanti che così rimangono fermi nelle autorimesse anziché essere utilizzati come mezzi di supporto per le esigenze operative”. “Si registrano, poi, difficoltà nel fare qualsiasi tipo di formazione al personale sui nuovi automezzi che rimangono spesso fermi e inutilizzati”.
“Non c’è nessuna possibilità per il personale di effettuare i previsti e necessari retraining (formazion professionale) esponendo così i lavoratori ad enormi rischi, trovandosi per lo più in caso di infortunio anche senza nessuna copertura assicurativa poiché i vigili del fuoco non rientrano nel sistema assicurativo inail." “Un paradosso per un lavoro così complesso e pieno di rischi, in cui i lavoratori sono particolarmente esposti a contaminazioni di ogni genere e vengono a contatto con materiali già dichiarati cancerogeni come l’amianto”.
“Inoltre, non è previsto nessun riconoscimento di malattie professionali, i Dpi (dispositivi di protezione individuali) sono insufficienti e procedure di decontaminazione inesistenti completano un quadro disastroso sotto il profilo della salute e sicurezza degli operatori del Soccorso”.
“A questo si aggiunga che i vigili del fuoco lavorano con un contratto di lavoro scaduto da due anni, e che si apprestano ad affrontare l’estate con ulteriore aumento degli interventi di soccorso, con un sistema già in affanno, aggravato dalla scelta sconsiderata dell’amministrazione di aver fatto slittare per problemi gestionali interni, in piena estate, un concorso per passaggio di qualifica a Capo Squadra che,seppur necessario, ricade in piena estate aggravando una condizione già esplosiva”.
“Tale situazione è esasperata anche da un totale “scollamento” tra i vertici del Corpo nazionale e le reali e quotidiane necessità e difficoltà presenti giornalmente sul territorio. I vigili del fuoco stanno implodendo e, a breve, non saranno più in grado di rispondere alle richieste di aiuto dei cittadini”.
Donna derubata durante le operazioni di trasloco: la polizia individua l'autore del furto e recupera la refurtiva tra cui 3mila euro in contanti e un orologio Cartier del valore di 4mila euro.
È stata la Squadra Mobile di Fermo, all'esito di una minuziosa attività investigativa, a identificare il presunto autore di un furto commesso all'interno di un'auto nella tarda serata del 29 maggio a Porto Sant'Elpidio.
L'uomo, 35enne, era già noto alle forze dell'ordine per analoghi reati e più volte denunciato dalla Squadra Mobile. Il 35enne, approfittando di un momento di distrazione del conducente dell'auto, una signora fermana intenta a traslocare, si era avvicinato alla macchina e, durante il via vai della donna dall'auto al magazzino, le aveva rubato una scatola contenente i contanti e il prezioso orologio di famiglia.
La donna si era accorta solo il mattino seguente del furto quando, nel riordinare gli oggetti riposti all'interno del locale, aveva cercato invano la scatola e l'orologio. Dopo la denuncia, la polizia ha fatto partire l'indagine basata sull'analisi incrociata delle immagini dei sistemi di videosorveglianza pubblici e privati presenti nella zona.
Gli agenti hanno così individuato l'autore del furto e hanno anche trovato il luogo dove l'uomo aveva nascosto la refurtiva. La tempestività delle indagini ha evitato che l'orologio venisse poi venduto.