Quattro mesi di reclusione è la condanna a carico di Pasquale Marziali, il pastore di Ussita noto alle cronache soprattutto per ben tre servizi di “Striscia la notizia” che avevano documentato le gravissime condizioni in cui erano costretti ovini e cani.
Dopo la condanna di primo grado inflitta dal Tribunale di Camerino, anche la Corte di Appello di Ancona lo ha riconosciuto colpevole del reato di uccisione di animali per aver causato la morte di cinque cuccioli di cane, sottoponendoli a condizioni di detenzione incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze.
I cuccioli, infatti, erano stati messi in un contenitore di lamiera, lontani dalla madre, che era stata legata a una catena di ferro lunga pochi metri, impossibilitata perciò ad allattarli e riscaldarli.
In queste condizioni, privati delle cure materne e dell’alimentazione, quattro cuccioli morirono di stenti, mentre il quinto, soccorso in fin di vita dai Carabinieri, morì poco dopo.
"Considerata l’estrema gravità dei fatti e delle modalità con cui si è perpetrato il maltrattamento" scrive la Lav "aggravato dalla morte dei cuccioli, dalla “presenza di precedenti penali anche specifici risultanti dal certificato del casellario giudiziale”; dalla “spiccata insensibilità del Marziali all’osservanza delle prescrizioni impostagli” e altresì “una certa abitualità dello stesso nella detenzione degli animali in condizioni precarie e, sicuramente, non idonee a tutelare la vita e la salute degli stessi” come espresso dalla sentenza, la LAV, costituitasi parte civile nel processo, rinnova la richiesta di un’ordinanza di divieto totale di detenzione di animali per il pastore condannato, e che siano effettuati rigidi controlli per verificarne l’effettivo rispetto.
Sono stati richiesti più volte, anche recentemente, controlli sulla reale situazione degli ovini e dei cani del pastore, viste le continue segnalazioni di numerosi cani maremmani che vagano in pessime condizioni nella zona.
Ci auguriamo che venga disposto un nuovo sequestro degli animali attualmente detenuti dal pastore e che gli Enti preposti accettino la collaborazione delle Associazioni che da anni si sono rese disponibili per trovare una sistemazione idonea degli animali.
Un ringraziamento all’avvocato Bianca Verrillo del Foro di Macerata per l’assistenza alla LAV, che ha portato alla conferma della condanna".
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