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Cronaca Macerata

Stefano e Rossano Russo: "E' stato Zamparini a inscenare tutto, è pericoloso e diabolico"

Stefano e Rossano Russo: "E' stato Zamparini a inscenare tutto, è pericoloso e diabolico"

Sulla brutta vicenda della rissa che si è scatenata questa mattina nello studio professionale Russo & Associati in via Cardarelli a Macerata, arriva la versione dei fatti da parte dei professionisti coinvolti, anch'essi rimasti feriti nella colluttazione e passati per il pronto soccorso di Macerata.
"Partiamo dalla fine: alle 17,21 è stato dimesso dall’ospedale Russo Rossano, alle 20,07 è stato dimesso dall’ospedale Russo Stefano, entrambi malmenati da Moreno Zamparini che, su delega della propria coniuge nonché amministratore della Nuova Veterinaria Srlu, ha messo in scena un vero e proprio “film dell'orrore”.
Nel tardo pomeriggio del 10 ottobre, lui e la moglie Elena Sangiorgi, si sono presentati allo studio per ritirare la documentazione come da accordi.
Non lo hanno fatto dicendo che andavano di fretta e non avevano tempo.
Alle 20,45, al rientro in studio di Russo Riccardo, la documentazione era ancora li nel corridoio dove era stata depositata in attesa del ritiro. Chiesto il perché, Russo Riccardo ha immediatamente inviato una pec alla Nuova Veterinaria ribadendo che la stessa era pronta già dalle ore 16,00 (orario delle telefonata di invito al ritiro da parte dello studio) e che, essendo molto corposa, doveva essere ritirata senza ulteriori rinvii e scuse.
Ma forse il disegno era proprio questo. Presentarsi in studio per mettere in scena tutto quanto poi realmente accaduto.
Moreno Zamparini, dopo un controllo dei documenti e della rispondenza dell’elenco mostratogli, ha trasportato ad uno ad uno tutti i faldoni (documenti contabili e del lavoro) nel proprio automezzo. Russo Rossano, professionista associato dello studio, gli teneva aperta la porta.
Prima di trasportare l’ultimo faldone gli è stato chiesto di firmare le ricevute dei documenti ritirati, e lui, dopo aver firmato due dei tre fogli di ricevuta esibita, ha violentemente gettato i fogli in faccia a Russo Riccardo e, imbracciato l’ultimo faldone, si è avviato all’uscita.
In quel momento Russo Rossano, che si trovava ancora sull’uscio del portone, gli ha intimato di fermarsi e che non poteva portarsi via i documenti senza firmare la ricevuta (aveva una delega apposita per farlo). Zamparini, per tutta risposta, ha dapprima inscenato una telefonata al 117 per poi, lasciando cadere dalle mani il faldone che ancora teneva stretto a sè, scagliarsi contro Russo Rossano colpendolo violentemente. Russo Rossano, per la violenza ricevuta, ha sbattuto sullo stipite di una porta (sarà poi repertato in Ospedale).
Zamparini ha imboccato la porta di uscita e saltato come un indemoniato i vasi di confine, anziché uscire dall’ingresso del cortile.
Appena messo piede fuori dallo studio, Zamparini ha iniziato ad inveire contro lo studio con minacce, avvertimenti e insulti.
Mentre accadeva tutto ciò Russo Stefano stava chiedendo telefonicamente l’intervento dei Carabinieri, del resto era facile comprendere che l’intenzione di Zamparini era quella di andarsene senza completare le operazioni di restituzione documentale.
Nel mentre tutti i componenti dello studio avevano raggiunto l’ingresso ed assistito impauriti al vergognoso gesto di violenza di Zamparini .
Attendendo l’arrivo delle forze dell’Ordine, Zamparini ha continuato il suo show provocando verbalmente i singoli professionisti. Il suo intento era quello di venire alle mani, cosa che però non è accaduta fino a quando lo stesso Zamparini si è scagliato contro Russo Stefano colpendolo con uno schiaffo e mandandogli in frantumi il telefono ancora in collegamento con il 112.
Nel mentre è sopraggiunta la volante della Polizia. Gli agenti, dopo aver ordinato a Zamparini di attendere in strada, sono stati accolti nello studio per le deposizioni sull’accaduto.
Mentre la Polizia raccoglieva informazioni, il telefono di Riccardo Russo squillava vivacemente perché Moreno Zamparini stava diffondendo notizia di una falsa aggressione alle testate giornalistiche locali.
Il tutto mentre comodamente se ne stava seduto sul muretto di accesso allo studio. Terminato questo “compito”, Zamparini ha chiesto l’intervento del 118 per farsi medicare (ma cosa? ….e come mai all’arrivo degli agenti non ha mostrato loro i segni della violenza che dice di aver subito ? ) .
Molto semplice, mentre attendeva di essere interrogato ha terminato di “scrivere e girare” il proprio film. Solo nel tardo pomeriggio si è scoperto che Zamparini si è fatto fotografare con addosso alcuni graffi (braccio).
Una persona che dice di essere stata aggredita, come invece è successo ai fratelli Russo, non se ne sta seduto a parlare mezz’ora con i giornali, non nasconde le braccia all’arrivo della Polizia, piuttosto si preoccupa immediatamente di denunciare l’accaduto con attenzione dei particolari.
Ma Zamparini indossava due maglie a maniche lunghe ed una felpa pesante sempre a maniche lunghe. Forse gli indumenti nascondevano già i graffi che si era procurato e preoccupato di farsi per dire poi di essere stato aggredito.
Noi pensiamo proprio di sì, una persona seria non fa quello che ha fatto Zamparini, è pericoloso e diabolico, ma non tutte le ciambelle riescono con il buco, a lui non è riuscito nulla di tutto quello che ha voluto inscenare, se non un misero tentativo di screditare uno studio serio e qualificato e tutta la sua organizzazione.
Russo Rossano è stato trasportato in ospedale con l’autoambulanza, Russo Stefano si è recato da solo all’ospedale; ha atteso con coraggio e da padre il rientro a casa del proprio figlio (non voleva che si spaventasse) ma poi ha ceduto alle difficoltà respiratorie sopraggiunte ed al fortissimo innalzamento della pressione per l’umiliazione ricevuta.
Zamparini deve stare lontano da noi tutti, non deve avvicinarsi ai luoghi che frequentiamo, non gli deve essere concesso di fare ancora ciò che ha fatto. Le sue intimidazioni sono state davvero pesanti. Una violenza assurda e gratuita.
Tuteleremo noi stessi ed il nostro studio, il buon nome che ci siamo costruiti e la fiducia di tanti clienti.
Tanta era la stima e l’amicizia che ci legava al dott. Sangiorgi Valtiero, il fondatore della Nuova Veterinaria, che lo stesso solo un anno fa aveva chiesto ed ottenuto un nuovo contratto di assistenza con lo studio. Un contratto di cinque anni di consulenza che, con la morte del dott. Sangiorgi, qualcuno ha trovato scomodo e pensato di revocare passando anche per le vie di fatto.
Davvero incredibile quanto accaduto".

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