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Cronaca Civitanova Marche

Sconcerto a Civitanova: pezzi di bare, foto di defunti, odori insopportabili vicino al cimitero

Sconcerto a Civitanova: pezzi di bare, foto di defunti, odori insopportabili vicino al cimitero

Pezzi di bare, fotografie di defunti, lapidi rotte, odori insopportabili: questa la situazione incredibile che si sono trovati di fronte nei pressi dell'area cimiteriale i cittadini del comitato No Crem di Civitanova. Una vicenda quasi assurda, se non fosse per i riscontri che hanno portato il presidente del comitato Alberto Mobili a chiedere l'intervento del Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri e della polizia provinciale che hanno trasmesso gli atti alla Procura di Macerata.

Questo il testo della lettera indirizzata al sindaco Tommaso Corvatta:

"Egregio Signor Sindaco, Ancora una volta abbiamo dovuto farci carico della responsabilità di tutelare interessi legati alla salute, all'ambiente, alla tutela del territorio e di tutta la collettività civitanovese che ha i suoi cari presso il cimitero di Civitanova Alta. Dietro le sollecitazioni di alcuni cittadini, che ci segnalavano la persistente presenza di forti e cattivi odori, provenienti probabilmente dell'area cimiteriale, passando per una strada vicinale, ci siamo recati sul posto da cui sembravano provenire gli odori, accessibile da chiunque in quanto assolutamente privo di qualsiasi recinzione o divieto. Abbiamo quindi effettuato un sopralluogo, cogliendo anche l'occasione per visitare il sito presso il quale le società presentanti il nuovo progetto di forno crematorio vorrebbero che esso sorgesse. Tale sito, denominato ex Beruschi, si trova collocato sempre all’interno dell’area cimiteriale in oggetto, distante solo qualche decina di metri, rispetto al luogo a cui si fa riferimento nella precedente delibera n 66 del marzo 2015 Subito si è palesata ai nostri occhi una situazione a dir poco incredibile e fuori da ogni normale logica: oltre agli odori, che sembravano provenire proprio da quel luogo, nell'area erano presenti due containers semiaperti all’interno dei quali vi erano pezzi di bare di legno, nell' uno, e casse di zinco, evidentemente provenienti da estumulazioni, nell'altro. C'erano poi alcune altre casse di zinco abbandonate sul terreno, che emanavano forti ed acri odori; vi erano, poi, un cumulo di materiali edili inerti composti in buona parte da lapidi rotte; su di un muretto, collocate in bella mostra l’una di fianco all’altra numerose fotografie di defunti provenienti da lapidi; un vecchio carro mortuario e altri rifiuti di diverso genere. Sgomenti per la situazione ravvisata ed enormemente preoccupati per le problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti speciali, nonché per la gestione di questa parte dell'area cimiteriale, non volendo dare giudizi affrettati, ma avere la certezza circa la problematicità di una situazione che a noi è parsa grave e preoccupante, abbiamo investito del problema la polizia provinciale e il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri di Ancona. Questi, in breve tempo e con la massima disponibilità, hanno effettuato un sopralluogo e, una volta verificata e cristallizzata la situazione e eseguiti gli accertamenti di rito, per quanto ci è dato sapere, hanno trasmesso gli atti alla procura della Repubblica di Macerata. Probabilmente, anche a seguito di quanto segnalato in questi giorni, nell'area si sono susseguiti dei lavori di pulizia e messa in sicurezza, anche con l'istallazione di recinzioni e segnali che dalla strada vicinale ne impediscono l'accesso. Ora attendiamo fiduciosi che si faccia chiarezza e che l'amministrazione comunale verifichi scrupolosamente, e nel caso riscontri irregolarità, prenda i necessari provvedimenti. Con queste premesse, visto come è stata gestita sino ad ora questa area, siamo sempre più perplessi e preoccupati di come potrà essere gestito un impianto così impattante e complicato anche nello smaltimento dei rifiuti speciali che produrrà e di cui non si conosce ancora esattamente né a chi verrà affidato lo smaltimento né con quali procedure questo verrà effettuato né a chi sarà affidata la responsabilità del controllo delle procedure.

mobili Il presidente del comitato No Crem. Alberto Mobili

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