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Cronaca Montelupone

Montelupone, addio a Pierluigi Ferramondo: "È stato l'anima del Borgo"

Montelupone, addio a Pierluigi Ferramondo: "È stato l'anima del Borgo"

Ci ha lasciati anche Pierluigi Ferramondo, 88enne, l’anima sempre attiva di Montelupone: “È una ruota che gira“ diceva la sua mamma. E lo è stato fino all’ultimo”. Sono queste le toccanti parole con cui Giuseppe Gattari ricorda l’amico, scomparso all’età di 88 anni.

“Lo conobbi una vita fa al “Campana” di Osimo –continua l'addetto stampa del Comune di Montelupone- io studente liceale, lui Censore, cioè capo degli educatori, studenti universitari che tiravano la carretta per mantenersi agli studi. Poi, laureato in Giurisprudenza, diventò cancelliere capo al Tribunale di Macerata, dove dirigeva con la sua voce baritonale. Sposò una zia di Renato Zero e rimase sempre molto affezionato a Montelupone, dove tornò dopo aver venduto una villetta a mezza strada tra il paese e Macerata. Fu allora che ci ritrovammo, anche se, in verità, le sue frequentazioni a Montelupone erano sempre stata assidue”.

“Poiché io ero un cronista locale, e l’ormai pensionato Pierluigi era rimasto indietro con l’informatica, scoprii per forza il suo infinito dinamismo, il suo eclettismo nei campi più disparati, la sua mente sempre fervida, la sua voglia fattiva di fondare sempre qualcosa di nuovo: scampanellava a casa mia e, dal suo modo di farlo, io, piuttosto apatico e sedentario, capivo subito che era lui, che doveva consegnarmi del materiale per redigere degli articoli: teatro, attore, antico componente del Coro La Sibilla di Macerata, stornellatore capo, la Pasquella, i raduni dell’associazione degli ex allievi del “Campana” di Osimo (cittadino onorario della stessa città), tanti spettacoli da lui ideati, la passione quasi logorroica nei suoi interventi con il microfono in mano, iniziative di ogni genere e la sua perla “Corri con noi... e vai come vuoi”, la manifestazione podistica che ha gemellato cinque città in mezza Italia, le 5M, e che accoglieva a Montelupone centinaia di partecipanti”.

Pierluigi è stato un pensionato mai in pensione, perché aveva sempre da fare per animare il proprio Borgo, esprimendo così non tanto la propria innata verve, quella “ruota che gira”,  ma il suo grande amore per il suo paese natale.

Senza dimenticare altri, prima Guido, poi Sergio, ora Pierluigi: Montelupone sembra desertificarsi per la mancanza dei suoi personaggi più rappresentativi, di coloro che ti accoglievano con sorrisi, celie, battute ficcanti quando arrivavi in piazza. Panta rei. Resta la nostalgia forte di chi non c’è più e ti senti solo”.

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