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Marche, a cinque anni dal terremoto: ecco come sono cambiati i luoghi del disastro

Marche, a cinque anni dal terremoto: ecco come sono cambiati i luoghi del disastro

L’orologio della cattedrale segna le 21:18, è da poco trascorsa l’ora di cena. La signora Francesca è seduta sul divano per guardare Grace di Monaco, quello che sarà il programma più visto della serata. Alessandra è nella sua cameretta con la mamma che le dà una mano a terminare i compiti.  Marco sta preparando il progetto da consegnare in ufficio il giorno dopo. Tutto d’un tratto la terra comincia a tremare.

Un evento sismico nell’arco temporale tra il 24 agosto e il 30 ottobre 2016 devasterà il centro Italia con la distruzione di interi centri abitati – e l'inagibilità di molti altri, che saranno in seguito dichiarati zona rossa. Uno scenario bellico quello che si ritroveranno davanti i soccorsi giunti da tutto il Paese: 41.000 saranno in totale gli sfollati, 388 i feriti e 303 le vittime.

La prima scossa, quella meno intensa, viene segnalata alle 19:11 con una magnitudo di 5.4 nei comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Ma sarà la seconda delle 21:18 con magnitudo 5.9 a portare paura e distruzione. Saranno in totale 140 i comuni inseriti nella lista del cratere del terremoto tra Marche (la regione con più centri colpiti), Umbria, Lazio e Abruzzo. Ancona, Ascoli Piceno, Fermo ma soprattutto Macerata, l’area con le maggiori criticità.

Sono poco meno di 900 gli abitanti di Muccia, piccolo centro in provincia di Macerata, a due passi dalle rive del Chienti, il fiume che separa il paese dalla statale. Un comune tranquillo e devastato nel quale il sindaco Baroni – rieletto lo scorso 4 ottobre per il secondo mandato – cerca di fare gli straordinari da dentro i bungalow che oggi hanno preso il posto degli inagibili uffici comunali.

Il piccolo borgo risulta essere il più colpito tra i 140 coinvolti nella distruzione del centro Italia. Una sola sarà l’abitazione dichiarata agibile nel centro storico tra crepe sui muri dei palazzi pericolanti, finestre rotte e transenne: il resto è ancora oggi, a cinque anni di distanza, tutta zona rossa. E il rumore del silenzio l'unico a riecheggiare tra i vicoli un tempo pieni di vita.

Picchio News, con un reportage dalle aree colpite dal sisma nella provincia di Macerata, cercherà di raccontare quella notte e quelle giornate attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta. Nostri ospiti l’Arcivescovo dell’arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche, Francesco Massara, alcuni sindaci dell’area interessata e gli abitanti di quei luoghi che continuano a vivere all’interno di bungalow, in attesa di una ricostruzione che non è mai arrivata e che in questa parte d’Italia tutti temono non arriverà mai.

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