Macerata, sorpreso a spacciare a scuola a soli 13 anni. Pignataro: "Scenari inquietanti"
La Squadra Mobile di Macerata, nell’ambito dei servizi di prevenzione nei pressi degli Istituti scolastici denominati “Operazione Scuole Sicure”, ha denunciato uno studente di 13 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente destinata agli altri studenti minorenni, di età anche più giovane.
Lo studente è stato sorpreso con 7 dosi di marijuana, ciascuna confezionata in involucri termosaldati, pronte per essere vendute ai propri compagni. Il ragazzino è ora indagato con l'aggravante di aver commesso il fatto in un istituto scolastico.
"Non possiamo tollerare ed ammettere in alcun modo che circoli droga tra libri e quaderni, per questo i controlli della polizia nelle scuole di Macerata aprono scenari inquietanti sul fronte dello sballo tra i giovanissimi" sottolinea il questore di Macerata Antonio Pignataro.
Il Questore evidenzia come occorra reagire e come sia necessaria una mobilitazione, in primis, delle famiglie alcune delle quali “oggi purtroppo rimangono nella totale indifferenza nei confronti dei propri figli" ed in secondo luogo del mondo della scuola: "Bisogna far sentire coinvolti tutti gli alunni - spiega Pignatato - per evitare che la vita dei nostri ragazzi venga avvelenata e distrutta dalle sostanze stupefacenti".
In tale delicato contesto la Questura di Macerata - con il coordinamento del Procuratore Capo Giovanni Giorgio - è impegnata quotidianamente e senza soluzione di continuità grazie al lavoro della Squadra Mobile diretta dal commissario capo Maria Raffaella Abbate e dal personale di rinforzo in divisa con l’impiego delle unità cinofile.
Un'attività, ribadisce il Questore, "a difesa delle giovani generazioni e delle tante famiglie che soffrono nel vedere i propri figli destinati a cadere nel tunnel della droga e quindi dell'autodistruzione". I controlli vengono effettuati nei pressi degli istituti scolastici: veri e propri pattugliamenti con l'impiego di poliziotti in divisa e in borghese, sia prima dell'orario d'ingresso che all'uscita degli alunni.
Il contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti tra giovani avviene su due binari: quello della prevenzione e quello della repressione. Gli agenti organizzano incontri con studenti di tutte le età per illustrare le conseguenze derivate dall’uso di sostanze stupefacenti. Nel corso dell'attività investigativa è, infatti, emerso come all'interno delle comunità di recupero si registri la presenza di tossicodipendenti sotto i 12 anni di età.
"Questa vicenda assume una rilevanza tale sia per l’età del ragazzo sia per il contesto in cui gli eventi si susseguono, coinvolgendo altri ragazzi di cui alcuni ancora più piccoli - prosegue Pignataro -, originando insicurezza e confusione in un contesto scolastico dove dovrebbero imperare educazione e cultura e pertanto occorre sensibilizzare gli opinionisti che a volte vanno nelle scuole in modo maldestro a propagandare la legalizzazione della cannabis creando ulteriormente confusione e incrinando il rapporto di fiducia che deve sempre sussistere tra Stato e cittadino specie nell’età adolescenziale".
"Qui non si vuole limitare la libertà di espressione o di opinione, ma tutti abbiamo il dovere di chiederci con quale esperienza professionale trovano il fondamento le loro parole" conclude il Questore.
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