Macerata, giovane rapito, violentato e ricattato: condanna in primo grado per due trentenni
Picchiato e costretto a subire abusi sessuali dopo essere stato rapito, filmato e ricattato. E' stata emessa ieri pomeriggio la sentenza da parte del Tribunale di Macerata, nella persona del presidente Andrea Belli: 8 anni e sei mesi di reclusione per i gli aggressori artefici della drammatica vicenda, espulsione dallo Stato italiano e condanna al risarcimento di 15mila euro ciascuno.
Per i due imputati, Sharafat Ali (37 anni, residente a Montecosaro) e Asif Mirza (32 anni, residente a Morrovalle), entrambi di origine pakistana, i capi d'accusa sono: sequestro di persona, violenza sessuale di gruppo, tentata estorsione, rapina e lesioni. La vittima, un 21enne connazionale, sarebbe stata costretta a salire in auto e trasportata in un casolare isolato in contrada San Claudio (frazione Corridonia).
I fatti risalgono a inizio giugno 2021 quando, dopo il rapimento, il giovane sarebbe stato picchiato in volto e sulla schiena, spogliato, derubato del passaporto, del cellulare e dei contanti che portava con sé (circa 300 euro). In ultimo, la vittima sarebbe stata costretta a subire abusi sessuali mentre veniva ripresa con la telecamera del cellulare, e minacciata di diffondere il video in Pakistan per umiliarla.
L'intimidazione era volta ad estorcere altri 3000 euro al 21enne, il quale è però riuscito a fuggire dal casolare approfittando di un momento di distrazione dei sequestratori. Il giudice Andrea Belli ha condannato, dunque, in primo grado i due 30enni di orgine pakistana, dopo oltre un anno di indagini e pratiche eseguite dalla Procura di Macerata.
(Fonte: Corriere Adriatico)
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