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Cronaca Macerata

Loro Piceno, a caccia senza il porto d'armi: rischia pena fino a 10 anni e multa di 40 mila euro

Loro Piceno, a caccia senza il porto d'armi: rischia pena fino a 10 anni e multa di 40 mila euro

Tre denunce per irregolarità di natura sia amministrativa che di carattere penale nell'esercizio della caccia: è l'esito dei controlli effettuati dal Gruppo Carabinieri della Forestale di Macerata, a seguito dell'apertura dell'attività venatoria avvenuta nella terza domenica di settembre  

I FATTI - Gli uomini dellaStazione di Recanati hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Macerata un cittadino italiano in quanto sorpreso in Contrada Sant’Agostino a cacciare con un fucile contenente 3 cartucce all’interno del caricatore, modalità non consentita. La norma (articolo 13 comma 1 della legge 157/1992) prevede infatti che “l’attività venatoria è consentita con l’uso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce di calibro non superiore al 12”. La pena per questa violazione è prevista dall’articolo 30 comma 1 lettera “h” della legge 157/1992 nell’ammenda fino a 1.549 euro. L’arma e le munizioni sono state poste sotto sequestro penale dagli agenti accertatori. 

Nel corso dei servizi di vigilanza venatoria svolti nel comune di Loro Piceno, inoltre, una pattuglia della Stazione Carabinieri Forestali dell'Abbadia di Fiastra ha proceduto al controllo di un fuoristrada con due occupanti a bordo, un 23enne e un 24enne. 

A seguito degli accertamenti operati sul posto, i militari hanno proceduto alla denuncia a piede libero all’Autorità Giudiziaria a carico del ventitreenne per il reato di porto abusivo di arma comune da sparo e munizioni poiché è stato trovato in possesso di un fucile calibro 12 e di 30 cartucce senza essere munito di licenza di porto di fucile. È stato inoltre operato il sequestro sia del fucile sia del munizionamento.

Le violazioni commesse sono sanzionate dagli articoli 4 e 7 della Legge 895/67 (Disposizioni per il controllo delle armi) che prevedono la pena della reclusione da due a dieci anni e la multa da 4.000 a 40.000 euro con pene ridotte di un terzo in quanto trattasi di armi comuni da sparo. Pur essendo stato controllato in un ambiente e in periodo di caccia, al soggetto non sono stati contestati illeciti in materia specifica in quanto lo stesso non è stato sorpreso materialmente in esercizio dell’attività venatoria.

È stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Macerata, sempre in stato di libertà, anche il ventiquattrenne per il reato di “favoreggiamento personale”, poiché ha tentato di aiutare l’amico ad eludere il controllo e gli accertamenti condotti dai Carabinieri Forestali, fornendo dichiarazioni false e reticenti. Per il comportamento tenuto, in violazione dell’articolo 378 del Codice Penale, la pena prevista è la reclusione fino a quattro anni.

 

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