E’ una delle più inquietanti truffe a persone anziane che siano state messe a segno negli ultimi tempi, non fosse altro perché questa volta ci si è arrivati a spingere a parlare realmente al telefono con la vittima. Qualcuno, infatti, s’è spacciato per il figlio di una donna, una pensionata maceratese, e dall’altro capo del telefono l’ha rassicurata: “E’ tutto ok, nessun problema, paga tranquillamente”.
Di solito, infatti, quando l’impostore che abborda la “preda” afferra il cellulare e chiama qualcuno (più che altro, finge di farlo), non passa il telefonino alla persona che intende raggirare. Il più delle volte parla da solo simulando che dall’altro capo vi sia un parente della vittima.
E dunque, oggi, solo in un secondo momento, al cospetto del (vero) figlio e della polizia, l’anziana ci ha ragionato sopra. La voce era simile, ma non del tutto identica. E c’è di più. Quell’uomo che s’è presentato alle 16 di oggi in via della Pace a Macerata, non solo evidentemente conosceva dove risiede la donna, ma anche molti altri particolari relativi al figlio e dettagli precisi del resto della famiglia.
Si era preparato molto bene, insomma, prima di rifilare il pacco. Nel vero senso della parola. Perché nella scatola che di lì a poco ha consegnato all'anziana non c’era quanto rappresentato, cioè un personal computer, ma materiale informatico di nessun valore. E gliel’ha rifilato ricavandone la bellezza di 2500 euro: tutti i risparmi che l'anziana teneva in casa. Le indagini si prospettano, come spesso accade in questi casi, piuttosto difficili perchè si basano solo sulla descrizione che l'anziana è riuscita a fare del truffatore.
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