"L'apertura involontaria, asseritamente per un corto circuito, di una paratia della Diga di Castreccioni che ha immesso nel fiume Musone una quantità notevole di acqua, ha destato un allarme che il servizio di protezione di protezione civile del Comune ha seguito sin dalle prime segnalazioni". Sono le parole del primo cittadino di Cingoli Michele Vittori in prima linea per quanto accaduto la notte scorsa (LEGGI QUI).
Appena ricevuta la notizia infatti il primo cittadino si è subito recato nella frazione di San Vittore dove numerosi abitanti erano scesi in strada, perchè allarmati dall'aumento del volume del fiume da 2 a 4 metri. Insieme al suo vice Filippo Saltamartini ha coordinato tutti gli interventi necessari con la Prefettura di Macerata e la Sala operativa della Protezione civile di Ancona.
"Insieme ai carabinieri della stazione di Cingoli - ha spiegato Vittori - e allo stesso comandante, il maresciallo Umberto Paglioni, che si ringrazia per l'impegno, sono stati monitorati lunghi tratti del canale, fino alle 2 di questa notte, quando l'anormale deflusso si è concluso. Nello stesso tempo abbiamo accertato che l'apertura della paratia fosse stata bloccata - in modo stabile - mediante l'interruzione di tutti i circuiti elettrici che si presume siano stati la causa in un corto circuito dell'abbondante deflusso idrico."
La piena del Musone, in alcuni tratti, ha cagionato notevoli danni all'antico Mulino Bravi posto poco dopo la barriera della Diga e ha alimentato un'articolata richiesta di spiegazioni e di telefonate provenienti da cittadini e abitanti della vallata del Musone.
In una lettera che domani verrà inviata al prefetto, il sindaco Vittori chiederà l'apertura di una inchiesta e un tavolo di confronto per conoscere le ragioni dell'incidente e le garanzie affinchè questo non si ripeta. Il primo cittadino chiede anche di verificare quali siano state le ragioni che hanno portato i cittadini, e non l'apparato di sicurezza, ad allertare l'Autorità comunale di protezione civile e di conseguenza la popolazione.
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