Giustizia per Pamela, lo zio: "La nostra una battaglia di civiltà". Tensione prima del Consiglio Comunale (FOTO)
Una protesta pacifica e silenziosa, con cartelli e bocche imbavagliate, quella voluta per il pomeriggio di oggi dalla famiglia di Pamela Mastropietro. Un gruppo di persone, tra cui anche Alessandra Verni e Marco Valerio Verni, rispettivamente mamma e zio di Pamela, hanno manifestato poco fa davanti alla Domus San Giuliano, a Macerata per chiedere giustizia e verità per la diciottenne uccisa e fatta a pezzi nei mesi scorsi nel tristemente noto appartamento di Via Spalato 124.
"Parteciperemo al consiglio comunale aperto sui temi dell'immigrazione che si terrà tra poco - ha detto Marco Valerio Verni, zio di Pamela e rappresentante legale della famiglia - con questo bavaglio rosso. Un colore che simboleggia il sangue, perché i tragici fatti di Macerata siano stimolo per mettere fine allo spaccio e alla violenza in qeusta città".
Ma non é tutto. La piccola manifestazione, infatti, doveva svolgersi all'interno del seminario, ma all'ultimo minuto c'é stato un no, con la famiglia e gli amici di Pamela che hanno dovuto ripiegare sugli spazi esterni. "Un fatto grave - aggiunge Verni - La nostra é una protesta pacifica e silenziosa e non riusciamo a capire perché ci siano stati negati spazi. L'accoglienza non dovrebbe riguardare sempre e solo l'immigrazione, accoglienza sarebbe stato anche consentirci oggi di manifestare nel luogo richiesto".
Un fatto, quello del diniego del vescovo all'utilizzo degli spazi, che non é andato giù alla consigliere di minoranza, Deborah Pantana, che ha affermato: "Volevamo solo mettere un manifesto all'interno dell'aula".
(in aggiornamento)
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