Giallo Montecassiano, figlia e nipote di Rosy tornano alla villetta: un'amica porta dei fiori (FOTO e VIDEO)
Non è stata ancora accertata la causa della morte di Rosina Carsetti, la donna di 78 anni trovata senza vita all'interno della villetta a schiera ubicata al civico 31 di via Pertini, a Montecassiano, la sera della vigilia di Natale. L'autopsia eseguita dal medico legale Roberto Scendoni, presso la camera mortuaria dell'ospedale di Macerata, è terminata nella mattinata odierna, ma è stata al momento secretata.
Nelle ultime ore sul registro degli indagati sono stati inseriti i tre familiari con cui la donna abitava nella villetta: la figlia Arianna, il marito Enrico Orazi (titolare di un negozio di ricambi auto a Macerata) e il nipote Enea (leggi di più). Si tratta di un atto dovuto "per scrupolo investigativo" per consentire loro di partecipare all'autopsia.
Proprio la figlia Arianna e il nipote Enea questa mattina sono tornati, per la prima volta dopo la morte di Rosy, alla villetta di via Pertini per dare da mangiare ai due cani da guardia presenti nell'abitazione. Cani che, secondo la versione data dai vicini, non avrebbero abbaiato la sera della tragedia.
A scendere dall'auto ed entrare in casa accompagnato dai carabinieri, però, è stato soltanto Enea mentre la madre ha preferito non uscire dall'abitacolo dopo aver notato la presenza dei giornalisti.
Gli inquirenti stanno concentrando la loro attenzione sulle segnalazioni che Rosina Carsetti aveva fatto in merito alla situazione pesante venutasi a creare in casa sua, l'ultima delle quali risale a sabato scorso al Centro Antiviolenza "Sos donna" di Macerata. Nella mattinata odierna dei carabinieri in borghese hanno svolto dei controlli in via Pertini per tentare di rintracciare, dalle telecamere di videosorveglianza, qualche immagine che possa essere d'aiuto nelle indagini.
Attorno alle ore 11:30, inoltre, un'amica di Rosina Carsetti - accompagnata dalla figlia e visibilmente commossa per la sua tragica scomparsa - ha voluto deporre un mazzo di fiori in suo ricordo all'ingresso della villetta, posta sotto sequestro dagli inquirenti (la famiglia di Rosy in questi giorni sta alloggiando in un albergo della provincia).
"Le avevano tolto il telefono, la trattavano male: non le era rimasto più nulla. L'ultima volta l'ho vista un mese e mezzo fa, quando l'avevo invitata a casa mia. Le avevano persino impedito di utilizzare l'auto, poteva farlo solo il sabato. Il perché dell'attrito? Lei mi ha detto di non aver mai fatto nulla di male" ha dichiarato la signora all'inviato di Mediaset Remo Croci.
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