Corridonia, l'ex atleta Gianluca Francioni: "Beffato da Inps, ora chiedo aiuto a Padre Pio"
Due anni fa, Gianluca Francioni - ex atleta 49enne, lanciatore di peso corridoniano, campione e primatista italiano, oltre che 5 volte nazionale azzurro - è stato ricoverato a causa di una perforazione del tratto gastrointestinale (leggi qui).
Tutto ciò è accaduto dopo che era arrivato all'ospedale di Macerata in condizioni gravissime. Grazie all’intervento perentorio del dottor Nicola Silvestrini del reparto di chirurgia del nosocomio maceratese, Francioni si è salvato rimanendo però invalido civile all’80%.
Da maggio 2020 le sue gare si disputano tra i reparti ospedalieri, con un percorso tortuoso documentato da centinaia di pagine di certificati medici. "Nella mia lunga carriera ho dato la vita per difendere i colori azzurri negli incontri internazionali a cui ho preso parte. Ma dal giorno che sono finito sul letto dell’ospedale - spiega l’ex primatista italiano - ho pensato fra me e me, di aver sbagliato tutto. Non vale la pena dare la propria esistenza per questo paese perché non la merita".
Un’affermazione all’apparenza dai toni forti, forse data dal momento, ma in effetti non priva di fondamento. Infatti dopo l’uscita dall’ospedale, per Francioni, è iniziato il lungo calvario per farsi riconoscere la piena invalidità civile da Inps, in un paese dove c’è una lotta neanche troppo celata nei confronti di chi è disabile. Discriminati o riconosciuti come diversi. Stigmatizzati, esclusi, isolati: ma anche vittime di violenze e di odio proprio perché disabili.
Dopo l’ennesimo rifiuto da parte dell’ente, Gianluca è caduto in una profonda depressione tanto da doversi rivolgere alle cure psichiatriche del Centro di Salute Mentale di Macerata. Durante la giornata passa la maggior parte del tempo allettato a causa della malattia. L’immobilità riduce la qualità della vita, minaccia seriamente l’autonomia personale e quindi la possibilità di condurre un’esistenza indipendente, aumentando proporzionalmente la richiesta di cure formali e informali, prestate dal fratello Simone, anch’egli ex-lanciatore e pluricampione Italiano nella stessa disciplina.
Ed è proprio da questa privazione che, guardando la televisione, ha iniziato a seguire con molto trasporto, Padre Pio Tv (canale 145 del digitale terrestre), diventando giorno dopo giorno sempre più devoto al Santo di Pietrelcina. La fede è tornata a sostenerlo e ha conosciuto l’associazione "Difesa Salute" di San Giovanni Rotondo, presieduta dall'avvocato Giuseppe Placentino, coadiuvato dal suo collaboratore Michelangelo Nardella, membro della Commissione Internazionale dei diritti umani.
Una realtà locale dove, accanto alla presenza del grande ospedale fondato da San Pio da Pietrelcina, è presente l'associazione che ha come fine quello di assistere, aiutare e promuovere la salute dei cittadini, senza scopo di lucro.
In un incontro avvenuto a Corridonia, l’avvocato Placentino insieme a due dei suoi collaboratori ha avuto modo di conoscere di persona l’atleta, stabilendo fin da subito un rapporto di stima reciproca.
Nella circostanza, l’avvocato ha commentato: "Difesa Salute è ben lieta di perorare la causa del campione Francioni. Una sfida giudiziaria che ci vede impegnati dinanzi al Tribunale di Macerata, per riconoscere il diritto all’indennità di accompagnamento per un paziente con stomia".
"Purtroppo, attraverso il nostro programma su Padre Pio Tv, ci giungono decine di segnalazioni: a molti cittadini stomizzati non viene riconosciuta l’indennità di accompagnamento, pur in presenza di un grave 'vulnus' alla propria autonomia personale, alla continenza. Quanto prima, il Governo dovrebbe intervenire sulle Tabelle di Invalidità Civile, ormai obsolete, perché risalenti al 1992. Una vergogna italiana" ha concluso Placentino.
Al termine dell’appuntamento, Gianluca Francioni ha voluto elogiare e ringraziare l'avvocato: "Grazie a Giuseppe, inizierà finalmente la causa contro Inps". La prima udienza si terrà presso il tribunale di Macerata il 21 novembre 2022.
Commenti