Controlli in due aziende bio del Maceratese: utilizzati fitofarmaci e mangimi non conformi
Nell’ambito della campagna di controllo sulla filiera del biologico disposta dal Comando Regione Carabinieri Forestale Marche, i Reparti Carabinieri Forestali di Macerata hanno intensificato l’attività di controllo presso le aziende agricole assoggettate alla disciplina del biologico. Dai primi controlli espletati mediante sopralluoghi in campo, campionamenti e analisi chimiche di laboratorio, due aziende del maceratese sono risultate irregolari.
In un caso, i militari della Stazione dei carabinieri Forestali di Recanati hanno svolto accertamenti e campionamenti sui terreni di un’azienda agricola dedita alla produzione di grano, piselli, bietole, girasole ed erba medica coltivati con metodo biologico. Dalle analisi chimiche effettuate in laboratorio, è emerso l'uso sui terreni di fitofarmaci vietati nelle coltivazioni biologiche. Immediata è stata la comunicazione all’Organismo di controllo e certificazione che ha emesso il "Provvedimento definitivo di sospensione della certificazione biologica" della durata di 6 mesi a carico dell’imprenditore agricolo recanatese, per l’utilizzo di prodotti non ammessi, al quale è stato inoltre, notificato un verbale amministrativo con sanzione di 6.000 euro.
Nello stesso periodo militari Forestali di Serravalle di Chienti, a seguito di un’ispezione amministrativa eseguita presso un allevamento bovino biologico ubicato in zona, hanno accertato l’impiego di mangimi per i quali l’allevatore non è stato in grado di dimostrare la conformità alla specifica normativa sulle produzioni agricole, agroalimentari e biologiche (D. L.vo 20/2018). Il mangime è stato sottoposto a sequestro amministrativo e, ai titolari dell’azienda agricola, è stato notificato un verbale amministrativo di 6.000 euro.
Anche in questo caso, l’organismo di controllo e certificazione, subito informato delle irregolarità riscontrate nell’attività ispettiva, ha provveduto ad emettere nei confronti dell’azienda agricola, un provvedimento cautelativo che vieta ogni forma di commercializzazione nella filiera bio.
Oltre a ciò, le aziende che risultano irregolari rischiano anche la perdita dei contributi comunitari e regionali erogati con fondi PAC (Piano Accumulo Capitale) dallo Stato e PSR (Programma Sviluppo Rurale) dalle regioni a sostegno delle produzioni biologiche.
Ovviamente, qualora i prodotti vengono immessi sul mercato e quindi commercializzati verso il consumatore finale, rischiano il deferimento all’Autorità giudiziaria per il reato di frode in commercio.
I Carabinieri Forestali nello specifico settore, sono intenti a monitorare sia l’uso corretto e proporzionato dei prodotti fitosanitari autorizzati nelle coltivazioni biologiche, sia la successiva filiera zootecnica ed alimentare, sempre al fine di tutelare il consumatore e i tanti agricoltori che applicano correttamente le regole imposte dalla normativa sul biologico.
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